Annarita Petrino è una scrittrice di fantascienza da molto tempo e alle spalle ha parecchi racconti e romanzi pubblicati su varie riviste e per molte case editrici… poi un giorno ha dato una sferzata e una svolta al suo modo di trattare la sci-fi e ha deciso di specializzarsi, se così vogliamo dire, in un filone poco usato ma sicuramente molto interessante e ricco di spunti, la fantascienza cristiana. Abbiamo così deciso di incontrarla e di farci raccontare un po’ di lei.
COMINCIAMO CON UNA DOMANDA DI RITO. CHI È ANNARITA PETRINO?
Una donna che ha sempre avuto una grande passione per la fantascienza e tutto ciò che è tecnologico, che ama scrivere, che di professione fa l’insegnante e che è moglie da poco più di sei anni.
COME HAI COMINCIATO A SCRIVERE?
Per gioco, per provare… avevo poco più di tredici anni e dopo aver letto alcuni libri di Isaac Asimov, cominciai a scrivere le mie avventure nello spazio
VUOI PARLARCI DELLE TUE PRODUZIONI PRECEDENTI, IN PARTICOLAR MODO DI QUELLE A CUI SEI PIU’ LEGATA?
Sì… la mia scrittura si può dividere tra un prima e un dopo. Devo molto a tutta la mia precedente produzione, ai racconti pubblicati sul web e al mio romanzo “Ragnatela Dimensionale” (Delos Books, 2004). Si trattava di fantascienza tradizionale, ma non mi ci sento più molto legata, perché nel frattempo sono cambiata molto.
SEI PARTITA SCRIVENDO FANTASCIENZA CLASSICA PER POI APPRODARE ALLA FANTASCIENZA CRISTIANA. VUOI RACCONTARCI IL PERCORSO CHE HAI COMPIUTO E LE MOTIVAZIONI PER CUI SEI APPRODATA A QUESTO PARTICOLARE FILONE DELLA SCI-FI?
Mi piace sentir definire la fantascienza cristiana come un particolare filone della Sci-Fi, perché lo è a tutti gli effetti, anche se incontro molta resistenza e faccio molta fatica a spiegare il concetto. Infatti normalmente preferisco far parlare i miei racconti, che sanno esprimersi molto meglio. Allora, è vero, ho scritto fantascienza tradizionale per molti anni, fino al 2006 quando ho avuto quella che io chiamo la mia “conversione”. Sono sempre stata cattolica per famiglia, diciamo, per abitudine, ma non ero molto consapevole della mia fede. Poi ho fatto una forte esperienza, legata anche a un pellegrinaggio a Medjugorje e ho riscoperto la mia fede, ho fatto un incontro, quello con Dio, un bellissimo incontro, che poi ho voluto raccontare. Narrare la propria fede, però, non mi è sembrato da subito molto facile, perché avevo sempre scritto fantascienza e le due cose apparivano inconciliabili. Ci sono voluti diversi anni per riuscire a trovare un compromesso e da questo è nata la fantascienza cristiana! Ho ripreso vecchi racconti e li ho riscritti mettendoci dentro il messaggio di speranza che intendevo dare.
SEGUENDO QUESTO TUO ITER, HAI PUBBLICATO PER PRIMA LA RACCOLTA “YOU GOD”. CE NE VUOI PARLARE?
Sì, “You God” è stato il primo volume di racconti di fantascienza cristiana che ospita sia “Judy Bow” che “Imperfezioni” i primi due racconti di questo genere a nascere in ordine di tempo. Il primo racconto affronta il tema dell’eutanasia in maniera del tutto particolare attraverso le decisioni della protagonista e, per questo, è un racconto che colpisce nel profondo. Il secondo tratta il tema dell’imperfezione umana che, a volte, si traduce in disabilità e della sua ricchezza. La raccolta prende il titolo da un racconto brevissimo, dove abbiamo il robot You God che incarna quell’atteggiamento dell’uomo moderno di affidarsi totalmente alla tecnica e alla scienza, anziché al Creatore, restando inevitabilmente deluso e inappagato. L’ultimo racconto “Hic et Nunc” è un insieme di quadretti moderni intercalati da brani dell’Apocalisse in cui i temi affrontati spaziano dall’aborto, al mercato del sesso, alla persecuzione dei cristiani, alla mala informazione in rete.
SECONDA TAPPA E’ STATO INVECE L’E-BOOK, DISPONIBILE PERO’ ANCHE IN VERSIONE CARTACEA, INTITOLATO “RACCONTI NASCOSTI NEI SOGNI”: COSA PUOI DIRCI IN MERITO?
E’ stata una bellissima seconda tappa, che mi ha permesso di addentrarmi ancora di più in questo genere così particolare. Stavolta i racconti sono 9 dove la fantascienza fa da sfondo a situazioni che, in realtà, affondano le radici nel nostro presente. Ci sono diversi racconti premiati in alcuni concorsi, un paio lunghi e altri molto brevi, tutti però ben connotati. I temi sono quelli dell’eutanasia, del diritto al figlio a tutti i costi, della procreazione assistita, della scomparsa delle persone care e del dolore che ne consegue fino ad arrivare al desiderio di maternità.
QUAL È STATA LA PARTE PIÙ DIFFICILE NELLA CREAZIONE DEI VARI PERSONAGGI, DELLE TEMATICHE E DELL’AMBIENTAZIONE?
Io non faccio fatica a scrivere, le storie vengono giù di getto. Affrontare certe tematiche senza passare per una bigotta, per una estremista o per altre simpatiche definizioni che spesso mi vedo appiccicare addosso… quello è il difficile.
QUANTO C’E’ DI BIOGRAFICO, O AUTOBIOGRAFICO, IN QUESTI RACCONTI E QUANTO INVECE DI TOTALMENTE INVENTATO?
Tutto è molto biografico, poiché la mia attuale scrittura nasce da questa esigenza di raccontare il mondo come oggi è dal punto di vista di quello sguardo che cambia… la fede. La fede ti aiuta a guardare le cose per quelle che sono, ad andare a fondo a leggere la realtà senza patinature, ma con impegno e con responsabilità. Stuzzicare, suscitare riflessioni, svegliare le coscienze sopite questo fanno i miei racconti. Di inventato ci sono le diavolerie tecnologiche :)
CI SONO RACCONTI TUOI SPARSI UN PO’ DAPPERTUTTO, SU RIVISTE, SITI E WEBZINE: HAI MAI PENSATO DI FARNE UNO O PIU’ VOLUMI E RACCOGLIERLI INSIEME?
Un tempo ce ne erano molti di più, ora molti siti, blog e fanzine sono stati cancellati. Ma con queste due raccolte posso dire di aver cominciato a mettere ordine ai miei racconti.
VISTO CHE ULTIMAMENTE CAPITA SPESSO, COME ANCHE CON TE, DI POTER LEGGERE MOLTI AUTORI ANCHE IN FORMATO DIGITALE, SECONDO TE QUALE SARA’ IL FUTURO DELL’EDITORIA? VEDREMO PIAN PIANO SCOMPARIRE IL CARTACEO A FAVORE DEGLI E-BOOK O PENSI CHE QUESTE DUE REALTA’ POSSANO CONVIVERE ANCORA PER LUNGO TEMPO?
Spero proprio di no, onestamente. Benché io sia una grande fan della tecnologia rimango amante del libro cartaceo, pubblicato da casa editrice e non da autore self. “Racconti Nascosti Nei Sogni”, tra le altre cose, era nato come e-book proprio per provare questa novità e, in tutta franchezza, devo dire che non si tratta di questa grande botta di vita. Gli e-book e le piattaforme hanno dato la possibilità a molti di autopubblicarsi gratuitamente, ma hanno abbassato di molto la qualità degli scritti.
CON LE TUE OPERE, SIA PASSATE CHE PRESENTI, TI SEI AGGIUDICATA MOLTISSIMI PREMI E SEI GIUNTA FINALISTA IN MOLTISSIMI CONCORSI: CHE EFFETTO FA?
Questo mi ha sempre resa molto orgogliosa… e chi non lo sarebbe? Con i racconti di fantascienza cristiana, essere selezionata ai concorsi ha un significato ancora maggiore. “You God” è arrivato al secondo posto al “Premio Contemporanea d’Autore 2014” di “Alexandria Scriptori Festival” e come ho detto molti dei racconti della seconda raccolta sono stati premiati in concorso. E solo quest’anno sono stata selezionata in altre 5 antologie. Questo mi dà un feedback molto importante, che racconti di fantascienza cristiana possono essere scelti al pari di altri nonostante l’ottica cristiana e gli argomenti scottanti. Questa è la mia più grande soddisfazione!
E QUANTO CREDI POSSA SERVIRE OGGIGIORNO PARTECIPARE A QUESTI EVENTI PER FARSI CONOSCERE?
Serve tantissimo, in passato mi è servito per diventare un nome nel panorama della fantascienza italiana e… un nome femminile per di più! E oggi mi serve per portare avanti il concetto di fantascienza cristiana. Ogni autore dovrebbe confrontarsi con i concorsi, perché è un bel banco di prova!
IN QUESTI ANNI DI ATTIVITÀ HAI SEMPRE AVUTO UNA PREDILEZIONE PER LA FANTASCIENZA. CHE SIGNIFICATO HA PER TE QUESTA TEMATICA?
È un amore innato quello per la fantascienza, sempre avuto. Ma credo di averne scoperto il reale potenziale proprio grazie alla fede. Se ci pensiamo bene, infatti, la fantascienza è l’unico genere letterario in grado di lanciare uno sguardo sul futuro dell’umanità e io credo che la fantascienza abbia bisogno di riappropriarsi di questa sua peculiarità e originaria vocazione.
DURANTE LA TUA CARRIERA HAI SCRITTO SEMPRE RACCONTI. HAI MAI PENSATO A UN ROMANZO?
Sì in genere sempre racconti, ma nel 2004 ho pubblicato un romanzo con la Delos Books “Ragnatela Dimensionale”. Il prossimo lavoro che pubblicherò sarà un racconto lungo e dunque un’opera monografica.
VENIAMO A UNA DOMANDA PIÙ GENERALE. DOVE TRAI ISPIRAZIONE PER TUTTE LE TUE STORIE?
Le mie storie nascono dall’osservazione della realtà: servizi al telegiornale, leggi emanate, avvallamenti di certi diritti, ecc. ecc. Sotto i nostri occhi c’è una realtà che mi preme descrivere e ancora una realtà oltre quella che vediamo che mi preme indagare.
QUALI SONO I TUOI SCRITTORI PREFERITI?
Sono stata una grande amante di Isaac Asimov, unico e vero ispiratore della mia scrittura. Si può dire che ho iniziato a scrivere con lui. Poi ho letto anche molto Gibson e tanti gialli di Agatha Christie, i famosi Gialli Mondadori, e di recente tutti i libri che hanno protagonista Kay Scarpetta di Patricia Cornwell. Non per altro sono una grande fan di Jessica Fletcher…
E PER QUANTO RIGUARDA I FILM CHE PIU’ TI PIACCIONO, CHE CI DICI?
Naturalmente i film di fantascienza, ma anche “Il Signore degli Anelli”, “Via col Vento” e tutti quei bellissimi film della Disney che davano quando ero una bambina.
ULTIMA DOMANDA, POI TI LASCIAMO AL TUO LAVORO. QUALI PROGETTI HAI PER IL FUTURO E QUAL È IL TUO SOGNO (O I SOGNI) CHE HAI LASCIATO NEL CASSETTO?
Come ho detto sto lavorando al terzo libro, o meglio al terzo “Quaderno di Fantascienza”, perché la collana delle Edizioni Il Papavero in cui sono inserita si chiama così. Con l’editore Donatella De Bartolomeis stiamo lavorando a una collana di fantascienza cristiana. Questo è un progetto ambizioso, devo dirlo, ma che spero presto uscirà dal cassetto!
IN BOCCA AL LUPO ALLORA… RESTEREMO IN ATTESA DEI PROSSIMI SVILUPPI.