LA DEA MADRE 02

“Hanno sedici anni e un giro di fidanzati segreti,

gelosie morbose, orge, lesbicate…

Non mi sorprenderebbe

se scoprissero che si drogano!”

Cosa avete fatto a Solange?

di Massimo Dallamano, 1972

Personaggi principali

Aurora: studentessa diciannovenne del Liceo Malatesta

Flora: ex compagna di classe di Aurora e sua migliore amica

Chiara: studentessa del Liceo Malatesta e cameriera del locale Movida

Luca Del Rio: ventenne di buona famiglia, ex studente del Liceo Malatesta, fidanzato di Aurora

Danilo Crescenzi: trentenne agente immobiliare

Linda Lanzi: proprietaria del locale Movida e fidanzata di Danilo

Simone D’Avanzi: disoccupato, amico di Danilo

Iuri Casalino: 40enne milionario, amante di Chiara

Gianluca: studente pluriripetente del Malatesta, fidanzato di Flora

2-

Aurora è distesa su un divano-letto, addosso ha solo un paio di mutandine bianche e il reggiseno, che slacciato le pende dalle spalle, lasciando intravedere i rosei capezzoli minuti. Inginocchiato di fronte a lei c’è un ragazzo, che le sta baciando la pancia e goffamente affonda le mani nella carne del sedere e delle cosce. Aurora, con i suoi capelli a boccoli e il naso un poco schiacciato, butta indietro la testa e fa correre le dita sul collo del ragazzo.

- Oh, sì, Luca, toglimi le mutandine.

Il giovane sfila le mutandine e rimane lì, inginocchiato di fronte al divano-letto, osservando la vagina di Aurora. I peli pubici della ragazza sono stati accorciati e sono del colore della nocciola. Luca si avvicina alla fessura e prende a toccarla, contornando con le dita le grandi labbra. Rimane come inerme per qualche secondo, poi si alza e si tira giù le mutande. Il pene, bianco e floscio, penzola davanti agli occhi di Aurora per alcuni istanti. Il ragazzo si siede sul divano-letto e appoggia la testa sulla spalla di lei.

- Stai tranquillo, ci penso io.

Aurora prende per le mani Luca e lo fa sedere in ginocchio davanti a sé, tra le sue gambe.

- Chiudi gli occhi e tocca piano il mio seno.

Con le mani la giovane studentessa prende a massaggiare il pene, fino a quando non raggiunge l’erezione. Poi, dopo essersi fatta scendere qualche goccia di saliva sul pube ed aver sfregato la vagina con le dita, si infila lentamente il pene dentro.

Il giovane dà due colpi di bacino, poi affonda con la testa sul cuscino, quasi soffocato dall’orgasmo che monta.

 

Luca è sotto la doccia e Aurora si sta rivestendo. La borsa si illumina dall’interno e la ragazza ci infila la mano, estraendo il cellulare.

“Passo a prenderti domani sera, alla solita ora, tesoro” dice il testo del messaggio. La studentessa controlla attorno, quindi si affretta con le rapide dita a cancellare il messaggio.

 

Un giovane uomo, con i capelli ricci e la barba di qualche giorno, esce dall’androne di una casa. Ha una tenue macchia di caffè sulla fronte, a forma di falce. Con rapidi passi si infila sulla passeggiata che fiancheggia il mare, dove il corso della gente fluisce compatto ed emette un confuso brusio. Dal buio in basso, emergono le luci delle spiagge private, ombrelloni e lettini in fila geometrica, come luminescenze che compaiono sul fondale scuro del mare. Il giovane uomo ha occhi azzurri, che tiene bassi, e cammina spedito senza guardarsi attorno.

- E stai attento! – gli dice un passante che proveniva nella direzione opposta e con cui si è appena scambiato una spallata.

- Che modi – una donna schiva all’ultimo momento il giovane uomo, che gli stava andando letteralmente contro.

Come fosse un cieco, prosegue dritto, senza cercare di evitare i pedoni che gli provengono nella direzione opposta.

- Cafone! – gli urla un cinquantenne rasato.

Ma lui non se ne cura. Soltanto, gioisce dentro sé per essere riuscito a non deviare il suo tragitto.

- Nemmeno questa volta – pensa fra sé.

Arriva con agile passo al molo, il punto in cui la passeggiata si allarga e crea un’ansa che abbraccia come una baia il porto. Qui ci sono coppiette che si danno i baci, seduti sulle panchine. Nemmeno di loro pare curarsi, il nostro uomo.

- Scusa, hai da accendere? – la voce di una ragazzo lo raggiunge durante la sua folle corsa controcorrente.

Si ferma all’improvviso e raggiunge una giovanissima coppia seduta fianco a fianco sulla panchina. Allunga l’accendino al ragazzo. Il giovanissimo tenta a più riprese ad accendersi la sigaretta e la ragazzina accenna qualche smorfia di impazienza.

- Dai qua – con un gesto secco, strappa dalla bocca la sigaretta al ragazzo e si riprende l’accendino.

Accende la sigaretta e la ripone tra le labbra del giovane.

- Ecco fatto, mio giovane apprendista – dice sorridendo biecamente.

Poi prosegue fino alla punta del molo, dove l’asfalto si getta sugli scogli e poi dentro il mare, e fa ritorno sui suoi passi. Quando torna all’altezza della panchina su cui sedeva la giovane coppia, i due ragazzi si sono appena messi in marcia, a passo lento.

 

L’uomo con la macchia di caffè a forma di falce rallenta improvvisamente la propria andatura e presto si ritrova in un vicolo stretto tra case di ringhiera. La giovane coppia entra dentro un androne e lui si acquatta dietro la colonna di un garage. Dentro la porta a vetri del condominio, i due giovani stanno consumando un soffice bacio.

 

E’ notte alta e le luci dimesse di un bar di collina rischiarano appena il buio. Seduto ad un tavolo all’aperto, la sigaretta accesa nel portacenere e un bicchiere di amaro davanti, c’è un trentenne con i capelli castani e il pizzetto.

- Scusa il ritardo, sono stato bloccato dai vigili – dice l’uomo riccio con la macchia di caffè sulla fronte sedendosi al tavolino.

- Non fa niente, stavo pensando…

- I soliti pasticci?

- I soliti.

L’uomo con il pizzetto squadra per un istante l’amico.

- Simone, sei agitato per qualcosa?

- No, Danilo, cosa vai a pensare, figurati, ho fatto la corsa per arrivare.

Danilo beve un sorso dell’amaro e torna a fissare un punto distante, giù nella vallata.

- Come va, l’Agenzia immobiliare Crescenzi? – domanda Simone.

- Semplicemente, non va. Non ci sono denari contanti, i proprietari sono disposti a scendere, ma non a svendere.

- Linda tiene aperti i rubinetti?

- Per fortuna che c’è la mia fidanzata. Senza i suoi soldi sarei finito – l’immobiliarista allunga le gambe sotto il tavolino e sorride amaramente -.  Ma anche lei, alla fine dei conti, li vorrà indietro.

- Nel frattempo, potrai rifarti.

- Simone, temo di non essere tagliato per gli affari. Ammesso di essere tagliato per qualche cosa! – fa passare le mani dietro la testa e si chiude in un sinistro ghigno -. Se mi togli il bel visino che in passato mi ha fruttato qualche soldo e alcune scopate, cosa mi resta?

(2 – continua)

Daniele Vacchino