FRANCO FORTE

Il suo intrigante giallo storico Caligola – Impero e Follia (Mondadori – 2015) è stato presentato ai primi di dicembre su Rete 4 al Maurizio Costanzo Show. Ma l’ultima fatica letteraria di Franco Forte, dedicata al tanto esecrato imperatore romano assassinato in una congiura, è solo la più recente di una fortunata serie di libri che lo ha portato a essere stimato come uno dei massimi scrittori di romanzi storici in Italia.

Il Nostro è anche curatore di Urania, Il Giallo Mondadori e Segretissimo, oltre che direttore editoriale della Delos Books e direttore responsabile dell’autorevole rivista di fantascienza Robot, fondata da Vittorio Curtoni. Da non dimenticare le celebri fiction televisive Ris e Distretto di Polizia  da lui sceneggiate. Insomma, uno scrittore prolifico e poliedrico, ma anche un grande esperto del panorama editoriale relativo al fantastico del nostro paese. Su quest’ultimo argomento c’è sempre molto interesse sia da parte degli affezionati lettori del genere, sia degli autori che devono trovare il miglior mezzo per diffondere le proprie opere, per finire alle case editrici che devono proporre prodotti fruibili ed economicamente convenienti da collocare sul mercato. E proprio sul tema, che risulta abbastanza complesso, gli abbiamo posto alcune domande al fine di comprendere lo stato di fatto ma anche i mutamenti che si stanno verificando nel settore.

“Iniziamo con il dire – esordisce Forte – che il mondo del fantastico non è poi così fantastico, tutt’altro! E’ estremamente particolare e in questo momento vede in testa lo young adult dove le cose vanno benissimo anche per merito di film come Hunger Games o Maze Runner, che hanno spinto tanti adolescenti ad avvicinarsi a questo mondo.

NON SI PUO’ DIRE LO STESSO PER LA FANTASCIENZA…

Per quanto riguarda la fantascienza i film non hanno nessun conseguente riflesso su quella libraria. Le vendite di romanzi di science fiction non crescono. E’ una cosa stranissima.

PERO’ DOPO L’USCITA DEL FILM THE MARTIAN, DIRETTO DA RIDLEY SCOTT, IL ROMANZO SCRITTO DA ANDY WEIR  E’ ANDATO BENE…

Scott ha fatto un bel film e la gente si è andata a comprare il libro, però non si è innescato il fenomeno che ha portato il pubblico ad interessarsi alla narrativa di fantascienza. Se avessero fatto il libro di Avatar, il romanzo sarebbe andato alla grande. Ripeto, nella fantascienza non c’è il fenomeno positivo che avviene per lo young adult.

E COSA OCCORRE FARE, A TUO PARERE, PER DIFFONDERE MAGGIORMENTE QUESTO GENERE DI NARRATIVA?

E’ necessario osservare ciò che avviene nel mondo digitale, in particolare bisogna esaminare il fenomeno dell’e-book. Basta seguirne le classifiche. L’e-book è secondo solo alla narrativa di genere femminile. Le donne, infatti, sono coloro che leggono i libri oramai per l’80% e a loro piace molto leggere le storie al femminile che non significa solo storie d’amore. Di solito ci sono libri per donne, scritti da donne, e subito dopo c’è la fantascienza e il fantastico in e-book, perché lo strumento digitale a mio parere porta tanti giovani ad avvicinarsi alla lettura.

QUINDI LO REPUTI UNO STRUMENTO POSITIVO…

Positivissimo! C’è un dato molto interessante in proposito: con Urania - tutti i libri di Urania vanno in edizioni e-book – vendiamo non solo gli autori moderni ma soprattutto i classici quali Clarke, Heinlein, Leiber, Sheckley, cioè i grandi autori della fantascienza di una volta. Il nostro best seller assoluto è Incontro con Rama di Clarke. La domanda è: perché? La risposta è perché i giovani acquistano gli e-book di testi cartacei che non si trovano più in edicola.

ALLORA PER RILANCIARE LA FANTASCIENZA SAREBBE UTILE UNA CONVERSIONE PIU’ ELEVATA DAL CARTACEO ALL’E-BOOK?

Sì, ma purtroppo dov’è il problema? L’e-book ha dei costi di traduzione, correzione bozze, impaginazione, che in questo momento con i volumi che produciamo non si reggono da soli. Se crescono i volumi di vendita potremo sfruttare meglio il digitale per proporre cose che non puoi fare su carta, come gli autori minori o nuove correnti letterarie. Se cresce il digitale, per il fantastico ho pronte tante idee, ma oggi non ci sono le condizioni economiche per poter partire. Quando aumenteranno i livelli di vendita, allora sarà uno strumento formidabile per produrre tanta bellissima roba.

OK, MA PER PRODURRE NUOVI LIBRI BISOGNA ANCHE AVERE BRAVI AUTORI. IN PROPOSITO ORGANIZZI ABITUALMENTE CORSI PER FORMARE NUOVI SCRITTORI. QUANDO ARRIVANO DA TE COME LI TROVI SOTTO L’ASPETTO DELLA CREATIVITA’, DELLA PREPARAZIONE E DELLA TECNICA?

Hanno tanta passione, energia e questo va bene, altrimenti non si va da nessuna parte. Ma, contrariamente a quello che avviene negli Stati Uniti e nel mondo anglosassone, i nostri  non conoscono i meccanismi di mercato.

NON RIESCONO A PROMUOVERSI?

Il concetto è che chi scrive in Italia è troppo proteso a pensare a se stesso. L’autore  non considera il suo referente, ossia il lettore. Bisogna pensare che l’altra persona non sa niente di quello che tu fai. Occorre essere compresi dal lettore e per farsi comprendere non basta avere la passione, ci vogliono anche una serie di cose:  la tecnica, le capacità, la consapevolezza e la conoscenza del mercato. Negli Stati Uniti ci sono tanti autori autopromossi e autopubblicati. Ma per autopubblicarsi in modo corretto è necessario farsi seguire da un professionista del settore. Da noi c’è l’idea che siamo tutti Manzoni: quindi “quello che ho fatto io non ha bisogno di nessuna correzione”. Così vengono pubblicate delle cose illegibili, ma l’autore non lo sa.

E QUALI SONO I TUOI SUGGERIMENTI?

Anzitutto riflettere: se pubblichi una cosa che non funziona il lettore se ne accorge e quindi ti sei giocato male la tua carta. Bisogna sapere perciò che ci sono tante possibilità di avere un confronto, di farsi correggere e accompagnare da qualcuno del mestiere. Dunque attenti a ciò che pubblicate e siate imprenditori di voi stessi. Di Manzoni reincarnati in questi lunghi anni di lavoro ne ho visti veramente pochi!

SONO CONSIGLI DAVVERO PREZIOSI QUELLI DI FRANCO FORTE, FACCIAMONE TESORO!

Filippo Radogna