GLI ULTIMI GIORNI DEL MONDO (1959) – PARTE 08
…e altri ancora
Robert Hampton, che sarebbe invece Riccardo Freda (1909 – 1999) dirige Caltiki, il Mostro Immortale. Caltiki è una creatura monocellulare che giace in letargo dalla notte dei tempi. Una parte di esso, portata nelle civiltà a scopo di studio, comincia a crescere indiscriminatamente fagocitando e possedendo gli esseri umani, ma il fuoco la distruggerà. La creatura era realizzata con pezzi di carne che il direttore della fotografia Mario Bava agitava davanti alla macchina da presa. Doveva essere cambiata ogni giorno, ma non sempre la produzione aveva i soldi per la carne fresca per cui la puzza e le mosche infestarono il set…
Creature aliene invadono la Terra in Inferno nella Stratosfera (Uchu Daisenso) di Ishiro Honda. Essi usano la Luna come base d’attacco verso il nostro pianeta sul quale scagliano meteore e dal quale si alzano dischi volanti dotati di raggi disintegratori e astronavi-madri con il potere di creare vortici sulle città. I terrestri si armano e li combattono in terra, in cielo e sulla Luna, sconfiggendoli.
Dopo L’ultima spiaggia, ecco La Fine del Mondo (The World, the Flesh and the Devil) interpretato da Harry Belafonte, Mel Ferrer (1917 – 2008) e Inger Stevens (1934 – 1970) per la regia di Ranald McDougall (1915 – 1973). Una guerra atomica ha distrutto l’umanità. Si salva un minatore di colore imprigionato dentro a una miniera. Quando questi riesce a uscire con le proprie forze trova il mondo sconvolto, le città deserte. L’uomo è scomparso. Incontra dapprima una superstite, poi un altro uomo. La lotta per il possesso della donna assume toni drammatici, ma, alla fine, tutti e tre capiranno che per ripopolare la Terra, la monogamia deve essere bandita. Segnali radio annunciano altri sparuti superstiti. Il film è ispirato al romanzo “La Nube Purpurea” di M.P. Shiel (Ed. Adelphi).
Arthur Franz (1920 - 2006) ritorna in La Guerra di Domani (The Atomic Submarine) di Spencer Gordon Bennett (1893 – 1987) e qui abbiamo un sottomarino che dà la caccia a un disco volante sotto il mare. Un gruppo di terrestri sale a bordo del disco e si trova davanti a un gigantesco vermone senziente dotato di un solo gigantesco occhio (un guanto mosso malamente dagli addetti agli effetti speciali). I terrestri, imitando Ulisse, lo acciecano, ma l’occhio gli si riforma, decolla con il disco e viene disintegrato da un missile. Tra gli interpreti abbiamo anche Brett (La Vendetta del Dottor K) Halsey.
Con qualche riferimento al film di Robert Wise Ultimatum alla Terra, Ib Melchior (1917 – 2015) dirige Marte distruggerà la Terra (The Angry Red Planet). Infatti, dopo che una spedizione terrestre con quattro astronauti a bordo, riesce a raggiungere il pianeta Rosso (un’ambientazione ottenuta usando come base un negativo a colori nel quale si trovano gigantesche piante carnivore di gommapiuma, un toporagno mosso da fili e una città marziana disegnata, senza contare un mascherone marziano con un occhio solo). Uno dei tre astronauti muore fagocitato da una specie di carro armato ameboide, un altro muore d’infarto nel viaggio di ritorno, gli altri due si salvano, anche se uno dei due è affetto da una specie di blob che sta per divorarlo, ma riuscirà a guarire. Sui nastri dove erano registrate tutte le fasi della vicenda restano solo delle oscure parole aliene:
“Popolo della Terra, ascoltate e ricordate. Noi del pianeta Marte vi avvertiamo. Conosciamo il vostro mondo da quando il primo essere strisciò dal mare e divenne uomo. Abbiamo seguito millenni del vostro progresso, vi abbiamo osservati per secoli, abbiamo captato i vostri segnali radio… e ora, giunti nello spazio, ci invadete. Siete tecnologicamente adulti, ma spiritualmente siete ancora bambini. Il vostro destino era deciso quando siete scesi su Marte: noi non vi avremmo difeso dalla nostra fauna, ma siete sopravvissuti. Voi portate la guerra a voi stessi e agli altri. Fate ciò che volete sul vostro pianeta ma ricordate: non tornate su Marte. Vi abbiamo concesso di ripartire perché dovevate portare questo messaggio. Non tornate qui o distruggeremo il vostro mondo. Siete stati su Marte, ma non potrete tornarvi mai più…”. Il discorso ricorda in alcune parti quello che Klaatu fece agli attoniti terrestri in Ultimatum alla Terra e costituisce una riprova, se mai ce ne fosse ancora bisogno, di come il cinema consideri le capacità terrestri: malevoli e distruggitrici. La cosa più allucinante è quella di conoscere i propri difetti e di continuare a coltivarli…
Visto il buon successo cinematografico torna l’uomo mosca nel seguito del primo film La Vendetta del Dottor K (Return of the Fly) di Edward Bernds (1905 – 2000). La storia riparte dopo alcuni anni, in una funesta giornata di pioggia mentre si svolgono le esequie della sfortunata moglie dell’uomo-mosca alla presenza del figlio già grande dello scienziato (Brett Halsey). Egli segue le orme paterne e diviene lui stesso un uomo mosca, questo grazie anche al complotto di alcune spie che vorrebbero carpirgli l’invenzione, ma il nostro riesce a farle fuori e a ritornare normale, grazie anche all’aiuto dello zio, interpretato sempre da Vincent Price. Halsey non volle vestire la pesante truccatura e toccò quindi a una controfigura girare tutte le scene con il mascherone, se possibile realizzato in modo anche peggiore del precedente.
Altra pellicola è Delitto in quarta dimensione (The 4-D Man) di Irvin Shortess Yeaworth (1926 – 2004): un giovane studioso (James Congdon) sta conducendo esperimenti per trovare il modo di attraversare la materia con altri oggetti. Si reca nello stabilimento dove lavora il fratello (Robert Lansing, 1928 – 1994), il quale è uno scienziato ormai famoso e gli illustra la sua scoperta. Dopo vari tentativi, e a causa delle radiazioni emesse dal suo corpo e assorbite durante vari esperimenti, lo scienziato non solo assorbe la capacità di attraversare gli oggetti, ma ogni sforzo che compie in questo senso gli fa perdere energia e lo fa invecchiare precocemente. Egli riesce a recuperare parte di questa energia solo se tocca un altro essere umano e l’assorbe da quella che diventa la sua vittima, la quale invecchia a sua volta e muore immediatamente. Bisogna trovare il modo di fermarlo e vi riesce la sua ex fidanzata (Lee Meriwether), la quale, approfittando di un momento in cui l’uomo è solido gli spara. Con le ultime forze egli attraversa la parete di piombo di un reattore atomico e solo la sua mano ne sporge senza vita. Sulla parola fine appare un punto interrogativo che, a tutt’oggi, è rimasto tale.
Lon Chaney Jr. ha abbandonato definitivamente i panni di Larry Talbot, l’uomo Lupo e interpreta L’Uomo che uccise il suo Cadavere (The Indestructible Man) di Jack Pollexfen (1908 – 2003). Un uomo è stato condannato alla sedia elettrica per i delitti commessi. Una volta eseguita la sentenza il suo corpo viene utilizzato da uno scienziato per esperimenti. Torna in vita dotato di una forza prodigiosa, ma muto perché la corrente gli ha bruciato le corde vocali e si vendica di chi lo ha fatto condannare, poi muore in una centrale elettrica ucciso da una scarica.
Il Drago degli Abissi (Behemoth, the Sea Monster) di Eugene Louriè (1903 – 1991) e Douglas Hickok (1929 – 1988) può essere considerato le versione inglese de Il Risveglio del Dinosauro. In comune hanno uno dei registi, ma se il primo aveva agli effetti speciali Ray Harryhausen, questo ha dalla sua Willis O’Brien. Per il resto diciamo che dalle profondità delle coste della Cornovaglia emerge una creatura preistorica, risvegliata dalle solite esplosioni nucleari. Avanza lungo il Tamigi fino a Londra distruggendo ogni cosa, ma un biologo americano la colpisce con un proiettile radioattivo.
Un Hammer fantascientifico girato da Terence Fisher (1904 – 1980) si nasconde sotto il titolo L’Uomo che ingannò la morte del 1959 (The Man Who Could Cheat Death). È la storia, peraltro simile a quella girata da Wallace Fox, di due scienziati che hanno scoperto il segreto della vita eterna per mezzo di ghiandole estratte da corpi umani. Il trapianto deve essere compiuto a scadenze regolamentari e uno di loro, che si è sottoposto al trattamento, ha ora 105 anni. Ma il suo collega è ormai troppo vecchio per poter compiere la facile operazione e per di più questi scopre che il suo socio, per procurarsi la ghiandola, ha ucciso. Disperato, lo scienziato (Anton Diffring, 1918 - 1989) chiede aiuto a un giovane medico (Christopher Lee, 1922 – 2015) il quale finge di trapiantargli la ghiandola: in questo modo, e quasi all’improvviso, tutti i suoi 105 anni gli si precipitano addosso uccidendolo.
Fece ovviamente molto scalpore la pellicola di Russ Meyer (1922 – 2004) L’immorale Mr. Teas (The Immoral Mr.Teas). Fu il suo primo film e raccontava la storia di un uomo che aveva la capacità di poter vedere nude le donne grazie alla sua vista a raggi X e quindi ha anticipato il film di Roger Corman L’Uomo dagli Occhi a Raggi X. Il Vedo Nudo con Nino Manfredi ha poi, ovviamente, scopiazzato da tutti e due.
Occhi senza volto (Les Yeux sans visage) di Georges Franju (1912 - 1987) è invece la storia di un medico che, a causa di un incidente provocato proprio da lui, si ritrova con la figlia completamente sfigurata. Per cercare di rimediare all’errore egli compie degli esperimenti di chirurgia plastica usando come cavie delle donne. Finirà azzannato da dei cani.
Il Mostro di Sangue (The Tingler) di William Castle (1914 – 1997) parla di un medico patologo il quale scopre che nei cadaveri delle vittime che hanno sofferto di una violenta paura, si trova una strana creatura che egli chiama “Tingler” e che è in grado di influire anche nell’ambiente che la circonda, una volta liberata dal corpo che l’ospitava. Da quel momento scivolerà in un incubo vorticoso di paure e di cadaveri che ritornano in vita…
Esiste poi una versione estremamente elegante del romanzo di Stevenson ad opera di Jean Renoir (1894 – 1979) intitolata Il Testamento del Mostro (Le Testament du Docteur Cordelier): anche se i nomi sono stati cambiati, la storia è pur sempre la stessa.
Dal Messico arriva La Nave dei Mostri (La Nave de los Monstruos) di Rojelio A. Gonzàles 1920 – 1984). Un disco volante arriva sulla Terra. Nel suo interno ci sono dei ridicolissimi alieni e due stupende vampire come piloti. Grazie all’astuzia demenziale di un peone il mondo sarà salvo.
Tra poco il 1960 segnerà un momento di transizione per il cinema di fantascienza, forse la fine di un periodo detto pionieristico, anche se suggestivo e forse anche la fine delle avventure all’esterno (Outer Space) a favore di quelle all’interno (Inner Space). Una fine temporanea comunque e che l’avvento del computer riscatenerà più viva che mai sugli schermi dagli anni Ottanta in poi.
Per il momento dobbiamo accontentarci di far volare gli uomini nello spazio appesi a dei fili e stare estremamente attenti che i fili non si vedano. Lo spazio intorno a noi brulica di lampade, pardon stelle, e le astronavi sono generalmente fisse su dei piedistalli ed è la cinepresa che gira attorno a loro simulandone così manovre che in effetti non compie.
I mostri sono pupazzetti mossi a passo uno o uomini rivestiti da tute, per cui, specie nel secondo caso, la forma umana resta la base sulle quali vengono applicate le variazioni aliene… e spesso si vede.
CONSIGLI PER GLI ACQUISTI
Assalto dallo Spazio Sinister Film
Caltiki il Mostro Immortale Noshame Film
Delitto in Quarta Dimensione Sinister Film
La Fine del Mondo Sinister Film
La Guerra di Domani Storm Video
Il Mostro di Sangue Sinister Film
La Nave dei Mostri Sinister Film
Occhi senza Volto Sinister Film
Il Primo Uomo nello Spazio Sinister Film
Il Ruggito del Topo Columbia
Space Men 01 Distribuzione
Il Testamento del Mostro Sinister Film
L’Ultima Spiaggia A & R Production
Uomini Coccodrillo Sinister Film
L’Uomo che ingannò la Morte Sinister Film
L’Uomo che uccise il suo Cadavere Golem Video
La Vendetta del Dr. K Fox Video
Viaggio al Centro della Terra Fox Video (Distribuito sottotitolato)
(8 – fine)