ADDIO A JACK ARNOLD (1958) – PARTE 04
HO SPOSATO UN MOSTRO VENUTO DALLO SPAZIO (I Married a Monster from outer Space)
Una giovane donna, Margie Bradley (Gloria Talbott, 1931 – 2000: il serial Adventures of Superman, La Figlia del Dottor Jekyll, The Cyclops), trova che, da quando si sono sposati, il marito Bill Farrell (Tom Tryon) è diverso. Certe volte sembra estremamente nervoso, il suo carattere è diventato più taciturno e, in più, non riescono ad avere figli. Per cercare di scoprire la verità, una sera, lo segue di nascosto mentre si dirige verso un boschetto e lì, con orrore, vede una specie di nuvola uscire dal suo corpo e trasformarsi in un pauroso essere alieno. Questi entra in un portello abilmente nascosto nella vegetazione. Margie si avvicina al “Bill” rimasto immobile in piedi e, con mano esitante lo tocca, ma l’involucro cade a terra e la ragazza vede con orrore una mosca che cammina tranquillamente sull’occhio sbarrato di quello che credeva suo marito. La spiegazione l’ottiene, una volta tornata a casa, dall’alieno, ritrasformatosi in Bill.
Bill: “Noi veniamo da un pianeta della Costellazione di Andromeda. Il nostro sole si avvicinò tanto che dovemmo costruire delle navi spaziali per poter portare in salvo il nostro popolo prima che ci bruciasse tutti. Ma ci volle del tempo per costruire le navi, nel frattempo i raggi del sole divennero più intensi, le nostre donne morirono. Eravamo ormai una razza destinata a scomparire.”
Per la cronaca la “Costellazione di Andromeda” rappresenta la principessa Andromeda e si trova nell’emisfero nord vicino a Pegaso. Ha la forma approssimata di una lettera «A» allungata, debole e deformata. È famosa soprattutto per la presenza della Galassia (anzia “Galassìa” come dicono nel buffo doppiaggio italiano) di Andromeda nei suoi confini.
La mitologia narra che Cassiopea, moglie di Cefeo re dell’antica Etiopia (un territorio che si estendeva dalla riva sud-orientale del Mediterraneo fino al Mar Rosso e comprendeva parte degli attuali Egitto, Giordania e Israele), pensava che lei e sua figlia Andromeda fossero le più belle donne mai vissute. Andava anche dicendo che la figlia era talmente bella che neppure le Ninfe del Mare, le cinque Nereidi, potevano superarla in bellezza. La superbia della regina d’Etiopia giunse alle orecchie di Era e delle stesse Nereidi. La Nereide Amfitrite era moglie del dio del mare, Poseidone, e così, infuriate, si rivolsero a lui chiedendogli una terribile e immediata punizione per l’oltraggio di Cassiopea. Poseidone scatenò contro il regno di Cefeo, a devastarne le coste, il mostro marino Tiamat (rappresentato tra le costellazioni dalla Balena). Il re d’Etiopia, vedendo il proprio reame in così grave pericolo, si rivolse a un Oracolo, che gli disse che il solo modo per salvare l’Etiopia consisteva nel sacrificio di Andromeda, che doveva essere abbandonata alla furia del mostro marino. Col cuore in pezzi, e pieno di rancore verso la moglie, il re fu obbligato dal popolo ad accettare. Andromeda venne trascinata fino alle rocciose coste etiopiche e lì abbandonata al suo orribile destino: incatenata nuda su uno scoglio in riva al mare, attendeva ormai priva di ogni speranza di salvezza che il mostro arrivasse a sbranarla. E il mostro non si fece attendere. Ma il Fato volle che passasse di là l’eroe Perseo in groppa a Pegaso, di ritorno dalla missione dopo aver liberato il mondo sconfiggendo la terribile Medusa. Attaccò il mostro che riuscì a sconfiggere solo dopo vari tentativi, mostrando alla belva la testa di Medusa che, guardandola, lo tramutò in pietra. Così la fanciulla fu salva, e al ritorno a casa Cefeo, riconoscente, gliela diede in sposa. Ma il re aveva già promesso Andromeda al proprio fratello Fineo, che si presentò con numerosi seguaci alla festa nuziale di Perseo e Andromeda. Ancora una volta Perseo dimostrò il suo valore battendosi per il diritto di sposare la sua amata. Il banchetto si trasformò in una sanguinosa battaglia, in cui Perseo, con l’aiuto della testa di Medusa, massacrò Fineo e tutti i suoi seguaci. Una parte della storia l’abbiamo potuta vedere nel film Scontro di Titani (Clash of the Titans di Desmond Davis del 1981) con gli effetti speciali di Ray Harryhausen. Nel 2010 ne fu fatto un remake intitolato Scontro tra Titani. Torniamo a noi.
Margie: “Perché siete venuti qui?”
Bill: “Non c’è segno di vita sui pianeti, nello spazio freddo e immenso.”
Margie: “Amavate le vostre donne prima che morissero?”
Bill: “Amare? No, ci univamo solamente per poterci riprodurre. Ecco perché mi ci è voluto tanto per capire…”
Margie: “Capire che?”
Bill: “É accaduto qualcosa d’imprevisto: con questi corpi abbiamo ereditato molte altre cose sconosciute, emozioni umane, desideri…”
Margie: “Vuoi dire che stai imparando ad amare?”
Bill: “Ti ho detto che sto imparando cos’è l’amore…”
Margie: “Tu?”
Bill: “…e vorrei non averlo mai fatto…”
Margie: “La tua razza non ha delle donne. Non potrete avere figli e si estinguerà.”
Bill: “Forse avremo figli da voi.”
Margie: “Che… tipo di bambini?”
Bill: “Come noi.”
Tutto questo però non rende soddisfatta Margie, la quale, visti inutili i suoi tentativi con il Capo della Polizia, Collins (John Eldregde, 1904 – 1961: Gli Invasori Spaziali, il serial Adventures of Superman, il serial Scienza e Fantasia, il serial Ai Confini della Realtà) anche perché è un alieno pure lui, si rivolge al Dottor Wayne (Ken Lynch, 1910 – 1990: i serial Ai Confini della Realtà, Men into Space, Star Trek, Gli Invasori, Battaglie nella Galassia, Galactica 1980), suo amico da tempo. Egli organizza una spedizione alla nave aliena utilizzando tutti coloro che, recentemente, sono diventati padri e di conseguenza si è sicuri che sono esseri umani. Una volta giunti nei pressi dell’astronave nascosta tra i cespugli, gli uomini si trovano la strada sbarrata da due delle creature aliene. I proiettili sono inefficaci e solo due cani lupo riescono a fermarli tagliando loro dei tubi organici che sporgono all’altezza del viso.
Una volta entrati nell’astronave dalla caratteristica forma di disco volante, i terrestri scoprono i corpi degli umani sostituiti sospesi nel vuoto, ma collegati a terra da un apparato e da dei fili. Nel film Coma profondo (Coma) di Michael Crichton (1978) assisteremo a una scena simile, solo che i corpi sono messi in posizione orizzontale invece che in verticale.
Una volta recuperati i corpi ritornano in vita, il collegamento con gli alieni s’interrompe e ciò distrugge gli esseri spaziali con il loro involucro. Mentre questo avviene il Capo della Polizia, Collins, anche lui un alieno, avvisa, ormai morente, il resto della flotta invisibile e in orbita attorno alla Terra.
Collins: “La nostra missione è fallita. Sono in allarme, pronti a tutto. Suggerisco di continuare su un’altra galassìa…Tutto l’equipaggio perduto… distruggete la base…”
La mano dell’alieno si trasforma in una massa gelatinosa che scivola fuori dalla manica della camicia.
Nel frattempo il Bill-Alieno ha raggiunto a sua volta la base e vede i terrestri uscire dal disco con i corpi dei loro amici, si rende conto che è finita. Sente un fruscio tra gli alberi del bosco, si volta: è Margie.
Bill: “Il tuo popolo ha vinto. Questo ti rende felice, vero?… Non ho conosciuto felicità, né amore né altro finchè non sono venuto sulla Terra e… ora… cominciavo a capire….”
Il suo destino è segnato: con il ritorno alla vita del vero Bill anche lui muore, quindi la base salta in aria. L’ultima scena ci mostra una flotta di dischi volanti che si allontana dalla Terra.
Ho sposato un mostro venuto dallo Spazio (I Married A Monster From Outer Space o molto più familiarmente IMAMFOS, come é stato chiamato durante la lavorazione) è nato da un idea di Louis Vittes (1911 – 1969) e Gene Fowler Jr. che ne è anche il regista e si avvale del cast tecnico della Paramount per quanto riguarda gli effetti ottici e il make up.
Infatti, la supervisione degli effetti ottici fu affidata a John P. Fulton (1902 – 1965) passato alla storia del cinema di fantascienza anche per essere il realizzatore degli effetti ottici sulle varie versioni de L’Uomo Invisibile, mentre la supervisione al make up fu opera di Wally Westmore, appartenente a una delle più famose famiglie di Hollywood che da generazioni si dedica al make up dei film.
La storia di questa dinastia é cominciata con George Westmore (1879 – 1931) il quale cominciò il suo lavoro pettinando il famoso Valentino, ed è poi proseguita attraverso Mont Westmore (1902 – 1940), Perc Westmore (1904 – 1970), Ern Westmore (1904 – 1968), Wally Westmore (1906 – 1973), Bud Westmore (1918 – 1973) e continua con Frank e Wally. Nel 1973 Frank Westmore scrisse un interessante libro sulla Dinastia Westmore dove rilevava come, purtroppo, nella sua famiglia ci fossero stati molti casi di malattie mentali ma anche che questo piccolo ramo di pazzia fu alla base del loro grande estro. Ovviamente il libro è da noi inedito.
L’alieno fu una realizzazione di Charles Gemora (1963 – 1961), lo stesso che creò il marziano de La Guerra dei Mondi. Gene Fowler Jr. era nato il 27 maggio del 1917 e svolse un’intensa attività di regista, produttore e sceneggiatore. Il suo primo film risale al 1957 ed é un inedito nel nostro paese I Was a Teenage Werewolf, ma si era occupato anche della serie televisiva Rocky Jones Space Ranger del 1954. É morto a Woodland Hills, in California l’11 maggio 1998. Protagonista della pellicola é Tom Tryon divenuto famoso più come scrittore che come attore. Tryon era nato il 14 gennaio 1926 ad Hartford, nel Connecticut. Le sue escursioni nel campo della fantascienza sono state molto limitate, oltre al già citato film di Fowler lo ricordiamo in Un Tipo Lunatico (Moon Pilot) del 1962. Dopo il suo ultimo film datato 1971 si dedica completamente alla letteratura firmando novelle e romanzi di successo. É morto di tumore il 4 settembre 1991 a Los Angeles.
Il film fu incredibilmente girato in otto giorni con un budget di centosettantacinquemila dollari, la maggior parte dei quali andò per rendere credibili le figure degli alieni. Il regista era rimasto impressionato dal metodo di ripresa di Fritz Lang per il quale aveva fatto da operatore ed era rimasto colpito dalle dissolvenze e dalle tecniche che Lang usava per passare da una sequenza all’altra.
Il suo desiderio era quello di usare la stessa tecnica per il suo film ma questo non era possibile per scarsità di tempo e di budget per cui, tra una ripresa e l’altra, Fowler ritagliava pazientemente dei pezzi di cartoncino in forme strane e inusuali e si metteva lui stesso dietro la macchina da presa riprendendo tutto ciò che era possibile: i cavi elettrici, il set vuoto, il pavimento sporco. Una volta acquisiti i giornalieri egli si portava via le scene girate da lui stesso per vedere se poteva usarle per “sfumate”, dissolvenze incrociate o quant’altro. Solo una volta poté utilizzare quello che pazientemente aveva preparato. La foresta nella quale si nascondeva l’astronave era la stessa usata nel film di Norman Taurog Un Marziano sulla Terra con Jerry Lewis.
Del film è stato fatto un banalissimo remake uscito da noi solo in videocassetta e s’intitola Ho sposato un alieno (I Married a Monster) di Nancy Malone del 1998. La storia è estremamente simile ma non possiede il senso d’angoscia e di suspance del primo film.
(4 – continua)