IL GERGO DELLE NOCI

La casa editrice LaPiccolaVolante presenta un fantasy-action che non potrà mancare nella vostra biblioteca personale del fantastico: si tratta di “Il Gergo delle noci”  (272 pagine; 14 euro) di Daniela Alvisi, con illustrazione di copertina di AkiMao (Marta Longhini), un racconto magico che narra le avventure di un ragazzo che la vita trasforma in un cacciatore di limiti.

“I silmehej sono creature leggendarie; probabilmente non esistono, ma a molti piace credere di averne incontrato almeno uno nella propria vita…”.

Gergo è cresciuto in una piccola casa sul limitare della foresta insieme a Christine e i suoi fratelli; è così che si chiamano tra di loro anche se a legarli non c’è un reale vincolo di parentela. Le uniche visite sono quelle della bionda signora della Contea, misteriosa amica di Christine, e di Messer Gatto, un felino che secondo Gergo porterebbe solo iatture a ogni sua comparsa. Tutto cambia il giorno in cui il giovane Gergo ascolta per caso una conversazione fra Christine e la signora, e viene così a scoprire un terribile segreto che lo riguarda in prima persona. La sua reazione è furiosa e incontrollata e lo porta ad abbandonare la casa, lasciando Christine nello sgomento. In quel momento diventa un cacciatore di limiti.

“Vai al diavolo, Christine! Quello che non vuoi dirmi lo scoprirò da solo. Resta nel tuo mondo di limiti! Sai che farò, io? Li sfiderò uno a uno. Sarò il cacciatore di limiti, li oltrepasserò tutti e vivrò nutrendomi di quegli attimi. Il primo l’ho appena superato. Eri mia sorella. Ora niente è più vero. Addio!”.

Dopo la fuga, Gergo dovrà affrontare molte prove e il passato tornerà a galla sotto forma di demoni e oscuri personaggi. Da solo dovrà scoprire lo spietato e pericoloso passato da cui Christine ha cercato di proteggerlo fino a quel momento, arrivando fino alla Grande Contea dei temibili Grai. L’unico suo bagaglio è l’inseparabile guscio di noce che porta con sé fin dalla culla; su di esso è inciso uno strano simbolo, il caltrop a cui sono legati la sua origine e il suo destino. A quella noce se ne uniranno altre, in un rigoroso rituale: “Una per ogni limite superato e mezza per quello ancora da superare.”

A vegliare sui di lui c’è Nargul, voce senza corpo che arriva sempre nei momenti di pericolo imminente per suggerirgli cosa fare, e un vecchio mago che si troverà lungo la sua strada al momento giusto. Nella sua grotta Gergo verrà a conoscenza delle incredibili leggende sui silmehej, le “anime incerte” in bilico sul confine fra l’umano e l’immortale. Incerte come i passi che lo condurranno al gran finale.

“Nel linguaggio del bosco, silmehej significa anima incerta, ed è proprio questa la loro natura. Nascono dagli umani e hanno, a loro volta, sembianze umane, ma in certe situazioni possono cambiare aspetto. Di solito assumono quello di un animale, ma non sono loro a scegliere in cosa trasformarsi…”.

“Il Gergo delle noci” è un libro in cui si fondono vendetta e magia, una storia che porterà il lettore a scoprire realtà parallele in cui strane creature muovono i fili della storia e portano a compimento grandiosi destini.

Daniela Alvisi è nata nel 1972 a Savignano sul Rubicone, in Romagna, fra la pianura e i primi rilievi degli Appennini, ma anche a due passi dal mare: una terra a metà di tutto, dove può accadere qualunque cosa e quel che non accade si può immaginare. Per forza si finisce a scrivere storie, anche se poi la vita e la curiosità ti portano altrove, per esempio a studiare Fisica. Oggi Daniela racconta la scienza sulla carta, con i suoi libri di divulgazione, e in classe con il suo lavoro di insegnante, ma continua a percorrere in lungo e in largo le strane traiettorie della sua e dell’altrui mente, piene di personaggi che sembrano appena usciti dalle pagine di un libro… o pronti per entrarci! Così prende vita “Il Gergo delle noci”, il suo primo esperimento non scientifico, nato dall’operoso laboratorio di narrazione fantasy di LaPiccolaVolante.

Buona lettura.

A cura della redazione