Al momento di pubblicare la presente intervista abbiamo appreso del cambio della guardia alla guida del “Club Yavin 4”, il fan club italiano di Star Wars. Nei giorni scorsi, infatti, si sono svolte le elezioni dei nuovi organi direttivi che governeranno il sodalizio per il biennio 2016/2017. Alla presidenza è stato designato Filippo “Jedifil” Rossi che prende il posto dell’uscente Bruno “B-3PO” Gardegni, il quale è stato riconfermato dai soci nel consiglio. Gli altri componenti eletti sono: Francesca “Dama Arwen” Delli Turri (confermata consigliere), Christian “Darth Colo” Colosini e Angelo “Eingel” Strazzella. Nel formulare gli auguri di buon lavoro alla nuova dirigenza, ci proponiamo di tornare, in un prossimo articolo, sui futuri programmi dello “Yavin4”. Frattanto, nel colloquio che segue, vi presentiamo un profilo del neo presidente Filippo Rossi, delle sue idee e delle passioni che lo animano sia verso Star Wars sia più in generale nei riguardi della fantascienza.
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E’ uno dei massimi esperti di Star Wars in Italia, tanto che la casa editrice Mondadori lo ha chiamato quale supervisore della riedizione 2015 dei tre romanzi: “Una nuova speranza” (1977), “L’Impero colpisce ancora” (1980) e “Il ritorno dello Jedi” (1983), tratti dalla trilogia classica della popolare saga stellare. Lui è Filippo “Jedifil” Rossi, classe ’71, nato a Rovigo ma da anni residente a Trieste. Lavora nel settore delle telecomunicazioni digitali oltre che come disegnatore e grafico editoriale/on-line/pubblicitario freelancer. Parla correntemente l’inglese e lo spagnolo ed è sposato con Patrizia “Gwaihir”, anche lei appassionata dell’universo del fantastico, che Filippo ha incontrato proprio in una delle tante convention tra i fan di Guerre stellari. E, a proposito del fandom italiano, va detto che Filippo è ideatore del fan Club Yavin 4 (Y4) nel quale, prima di divenire presidente, ha ricoperto vari importanti incarichi. Dirige tra l’altro l’organo di stampa Living Force Magazine, vincitore del Premio Italia 2013 come Miglior fanzine italiana di fantascienza. La sua è un’idea aperta e inclusiva dell’attività di partecipazione e divulgazione del fantastico italiano: “Sono convinto – ci dice – che il tratto distintivo del Club Yavin 4 sia la partenza da Star Wars per poi allargarsi a ogni espressione del fantasy e della fantascienza cinematografica, artistica e letteraria. Ciò nel rispetto assoluto per tutti gli iscritti Y4 e in collaborazione con il resto del fandom. Ho sempre cercato – aggiunge – di essere presente e sostenere ogni attività clubbistica di qualsiasi tipo, soprattutto quelle che danno spazio alle idee e alle attività dei soci Y4. Considero basilari anche i contatti e le collaborazioni esterne, con club e appassionati e sono convinto che il Club Y4 abbia tutte le carte in regola per essere l’indispensabile punto di riferimento in Italia”.
FILIPPO, MA COSA HA SIGNIFICATO PER TE LA SAGA DI GUERRE STELLARI E, SOPRATTUTTO COSA RAPPRESENTA OGGI?
Guerre Stellari è stato l’inizio di tutto, al cinema nel Natale 1977 (avevo sei anni). Oggi è, appunto, tutto! La mia vita: amore, amici, opportunità di crescita… tutto deriva da Guerre Stellari e dal suo fandom, che allegramente frequento da oltre 20 anni. A parte questo, considero Star Wars la grande epica moderna, saga erede delle grandi saghe del passato, materiale che ho sempre sentito nell’intimo e che mi ha sempre ispirato.
COME HAI TROVATO IL FILM “STAR WARS VII: IL RISVEGLIO DELLA FORZA” , E COME LO GIUDICHI RISPETTO AGLI ALTRI EPISODI DEL PASSATO?
Dopo la prima visione contrastante, rivedendo più volte l’Episodio VII (Ep7) e comprendendolo sempre meglio l’ho apprezzato ogni volta di più. È un sequel entusiasmante, preciso e coraggioso, innovativo. Una ventata di freschezza. Degno discendente della leggendaria trilogia classica 1977/1983 e benefica svolta espressiva rispetto ai più complessi e didascalici prequel 1999/2005. Se i capolavori “Episode IV: A New Hope” del 1977 ed “Episode V: The Empire Strikes Back” del 1980 sono cinque stelle su cinque con lode; e il deludente “Episode II: Attack of the Clones” del 2002 è una stella e mezzo su cinque… questo sorprendente “Episode VII: The Force Awakens” ottiene, per ora, cinque stelle su cinque!
QUINDI A TUO PARERE NELLA STORIA C’E’ TUTTO QUELLO CHE AVREBBE DOVUTO ESSERCI IN GUERRE STELLARI…
A mio parere sì. Forse, eccetto per la magnifica straordinaria sequenza finale con Luke Skywalker, latitano momenti più poetici e mistici: scene mute con musica potente che approfondiscano i temi senza giri di parole. Ma è cercare il pelo nell’uovo: divertimento, ritmo, ironia, problemi edipici, scontri aerei, poteri extrasensoriali, spade laser, pirati straccioni, robot sensibili, alieni strani, eserciti del male, stazioni spaziali che distruggono interi sistemi stellari… Il bigger than life fiabesco, lo space fantasy, science-fantasy e space-opera, c’è tutto!
C’E’ ANCHE CHI SOSTIENE CHE SCENE E BATTUTE RICHIAMINO MOLTO AL PASSATO. SEI D’ACCORDO? E, INOLTRE, COSA PREVALE SECONDO TE NEL FILM?
Nell’Ep7 gli omaggi possono diventare citazioni, calchi e addirittura plagi. La struttura narrativa e drammaturgica si ripete, come certe gag e aspetti visivi del 1977/1983 – più dell’83 che di altro, perché lo schema richiama meno “Una nuova speranza” quanto molto di più “Il ritorno dello Jedi”. È un fardello, da un certo punto di vista. Però Star Wars ha sempre avuto nel suo Dna il riciclo delle architetture del mito, tanto proprio (interno a ogni Episodio) quanto altrui (dalla fiaba all’archeologia, da Re Artù a J.R.R. Tolkien, dai Samurai di Akira Kurosawa ai generi hollywoodiani western/bellico/comedy tipo Howard Hawks). Se i primi tre Star Wars sono diventati essi stessi “mito”, la loro rielaborazione moderna diviene un’operazione non solo sensata ma inevitabile. Lo scarto decisivo per l’originalità di Ep 7 lo determinano i vecchi e nuovi personaggi. A volte l’aderenza al passato di Star Wars fatica a ingranare, ma è quando le figure animate innestano la marcia dell’action che tutto prende forma dinamica in situazioni mai viste. Ci ritroviamo con elementi nuovissimi che, inseriti nella “formula Star Wars”, la rinforzano e la approfondiscono.
SUL “CORRIERE.IT”, SITO DEL “CORRIERE DELLA SERA” IL CRITICO CINEMATOGRAFICO PAOLO MEREGHETTI HA SCRITTO CHE “J.J. ABRAMS NON HA TRADITO LE ASPETTATIVE DEI TANTISSIMI FAN DELLA SAGA”. A TE COME E’ SEMBRATA LA REGIA?
La regia e la scrittura le ho trovate più che buone, del resto J.J. Abrams è un appassionato di Star Wars che sa il fatto suo. Lui è produttore/regista/scrittore, e la sua opera complessiva per Ep7 è molto furba ma anche sincera e professionale. In ogni caso è giusto dire che una fetta seria del fandom starwarsiano è rimasta molto delusa dalle scelte del regista. Quindi si può dire che l’accoglienza è entusiasmante nel mondo normale, ma contraddittoria nel “sottomondo” degli appassionati.
QUAL E’ IL TUO PARERE SUGLI ATTORI? COSA HAI PENSATO QUANDO HAI VISTO ENTRARE IN SCENA HARRISON FORD E CARRIE FISCHER?
Le entrate in scena sono state estremamente emozionanti. Harrison Ford ha dimostrato di saper recitare: il suo ruolo è centrale e commovente. Carrie Fisher ha qualche problema fisico in più… ma il carisma dovuto alla complessa storia personale dell’attrice si riflette per intero nel suo personaggio. A Mark Hamill è bastato uno sguardo muto per scatenare i brividi. I giovani nuovi sono tutti in parte. Il casting è stato perfetto.
A CHE PUNTO DELLA SUA STORIA PENSI SIA GIUNTA LA SAGA? RITIENI ABBIA ACCESO ANCORA LA VOGLIA E LA CURIOSITA’ AFFINCHE’ IL PUBBLICO SI RECHI A VEDERE UN EPISODIO SUCCESSIVO?
Il punto era di delicata svolta: la storia principale, basilare, dei sei film precedenti, quella di Anakin Skywalker/Darth Vader, è terminata. Ep7 però ha centrato il suo obiettivo. Nel mondo oggi c’è una voglia enorme di Star Wars. Gli sviluppi adesso sono potenzialmente infiniti, fortunatamente problematici e soprattutto inediti. J.J. Abrams ha impacchettato un regalone sferrando un pugno allo stomaco di portata planetaria. Ha lanciato una nuova generazione di personaggi che alla fine riesce a prendere posto al fianco di pesi massimi come Luke Skywalker, Han Solo, Leia Organa e tutti gli altri. Star Wars è tornato ed è solo l’inizio.
VORREI PORTI ANCHE UNA DOMANDA CHE RIGUARDA IL RAPPORTO TRA LA FANTASCIENZA CINEMATOGRAFICA E QUELLA LETTERARIA. IN PROPOSITO NELL’ULTIMO NUMERO DI “ROBOT” (N.76/2015) NELL’EDITORIALE DAL TITOLO “IL CINEMA UCCIDE LA FANTASCIENZA, LA TELEVISIONE LA FARA’ RINASCERE”, SILVIO SOSIO, PUR ELOGIANDO STAR WARS DEL QUALE SI DICHIARA FAN, SOSTIENE CHE LA NARRATIVA FANTASCIENTIFICA E’ STATA DANNEGGIATA DALLA SPETTACOLARITA’ DEI FILM E CHE LE NUOVE SERIE TELEVISIVE CHE UTILIZZANO COME COPIONI ROMANZI E RACCONTI POTREBBERO AIUTARNE IL RILANCIO. QUAL E’ IL TUO PENSIERO IN PROPOSITO?
Messa così, non credo di essere d’accordo. Perché criticare la “spettacolarità”? Considero la spettacolarità un tratto distintivo dei vari generi, media e titoli che amo. Star Wars deriva, in modo legittimo e rispettoso, in larga parte dalla grande letteratura science-fiction e fantasy, anche a fumetti. Che è sempre stata “spettacolare”, sulla carta scritta e disegnata – dal “Dune” di Frank Herbert agli universi interiori di P.K. Dick, dalla Terra di Mezzo di Tolkien alla galassia di Isaac Asimov, da Flash Gordon a Moebius. Star Wars ha aumentato il senso critico. L’epocale e meritato successo popolare starwarsiano ha spinto negli ultimi 40 anni, e spingerà, da un lato alla (ri)scoperta di opere, autori e generi; dall’altro lato alla produzione di profonde opere-omaggio (non solo film) tratti o anche solo ispirati dai capolavori scritti… Che per me meritano interpretazioni nuove e nuovo pubblico. Se, certo, al grande cinema ambizioso si affiancano le grandi serie televisive, tanto meglio. Poi… ciofeche ci sono state e continueranno a esserci sia al cinema che in Tv, che sulle pagine.
SI STA AVVICINANDO LA STARCON 2016 DI BELLARIA CHE SARA’ RICCA DI OSPITI IMPORTANTI A PARTIRE DA WILLIAM SHATNER, IL ‘MITICO’ CAPITANO JAMES TIBERIUS KIRK DELLA SERIE CLASSICA DI STAR TREK. VOI DELLO YAVIN 4 NEL 2015 AVETE AVUTO COME OSPITE D’ONORE LO SCULTORE BRIAN MIUR, CUI SI DEVE TRA LE VARIE CREAZIONI L’ARMATURA DI DARTH VADER. PORTERETE PERSONAGGI DELLA STESSA IMPORTANZA QUEST’ANNO?
Per quanto riguarda gli ospiti non posso ancora anticipare nulla. Mi limito ad accennare ad un notissimo autore di fumetti italiano grande fan di Star Wars… Invece, posso ben confermare la nostra YavinCon, la convention nazionale di Yavin 4 giunta alla XIII edizione e ospitata all’interno della StarCon 2016. Ovviamente la YavinCon XIII sarà dedicata all’arrivo del Risveglio della Forza nei cinema… organizzeremo il grande e sanguinoso scontro tra fan pro e contro l’Episodio VII di J.J. Abrams, che intitoliamo tradizionalmente Antro del Rancor; vedrà la contrapposizione e l’arbitraggio degli schieramenti a favore e anti-film. Poi, tra conferenze, concorsi e tornei tutti a tema (tra cui il leggendario Star Pursuit, il campionato italiano di Star Wars giunto alla XXI edizione annuale), sviscereremo la Saga delle saghe starwarsiana nel suo luminoso passato e nel misterioso futuro.
CHIUDIAMO CON UNA CURIOSITA’: IL PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI D’AMERICA, BARACK OBAMA, IL 16 DICEMBRE SCORSO HA LASCIATO IN ANTICIPO UNA CONFERENZA STAMPA, PIANTANDO IN ASSO I GIORNALISTI, PERCHE’ – SONO STATE LE SUE PAROLE – DOVEVA ASSISTERE ALLA PROIEZIONE DI STAR WARS. CHE EFFETTO TI HA FATTO QUESTA DICHIARAZIONE DA PARTE DELL’UOMO PIU’ POTENTE DELLA TERRA?
Obama è un noto fan di Star Wars, l’ha affermato e provato più volte. In America, in effetti, Star Wars ha un seguito di fanatismo e di culto eccezionale, a ogni livello. Ovviamente mi fa piacere… quando hai amici potenti ti senti più sicuro!
E SE OLTRE AL FAN AMERICANO OBAMA, CI FOSSE QUALCHE ALTRO FAN ITALIANO CHE DOPO LA VISIONE DELL’EP7 AMBISCE AD ENTRARE A FAR PARTE DEL MONDO DI STAR WARS PUO’ CHIEDERE INFORMAZIONI AI SEGUENTI CONTATTI:
http://www.yavinquattro.net/yavin-4-informazioni-e-iscrizioni/; consiglio@yavinquattro.net; TEL. 328 3377523 (FILIPPO “JEDIFIL” ROSSI).
…E BUON DIVERTIMENTO!