Akiji Kobayashi
Sandayù Dokumamushi
Masanari Nihei
Hiroko Sakurai
Akihide Tsuzawa
Susumu Kurobe
Bin “Satoshi” Furuya
Origine: Giappone, Tsuburaya Productions e TBS
Ideazione: Eiji Tsuburaya
Durata: 1 stagione per un totale di 40 episodi di 24 minuti circa
Un componente della “Guarnigione degli Ultra” è in missione per scortare il mostro Bemular al Cimitero Spaziale quando, nelle vicinanze del pianeta Terra, un’astronave della Pattuglia Scientifica, incaricata di vegliare sulla sicurezza del pianeta e combattere mostri preistorici che si risvegliano e minacciano il mondo, entra in collisione con la sfera-prigione del mostro spaziale. L’incidente libererà Bemular che riuscirà a rifugiarsi sulla Terra dopo aver ucciso il pilota dell’astronave terrestre, Hayata. L’Ultra di scorta, però, non riesce ad accettare la morte del “collega” terrestre, così decide di fondersi con lui in un unico corpo per riportarlo in vita. Da questo momento, grazie alla “Beta Capsule”, affidatagli dall’Ultra, l’umano può trasformarsi in Ultraman e assumere le sembianze del poliziotto galattico per difendere la Terra da ogni possibile minaccia aliena.
Ma nell’ultimo episodio, Ultraman viene sconfitto e ridotto in fin di vita dal mostro Zetton che viene successivamente distrutto da un’arma miracolosa inventata da Ide, un membro della Pattuglia Scientifica.
Improvvisamente compare Ultraman Zoffy, il capitano della Guarnigione degli Ultra che separa Hayata da Ultraman e riporta quest’ultimo sano e salvo sulla Nebulosa M78, la patria degli Ultramen.
“Ultraman” (in originale “Urutoraman”) è un supereroe protagonista di varie serie di tokusatsu giapponesi, ovvero produzioni cine-televisive che fanno largo uso di effetti speciali dedicate ai supereroi del Sol Levante.
“Ultraman” è apparso per la prima volta nella serie tv omonima, composta da 40 episodi (39 + lo speciale prequel), prodotta dalla Tsuburaya Productions e trasmessa in Giappone dalla Tokyo Broadcasting System (TBS) dal 17 luglio 1966 al 9 aprile 1967 ed è quello che conosciamo noi in Italia.
Negli anni seguenti sono state prodotte nel Sol Levante numerose altre serie dedicate alla pattuglia degli Ultramen, tra le quali “Ultraseven”, “Kaettekita Ultraman”, “Ultraman Ace”, “Ultraman Taro”, “Ultraman Leo”, “Ultraman 80” (negli anni Settanta), “Ultraman Tiga”, “Ultraman Dyna”, “Ultraman Gaia” (negli anni Novanta) fino ad arrivare ai recenti “Ultraman Cosmos”, “Ultraman Nexus”, “Ultraman Max” del 2005 e “Ultraman Mebius” del 2006. Le serie di “Ultraman” sono spesso definite “Ultra Serie”.
Parallelamente alle serie tv poi, nei cinema giapponesi sono stati proiettati numerosi lungometraggi che ampliavano o aggiungevano dettagli alle serie tv in onda in quel periodo.
I mostri che appaiono nel primo serial sono in realtà i costumi della Toho, che appartenendo però a Eiji Tsuburaya (amico di Ishirô Honda, creatore della serie di “Ultraman” e supervisore agli effetti speciali di quasi tutti i film di mostri prodotti in quegli anni in Giappone, da Godzilla a Rodan, da King Ghidora a Mothra, da Gorath a Matango) sono stati modificati per l’occasione: per cui abbiamo Godzilla per Jirass, Baragon per Neronga, Magular e Gabora.
E veniamo al protagonista. Ultraman, a causa della scarso potere energetico del Sole, non è in grado di sopravvivere sulla Terra se non in forma umana: è quindi anche per questo motivo che si unisce ad Hayata nella difesa della Terra e solo grazie al “Beta Capsule”, una sorta di catalizzatore, Ultraman può assumere la sua forma originale e utilizzare i suoi super poteri, anche se solo per un periodo limitato di tempo, compreso fra i 3 e i 5 minuti. Sul petto dell’eroe è presente un “Color Timer” che comincia a lampeggiare quando l’energia è in fase di esaurimento. Se Ultraman non dovesse tornare in forma umana, prima che la luce del timer si spenga, cesserebbe di vivere. In realtà nell’ultimo episodio accade proprio questo e Ultraman viene resuscitato solo grazie all’intervento degli abitanti della Terra della Luce.
Quando Hayata si trasforma in Ultraman diventa un colosso alto 40 metri del peso di 15.000 tonnellate, che può correre a 700 km/h, volare a velocità Mach 5 e nuotare a 200 nodi.
L’Ultraman Hayata, come tutti gli Ultramen, possiede una varietà di poteri che usa nella lotta contro i kaiju, ovvero i mostri. Vediamoli nel dettaglio insieme alle armi utilizzate dal supereroe. Il Raggio Specium è l’arma più usata da Ultraman (solitamente come colpo di grazia), quando Ultraman forma una croce con le braccia, spara un potente raggio azzurro capace di distruggere un intero mostro gigante in un colpo. Con l’Ultra Slash, Ultraman lancia dalle mani dei dischi di energia simili a seghe circolari che affettano facilmente l’avversario. L’Ultra Attack Ray è un raggio a spirale lanciato dal braccio che dopo aver colpito il nemico, se Ultraman stringe i pugni, lo fa esplodere. Utilizzando l’Ultra Air Catch, Ultraman spara dalle dita dei raggi che immobilizzano l’avversario a mezz’aria. Con gli Ultra Rings invece, roteando su se stesso, Ultraman lancia degli anelli di energia che stringono il nemico. Grazie all’Immunità Elettrica, Ultraman non subisce alcun danno quando viene colpito da raggi elettrici, mentre con il Teletrasporto può teletrasportarsi da un pianeta a un altro, anche se questo richiede molta energia. Con l’Ultra Shower, Ultraman lancia dalle mani dei potenti getti d’acqua. Altri poteri di Ultraman sono poi: la Barriera, con cui può generare una barriera rettangolare che annulla i colpi energetici dei mostri, la Grande Forza Fisica con cui può sollevare più di 50.000 tonnellate di peso, mentre con lo Slash Ray spara dalle dita dei proiettili di energia non molto potenti, ma che ottengono comunque il loro effetto.