Dopo aver registrato il tutto esaurito al Salone del Libro di Torino, il fantasy italiano ha un nuovo nome, ma soprattutto un modo nuovo per essere raccontato: lui si chiama Roberto Gerilli e il suo nuovo romanzo “Questo non è un romanzo fantasy!” la dice lunga… adesso tocca a lui dirla a noi!
COMINCIAMO CON UNA DOMANDA DI RITO. CHI È ROBERTO GERILLI?
Possiamo riassumere dicendo che sono un “ingegnere dello storytelling”, che tradotto significa che ho una preparazione scientifica e una laurea in ingegneria elettronica, ma in realtà adoro seguire le narrazioni (che siano romanzi, fumetti, serie tv, film o anche semplice racconti orali) e mi diverto a costruire storie.
COME HAI COMINCIATO A SCRIVERE?
Ho cominciato leggendo i classici per ragazzi e guardando i cartoni animati. Le storie mi piacevano così tanto che poi ho voluto crearne di mie. La vera passione per lo scrivere però è iniziata quando avevo vent’anni: mi sembrava di aver qualcosa di unico da dire, e ho cominciato a metterlo su carta. In realtà erano tutte cose abbastanza banali, ma sono servite per capire che mi piaceva scrivere
PROSEGUENDO A SCAVARE NELLA TUA CARRIERA DI SCRITTORE TROVIAMO IL ROMANZO “CITTA’ SENZA EROI”. VUOI RACCONTARCI QUALCOSA DI QUESTO TUO ESORDIO?
Città senza eroi è un romanzo scritto a quattro mani con Giacomo Bernini. È nato dalla pazza idea di mescolare i nostri generi preferiti (fantasy, fantascienza e pulp), ed è stata la palestra perfetta per migliorare il mio stile. Ci abbiamo lavorato per anni e siamo molto soddisfatti del risultato. Può piacere o non piacere, ma di certo è un romanzo unico nel suo genere.
RECENTEMENTE HAI PUBBLICATO INVECE PER PLESIO EDITORE UN NUOVO LIBRO INTITOLATO “QUESTO NON E’ UN ROMANZO FANTASY!”. CE NE VUOI PARLARE?
Per descrivere Questo non è un romanzo fantasy! mi piace usare le parole di una mia amica: è una droga per nerd.
COME E’ NATA LA STORIA DI QUESTO ROMANZO E COME MAI HAI OPTATO PER QUELLO CHE VIENE DEFINITO FANTASY UMORISTICO?
La storia è nata durante la mia prima visita al “Lucca Comics and Games”, e devo dire che è stato molto semplice svilupparla. Sono un amante del fantastico ma penso che spesso sia poco originale e che venga trattato con troppa serietà. Perché non scherzarci un po’ sopra, quindi?
QUAL È STATA LA PARTE PIÙ DIFFICILE NELLA CREAZIONE DEI PERSONAGGI E DELL’AMBIENTAZIONE?
Per quanto riguarda l’ambientazione, la parte più difficile è stata riuscire a mettere su carta tutte le sensazioni che un nerd prova durante il “Lucca Comics and Games”. Non è una manifestazione come le altre, chi c’è stato lo sa bene, e volevo trasmettere al lettore l’atmosfera che si respira in quei giorni. Spero di esserci riuscito.
Tra i personaggi, invece, la più complessa da creare è stata Alessandra. All’inizio doveva essere “solo” una cosplayer, ma mentre scrivevo ho scoperto il mondo del fandom e delle fangirl, e ne sono rimasto affascinato. La loro capacità di immergersi in un mondo fittizio è encomiabile. Ho capito subito che Alessandra sarebbe stata una fangirl perfetta, però non volevo che sembrasse una semplice caricatura. Anche qui… spero di essere riuscito nei miei intenti.
IL PROTAGONISTA SI CHIAMA FILIPPO MENGARELLI: IN COSA VI SOMIGLIATE E IN COSA VI DIFFERITE TU E LUI, OVVERO QUANTO C’E’ DI AUTOBIOGRAFICO IN QUESTA STORIA?
Filippo è un giovane nerd di Ancona che vuole diventare scrittore, esattamente come me (anche se io ormai non sono più tanto giovane), ma le somiglianze finiscono qui. Lui è un ragazzo timido che è spaventato dalla situazione in cui si trova. Se io fossi stato in lui, mi sarei pavoneggiato in stile Jim Carrey su Una settimana da Dio. Ahahah!
VISTO CHE ULTIMAMENTE CAPITA SEMPRE PIU’ SPESSO DI LEGGERE MOLTI AUTORI ANCHE IN FORMATO DIGITALE, SECONDO TE QUALE SARA’ IL FUTURO DELL’EDITORIA? VEDREMO PIAN PIANO SCOMPARIRE IL CARTACEO A FAVORE DEGLI E-BOOK O PENSI CHE QUESTE DUE REALTA’ POSSANO CONVIVERE ANCORA PER LUNGO TEMPO?
Su questo argomento potrei parlare (o meglio scrivere) per ore, ma ti risparmierò, tranquillo. Di solito sono sempre molto aperto alle innovazioni tecnologiche, ma a leggere su dispositivi elettronici non riesco proprio ad abituarmici. Penso che gli e-book si diffonderanno sempre più ma non credo che potranno far scomparire il cartaceo, almeno non in tempi brevi. L’esperienza di lettura sul cartaceo è molto diversa rispetto a quella digitale e non a tutte le persone piace questo cambiamento.
OLTRE CHE SCRITTORE TI OCCUPI ANCHE DI SCRIVERE PER BLOG E SITI WEB. VUOI PARLARCI DI QUESTA SECONDA FACCIA DELLA MEDAGLIA DELLA TUA ATTIVITA’?
Mi piace scrivere articoli legati alle mie passioni, e mi piace soprattutto scambiare opinioni riguardo a esse. Gli articoli su blog o siti servono proprio a questo, senza dimenticare che aiutano anche a tenersi in esercizio con la scrittura.
COME SI CONCILIA UN MODO DI NARRARE ISTINTIVO E PIU’ LEGATO AL CUORE, COME QUELLO DELLA NARRATIVA, CON UNA MANIERA DI SCRIVERE PIU’ RAGIONATA E PIU’ LEGATA ALLA MENTE, COME QUELLA DEGLI ARTICOLI?
In effetti sono due modi di scrivere molto diversi, non ci avevo mai pensato. Probabilmente la mia preparazione scientifica mi aiuta negli articoli. Che siano di cinema, letteratura o serie tv, sono comunque inquadrati in uno schema e se c’è una cosa che impari a ingegneria è usare le formule. Per la narrativa invece lascio libero spazio alla mia fantasia: quando inizio una storia non so mai come andrà a finire.
IN QUESTI ANNI DI ATTIVITÀ HAI SEMPRE AVUTO UNA PREDILEZIONE PER IL FANTASTICO. CHE SIGNIFICATO HA PER TE QUESTA TEMATICA?
Mi piace il fantastico perché trovo spesso che i confini della realtà siano un po’ troppo stringenti per la mia fantasia, ma non mi sento particolarmente legato a questo genere. Anzi ammetto che sto pensando di scrivere qualcosa di completamente diverso.
VENIAMO A UNA DOMANDA PIÙ GENERALE. DOVE TRAI ISPIRAZIONE PER TUTTE LE TUE STORIE?
Non ne ho idea, sono sincero. Quasi tutte le idee nascono all’improvviso dentro la mia testa e ogni tanto mettono radici. Probabilmente con tutti i libri e i fumetti che leggo e tutte le serie tv e i film che guardo, le storie si mescolano dentro la mia testa e fanno nascere qualcosa di nuovo. Ma è solo un’idea. Mi piacerebbe capire come funziona il mio cervello, per ora non ci sono riuscito.
QUALI SONO I TUOI SCRITTORI PREFERITI?
I preferiti sono Stephen King, Chuck Palahniuk, Nick Hornby, anche se ultimamente sto diventando devoto anche a John Niven, Jennifer Egan e Joe Abercrombie. Senza dimenticare la mia passone per i thriller di Lee Child, Michael Connelly e James Patterson.
E PER QUANTO RIGUARDA I FILM CHE PIU’ TI PIACCIONO, CHE CI DICI?
Beh… il maestro è uno solo: Quentin Tarantino. Però sono anche un amante del Marvel Cinematic Universe.
ULTIMA DOMANDA, POI TI LASCIAMO AL TUO LAVORO. QUALI PROGETTI HAI PER IL FUTURO E QUAL È IL TUO SOGNO (O I SOGNI) CHE HAI LASCIATO NEL CASSETTO?
Il progetto per il futuro è quello di diventare uno scrittore di fama internazionale, sono un tipo ambizioso. Ahahah. Mentre nel mio cassetto ci sono un romanzo completo e una sinossi per un nuovo progetto. Spero che non rimangano chiusi lì dentro ancora a lungo.
ATTENDEREMO ALLORA L’APERTURA DEL CASSETTO E LA MATERIALIZZAZIONE DEI TUOI SOGNI!