Titolo originale: Batman v Superman: Dawn of Justice
Anno: 2016
Regia: Zack Snyder
Soggetto: Jerry Siegel, Joe Shuster, Bob Kane, Bill Finger, dai personaggi dell’universo DC Comics
Sceneggiatura: Chris Terrio e David S. Goyer
Direttore della fotografia: Larry Fong
Montaggio: David Brenner
Musica: Hans Zimmer e Junkie XL
Effetti speciali: John “D.J.” Des Jardin, Joe Letteri, Dinesh K. Bishnoi, Keith Miller, Thomas Proctor e Guillaume Rocheron
Produzione: Charles Roven, Deborah Snyder, Christopher Nolan, Emma Thomas, Wesley Coller, Geoff Johns, David S. Goyer e Steven Mnuchin
Origine: Stati Uniti
Durata: 2h e 31′
CAST
Henry Cavill, Ben Affleck, Amy Adams, Jesse Eisenberg, Diane Lane, Laurence Fishburne, Jeremy Irons, Holly Hunter, Gal Gadot
TRAMA
Superman ha salvato Metropolis dal generale Zod, ma ad un prezzo altissimo di vite umane: Bruce Wayne, che nasconde l’identità di Batman e il dramma della morte dei suoi genitori quando era bambino, era presente ed è spaventato da questa sorta di semidio che divide l’opinione pubblica, fino alla politica. Il giovane miliardario Lex Luthor sembra condividere i suoi timori, mentre alcuni fatti, non solo negli Stati Uniti ma anche in Africa dove Lois Lane si trova a fare un reportage, sembrano gettare un’ombra oscura sull’Uomo d’Acciaio. Ma sarà tutto vero o è una macchinazione contro di lui? Mentre la situazione precipita e Bruce Wayne non è comunque convinto da Lex Luthor, compare l’affascinante Diana Prince, anche lei interessata a misteri e complotti, e forse qualcuno di molto diverso da come appare, come dimostrerà durante lo scontro finale, comparendo con la sua vera identità di Wonder Woman.
NOTE
Ci sono vari livelli di lettura per questo filmone di supereroi, che mette insieme due, anzi tre, icone della DC Comics in una trama ideata per l’occasione, con strizzate d’occhio a chi conosce la loro mitologia e anche qualche incoerenza.
Certo, ci si può lasciar travolgere da una storia di avventura, incanto, fantascienza ed effetti speciali, realizzata ricordando le premesse de L’Uomo d’Acciaio e soprattutto de Il cavaliere oscuro di Christopher Nolan, uno dei produttori, e il divertimento è assicurato, anche se magari non per i puristi a tutti i costi.
Ma si può anche vedere una metafora dell’attualità e del nostro mondo, degli intrallazzi tra poteri, politica, industria, criminalità, della situazione senza controllo che c’è nel Sud del mondo (la parte sull’Africa è tragicamente realistica, Superman a parte, e niente male il tema delle armi in mano a multinazionali e simili), in un microcosmo dove esistono i supereroi con super poteri e super problemi, ma dove non mancano problemi e drammi, molto ma molto realistici.
Interessante comunque il discorso morale sul ruolo del supereroe: Superman che diventa venerato quasi quanto un dio e per questo viene visto come un pericolo, da parte di chi è memore di eventi passati e reali in cui leader diventarono oggetto di culto mentre trascinavano i loro Paesi in guerre e dittature. Non si è più intoccabili anche se si è l’Uomo d’Acciaio e non è solo la kryptonite a fermarti, così come si può anche essere stanchi e disincantati a difendere la giustizia, come capita a Batman.
Peccato, e questo è il punto debole del film, che tutto sia affidato ai non proprio eccelsi Ben Affleck e Henri Cavill nel ruolo dei due protagonisti, surclassati decisamente a livello recitativo dal maggiordomo Jeremy Irons, capace di bucare la scena con poche battute, dal direttore di giornale Laurence Fishburne, da una Lois Lane che grazie alla rossa e grintosa Amy Adams è decisamente molto di più di una damigella in pericolo, dall’ottimo Lex Luthor di Jesse Eisenberg, da una rediviva Holly Hunter senatrice molto realistica e dalla Wonder Woman di Gal Gadot, anonima in abiti civili ma da urlo quando arriva in costume in battaglia.
Senz’altro il personaggio di Wonder Woman, icona femminista che vive le sue avventure da oltre settant’anni, ispirato chiaramente alla mitologia, avrebbe meritato più spessore e importanza, ma la ritroveremo nei prossimi film sulla League of Justice.
Batman v Superman, film con un finale che non si svela ma che è chiaramente aperto, ricorda che le storie di supereroi non sono mai una pura evasione, ma uno specchio deformato della nostra verità e che la lotta per la giustizia è qualcosa di difficile e non sempre facile, perché bene e male non sono due entità separate. Un film di intrattenimento ma con strizzate d’occhio al fandom del fantastico e con una trama comunque non scontata, per offrire uno spettacolo che diverte ma non solo, con sotto un’inquietudine sull’oggi e su cosa si è e si vorrebbe essere percepibile in tutta la storia.