DRUUNA

Druuna, personaggio creato da Paolo Eleuteri Serpieri, è la formosa eroina di una omonima saga ambientata in un futuro senza tempo in cui si uniscono fantascienza ed erotismo, un po’ come era successo negli anni Settanta con “Barbarella”. Viene rappresentata come una donna bella e sensuale, dalle fattezze mediterranee, lunghi capelli neri e carnagione olivastra, molto simile all’attrice Valerie Kaprinsky.

Gli albi sono stati pubblicati in Italia su volumi monotematici e sulla rivista “L’Eternauta“, mentre in Francia nella rivista “Metal Hurlant” e negli Stati Uniti all’interno del magazine “Heavy Metal”.

Druuna è spesso il personaggio principale nei lavori di Serpieri ed è la protagonista degli otto volumi della serie “Morbus Gravis”, intitolati: “Morbus Gravis”, “Morbus Gravis 2: Druuna”, “Creatura”, “Carnivora”, “Mandragora”, “Afrodisia”, “Il pianeta dimenticato” e “Clone”. E’ anche presente in numerosi artbook di Serpieri  e a lei è anche dedicato un videogioco in 3D.

Ma veniamo alla trama. Ci troviamo in un futuro post-apocalittico non troppo lontano e non ben precisato, dove uno strano morbo ha colpito gli esseri umani trasformandoli in organismi amorfi e provvisti di tentacoli, dalla inarrestabile frenesia sessuale e dalla fame cannibale. L’unico rimedio a questa epidemia  è un siero che protegge dal virus facendolo regredire, ma solo entro certi limiti, riportando per brevi periodi di tempo gli uomini a un aspetto normale e a sentimenti e raziocinio di nuovo umani.

Il siero è però detenuto solo dai “preti” che governano la città e lo distribuiscono solamente agli individui sani dopo aver effettuato appositi controlli. Le vittime del morbo invece sono considerate dai preti “individui che vivono nel peccato”, pertanto il morbo non è che la loro giusta punizione. Nel momento in cui il siero viene razionato, la popolazione viene di conseguenza tenuta sotto controllo.

In questa nuova società che si è venuta a creare i libri sono proibiti perché predicano il falso: tutto quello che si narrava prima dell’avvento del “Signore” adorato dai preti non è vero, anzi sono state proprio le menzogne del passato che hanno portato al morbo.

Le vicende di Druuna si svolgono nella “città” (una qualunque senza nome), dove gli individui affetti dal morbo vengono uccisi o gettati nella “città di sotto”, nei bassifondi e sotterranei in cui si sono riunite tutte le schiere di esseri deformi ancora vivi. I sotterranei sono conosciuti come l’Inferno. Al contrario, i periodici controlli per l’assegnazione del siero portano talvolta qualche fortunato individuo completamente sano, individui attentamente selezionati dai “preti”, a salire al piano superiore, nella “città di sopra”, che è ovviamente una sorta di paradiso.

O almeno così si narra, ma non tutti credono a questa versione dei fatti.

Druuna, ad esempio, è una giovane ragazza, dall’aspetto terribilmente affascinante, sana ma con dei segreti da nascondere. Suo marito, Schastar, è invece vittima del morbo e lei ha bisogno di molto siero per cercare di alleviargli il dolore. Così si trova costretta a prostituirsi per ottenere più siero di quanto le spetti. Nel corso del fumetto sarà inevitabilmente vittima di ripetute violenze e abusi ma anche di numerosi amplessi consenzienti (e in realtà, data la notevole componente erotica del fumetto, spesso non sembrerà nemmeno dispiacerle troppo prostituirsi o essere sfruttata).

Nella prima storia di Druuna, “Morbus Gravis” che dà anche il nome all’intera serie, veniamo a conoscenza di tutte queste informazioni sul mondo che costituisce l’universo del fumetto. Scopriamo inoltre che Schastar aveva scoperto qualcosa ed era poi stato avvinto dal morbo che lo deformava orribilmente. Grazie al siero e all’aiuto di Druuna, Schastar ritrova forma umana e insieme i due si dirigono verso il centro della città per recuperare le informazioni e i segreti scoperti. Le domande cui trovare risposta sono tante e riguardano soprattutto la città: cosa c’è oltre la città? Cosa c’è veramente nella “città di sopra”? Chi sono in realtà i “preti” e cosa c’è di vero in quella loro religione? Esiste veramente il favoleggiato “Signore”? Che fine fanno davvero i prescelti che salgono ai piani alti della città? Cosa sono quelle immagini primordiali di piante, mari, costruzioni ataviche, che ogni tanto affollano la mente di Druuna nei suoi sogni? Sono tutte domande a cui Druuna troverà risposta alla fine della prima storia, una risposta non facile da accettare.

Il finale è chiaramente aperto e le vicende narrate riprendono con “Morbus Gravis 2 – Druuna”. In questa storia il finale del primo episodio viene recuperato, così come numerosi personaggi, e la storia prosegue. Druuna deve fare di tutto per evitare la distruzione del mondo, in una insolita lotta fra il calcolatore Delta e un uomo pluricentenario (Lewis, di cui resta solo la testa in formalina) tenuto in vita da strane apparecchiature. Anche in questo caso il finale riserva diverse sorprese. Nelle successive storie Paolo Eleutieri Serpieri sviluppa nuove trame, con scene ambientate al di fuori della città, in spazi aperti, di nuovo nella “città di sotto”, in zone infestate dai mutanti. Nei vari albi vedremo la povera Druuna vittima di violenza anche da parte di mutanti informi e osceni con conseguente rischio di restare incinta e mettere alla luce chissà cosa.

Nella terza storia, “Creatura”, entra in scena anche il personaggio di Doc, un dottore plasmato sulle fattezze dello stesso autore che assiste i membri dell’equipaggio di un’astronave, cosa che porta nelle storie di Druuna anche una componente aliena, tipica di un certo tipo di fantascienza.

Il resto della trama ovviamente non vogliamo svelarvelo, ma siamo certi che Druuna presto tornerà ancora a colpire e… a colpirci!

Davide Longoni