FEDERICA SOPRANI E VITTORIA CORELLA

Agli eventi steampunk italiani hanno fatto da qualche tempo la comparsa le autrici di “Victorian Solstice”, progetto letterario ambientato in una Londra vittoriana tutto italiano. Abbiamo chiesto alle dirette interessate, Federica Soprani e Vittoria Corella, qualche ragguaglio in più su un qualcosa che colpisce comunque come interessante e intrigante.

COME E PERCHÉ NASCE IL PROGETTO “VICTORIAN SOLSTICE”?

Come nasce “Victorian Solstice”? Nasce come un gioco, dal tentativo di passare indenne 8 ore davanti a un computer nell’attesa di liste di turisti russi senza dare capocciate contro la scrivania per il tedio. Nasce perché ho una linguaccia e gusti strani in fatto di libri e musica, e Federica, incontrandomi su una chat, l’ha trovato interessante. Comunque sì, nasce da un gioco di ruolo online ambientato nella Londra di Jack the Ripper, in cui si può essere chiunque, persino la regina Vittoria, che ovviamente ho interpretato io. Il gioco, fatto apposta per perdere tempo, si è trasformato in una scuola/palestra di scrittura, che ha attirato altre anime gentili e un po’ disturbate. Citando il demone Legione, siamo “Victorian Solstice” e qui dentro siamo molti. O lo siamo stati per un po’. Poi le cose finiscono, perdono il loro smalto. Ma le storie erano tante, perché sprecarle? I libri del VS sono la naturale evoluzione di questo gioco online, ahimè ora in animazione sospesa.

QUALI SONO I VOSTRI MAESTRI DI IERI E DI OGGI?

Per me (Vittoria): Cormac McCarthy (“La Strada”), Truman Capote (“A Sangue Freddo”) Laurent Binet (“HHhH”), Safran Foer, Clive Barker, Jack Ketchum, Dulce Maria Cardoso (“Le mie condoglianze”), Angela Carter (“La camera di sangue”). Italiani? Eraldo Baldini (“Gotico Rurale”) e Alexandra Censi (“La Risata dei Mostri”).

Per Federica: Tanith Lee (serie “Flat Earth”, e in generale tutto), Angela Carter (“La camera di sangue”), Paola Capriolo (praticamente ogni cosa che ha scritto, in particolare “Vissi d’amore”). E poi Arturo Pérez-Reverte, Carlos Ruiz Zafón, Clive Barker, Emily Bronte, Giuseppe Patroni Griffi.

PERCHÉ SECONDO VOI L’EPOCA VITTORIANA HA ANCORA TUTTO QUESTO FASCINO OGGI?

Perché tutti siamo cresciuti con Dickens, specialmente a Natale. L’Epoca vittoriana credo che riporti alla dimensione favolistica e fantastica dell’infanzia: orfanelli che trovano fortuna, cattivoni che si redimono, fantasmi, dame pazze chiuse in case antiche. Irresistibile. Chi ha avuto un’infanzia condita di buone letture, è già stato nella nostra Londra. Leggere le nostre storie è semplicemente un ritorno. Non saremo mai all’altezza dei maestri ottocenteschi, ma quella Londra lì l’abbiamo ben presente, sempre.

PROSSIMI PROGETTI?

Il quinto episodio di “Victorian Solstice” che si intitola “Giulietta deve morire” e il volume due di “Victorian Vigilante” (steampunk) dal rassicurante titolo “Abominio”.

CHE INTERESSE E CHE PUBBLICO AVETE TROVATO?

Amanti del genere storico, molti dark e goth, amanti del cosplay storico e dei giochi di ruolo, steampunk people. E tutti quelli che non sono mai stanchi di Londra, perchè, cito, “chi è stanco di Londra è stanco della vita”!

Per ulteriori informazioni si può visitare il sito ufficiale del progetto.

Elena Romanello