Tra i tanti ospiti presenti alla seconda edizione del Dylan Dog Horror Fest nel lontano 1990, c’era un giovane attore che era riuscito a ritagliarsi un discreto spazio nel panorama horror internazionale (successivamente è addirittura entrato a far parte della serie televisiva “Star Trek Deep Space 9” nel ruolo di Brunt, nda), interpretando a quei tempi pellicole spesso ispirate ai racconti di Howard Phillips Lovecraft e dirette dagli allievi di Charles Band. Fortunatamente anche in questo caso le due chiacchiere fatte con lui risultano essere ancora attuali nonostante il tempo trascorso (a parte il solito paio di domande datate che abbiamo quindi omesso), per cui non indugiamo oltre e sentiamo cosa ci disse Jeffrey Combs.
COS’E’ SECONDO TE L’ORRORE?
E’ la morte… o meglio, la paura della morte. Ho notato che la maggior parte del pubblico di questo genere è formata da giovani, che non pensano alla morte… si sentono immortali e non ne hanno paura. Penso che l’orrore sia una forma di liberazione da questa paura, perché ti viene sempre messa davanti agli occhi e alla fine ti ci abitui.
I TUOI FILM SI ISPIRANO SPESSO A PERSONAGGI DI HOWARD PHILLIPS LOVECRAFT. COSA PENSI DI LUI?
Fu un personaggio eccentrico, gotico e con mille paure. Io credo che lui avesse molta paura di morire e così scrisse quei racconti… per allontanare le sue fobie.
SEI STATO DIRETTO DAI PIU’ PROMETTENTI ALLIEVI DI CHARLES BAND, OVVERO STUART GORDON E BRIAN YUZNA. CHE TIPI SONO?
Sono due persone completamente differenti. Stuart viene dal teatro ed è molto pignolo… vuole la perfezione in scena. Invece Brian ha iniziato come produttore, poi pian piano ha imparato il mestiere ed è diventato regista. Lui è un po’ più permissivo, lascia più spazio alla tua interpretazione. Comunque mi sono trovato benissimo con entrambi.
Originariamente pubblicato sul numero 1 EXTRA FUORISERIE de LA ZONA MORTA, giugno 1990
Corretto e ampliato per il sito LA ZONA MORTA, febbraio 2007
03/03/2007, Davide Longoni