KYASHAN, IL RAGAZZO ANDROIDE

“Kyashan, il ragazzo androide” (in originale “Shinzō ningen Kyashān”) è un anime televisivo, ovvero una serie a cartoni animati giapponese, formato da 35 episodi e creato da Tatsuo Yoshida (“Superauto Mach 5”, “La battaglia dei pianeti”, “Hurricane Polymar”, “Tekkaman”, “Yattaman”). Il serial è stato prodotto nel 1973 dalla Tatsunoko, casa fondata proprio da Yoshida che, oltre alle sue creazioni, si è occupata anche di anime come: “Chobin, il principe stellare”, “Godam”, “Muteking”, “Gordian”, “Macross”, “Robotech”, “Evangelion”, “Bey Blade”.

Alla regia generale dell’opera c’era Takao Koyama (“Yattaman”, le serie di “Dragonball”, “I Cavalieri dello Zodiaco”, “Sailor Moon”, “Galaxy Angel”), mentre i singoli episodi vennero diretti da Yoshiyuki Tomino (“Astroboy”, “Toriton”, “Star Blazers”, “Vultus 5”, “Zambot 3”, “Daitarn III”, “Gundam”) e Yuji Nunokawa. Il direttore dell’animazione fu Hiroshi Kawabata, mentre le sceneggiature furono affidate a Hiroshi Sasagawa e Akiyoshi Sakai e il character design allo stesso Yoshida che lavorò insieme a Yoshitaka Amano (autore di tutte le serie dei videogames dedicati al mondo di “Final Fantasy” e di anime come “Vampire Hunter D”, “Tekkaman”, “Gatchaman”, “Hurricane Polymar”, “Yattaman”). Infine le musiche furono composte da Shunsuke Kikuchi (“Babil Junior”, “Cybernella”, “Space Robot”, “Hurricane Polymar”, “Atlas Ufo Robot”, “Jet Robot”, “Gaiking, il robot guerriero”, “Danguard”, “Starzinger”, “Dr. Slump e Arale”, le serie dedicate a “Dragonball”, “Kamen Rider”, “Guerre fra galassie” e i film dedicati al mostro Gamera).

Vediamo la storia. Il dottor Azuma ha costruito quattro androidi dall’intelligenza artificiale sofisticata: Bryking, Sagure, Akubon e Barashin. I quattro androidi, creati per aiutare l’umanità a risolvere il grave problema dell’inquinamento, a causa di un violento corto circuito acquisiscono invece una volontà propria e assumono il comando di un esercito di robot. Il loro obiettivo è la sottomissione di tutto il genere umano. Azuma, disperato per quanto accaduto e ormai assediato dagli androidi, non sa come rimediare, quando suo figlio Tetsuya, al prezzo della propria integrità umana, si offre per essere trasformato in un super androide capace di affrontare il nemico. L’esperimento riesce e il giovane Tetsuya si trova così trasformato in Kyashan, il ragazzo androide, mentre il fedele cane Lucky, morto poco prima proprio per mano degli androidi, viene trasformato nel cane androide Flender. Il dottor Azuma, catturato dagli androidi, riesce a salvare anche la vita alla moglie Midori, salvando la sua coscienza e i suoi ricordi nel corpo di un cigno robot, Swanee, che nelle notti di luna piena è in grado di proiettarne l’immagine per permetterle di comunicare con il figlio.

La lotta di Kyashan contro gli androidi si complica anche a causa della diffidenza che gli esseri umani hanno nei suoi confronti non appena scoprono che egli stesso è un androide. L’unica persona che gli resta fedele è Luna, sua amica d’infanzia e figlia di uno scienziato morto per mano degli androidi, che le ha lasciato in eredità la pistola MC, capace di generare un campo magnetico letale per gli androidi che vengono colpiti dal suo raggio.

La serie si conclude ovviamente con la vittoria di Kyashan e il ritorno della pace sul nostro pianeta, mentre i robot che si erano ribellati e volevano distruggere e conquistare il mondo vengono riprogrammati e utilizzati per la ricostruzione. E’ un finale però amaro, in quanto Tetsuya si trova nell’impossibilità di tornare a vivere come un essere umano, dato che la sua trasformazione in androide è definitiva e rimarrà per sempre intrappolato in quel corpo.

Nel 1993, per celebrare il ventennale della serie, la Tatsunoko ne realizzò un OAV (uno special televisivo) diviso in quattro episodi di 30 minuti l’uno e intitolato “Kyashan – Il Mito” (in originale “Casshān”), che reinterpretava in chiave più moderna, anche sotto il profilo tecnico, la serie storica.

La regia dello speciale fu affidata a Hiroyuki Fukushima, Masashi Abe e Takashi Watanabe, mentre la sceneggiatura toccò allo stesso Fukushima, insieme a Sho Aikawa ed Emu Arii. Sotto la direzione artistica di Kazuya Fukuda, hanno lavorato al character design Yasuomi Umezu, al mecha design Kimitoshi Yamane, all’animazione lo stesso Umezu affiancato da Tomonori Kogawa e alle musiche Michiru Oshima.

In “Kyashan – Il Mito” la trama è pressoché identica alla serie originale: il professor Azuma crea degli androidi che dovranno servire per risanare il pianeta, ormai deturpato dall’enorme tasso di inquinamento. Ma un incidente rende il robot BK-1 del tutto indipendente. Questo diventa ostile e si rivolta contro il suo creatore, scatenando in seguito una guerra totale contro tutta la razza umana, colpevole in prima persona dell’inquinamento del pianeta. Braiking Boss, ovvero BK-1, non fa altro che rispettare l’imperativo primario del suo programma: preservare l’ambiente da ciò che lo minaccia.
Visto che la minaccia principale è il genere umano, Braiking decide quindi di sterminare l’intera umanità, senza far distinzioni. Tetsuya, il figlio di Azuma, sacrifica il proprio corpo e si trasforma anch’egli in un androide, nel tentativo di fermare il folle progetto di Braiking e della sua armata. Insieme a lui, combatterà al suo fianco anche il fedele cane Lucky, morto mentre difendeva i suoi padroni dall’attacco nemico. Adesso Lucky è diventato il robot multiforme Flender, in grado all’occorrenza di trasformarsi in un veicolo per aiutare lo stesso Kyashan. La razza umana adesso ha quindi dalla sua parte un difensore che la proteggerà e l’aiuterà, il quale cercherà con ogni mezzo di fermare l’avanzata dell’esercito di robot, che si fa giorno dopo giorno sempre più forte e numeroso…

Nel 2006 è stato realizzato anche “Kyashan – La rinascita”, un remake cinematografico live action, ovvero con attori in carne e ossa, ispirato alla storia dell’anime, mentre nel 2008 la Tatsunoko e la Madhouse hanno prodotto e realizzato una nuova versione della serie animata originale intitolata “Kyashan SINS” (in originale “SINS, Kyashān Shinzu”), una specie di reboot articolato in 24 episodi.

Davide Longoni