KATA KUMBAS: LA RINASCITA DI LAITIA

Il “Chimerae Hobby Group” è lieto di presentare il volume “La Rinascita di Laitia”, scritto e impaginato da Andrea Rosati, un’espansione non ufficiale del gioco di ruolo “Kata Kumbas” che consente di trasformare quello che era un gioco di proiezione, in una simulazione di vita virtuale. Le regole che ricalcano quelle del manuale originale, sostituiscono le precedenti, grazie anche all’Autore che ha messo a disposizione questo regolamento.

Nella stessa collana potete trovare anche “Il Bestiario Unico di Kata Kumbas”, un eccezionale bestiario con moltissime creature del folklore fantastico magistralmente realizzato dalla Società Bibliografica Laitiana (96 pagine), e il “Primo Almanacco di Kata Kumbas”, una raccolta di materiale creato per poter migliorare la giocabilità di “Kata Kumbas”, dalle regole all’approfondimento dell’ambientazione (58 pagine).

Per chi non lo conoscesse, “Kata Kumbas” è un gioco di ruolo fantasy-umoristico italiano ideato da Agostino Carocci e Massimo Senzacqua negli anni 1980, ambientato sul mondo di Rarte, nella terra di Laitia, “oltre la porta di livello che ivi porta dal nostro mondo”, in una specie di Medioevo fantastico. Da notare che “Rarte” e “Laitia” sono anagrammi di “Terra” e “Italia”.

“Kata Kumbas” contende a “I Signori del Caos” il titolo di primo gioco di ruolo pubblicato in italiano. Anche se “I Signori del Caos” è una sorta di riscrittura del regolamento di “Advanced Dungeons & Dragons” e fu progettato molto dopo “Kata Kumbas”, venne comunque pubblicato qualche mese prima. “Kata Kumbas” è in ogni caso il primo gioco di ruolo italiano a presentare un regolamento e ambientazione originali.

Come dicevamo, “Kata Kumbas” è ambientato in un “medioevo fantastico italiano”, ispirato alla tradizione favolistica greco romana, dove ogni nome o descrizione è una versione anagrammata, deformata o caricaturale dell’originale. Il tutto genera un’ambientazione tra il comico e il grottesco, ispirata all’Orlando Furioso, a l’Armata Brancaleone, alle fiabe italiane di Italo Calvino e al filone dei film peplum.

Nella finzione del gioco si supponeva che i personaggi fossero i giocatori stessi, la cui mente veniva rapita nel sonno per vivere vite fantastiche in Rarte; all’atto di questo passaggio, le persone di questo mondo incontravano un vecchio (il “custode”, incarnazione a sua volta del Magister, il nome usato per il master di “Kata Kumbas”), che li “introduceva” alla realtà di Rarte, spiegandogli usanze, lingue, mestieri, per permettere loro di scegliere una propria identità. Fatta la scelta, veniva fornita ai giocatori una nuova identità, con un passato, un’eredità, una storia, ed essi perdevano la loro “memoria reale” per divenire abitanti di Rarte in tutto e per tutto.

In pratica, ciò introduceva il concetto di “giocare di ruolo” e interpretare un personaggio, ma all’interno del gioco, piuttosto che all’esterno dello stesso. Quest’elemento assumeva una particolare connotazione nel momento in cui era data al giocatore la possibilità di ribellarsi al custode e di ucciderlo; iniziava così un gioco totalmente diverso, dove i giocatori assumevano il ruolo di “Erranti”, ovvero personaggi dei giorni nostri in un mondo completamente nuovo.

Le classi (qui chiamate Caste) giocanti sono 13, divise in 4 Stirpi da tre classi ciascuna, più gli “Erranti”:

- Iperborei (i combattenti), composti da Guardiani dell’Equilibrio, Paladini di Tutti i Confini e Cacciatori;

- Rom (i vagabondi), composti da Ladri, Giocolieri e Fattucchieri;

- Vecchio Popolo (gli incantatori), composti da Maghi, Alchimisti e Evocatori (della Luce o delle Tenebre);

- Nuovo Popolo (i chierici), composti da Cavalieri della Fede, Predicatori e Mistici.

Ogni personaggio è definito da 3 caratteristiche base (forza, abilità e conoscenza) il cui valore viene stabilito tirando dei dadi che dipendono dalla classe del personaggio. I “livelli di esperienza” sono cinque. Al quarto livello si acquisisce un oggetto/abilità specifico della propria classe, e al quinto un’aura energetica di colori diversi, entrambi identificativi della propria classe.

Il custode assegna a ogni personaggio l’equipaggiamento iniziale (dipendente dalla classe del personaggio), più alcuni oggetti ottenuti nel corso della vita precedente. Ciascun giocatore tira su una tabella apposita per la sua classe, e può ottenere sia oggetti utili che inutili o comici. Per esempio in una delle tabelle dei guerrieri, compaiono tra gli altri: stuoie e coperte, un pappagallo dispettoso (l’animale), un pappagallo in ceramica (quello per le urine), un cane pastore, un cane stupido, una schiava bionda, dei pesi da allenamento, dei sospensori per i genitali ed altro; oppure, per i sacerdoti, appaiono immaginette votive, icone dorate, ma anche fiaschi di vino, salami e caciotte, cinture di castità ecc. Uno dei limiti di questo sistema è che il funzionamento o l’utilità degli oggetti non è descritta, e dunque, in particolare per le classi magiche, lascia al custode decidere l’esatto funzionamento di “Una Spada Magica” o di “Un Draghetto Nano Familiare”.

E adesso immergetevi nell’avventura di “La Rinascita di Laitia”… e divertitevi! Il file in formato PDF è come sempre scaricabile GRATUITAMENTE da tutti gli interessati alla pagina Download del sito di “Chimerae Hobby Group”.

A cura della redazione