Tetsuo Narikawa
Koji Uenishi
Takanobu Tohya
Koji Uenishi
Tohru Ohhira
Kazuo Arai
Koji Ozaki
Takamitsu Watanabe
Machiko Konishi
Kyoji Kobayshi (voce narrante)
Origine: Giappone, Fuji TV e P. Production
Ideazione: Shoji Ushio su soggetto di Osamu Tezuka
Durata: 1 stagione per un totale di 63 episodi di 25 minuti circa
“La città di Tokyo sul pianeta Terra. Come tutte le metropoli di questo pianeta, Tokyo sta perdendo la battaglia contro i nuovi nemici mortali dell’uomo: i rifiuti, gli sprechi, l’inquinamento. Malgrado gli sforzi del governo locale come di quello mondiale, l’aria, il mare e la terra rischiano di perdere la facoltà di alimentare qualsiasi genere di vita. Chi ci aiuterà? Spectreman!”
Era con questa frase, pronunciata da un narratore fuori campo, che ogni singolo episodio di questa serie iniziava, per poi catapultarci in una serie di avventure fantascientifiche che per quei tempi erano tra le migliori. Già dall’inizio comprendiamo che l’attenzione degli sceneggiatori è rivolta a quello che già allora era un grande terribile problema, quello dell’inquinamento.
L’antefatto ci porta a scoprire che, dopo aver tentato inutilmente di effettuare un colpo di stato sul pianeta soprannominato “E”, il brillante scienziato Dottor Stragor (Dottor Gori nella versione originale), un uomo-scimmia tanto intelligente quanto malvagio, riesce a fuggire dal proprio pianeta insieme ai suoi due fedeli aiutanti simili a gorilla, in realtà soprannominati dal malvagio dottore “androscimmie”, uno dei quali si chiama Karash (Karass in originale). Dopo un lungo viaggio attraverso lo spazio remoto essi giungono sulla Terra, dove elaborano piani per la creazione di giganteschi mostri orrendi proprio dall’inquinamento e dalle scorie terrestri: tutto ciò allo scopo di distruggere il nostro pianeta e impadronirsene.
A contrastare però il terribile piano dello scienziato provvede l’Alleanza Spaziale degli Overlord al servizio del pianeta Nebula-71, dedita alla protezione dei pianeti in via di sviluppo, la quale invia il cyborg Spectreman sulla Terra per difenderla.
Spectreman si nasconde sotto l’identità del giovane George Kandor, appartenente a un gruppo di giornalisti che indagano proprio sui fenomeni misteriosi legati all’inquinamento e causati, a insaputa di tutti, proprio da Strangor. Quando il malvagio dottore invia i suoi mostri per mettere a ferro e fuoco la città, George, all’insaputa dei suoi colleghi, si trasforma in Spectreman per combatterli. L’eroe ha l’aspetto antropomorfo di un robot. Come altri eroi simili della cinematografia giapponese, può assumere dimensioni diverse, umane e ciclopiche, a secondo dell’evenienza e dell’avversario da combattere.
Nell’episodio finale, Spectreman si batte con lo stesso dottor Stragor che, avuta la peggio, decide di morire visto fallire miseramente il suo piano.
Il titolo originale di “Spectreman” (“Spectralman” nella versione internazionale) era “Supekutoruman” e la serie venne realizzata tra il 1970 e il 1972. Furono girate in tutto tre tranche di una sola stagione durata poco più di due anni in tutto e ognuna ha avuto un titolo diverso: “Uchuu Enjin Gori” (“Space Apeman Gori” – episodi 1 – 20), “Uchuu Enjin Gori Tai Supekutoruman” (“Space Apeman Gori versus Spectralman” – episodi 21 – 39) e semplicemente “Supekutoruman” (“Spectralman” – episodi 40 – 63).
L’ideazione del serial tv venne affidata dalla Fuji TV a Ushio Shoji (“The space giants”, “Jaguar man”, “Ultralion”) che si basò però su un soggetto / romanzo di Osamu Tezuka (“Astroboy”, “Black Jack”, “Don Dracula”, “La fenice”… fra gli altri).
La regia vide impegnati invece vari registi, come si usa nei lunghi serial televisivi (Keinosuke Tsuchiya, Kôichi Ishiguro, Takeo Sakai, Yasuharu Hasebe, Higuchi Higuchi, Kanji Otsuka), mentre gli effetti speciali furono curati da Tetsu Matoba, Takeo Sakai e Nobuo Yajima e le musiche realizzate da Miyauchi Kunio, Terashima Naohiko, Jerry Winn, Bob Todd e Gregory Sill (questi ultimi si erano occupati della sigla e delle musiche aggiuntive per l’edizione internazionale.
“Spectreman” è un potente cyborg colorato in oro e ottone con una maschera simile a quella di “Rocketeer”: solitamente è grande quanto un comune essere umano, ma può crescere per svariate decine di metri con la forza di volontà a seconda delle situazioni.
Le sue armi includono inoltre: Spectre-Flash, un’arma che si manifesta come una rafficha di proiettili di energia o un raggio color arcobaleno che Spectreman spara dalle mani. Lo Spectre-Flash può distruggere un mostro gigante in un solo colpo; Shuriken, degli shuriken colorati che Spectreman estrae dalla sua cintura; Spectre-Blades, delle lame che emergono dai suoi avambracci (una possibile futura ispirazione per “Guyver”); Spectre Sword e Shield, ovvero una spada e uno scudo che Spectreman richiede direttamente alla Nebula-71; Spectre-Gun, una pistola laser gigante anch’essa richiesta alla Nebula-71.
Apparentemente invincibile, Spectreman può essere comunque danneggiato: addirittura in un episodio viene ferito alla gamba da un mostro e dalla ferita esce del sangue verde. In un altro episodio invece il suo sangue è giallo.
Il nome del protagonista è George Kandor (Jôji Gamô, nella versione originale), il quale viene contattato telepaticamente da un’entità chiamata Ultralogos (una voce narrante fuori campo), che gli appare sempre sotto forma di stella doppia, al quale risponde con un saluto romano gridando “Ryôkai” (“Pronto!”, letteralmente “Ricevuto!”). In un episodio una sua amica lo nota e lui si giustifica parlandole di suoi esercizi ginnici. La ragazza ironizza ricordandogli il saluto hitleriano.
La sigla di inizio e quella finale, per il mercato occidentale, conservano il tema originale con aggiunta del testo in inglese. I titoli di coda invece, pur di “addomesticare” il prodotto, recano crediti con nomi americani, tra i quali figura Mel Wells, doppiatore in lingua inglese accreditato perfino come regista di tutta la serie.