A soli 67 anni, stroncata da una malattia incurabile, se ne è andata Tanith Lee, classe 1948, britannica, prolifica autrice di romanzi fantascientifici, fantasy e dell’orrore, uno dei tanti nomi che andrebbero riscoperti, alla luce dell’interesse che c’è oggi per il genere.
Aveva iniziato a pubblicare libri all’inizio degli anni Settanta, affiancando all’attività di scrittrice anche quella di sceneggiatrice per la televisione: nel suo curriculum figurano una settantina di romanzi e un centinaio di racconti, ricchi di suggestioni, ispirate in particolare al mito e alla fiaba, ma anche con riferimenti storici (era affascinata in particolare da Venezia durante il Rinascimento) o con storie che partivano dalla realtà di tutti i giorni per poi mescolarla con il fantastico. Soffriva fin da giovane di dislessia, ma questo non le ha impedito di amare leggere e scrivere, con risultati senz’altro più che lusinghieri.
La sua produzione letteraria è stata premiata varie volte, con riconoscimenti importanti, e nel 2013 la “World Fantasy Convention” le aveva dato un riconoscimento alla carriera, nella città di Brighton, non lontano da dove risiedeva.
Purtroppo, e qui ci sono le dolenti note, in Italia è uscita solo una piccola parte dei suoi romanzi, in particolare tra anni Settanta e Ottanta per editori come la Nord e la Libra, oltre che qualcosa negli Urania Mondadori. L’ultima apparizione di Tanith Lee nelle nostre librerie è stata negli anni Novanta, con due proposte della Newton Compton nella sua collana “Compagnia del fantastico”, Il signore delle illusioni e La vampira di Marte, usciti vent’anni prima per altri editori.
Un po’ poco, tenendo conto che questo tipo di edizioni non sono di facile reperibilità, mentre sul mercato inglese si trova quasi tutto. In attesa di una riproposta, può essere carino quest’estate vedere se su qualche mercatino estivo si trova qualcosa di Tanith Lee, autrice potente e da riscoprire, morta comunque troppo presto.
Tra le curiosità sul suo conto, da segnalare che scriveva tutti i suoi libri a mano, e che era sposata con John Kaiine, artista e scrittore, che ha lavorato anche come incisore e scultore funebre.
Non perdete occasione per recuperare parte di questi suoi universi tra realtà e fantasia, da scoprire e riscoprire.