Attivo più che mai e sempre alla ricerca di nuove storie da raccontare che sappiano suscitare nel lettore il tipico “sense of wonder” del fantastico, Roberto Guarnieri è un’autentica fucina di idee, che riesce con grande maestria a impressionare poi sulla carta (digitale)… impressionando anche noi.
CIAO ROBERTO, L’ULTIMA VOLTA CHE CI SIAMO SENTITI ERA APPENA PARTITA LA SAGA DE “IL CIRCOLO DELL’ARCA”, CHE HA VISTO LA PUBBLICAZIONE DI BEN DUE STAGIONI. COME E’ ANDATA?
Direi molto bene, considerato che lo Steampunk è , come lo ha definito Silvio Sosio, editore della Delos Digital, la casa con cui pubblico e che qui ringrazio, una “nicchia nella nicchia”. Le avventure stravaganti dei componenti del Circolo nella Londra Vittoriana sono state apprezzate anche dai lettori non di genere, specie la seconda serie dove venivano coinvolti personaggi famosi come Sherlock Holmes o Nikola Tesla.
QUALI SONO STATE LE MAGGIORI SODDISFAZIONI CHE TI HA DATO QUESTA SERIE?
Innanzitutto il divertimento nello scriverla. E’ stato così facile e naturale sfornare episodi su episodi che, volendo, avrei potuto scriverne ancora parecchi (e non è detto che un giorno non completi una terza serie). I personaggi erano azzeccati e, alla fine, si muovevano praticamente da soli, in quel modo così fantastico che ogni scrittore conosce bene. Mi ha fatto piacere presentare la serie alla “Starcon” di Bellaria, lo scorso maggio, assieme a Silvio Sosio, Dario Tonani e Alain Voudì, oltre a recensioni positive su alcuni giornali. Inoltre la serie, a due anni di distanza dall’uscita dei primi titoli, continua ancora a vendere, segno di un interesse per lo Steampunk in continua crescita. Ho aperto anche una pagina Facebook sul “Circolo dell’Arca” che conta molti contatti.
“IL CIRCOLO DELL’ARCA” PER ORA E’ STATO PUBBLICATO SOLO IN FORMATO E-BOOK: VEDREMO MAI UNA VERSIONE CARTACEA, MAGARI UN’ANTOLOGIA CHE RACCOLGA TUTTE LE PUNTATE INSIEME?
Ah, sarebbe bellissimo e sono convinto che venderebbe bene, considerate le richieste che mi arrivano da parte di amici, colleghi e curiosi che non hanno un e-reader o dimestichezza con app su tablet o cellulari. Anche varie librerie della mia provincia mi hanno chiesto copie cartacee. Purtroppo non dipende da me! Allora, facciamo un appello?
CREDI DI AVER DETTO TUTTO SU QUESTA SAGA OPPURE CI SONO SPIRAGLI E SPUNTI PER UNA TERZA STAGIONE?
Assolutamente no. Vorrei scrivere altri episodi del Circolo, o magari un romanzo unico, perché ho ancora molte idee e, come detto, sono affezionato ai personaggi. Sento che sono tutti lì pronti a ripartire! Ma per ora voglio esplorare altri generi e sviluppare altre idee.
INTANTO, VISTO CHE CON LE MANI IN MANO NON SAI CERTO STARE, DI RECENTE HAI INIZIATO UN NUOVO CICLO, QUELLO DELLA “TERRA INCOGNITA”. DI COSA SI TRATTA?
L’idea è abbastanza comune nella fantascienza: la scoperta di un portale interdimensionale che proietta il protagonista, alla ricerca della sorella, in un altro mondo, una Terra Incognita, appunto. La novità è che non si tratta di un mondo parallelo con una propria civiltà indigena ma di un pianeta vergine che ha accolto, nei secoli, migrazioni della popolazione terrestre attraverso molti portali. Ritroveremo, perciò, in questa prima serie una terra simile al Seicento francese, con moschettieri, regge sfarzose, fortezze oscure e avventure di cappa e spada. Per poi trasferirsi in lontane isole, sperse su mari misteriosi, colonizzate dagli spagnoli e piene di pirati! Certo, animali particolari, stranezze geologiche e singolari fenomeni marcano a modo loro la differenza con il pianeta Terra.
COME SI SVILUPPERA’ QUESTA NUOVA SERIE E COSA DOVREMO ASPETTARCI NEL PROSSIMO FUTURO?
L’avventura! Quella fantastica e ribalda dei libri della nostra gioventù. Duelli, belle dame, intrighi di corte e ancora naufragi in terre lontane, pirati, abbordaggi, assedi e epiche battaglie. Personaggi singolari e ben delineati con un filo conduttore che è la ricerca da parte del protagonista (e della sua affascinante amica) della sorella perduta. E visto che questa Terra Incognita è popolata da uomini fuggiti dalla Terra in varie epoche, già in questa serie si accenna a territori occupati dagli inglesi del Settecento, altri modellati nell’epoca napoleonica e così via. Interi continenti su cui spaziare con tante storie da raccontare. Speriamo che la prima serie vada bene in modo da poterne scrivere una seconda!
COME NASCE L’IDEA DI QUESTA SAGA E QUALI NE SONO STATE LE FONTI DI ISPIRAZIONE?
L’idea di base è presa dalla fantascienza, ma l’ispirazione è, come detto sopra, dai grandi classici e dal ciclo salgariano dei Pirati dei Caraibi. Volevo scrivere una serie per tutti, senza troppe alchimie tecnologiche o astrusi algoritmi noti solo al lettore specializzato in SF. Purtroppo oggi la fantascienza è un genere poco letto e poco noto e per quel che mi riguarda ho adottato questo metodo: “Se quando ti chiedono di cosa parla il tuo libro hai difficoltà a spiegarlo, allora vuol dire che non venderà mai! Al di fuori dei lettori di genere”. Ho provato a illustrare lo Steampunk ai miei amici e vedevo sempre quello sguardo perplesso di risposta stampato sul loro volto. Stavolta è facile: storia di moschettieri e pirati! E vedo che funziona. Oltre tutto, naturalmente, era proprio quello che volevo scrivere!
QUAL È STATA LA PARTE PIÙ DIFFICILE NELLA CREAZIONE DEI PERSONAGGI E DELL’AMBIENTAZIONE?
Per l’ambientazione la fase complessa è stata spiegare come i portali si siano aperti, in varie epoche, lasciando passare i terrestri dall’altra parte e come “qualcuno” li abbia aiutati a ricostruire il Mondo Nuovo a somiglianza di quello vecchio. C’è ancora molto da spiegare e il protagonista lo scoprirà strada facendo. Certo un po’ di sospensione dell’incredulità, qui, ci vuole. Fatto questo e forgiati i due protagonisti, Jack Cliver, archeologo e membro dei servizi britannici, e sua cugina Shena Shenker, affascinante e maliziosa ragazza dell’alta società inglese, i protagonisti del mondo nuovo sono venuti fuori in modo naturale. Sono particolarmente fiero di due di loro, che faranno capolino nel quarto episodio. Una corsara dall’animo nobile e il volto deturpato e un pirata emulo di Shakespeare…
VISTO CHE SI PARLA DI UNA SORTA DI TERRA ALTERNATIVA, QUANTO DI REALE E STORICAMENTE DOCUMENTATO C’E’ IN QUESTA SERIE E QUANTO INVECE DI TOTALMENTE INVENTATO?
Gli avvenimenti sono sganciati dalla nostra realtà storica, ma il mondo del Seicento francese è modellato sulla corte del Re Sole, e inserisco abitudini, vestiti e perfino cibi tipici dell’epoca. Diciamo che un po’ di ricerca storica è stata necessaria, visto che i personaggi vivono ancora in un mondo simile a quello che hanno lasciato.
ULTIMA DOMANDA DI RITO: COSA DOBBIAMO ASPETTARCI ANCORA DA ROBERTO GUARNIERI?
Ho appena firmato un contratto per un episodio di “Sherlockiana” (si chiamerà “Sherlock Holmes e l’avventura dei camminatori nordici”) e, in attesa e con la speranza di poter scrivere la seconda serie di “Terra Incognita”, ho già pronta la trama per una avventura archeologica ambientata ai nostri giorni. Stavolta niente fantascienza, ma state tranquilli è solo una parentesi!
A PRESTO ALLORA… PER NUOVE MIRABOLANTI AVVENTURE!