Li abbiamo conosciuti grazie a “Obscuram – Il presagio”, loro primo romanzo scritto a quattro mani e per la prima volta anche noi della Zona Morta, per conoscerli meglio, ci cimentiamo in un’intervista doppia: ecco a voi Alfredo Drago (a sinistra) e Diego De Vita (in basso a destra).
COMINCIAMO CON UNA DOMANDA DI RITO. CHI SONO DIEGO DE VITA E ALFREDO DRAGO?
Alfredo: Io sono un 33nne milanese con una grande passione per la lettura… non ricordo quando ho cominciato a leggere, ma non penso di smettere, è una dipendenza.
Diego: Io invece un torinese di ormai 36 anni, patito di fumetti e cinema, leggere leggo ma non come dovrebbe uno “scrittore”.
VOLETE PARLARCI DELLE VOSTRE PRODUZIONI PRECEDENTI?
Alfredo: Fin da adolescente, ho sempre adorato anche scrivere, persino i temi a scuola, dove vengo folgorato dalla lettura del “Signore degli Anelli”, dopo la quale decido di sperimentare e mettermi alla prova. Ne vengono fuori diversi tentativi di romanzo fantasy con una storia sulla falsariga di Tolkien. Col passare degli anni e l’incontro con diversi generi, tento altre cose, più che altro racconti brevi, ma la prima cosa che mi dà davvero soddisfazione è un racconto fantasy intitolato “Il paladino errante” pubblicato su un forum tenuto da Diego, il quale mi manifesta la sua approvazione e butta lì l’idea di una collaborazione. Cosa che avviene, insieme a un altro nostro amico, col racconto horror “Alba”, nel quale ognuno aggiungeva un pezzo senza consultarsi minimamente con gli alrti, così che la trama prendeva vita da sola, con tre menti differenti che tentavano di imbrigliarla.
Diego: Mi sono sempre cimentato con poesie e racconti brevi nella mia vita, come Alfredo amavo i temi a scuola, non a caso avevo sempre voti altissimi in italiano. Poi come dice il mio socio ci siamo incontrati e abbiamo cominciato a scriver cose più lunghe. Prima “Alba” a sei mani, e infine “Obscuram”, lavorandoci su per molti anni.
RECENTEMENTE È USCITO IL VOSTRO ULTIMO ROMANZO INTITOLATO “OBSCURAM – IL PRESAGIO”. VOLETE PARLARCENE?
Alfredo: Si tratta del passo ulteriore nelle nostre esperienze. Ci siamo resi conto che la nostra collaborazione funziona, e possiamo puntare a fare qualcosa di serio e non solo per nostro diletto. Il grosso dell’idea portante è di Diego, così come buona parte della scrittura è mia. Ognuno ha contribuito al progetto con le sue qualità migliori e ha completato il lavoro dell’altro. Abbiamo lavorato con questo criterio: la storia deve essere originale, fuori da qualunque cliché troppo scontato, e deve essere plausibile, anche se ambientata in un mondo fantastico. Per questo motivo ci siamo impegnati perché il mondo di “Obscuram” fosse governato da regole rigorose come un meccanismo e ogni fatto o personaggio si incastrasse bene con il tutto, senza usare scorciatoie o soluzioni di comodo.
Diego: Si, non hai idea della fatica che abbiamo fatto a far quadrare tutto, tieni conto che siamo in due città differenti quindi immagina cosa non abbiamo combinato per costruire il mondo di “Obscuram”. Alla fine il risultato ci soddisfa pienamente e continua a darci nuovi stimoli e idee, questo piccolo mondo è destinato a grandi cose.
COME È NATA L’IDEA DI PARTIRE DA UN TEMA FANTASY PER GIUNGERE POI VERSO TRAGUARDI PIÙ HORROR E MYSTERIOSI?
Alfredo: Io e Diego abbiamo gusti molto simili sia in termini di letteratura che cinema, infatti spesso ci consigliamo titoli a vicenda. Penso che il genere del nostro romanzo sia dato dalla nostra naturale predilezione per il fantasy e l’horror, quindi è uscito un complesso di queste due anime.
Diego: Beh dal mio punto di vista il fantasy ormai deve aver qualche cosa di più vivo nelle sue trame. Creando “Obscuram” abbiamo ricercato un’atmosfera molto particolare, che scivoli nel noir, nell’horror e nel mistero. La città protagonista stessa può esser immaginata come una Londra vittoriana, proprio con atmosfere che richiamano Jack lo squartatore. Personalmente l’idea di grigiore e ansia che crea “Obscuram” mi è venuta guardando diversi film. Tieni conto che il mio regista preferito è Burton, quindi…
QUAL È STATA LA PARTE PIÙ DIFFICILE NELLA CREAZIONE DEI PERSONAGGI?
Alfredo: I personaggi in realtà sono usciti abbastanza da sé. Alcuni hanno visto la luce direttamente durante la nostra prima discussione, entrambi avevamo progetti in mente non realizzati, e alcuni personaggi sono arrivati da lì. Poi ognuno ha proposto diverse idee, sia a livello di trama che di personaggi, e sono state approvate, scartate o modificate in base alla loro coerenza col resto dell’ambientazione. Un grosso passo in avanti è stato quando finalmente Diego è riuscito a disegnare i personaggi che avevamo creato, rendendo ancora più tridimensionali e reali le figure che vivono nel mondo di “Obscuram”.
Diego: Vero, nessun personaggio ha richiesto troppa fatica, sembrava che nascessero da soli, bisognava solo metter a punto qualche cosa qua e là: la cosa più impegnativa è stata disegnarli, soprattutto il Decano, che mi ha dato seri problemi.
COSA DOVREMO ASPETTARCI IN FUTURO?
Alfredo: Proprio perché il mondo di “Obscuram” e la sua trama sono state organizzate in modo così rigoroso e le trame secondarie si intrecciano fittamente, per forza di cose la storia da raccontare è intricata e lunga. Quindi stiamo già lavorando al suo proseguimento, e abbiamo intenzione di fermarci solo quando tutto sarà raccontato.
Diego: Il futuro riserba ancora tantissime cose: in primis i due libri che concludono questa saga e poi abbiamo in mente mini-novelle collaterali alle trame principali. “Obscuram” è un mondo complesso e per nulla scoperto, ha tantissimi segreti da svelare ancora.
IN QUESTI ANNI DI ATTIVITÀ AVETE SEMPRE AVUTO UNA PREDILEZIONE PER IL FANTASTICO. CHE SIGNIFICATO HA PER VOI QUESTA TEMATICA?
Alfredo: Il fantastico, il surreale, sono i generi che preferisco. Mi piace incontrare o immaginare realtà differenti dall’attualità, avere la possibilità di creare luoghi e personaggi con la massima libertà.
Diego: Per me il fantastico non è per forza fantasy puro: io per esempio non sono un amante di Tolkien o delle saghe fantasy classiche, prediligo storie horror oppure steampunk, proprio per quello “Obscuram” ha questa atmosfera particolare.
VENIAMO A UNA DOMANDA PIÙ GENERALE. DOVE PRENDETE ISPIRAZIONE PER TUTTE LE VOSTRE STORIE?
Alfredo: Le nostre storie penso che nascano dalla nostra esperienza personale. Abbiamo inventato un mondo originale, ma è il frutto delle atmosfere che più ci piacciono, di libri o film che ci hanno colpito, a volte di una singola scena che cerchiamo di reinterpretare e modificare. Alcune invece nascono dal nulla durante la scrittura, come se fossero una normale prosecuzione delle parole che erano state scritte poco prima.
Diego: Alfredo dice il giusto, soprattutto io mi sono fatto “influenzare” dal cinema più che dalla letteratura stessa. “Obscuram” però evita accuratamente di prender spunti diretti da cose già esistenti, siamo stati molto attenti a creare qualcosa il più originale possibile.
QUALI SONO I VOSTRI SCRITTORI PREFERITI?
Alfredo: Sono un lettore onnivoro, mi piacciono i romanzi in generale. Il mio scrittore preferito è Stephen King, inimitabile nelle trame e molto efficace nella scrittura. Per il fantasy, oltre all’ovvio Tolkien, mi piacciono Terry Brooks e David Eddings, Jeffery Deaver per i thriller, Manfredi e Jack Whyte per i romanzi storici e il grande Asimov per la fantascienza. Come classici, adoro Poe, Lovecraft, Verne e Shakespeare. E poi tanti altri, impossibile citarli tutti.
Diego: Poe, Lovecraft, un pò King e molti altri, però come dicevo qualche domanda più sopra io prediligo il cinema alla letteratura.
E PER QUANTO RIGUARDA I FILM, CHE CI DITE?
Alfredo: Mi piacciono soprattutto i thriller o le serie tv di polizieschi, tipo “CSI” o “Criminal Minds”, e poi le commedie americane non pecorecce, come “In&Out”, “Major League”, “Un pesce di nome Wanda”. E poi tutto Mel Brooks, “Star wars” e “Indiana Jones”.
Diego: Io amo i film d’azione, i film di Burton, i thriller, i film di guerra, di fantascienza, un bel fantasy fatto bene ma non scontato: per esempio ho adorato “La bussola d’oro”.
ULTIMA DOMANDA, POI VI LASCIAMO AL VOSTRO LAVORO. QUALI PROGETTI AVETE PER IL FUTURO E QUAL È IL VOSTRO SOGNO (O I SOGNI) CHE AVETE LASCIATO NEL CASSETTO?
Alfredo: I progetti per il futuro sono di proseguire il nostro lavoro con “Obscuram”, soprattutto ora che abbiamo avuto conferma delle nostre potenzialità, e speriamo di poterci dedicare un giorno esclusivamente alla scrittura. Il nostro sogno è che il mondo e i personaggi che abbiamo creato vengano conosciuti e amati da quante più persone sia possibile.
Diego: Eh sì, dice bene Alfredo, il sogno è proprio quello. Dopo la prima saga ci sarà altro su cui lavorare, e infine chi lo sà, magari un film eh eh eh eh eh.
BEH, OVVIAMENTE IN BOCCA AL LUPO RAGAZZI!