L’ORA DEL DIAVOLO

Siamo lieti di parlarvi di Alessio Del Debbio, un giovane scrittore di Viareggio, che ha di recente pubblicato il libro “L’ora del diavolo” (130 pagine; 15 euro), vincitore del terzo concorso “ObiettivoLibro” di SensoInverso Edizioni. “Si tratta, ci dice l’autore, di un’antologia di racconti fantastici (alcuni già usciti in varie antologie o riviste, altri inediti) ispirati a leggende e tradizioni popolari delle Alpi Apuane e della Lucchesia rielaborate in forma romanzesca: dalla storia di Lucida Mansi al Ponte del Diavolo di Borgo a Mozzano, e ancora gli Uomini della Neve sul Monte Pania, le fate di pioggia, i folletti della Versilia, sirene, streghi e altri esponenti del repertorio folkloristico locale”.

Il libro è acquistabile dal sito della casa editrice Sensoinverso e sui principali store online (Amazon, Ibs, Mondadori Store, Libreria Universitaria).

“L’ora del diavolo ci presenta tredici storie, tredici strade che ci portano dritti nelle tenebre, nei luoghi oscuri e misteriosi delle Alpi Apuane, in Versilia e nella Piana di Lucca. Leggende e antiche credenze sono amalgamate in racconti dalle sfumature inquietanti e fantastiche, con magia e speranza che si intrecciano facendo luce sugli aspetti più crudi della natura umana.

Il diavolo si insinua nelle vite degli uomini, li tenta e li inganna: ma da sempre è l’uomo stesso a invocarne la presenza per godere di favori altrimenti inappagati e impossibili da soddisfare. “L’ora del diavolo” rielabora così l’eterna lotta tra il Bene e il Male: bontà e forza di volontà contrapposte e furbizia e malvagità.

Numerose le leggende locali utilizzate nella creazione dei racconti, incentrati o legati alla figura del diavolo, come corruttore di anime, mercante di sogni, sobillatore e firmatario di patti che impegnano gli uomini in cambio di qualche servizio reso loro dal maligno.

Qualche esempio?

La storia di Lucida Mansi, della Busdraga di Camaiore, l’edificazione del Ponte del Diavolo (a Borgo a Mozzano), le figure degli streghi e dei Serpenti Volastri, della Serpe Regola, dell’Omo Selvatico, il gigante del Monte Freddone, le fate di pioggia, le sirene, il linchetto, i buffardelli, l’ombra di fumo e via dicendo.

Vediamo nel dettaglio i racconti presenti.

“L’ora del diavolo” è il racconto di apertura che dà il nome alla raccolta: mette in scena le ultime ore di Lucida Mansi, nobildonna lucchese che strinse un patto col diavolo per rimanere giovane, ma che adesso, poco prima dello scoccare dell’ora fatale, cerca di ritardare la scadenza, correndo per una Lucca nebbiosa, inseguita dal diavolo e dai fantasmi dei suoi amanti assassinati e dei suoi peccati.

“Il guardiano degli Oceanini” si sofferma sul guardiano del faro di Viareggio, che ha il compito di sorvegliare il popolo degli Oceanini, sconfitto dalla crociata guidata da Federico II di Svevia e isolato negli abissi sotto la Torre della Meloria. Negli anni però il periglioso popolo di sirene, tritoni e creature marine ha rialzato la testa e adesso il guardiano cerca vendetta.

“Quando il diavolo abbaia” è un racconto horror legato alla costruzione del Ponte del Diavolo, a Borgo a Mozzano, con il patto stipulato dal diavolo con il capomastro e il tributo di sangue che richiede ogni anno.

“La donna di fuoco” è invece la storia della Busdraga di Camaiore, una donna che amava essere circondata di giovani amanti e che ottenne dal diavolo, seducendolo, l’eterna giovinezza. Ma, come tutti i patti, anche questo ha le sue clausole piccole.

In “La luna sul fondo” un pescatore canta e prega la luna (e le sirene che, crede, vi abitino) affinché salvino il figlio da una terribile malattia.

“La guerra del Fatonero” è un racconto corale: è guerra aperta tra l’esercito del diavolo e le forze degli Streghi, i Signori dei Boschi e della Natura, combattuta lungo le valli e i pendii delle Alpi Apuane, con un’ampia partecipazione di tutte le creature che dimorano nelle montagne. Dalla parte del diavolo combattono l’Avversieri e i suoi pirati fantasma che terrorizzano la costa Versiliese, i lupi di Compignano, i linchetti, la Gamba Gialla e la Serpe Regola, dalla parte degli Streghi, i Serpenti Volastri, i boscaioli e gli abitanti delle foreste, i folletti buoni (Giosalpino e i suoi fratelli buffardelli), le fate, Lencio Meo e i pescatori di Viareggio.

In “Le voci alla Balza” facciamo la conoscenza, sopra Camaiore alla Balza, di una casa dove ci si sente. Ci sono gli spiriti di coloro che sono morti, anni addietro, in un incendio. Gianni, Gigi e Ax vogliono passarci la notte ma si ritrovano coinvolti in una macabra danza di fiamme e morte.

Nella storia intitolata “Il violinista del diavolo”, Sandorino trova un misterioso violino, in una grotta presso Levigliani, e inizia a suonarlo senza requie, distraendo, quasi incantando, chi ne ode il suono. Ma un dono del diavolo ha sempre un prezzo.

“Il mercante di sogni” è un breve racconto incentrato sul diavolo, sul suo ruolo di tessitore di sogni, che innesta nella mente degli uomini, spingendoli poi a trovare un modo per realizzarsi, anche a costo di stringere patti con lui.

In “Gli uomini della neve” storia e leggenda delle Apuane si mescolano, ricordando le figure degli Uomini della Neve che, da Cardoso, raggiungevano la cima della Pania, per staccare blocchi di ghiaccio e portarli in paese, nonostante le difficoltà dovute al maltempo e al diavolo.

“Le fate di pioggia” ci porta a Basati (nelle Apuane meridionali), dove Fabio vede le fate, leggiadre, quasi eteree, scivolare nel vento nei giorni di pioggia. Vorrebbe conoscerle, così si fa tentare dal diavolo a raggiungere la cascata dell’Acquapendente, dove si riuniscono, e a prendere la loro rugiada che il maligno usa per sconfiggere le forze dei Boschi e della Natura. Toccherà proprio a Fabio liberare le fate prigioniere e dimostrarsi degno dell’eredità di suo padre.

In “Il risveglio degli Oceanini” ritroviamo gli Oceanini, popolo abissale che viveva sotto il mare al largo di Livorno: ora si sono svegliati, decisi ad assumere il controllo della terraferma. Spetta ai Dodici fermarli, guidati dal guardiano del faro di Viareggio, già conosciuto in un precedente racconto, ma l’invasione è iniziata e, prima che riescano ad accorgersene, si troveranno a combattere per le vie della loro città.

L’ultimo racconto dell’antologia si intitola “Che fine ha fatto Babbo Natale?”. Daniele non si dà pace. Da quando si è trasferito a Levigliani (sopra Stazzema) Babbo Natale non gli ha più fatto visita e non capisce perché. Eppure la verità si cela proprio sotto casa sua.

Viareggino, Alessio Del Debbio ha pubblicato il racconto fantasy distopico “L’abisso alla fine del mondo” nel 2014; il romanzo young adults “Anime contro” nel 2015; il romanzo new adult “Favola di una Falena”, Panesi Edizioni nel 2016. Numerosi suoi racconti sono usciti in antologie, come “I mondi del fantasy” di Limana Umanìta Edizioni, “Racconti toscani” di Historica Edizioni e sulle riviste Contempo e Streetbook Magazine.

Dal 2015 collabora con il portale di letteratura fantastica “Lande incantate” in cui scrive recensioni di romanzi fantasy contemporanei. Nell’estate 2015 organizza, assieme alla scrittrice Elena Covani, la rassegna “Un libro al tramonto” – Aperitivi letterari presso il Bagno Paradiso di Viareggio”, per far conoscere autori toscani. Cura il blog “I mondi fantastici” che promuove scrittori emergenti di letteratura fantastica italiana, ha un sito personale dedicato alle sue numerose attività e potete provare a contattarlo tramite la sua pagina Facebook o Twitter.

Buona lettura.

A cura della redazione