ARRIVA LA FINE DEL MONDO

Quando avverrà la fine del mondo? Certo, non è dato di sapere, ma scienziati e studiosi si stanno dando da fare in tutti i modi per cercare di calcolarla o, perlomeno, per cercare di capire come potrebbe accadere.

Gli scenari apocalittici sono tantissimi e, a seconda delle ipotesi, si spostano da un futuro molto prossimo a uno molto più remoto. E ce n’è davvero per tutti i gusti, partendo soprattutto dalle premesse, ovvero da quegli avvenimenti che potrebbero poi portare all’Armageddon: si va dall’adozione di una maggiore efficienza energetica, con le centrali di desalinizzazione alimentate grazie all’energia solare, proveniente dal deserto del Sahara (diventato un’area verde) al fatto che entro il 2030 anche l’Antartide sarà antropizzato, dalle Olimpiadi che si terranno nel cyberspazio, all’Australia centrale che diventerà un immenso deserto fino a giungere a un’ipotesi che vede Mercurio cambiare rotta per precipitare contro il Sole.
Secondo Peter Madden, responsabile di un Forum dedicato all’argomento: “Questi potrebbero diventare gli anni del cambiamento climatico. I posteri ci considereranno una generazione eroica, oppure guarderanno a noi con incomprensione e disgusto, come facciamo noi con chi permise la schiavitù”. Per la cronaca, i cambiamenti studiato sono anche di tipo politico, economico e sociale. Secondo Madden sono cinque gli scenari possibili.
1 – Il Sahara diventerà verde e il litorale orientale degli Usa sarà protetto da un muro di cemento ecologico che genera energia dalle onde e dalle maree. L’innovazione tecnologica contribuirà a risolvere il problema del cambiamento.
2 – I prezzi alle stelle per l’emissione di CO2 condurranno a un’economia basata sui servizi e in conseguenza di ciò l’Australia e l’Oklahoma saranno abbandonate per la carenza d’acqua. Gli atleti correranno nello spazio virtuale di casa loro.
3 – Negli Stati Uniti le persone lavoreranno 25 ore e faranno fino a 10 ore di lavoro volontario.
4 – Il commercio mondiale crollerà dopo che il petrolio toccherà i 400 milioni di dollari al barile. Gli impianti elettrici si spegneranno automaticamente quando le famiglie supereranno la propria quota energetica.
5 – Il Marocco chiederà di entrare nell’Unione Europea in cambio di accesso esclusivo alle forniture di energia solare fino al 2050.

E non è tutto. Parlavamo prima anche della possibilità di cambiamenti astronomici che potrebbero avere gravi conseguenze sul nostro pianeta.

Ebbene, il Deep Impact (termine tecnico con cui si identifica la possibilità di una collisione tra la Terra e un altro corpo celeste) sembra che, a detta almeno di alcuni scienziati, ci sarà, ma non sarà proprio imminente. Nel giorno dell’Armageddon però la Terra non si scontrerà con un asteroide o con un meteorite, come si è pensato fino a ora, ma con un pianeta e tutto ciò avverrà entro i prossimi 3,3 miliardi di anni.

Insomma, abbiamo tutto il tempo per rilassarci. E, soprattutto, per prepararci alla fine del mondo!

Il globo terrestre potrebbe schiantarsi su uno dei pianeti vicini. A rivelare questa possibilità apocalittica, e in ogni caso remota, è stata una simulazione al computer, realizzata dai ricercatori dell’Osservatorio di Parigi. Lo studio, pubblicato sulla rivista “Nature”, ha analizzato 2.501 possibili scenari.
Quella del “Deep Impact” non è comunque la prima delle opzioni, ma è piuttosto inquietante. Le possibilità esaminate dai ricercatori francesi non prevedono in realtà collisioni spaventose e impatti terrificanti: queste restano opzioni altamente improbabili. Sulla gamma dei modelli scientifici esaminati, ad esempio, in soli duecento casi si prevede uno scontro.

Venticinque in ogni caso simulano un cambiamento nell’orbita di Mercurio (che può subire una variazione della sua traiettoria orbitale, quella che in gergo si definisce una deviazione). Ciò potrebbe originare un impatto tra il piccolo pianeta e il Sole o Venere. Stando alle elucubrazioni matematiche degli scienziati c’è anche l’infinitesima possibilità che l’eventuale cambiamento dell’orbita di Mercurio abbia conseguenze destabilizzanti sull’intera galassia provocando un crash tra la Terra e i suoi vicini più prossimi al Sole.
La destabilizzazione dell’orbita di Mercurio sarebbe determinata dall’influsso dell’interazione gravitazionale di Giove. Ciò potrebbe provocare l’avvicinamento di Marte alla Terra, con conseguenze immediate sull’orbita di Venere, che entrerebbe in rotta di collisione con il nostro pianeta.

In totale sono 48 gli scenari che prevedono il coinvolgimento del pianeta azzurro in uno scontro con Venere o con Marte.

“Al 99 per cento possiamo stare tranquilli”, sostengono i ricercatori. Gli scenari sono futuribili, ma da brivido. Meglio non pensarci… soprattutto a quell’1 per cento!

Davide Longoni