In certe culture, come quella anglosassone, il libro illustrato è un qualcosa di irrinunciabile a qualsiasi età: in Italia, il suo target d’elezione sembra essere il pubblico più giovane, anche se ultimamente qualcosa sembra essere cambiato.
Ne è la prova la collana illustrata “Monstra” della casa editrice Scienze e lettere dell’Accademia Nazionale dei Lincei, che vuole dare un tributo al fantastico partendo dalle sue origini, dai miti classici e dalle loro creature, i monstra, che in origine non vuol dire mostri ma esseri prodigiosi e sovraumani.
Quali creature migliori delle Sirene allora? Nel volume Sirene rivivono le tradizioni greco-romane su questi esseri che non erano come quelli poi tradizionali dal Medio Evo fino ad Andersen e oltre con la coda di pesce (evoluzione dell’essere per metà serpenti di molte tradizioni e leggende, a cominciare dalla storia di Melusina), ma avevano il corpo per metà di uccello predatore, come ricordano alcune immagini sui vasi dell’epoca classica.
Nelle pagine rivivono le origini, il ruolo nei miti e nelle opere letterarie di allora, il loro ruolo nella tradizione: l’antico nome di Napoli era Partenope, da una sirena, e ancora oggi quello che riguarda la città campana è chiamato partenopeo, ricordo di un passato remoto ma che c’è ancora e che viene spiegato in maniera piacevole e non didascalica nel libro.
Nelle pagine di Sirene rivive un patrimonio inestimabile di cultura in maniera brillante, per recuperare una figura alla fine mai dimenticata, che nell’Odissea minacciava Ulisse e che è rimasta nel ricordo di molti, nascosta nei meandri del mito e delle paure. Il tutto è arricchito da illustrazioni realizzate in maniera originale, partendo anche dalla pittura, dall’arte vasaria e dai mosaici classici, reinventandoli e aprendo una nuova strada per l’illustrazione fantastica nel nostro paese.
Sirene e gli altri libri di “Monstra” sono senz’altro interessanti per bambini curiosi e con interessi che fanno loro scoprire tanti mondi, a cominciare da quello della fantasia, e per ex bambini che non hanno perso e dimenticato il sense of wonder, il senso di meraviglia, che in questo libro sottile solo come pagine emerge in continuazione.
Un’ottima iniziativa, per ricordare tra le altre cose da dove nascono i generi del fantastico, presenti nel nostro immaginario dalla notte dei tempi. Ed è ottimo che venga da una casa editrice come Scienze e Lettere che sa mettere insieme passato e presente, antiche tradizioni e moderne esigenze di divulgazione.