ROMA FICTION FEST 2015

L’ex Teatro Quirinetta di Roma – struttura art decò anni Venti restituita alla vita culturale grazie alla progettazione artistica e al lavoro sul territorio di Viteculture – mercoledì 11 novembre, è stato sede del party inaugurale di uno dei più attesi eventi dell’anno che, dall’11 al 15 novembre 2015, porterà nella Capitale le più interessanti fiction della scena (presente e futura), unendo le proposte “pop” a quelle più raffinate, rivolgendosi al grande pubblico ma anche quello più esigente.

Ospiti del party inaugurale del “Roma Fiction Fest 2015” al Quirinetta sono stati: Vanessa Scalera e Linda Caridi del cast di “Lea”, tv movie di apertura della nona edizione della manifestazione; Steven Van Zandt, presidente di giuria della kermesse e i membri della giuria Maureen Van Zandt, Gloria Satta, Stefano Disegni, Geppi Cucciari, Beppe Convertini e Patrizia Pellegrino.

E’ stata una serata d’apertura in cui, in una location accogliente e unica del contesto romano, si è respirata l’aria di festa di un’edizione del “Roma Fiction Fest” destinata a coinvolgere ampie fasce di cultori e appassionati.

La nona edizione del festival, infatti, attraverserà molti territori immaginari: dall’impegno civile di “Lea” di Marco Tullio Giordana alla serie capolavoro “The Man in the High Castle” ispirata al libro di Philip K. Dick “La svastica sul sole”, da Mr. Robot consacrato da “Occupy Wall Street”, alla nostalgia per Sandokan e il suo creatore Sergio Sollima in reunion con il figlio Stefano, autore di “Gomorra” e “Suburra”, fino ai nuovi Muppet anche loro più adulti e pronti a mettersi in gioco in un contemporaneo mockumentary.

Venerdì 13 novembre, alle ore 20.00 presso il Cinema Adriano di Roma, si terrà anche l’anteprima mondiale del documentario “Animeland – Racconti tra manga, anime e cosplay” di Francesco Chiatante. L’ingresso a questo evento sarà gratuito fino a esaurimento posti previo ritiro coupon gratuito.

Si tratta dell’opera prima del regista che sarà presente in sala insieme al cast e ad alcuni dei protagonisti intervistati. Il documentario, ideato e interamente realizzato in low budget dal regista Francesco Chiatante, che ne ha curato anche montaggio, fotografia e post produzione, si avvale delle musiche originali di Simone Martino.

Il documentario è un vero proprio viaggio tra cartoni animati giapponesi e non, manga, anime e cosplay, attraverso ricordi, aneddoti e sogni di personaggi degli ambiti più disparati il cui immaginario e la cui vita sono stati influenzati da fumetti e cartoni animati. Da “Heidi” a “Goldrake”, da “Jeeg Robot” a “Dragonball” e “Naruto”, passando per “Holly e Benji”, “L’incantevole Creamy” e “Ken il guerriero”, dalla fine degli anni Settanta è iniziata in Italia una vera e propria invasione “animata” giapponese. “Animeland”, più che un film è un “documento” che intende ricostruire e ripercorrere tutto quello che erano e sono poi diventati manga, anime e cosplay in Italia, segnando l’intero immaginario “pop” delle generazioni degli ultimi quarant’anni con robot, maghette e orfanelli!

Numerosi gli intervistati nel film, dall’animatrice e mangaka Yoshiko Watanabe, già assistente di Osamu Tezuka, allo stilista Simone Legno alias Tokidoki, da cantanti come Caparezza, che nelle canzoni spesso introduce citazioni tratte da manga giapponesi, ad attori come Paola Cortellesi – che canta la sigla di un cartone animato della propria infanzia – e Valerio Mastandrea. Ma anche i racconti di Giorgio Maria Daviddi del Trio Medusa e una esclusiva intervista al misterioso cosplay Goldy. Registi italiani quali Maurizio Nichetti e Fausto Brizzi e registi stranieri come Shinya Tsukamoto e il Premio Oscar Michel Gondry, ma anche Masami Suda, animatore di cartoni animati quali “Ken il guerriero” e “Kiss Me Licia” e Yoichi Takahashi, autore di “Holly e Benji”. Tra i nomi italiani spiccano quelli dei giornalisti Luca Raffaelli, filo conduttore del racconto, e di Vincenzo Mollica, ma c’è spazio anche per un sociologo, Marco Pellitteri, per un saggista come Fabio Bartoli e per la squadra dei Kappaboys, che per primi importarono i manga giapponesi in Italia.

“Ho sempre sognato  – sottolinea il regista – di raccontare i mondi di manga, anime e cosplay a modo mio. E quale idea migliore del farlo coinvolgendo tutti i miei “miti”, creando un film da tutti i loro racconti? Con “Animeland” ho trovato il modo di poter contribuire a questi immaginari fantastici che hanno influenzato i ragazzi, per generazioni, da fine anni ‘70 a oggi!”.

Il regista Francesco Chiatante nasce a Taranto nel 1981, videomaker di cortometraggi, documentari, backstage e video. Studia all’Accademia di Belle Arti di Macerata “Teoria e Tecnica della Comunicazione Visiva Multimediale” e si specializza in “Arti Visive – Scenografia”. Approda a Roma nel 2007 per un Master in Effetti Speciali per il cinema. Negli ultimi anni ha lavorato per post-produzioni di film e fiction, collaborato come operatore video e montatore per una serie di progetti documentaristici prodotti e diretti da Franco Zeffirelli, diretto l’episodio “Iride” del film indipendente a capitoli “Amores” (Italia, 2013) e realizzato backstage dei film diretti da Ivano De Matteo “Gli equilibristi” e “I nostri ragazzi” (vincitore del Premio Miglior Backstage 2015 – Festival del Cinema Città di Spello) e della serie TV RAI “Il sistema” diretta da Carmine Elia. “Animeland – Racconti tra Manga, Anime e Cosplay”, del 2015, è il suo esordio nel lungometraggio.

Non mancate.

A cura della redazione