Tra i più acclamati registi di genere, e non solo, Ruggero Deodato è un vero Maestro, che ha saputo dare al fantastico italiano, visto in ogni sua accezione o quasi, connotati e caratteristiche proprie che hanno saputo differenziarlo da altri suoi colleghi. Per questo pubblichiamo molto volentieri questa intervista che, seppur datata, sa fornirci appieno una visione a 360 gradi del suo modo di vedere il cinema.
TUTTI TI RICORDANO PER I TUOI FILM CANNIBALI, MA NOI SAPPIAMO CHE QUESTA COSA TI DÀ UN PO’ FASTIDIO. VUOI SPIEGARE PERCHÉ AI NOSTRI LETTORI?
No, sono orgoglioso se vengono associati a film realistici e non a documentari o horror.
COSA VUOL DIRE PER TE REALIZZARE LA REGIA DI UN FILM?
E’ come dipingere un quadro, riguardartelo continuamente durante la lavorazione e a lavoro ultimato volerlo cancellare e ricominciare da capo.
IL TUO FILM CHE PIÙ AMI. PARLACENE.
Sicuramente “Cannibal Holocaust”, è quello che mi ha dato più problemi ma in fondo mi dà sostentamento da più di venti anni. Inoltre è un film che mi ricorda una lavorazione creativa in un momento spensierato e girato in una location molto affascinante.
PERCHÉ IN ITALIA NON SI PRODUCONO PIÙ FILM HORROR E FILM DI GENERE?
Perché nessun produttore investe più abbastanza danaro per poter eguagliare almeno un film di serie D statunitense.
SECONDO NOI SEI IL PIÙ AMERICANO DEI REGISTI ITALIANI. CREDI CHE QUESTA DEFINIZIONE TI SI ADDICA?
Assolutamente sì, ultimamente anche Luca Barbareschi in un’intervista per il DVD di “Cannibal” ha detto che potrei avere a disposizione budget da milioni di dollari e poter ben figurare tra i grandi registi di Hollywood.
NEGLI ULTIMI TEMPI TI ABBIAMO VISTO SOLTANTO ALLE PRESE CON FICTION TELEVISIVE. COME REGISTA LA TELEVISIONE TI DÀ LE STESSE SODDISFAZIONI DEL CINEMA?
Qualche anno addietro delle piccole soddisfazioni ne avevi, riuscivamo ad essere indipendenti e venivamo presentati ai network da dei produttori che masticavano di cinema. Adesso no, la fiction è in mano a quattro, cinque burocrati politicizzati provenienti dai più disparati settori fallimentari di industrie chimiche, finmeccaniche, petrolifere, eccetera.
A QUANDO IL RITORNO AL CINEMA?
Forse presto. La televisione è in coma profonda e qualcuno deciderà di far risuscitare il nostro cinema.
ABBIAMO VISTO I TUOI DUE OTTIMI THRILLER ORRORIFICI “MINACCIA D’AMORE” E “LA LAVATRICE” NELLA VERSIONE INGLESE. PERCHÉ IN ITALIA NON LI HANNO MAI DISTRIBUITI?
Un tempo le distribuzioni finanziavano con anticipi le uscite dei film. Oggi ci vuole un minimo di duecentocinquantamila €uro per far uscire con un numero limitatissimo di copie un film.
NON PENSI CHE “THE BLAIR WITCH PROJECT” SIA UNO SPUDORATO PLAGIO DI UNA TUA IDEA ORIGINALE?
Certamente sì, ma sarebbe stato difficile intentare una causa di plagio, bisognava avere a disposizione milioni di dollari per pagare gli avvocati americani.
UNA DOMANDA INDISCRETA. LE DONNE DELLA TUA VITA. NE HAI AVUTE DI BELLISSIME. CE NE VUOI PARLARE?
Meglio di no per rispetto alla mia bellissima compagna odierna, anzi alle bellissime, aggiungo mia figlia Beatrice, di un anno e mezzo.
COME RICORDI ANTONIO MARGHERITI?
Un grande signore garbato, molto altruista, e non geloso d’insegnare il suo gran bagaglio tecnico ad altri.
CI SARÀ DAVVERO IL NUOVO “CANNIBAL HOLOCAUST” AL CONTRARIO CON I CANNIBALI CHE INVADONO LE CITTÀ?
E’ quello che vorrei girare da un anno, ma aspettiamo tempi migliori.
Gordiano Lupi
(tratto dal libro “Cannibal!” di Gordiano Lupi, Edizioni Profondo Rosso)