ALIETTE DE BODARD… TRA STORIA E LETTERATURA

Nel presentarla in un panel, durante la convention Stranimondi di Milano nello scorso ottobre, il saggista e critico letterario Salvatore Proietti ha asserito che Aliette de Bodard lo entusiasma molto in quanto la ritiene un’autrice completa sotto ogni aspetto, ma purtroppo ancora poco tradotta.

Scrittrice in ascesa nel panorama della fantascienza mondiale Aliette de Bodard negli ultimi anni si sta imponendo con una scrittura speculativa che riunisce al proprio interno origini di popolazioni, miti, storia, scienza e tecnologia, cultura, universi alternativi, utopia.

Nata a New York, ma di origini vietnamite, vive con il marito a Parigi città dove è cresciuta compiendo studi tecnico-scientifici, laureandosi in ingegneria informatica. La sua narrativa, elaborata in lingua inglese, è molto apprezzata per la profondità delle storie, l’originalità delle idee e l’accattivante prosa. Per questi motivi è riuscita a guadagnarsi alcuni tra i più importanti riconoscimenti letterari del genere fantascientifico. Infatti, per ben due volte ha vinto il Premio Nebula: nel 2012 con il racconto “Immersione” e nel 2013 con il racconto “Le stelle che ci aspettano”; inoltre è stata finalista ai Premi Hugo e Locus. Insomma, questa giovane autrice, con radici in vari continenti, sebbene sia molto giovane fa parlare tanto e bene di sé, e siamo certi che anche nel futuro la sua capacità narrativa e la sua intelligenza saranno in grado di donarci altri interessanti lavori.

Ma quali sono le sue idee e su cosa si basa la sua narrativa? La de Bodard, come scrivevamo prima, è ispirata da molteplici argomenti, ma tutti convergono nella storia (intesa come disciplina di studio in particolare delle popolazioni orientali) che lei ama molto. L’autrice, infatti, ritiene – e lo ha specificato più volte durante la conferenza tenuta a Stranimondi – la storia una fonte emblematica e ineguagliabile di avvenimenti, di illuminazione e di trame utilizzabili sia nella fantascienza sia nel fantasy. E appunto, nella narrativa fantastica, è possibile costruire anche una storia che sia alternativa. Va evidenziato che l’autrice, tra i suoi studi storici, si è ripiegata in particolare nelle ricerche sulla presenza coloniale francese in Vietnam.

Alla fine della conferenza, molto originale e interessante proprio per i temi trattati, l’abbiamo avvicinata per farci meglio illustrare il suo pensiero in merito al concetto di storia, fulcro dei suoi fortunati romanzi. Abbiamo colto l’occasione, inoltre, per  farci dire cosa pensa del passato coloniale e delle vicende dolorose che hanno interessato la storia contemporanea del Vietnam.

NELLA TUA RELAZIONE HAI SOTTOLINEATO LA VISIONE NON EUROCENTRICA MA GLOBALE CHE DOVREBBE AVERE LA STORIA, MATERIA CHE, A TUO PARERE, NON SEMPRE GUARDA A TUTTE LE CIVILTA’ E AI POPOLI DI ALTRI CONTINENTI…

Penso che ci si dovrebbe occupare di più della storia e della cultura orientale. La cultura orientale ad esempio ha più solidarietà ed è molto più diretta di quella occidentale, anche se tante persone non conoscendola non la pensano così…

NEI TUOI LIBRI TRASFERISCI QUESTA TUA IDEA E HAI ANCHE SCRITTO MOLTO DI ORIENTE PER QUALE MOTIVO?

Perché nessun altro lo faceva!

SEI CRESCIUTA IN OCCIDENTE, LO APPREZZI? ANDRESTI A VIVERE IN VIETNAM?

In Vietnam ci sono stata solo tre volte, comunque, non mi dispiacerebbe, ma non penso che mio marito sarebbe d’accordo.

COSA PENSI DEL COLONIALISMO FRANCESE NELL’EX INDOCINA?

E’ una questione complicata perché, in effetti, il colonialismo francese ha prodotto modernizzazione sotto molti punti di vista come ad esempio nel sistema sanitario, ma al contempo ha distrutto il paese perché ha portato prima alla guerra per l’indipendenza e poi alla guerra contro gli Stati Uniti. E tutto questo può essere riportato proprio alla responsabilità del colonialismo francese che ha distrutto l’identità di quelle popolazioni. Tutto quello che è venuto dopo compresa la guerra tra il Vietnam del Nord e quello del Sud è stata una conseguenza di quella politica.

RITIENI CHE LA FRANCIA ODIERNA, IN QUALCHE MODO, ANALIZZI GLI ERRORI E LE CONSEGUENZE DELLA  SUA POLITICA COLONIALE?

La mia opinione è che la Francia nasconde tutto sotto il tappeto. Più o meno come hanno fatto gli Stati Uniti con i nativi originari americani.

SEI UN’AUTRICE DI FANTASCIENZA. QUANTO E’ IMPORTANTE LA POLITICA E LA STORIA NELLE TUE OPERE?

Scrivo di cose cui sono interessata e mi piace dare voce a chi non ne ha. La gente può anche non essere a proprio agio con ciò che scrivo in quanto abituata a quello che legge solitamente, ossia l’Oriente è luogo di mistero e di bellezza esotica. Noi abbiamo questo mito dell’Oriente visto con gli occhi di  Marco Polo. Quando, invece, lo si descrive con brutalità si pensa che sia fasullo.

HAI MAI PENSATO DI SCRIVERE UNA STORIA UCRONICA SUL VIETNAM. COSA SAREBBE AVVENUTO SE GLI STATI UNITI AVESSERE VINTO LA GUERRA?

No, la Guerra del Vietnam è qualcosa di molto personale e doloroso per me.  Quindi cerco di girarci attorno senza affrontarla e comunque non riesco a immaginare che avrebbe un lieto fine!

UN SENSO ALTO DELLA STORIA DEI POPOLI, QUELLO DI ALIETTE DE BODARD, E, RITENIAMO ANCHE UN MODO MERITEVOLE DI CREARE UNA LETTERATURA FANTASCIENTIFICA IMPEGNATA!

ANCORA UNA VOLTA UN GRAZIE AD ANNARITA GUARNIERI PER LA PROFESSIONALITA’ E LA SQUISITA CORTESIA CON LA QUALE HA TRADOTTO LA CONVERSAZIONE.

Filippo Radogna