GIULIA ABBATE

Dopo i positivi riscontri ottenuti con gli ultimi racconti: Sinfoniade (presente nell’antologia Le Variazioni GernsbackEdizioni Della Vigna) e La Stagione della semina (contenuto  nella raccolta Ma gli androidi mangiano spaghetti elettrici?Edizioni Della Vigna), Giulia Abbate di recente ha pubblicato il romanzo Nelson (Delos Books).

“Per quest’ultimo romanzo di fantascienza  – fa presente l’autrice – non è stata ancora avviata una vera e propria campagna divulgativa. Devo ancora concordare il tutto con l’editore Silvio Sosio. Non appena mi sarò liberata da un po’ di impegni di lavoro lo farò. Comunque credo che la prima presentazione sarà a Milano”.  Il passaggio verso la pubblicazione  di un romanzo è centrale per un autore e nel caso di Giulia Abbate viene dopo una nutrita gavetta che risale al 2011 quando diede alle stampe Lezioni sul domani, un’antologia di racconti di fantascienza. Tra le tante cose nella sua attività ha anche pubblicato recensioni su portali di genere (Continuum, MilanoNera, ThrillerCafé) e racconti apparsi in varie antologie tra cui, oltre alle sopracitate, anche Cronache da mondi incantati, Crisis, Canti d’abisso, Terra promessa, Occhi di Tenebra, La cattiva strada.  Oltre che narratrice Giulia Abbate, nativa di Roma ma che vive oramai da ben dodici anni a Milano, è editor e coach di scrittura. Infatti, dopo Laurea in Culture e Linguaggi per la Comunicazione, vari corsi di editoria ed esperienze di lavoro all’IBM e Mondadori, con l’amica e scrittrice Elena Di Fazio ha fondato Studio83, agenzia di servizi editoriali specializzata nel sostegno agli autori esordienti (studio83.info). Per il resto tra le molteplici caratteristiche, sempre  originali, vi possiamo dire che conosce la lingua albanese  (suo marito, con il quale ha avuto due bambine, è di nazionalità albanese) è vegetariana, ex karateka e ama molto nuotare.

CIAO GIULIA VOGLIAMO INIZIARE L’INTERVISTA DAL TUO LAVORO?  COME TANTI GIOVANI HAI DECISO DI METTERE SU UN QUALCOSA DI TUO. SI TRATTA DI UN’ATTIVITA’ CHE AMI,  PER LA QUALE HAI STUDIATO: STO PARLANDO DELL’AGENZIA LETTERARIA STUDIO 83. CE NE VUOI PARLARE?

Volentieri! Vado fiera di Studio83 e sono felice di parlarne. Correva l’anno 2007. Ero al telefono con Elena (Di Fazio), mia più cara amica e compagna di merende letterarie e non. E mi lamentavo. Possibile che non si riesca a leggere online una recensione seria in un lit blog? Possibile che tra marchette e manie di grandezza, ci guadagnino figure sinistre come gli editori a pagamento? Tante lagne, tanta disinformazione e tanta fuffa? A un certo punto, non so quando, abbiamo deciso di smettere di lamentarci. E di agire.

Abbiamo aperto un’associazione culturale. Abbiamo iniziato a recensire seriamente (e quindi, ops, anche negativamente) le nostre letture. Abbiamo offerto agli autori esordienti un aiuto professionale per continuare a scrivere sempre meglio.

Oggi, con il self publishing, le realtà che si rivolgono agli autori esordienti sono centinaia. Ma Studio83 è stata la prima che si è occupata di riconoscere, sostenere, affiancare gli autori in erba nella scrittura e nella difficile definizione del proprio lavoro. A cercare una pubblicazione giusta per l’opera giusta. A lavorare con gli autori sugli obiettivi in un’ottica di percorso, non di “uscita” singola. E a fare attenzione in quella che allora era una giungla di editori truffaldini a pagamento.

Con il tempo il mondo letterario ed editoriale degli autori è cambiato e Studio83 pure. Sono felice di constatare che siamo comunque un passo in avanti. Tra le prime a parlare di indie publishing (ovvero pubblicazione autonoma, ma professionale) , applichiamo il coaching di scrittura in tutti i nostri servizi. Alcuni sono stati copiati anche da altre agenzie, come la scheda di valutazione “analitica” ad alto grado di approfondimento. La cosa ci fa solo piacere, perché ci stimola ad andare oltre e migliorare sempre. E ci fa anche gongolare quando ci dicono che il servizio originale è comunque il migliore!

STUDIO 83 HA PARECCHI COLLABORATORI. QUALI SONO I PROFILI PROFESSIONALI CHE VI FANNO PARTE?

Studio83 si avvale della competenza di liberi professionisti  diversi: la collaborazione è fluida, nel senso che l’agenzia non ha “assunti” ma professionisti con regolari posizioni contributive che prestano la loro opera ai nostri clienti quando se ne presenta il bisogno. Nella pagina dedicata ci sono i profili di chi lavora e ha lavorato con noi. Uno di loro, Luca Baccari, è ormai un caro amico e il webmaster del più importante portale italiano di poesia: L’Isola della Poesia. È anche un programmatore fortissimo e in questo periodo lavora proprio sul sito di Studio83, che stiamo per lanciare in una versione rinnovata sotto ogni punto di vista.

CHE GENERE  DI SERVIZI OFFRITE NELL’AMBITO DELL’EDITORIA?

I nostri servizi sono mirati sia alla qualità della scrittura in sé, che è la base del percorso, sia alla ricerca di un editore adatto al testo e al momento. Andiamo forte sulle valutazioni, che sono il servizio più richiesto:  con il minimo della spesa danno una resa enorme. Dopo una nostra scheda, cambia il modo di vedere la propria opera, cambia l’occhio, cambiano le scritture successive. Le impaginazioni e gli e-book sono service altrettanto richiesti. Il servizio che stiamo per lanciare, e che partirà con il nuovo sito, è un’altra novità assoluta… dico solo che la frase  “non trovo un editore” cadrà nel dimenticatoio!

COME GIUDICHI  AD  OGGI  L’ESPERIENZA CON STUDIO 83, PUOI FARE UN BILANCIO?

La giudico più che positiva: Studio83 rappresenta per me dieci anni di lavoro, di esperienza, di vita. Un investimento forte di energie, tempo e risorse, che oggi ci ripaga con una professione avviata e riconosciuta. La piantina che seminammo quasi dieci anni fa è fiorita e ci sta dando  frutti  gustosi.

ANCORA SULL’EDITORIA: QUALCHE TEMPO FA IN UNA INTERVISTA, UGO MALAGUTI (FIGURA STORICA DELLA FANTASCIENZA ITALIANA E FONDATORE  DI  RIVISTE E CASE EDITRICI) CI  DICEVA CHE ERA INDISPENSABILE UN RICAMBIO DI PUBBLICO,  UN COINVOLGIMENTO DI NUOVI LETTORI. COSA NE PENSI?

Penso che Malaguti, dall’alto della sua esperienza ultradecennale, abbia ragione: bisogna coinvolgere i nuovi lettori, e non è una missione impossibile, anzi! Questo implica una grande responsabilità, ossia dare alle ragazze e ai ragazzi testi buoni, di qualità e di contenuto, che oltre a divertirli li elevino e li facciano crescere come persone e come lettori. Proprio la lettura di genere, che è quella da loro più gettonata, è chiamata a migliorare. Ancora di più in Italia, dove soffre ancora di stereotipi svalutanti e pratiche dubbie. Deve invece svecchiarsi e puntare più in alto, aprendo i vecchi giri, uscendo dai soliti temi e dalle ambientazioni stantie, per offrire una valida alternativa allo strapotere anglosassone meritato, ma a volte un po’ prepotente. Esempi in questo senso ce ne sono, seppure in un contesto lento al cambiamento.

DAL TUO OSSERVATORIO PRIVILEGIATO DI OPERATORE DEL SETTORE, QUALE CREDI SIA OGGI IL RAPPORTO TRA LA NARRATIVA E IL WEB?

Da molto tempo, grazie al web, i lettori sono anche autori: di recensioni, di scambi dialettici, di romanzi e racconti. Gli spazi per pubblicare sono tantissimi, dai “tradizionali” lit blog alle piattaforme di self publishing ed e-commerce come Amazon ai social network come Wattpad che va forte tra i ragazzini. Quindi anche il rapporto tra narrativa e web è sempre più a doppio senso: la rete ci aiuta a scoprire fatti e rimandi, a leggere storie nuove e buone e anche a trovare spazio per tradurre il tutto in altre storie.

COME SI STA SVILUPPANDO A TUO PARERE QUESTA RELAZIONE?

È una situazione che mi piace e che mai prima d’ora è stata tanto favorevole agli autori, perché il web può mettere in contatto un testo con il suo lettore ideale al di là di ogni distanza e calcolo economico. La cultura è conversazione, come ci insegna Gabriel Zaid in un suo appassionato saggio: “I troppi libri”. E c’è spazio anche per l’editore, che torna al suo vero, originario essere: un intermediario che offre a una nicchia di lettori delle opere con caratteristiche riconoscibili, garantendo degli standard di qualità. Mai come oggi c’è bisogno di intermediari,  per dirigere il traffico e strutturare questa gigantesca offerta di storie, conversazioni e narrazioni sul web.

IL WEB DOVREBBE FACILITARE L’AVVICINAMENTO DELLE NUOVE GENERAZIONI ALLA NARRATIVA…

Il web avvicina e allontana allo stesso tempo. Avvicina perché mette tutto a portata di click. Allontana perché ha bisogno di una doppia alfabetizzazione: bisogna saper leggere bene un testo e bisogna anche saper navigare, saper cercare , e anche saper mantenere un contatto con la realtà che invece spesso svanisce, è aleatorio… la tecnologia diventa magia e tutto al suo interno, contenuti, forme, è tutto uguale, tutto un mare grigio. Non deve essere così.  E non sono i giovani a doversi avvicinare alla narrativa: è il contrario. Non sono i giovani a dover navigare bene, a dover imparare a pensare, a dover leggere cose di qualità. Siamo noi che dobbiamo portare loro stimoli, contenuti, contenitori. Dobbiamo scrivere e pubblicare roba buona. Dobbiamo istruirli e impegnarci per primi perché loro si impegnino. Dobbiamo creare esempi, difendere dei canoni, e poi accettare che li sovvertano e ci superino, dopo aver dato loro i mezzi per farlo. Altrimenti siamo solo sleali, prima o poi ci rovesceranno lo stesso, ma in modo distruttivo e negativo per tutti.

GLI E-BOOK HANNO AVUTO UN  GRANDE CLAMORE  NEGLI ULTIMI ANNI.  COME VEDI LA SITUAZIONE ATTUALMENTE, QUALI  EFFETTI STANNO PORTANDO NEL SETTORE ?

Gli e-book hanno contribuito alla rivoluzione dell’editoria: alla produzione di contenuti “dal basso”, all’aumento delle possibilità di pubblicare e di leggere.  Sono una grande occasione per bravi editori che sanno comunicare bene e fanno opera di scoperta e approfondimento, con serietà e coraggio. Penso a Future Fiction, l’etichetta di Francesco Verso e Francesco Mantovani, che ha un catalogo incredibile: letteratura fantascientifica greca, cinese, traduzioni originali nella nostra lingua. Oppure a Delos Digital, che sta scalando il mercato online con una massiccia offerta di autori italiani di romanzi e racconti di genere.

Nel mercato generalista e delle grandi case editrici, invece, l’e-book è ancora un’occasione mancata, un travisamento: le politiche sono indietro, i prezzi sono assurdi, l’e-book è visto da alcuni dirigenti come il cadetto sfigato del libro “vero”. Invece ha le potenzialità per diventare il nuovo, vero tascabile dei nostri tempi. Le major qui ancora non l’hanno capito, hanno i mezzi tecnici e la potenza di fuoco, ma non hanno la mentalità del vero editore protagonista, quello che crea la domanda di libri con le sue proposte di lettura. Come fece ad esempio Marcello Baraghini negli anni ’90 con i suoi Millelire che mandarono tutto gambe all’aria.

E IL PUBBLICO COME SI COMPORTA?

E’ più avanti e i dati sembrano buoni: non dimentichiamo che siamo in un Paese mal connesso e poco istruito, e i numeri di vendita e lettura non possono essere paragonati ad altri, ad esempio a quelli  in lingua inglese: vanno visti in proporzione al qui e ora. Secondo me ci sono ottime premesse. Ma anche un grande, grande lavoro da fare insieme.

OLTRE CHE AGENTE LETTERARIO SEI ANCHE SCRITTRICE NELL’AMBITO FANTASCIENTIFICO, COME TI SEMBRA OGGI IL MERCATO DEL FANTASTICO E L’ATTACCAMENTO AL GENERE?

Parlando di “fantastico” includiamo tanti generi, mi limito alla fantascienza che è quello che ho potuto osservare più da vicino negli ultimi quattro anni.  L’attaccamento al genere è fortissimo, tant’è  che, a ogni presentazione di un qualsiasi titolo di fantascienza cui ho assistito, alla fine dal libro si è passati a parlare di: la fantascienza, cosa è e cosa non è la fantascienza, quale fantascienza è meglio, perché mai tutto il mondo non legge fantascienza… Il mercato però è piccolo,  non riusciamo a raggiungere un pubblico che della fantascienza conosce solo gli alieni “tentacoloidi” e le spade laser ed è venuto a contatto giusto con qualche Urania.  La collana Urania è stata ed è importante, ma è forse quella che si rivolge di più allo zoccolo duro di appassionati edotti, e meno al pubblico generalista; e però è quella con la distribuzione più capillare. Si crea perciò un fraintendimento, un corto circuito tra nicchia e grande pubblico e le rispettive percezioni.

E PER QUANTO RIGUARDA GLI ALTRI EDITORI?

Per quanto riguarda gli altri editori, la passione è tanta e ci sono esempi interessanti che fanno ben sperare persino in un ritorno in libreria. Allo stesso tempo, mi pare che tanti anni di discorsi autoreferenziali tra pochi eletti (specialmente autori) abbiano fatto perdere un po’ lo sguardo lungo, il respiro ampio. La nicchia pare accettata come un destino ineluttabile, l’ignoranza del lettore medio è solo colpa sua, l’incomprensione ha un gusto dolceamaro che ci si rigira in bocca, è una zona di confort, un equilibrio che manco conviene modificare, sennò poi di che ci lamentiamo alle presentazioni?

A PROPOSITO DELLA TUA ATTIVITA’ DI AUTRICE HAI PUBBLICATO RACCONTI IN VARIE ANTOLOGIE…

C’è questa cosa buffa. Ho il pallino della scrittura fin da bambina, così a un certo punto mi sono detta: se lavorerò nel settore dei libri, potrò continuare a scrivere. Poi quando con Studio83 ho iniziato a lavorare sul serio… ho smesso di scrivere. Dovevo studiare ancora, seguire gli autori, leggere e bloggare, non avevo più tempo né forza per le mie scritture!

Poi qualcosa è cambiato. Ho avuto due figlie. Il tempo è diminuito ancora: ma le forze si sono moltiplicate e l’energia creativa mi è cresciuta al volo, come le bambine. La tecnica “accumulata” negli anni di Studio83 mi è venuta in aiuto. E delle persone mi hanno dato fiducia.

Alberto Cola e Francesco Troccoli hanno scelto il mio racconto Nove Anni per l’antologia Crisis, nel 2012.  E Gian Filippo Pizzo ha letto dei miei racconti e mi ha dato spazio, attenzione e voce in diverse antologie che ha curato: in Terra Promessa e Le Variazioni Gernsback  ci sono dei racconti che ho amato scrivere, ci ho messo la decrescita felice, androidi che fanno esplodere teatri e altre amenità.

Altri racconti di genere sono apparsi in: Ma gli androidi mangiano spaghetti elettrici? di Della Vigna, e in La Maledizione e altri racconti dal Trofeo RiLL e dintorni. Ho scritto pure tre horror, in La cattiva strada e Occhi di Tenebra di Delmiglio Editore, dove sono orrendamente femminista; e in Canti d’Abisso di Origami, dove c’è una sirena che secondo il curatore non era una sirena, sennò me la cassava. Gli ho dato ragione, ovviamente!

E POI C’E’ LA RACCOLTA  LEZIONI SUL DOMANI , PUBBLICATA PER  LE EDIZIONI CASTELLOVOLANTE, REALIZZATA CON ELENA DI FAZIO…

Il libro è stato un caso strano. La versione gratuita ha ottenuto oltre duemila download solo nel primo anno (e parliamo del 2012!), poi non abbiamo più dati perché l’editore si “è perso in un castello volante”. Ne abbiamo stampate delle copie cartacee con Lulu: una cosa da “sfigate”, che però vende regolarmente a ogni fiera e presentazione che facciamo. I commenti dei lettori sono ottimi. Oppure ci maledicono.

Lezioni Sul Domani è stato il nostro esordio letterario: stavamo lavorando su altro, poi il direttore editoriale ci ha chiesto se avevamo qualcosa di interessante per le mani. Un’altra telefonata a Elena e… abbiamo raccolto i nostri migliori racconti e li abbiamo mandati a CastelloVolante. Alcuni di essi erano già stati pubblicati (con RiLL, o su Continuum di Roberto Furlani), altri quasi premiati (Elena Di Fazio è stata due volte finalista al Premio Alien e una al Premio Italia). Altri erano inediti. Uno l’ho scritto la notte prima di mandarlo, perché dovevo sostituirne uno che l’editore mi aveva bocciato. Uno parla di Elena e di me, della nostra amicizia nella vita e nemicizia nella penna. Uno parla di mia nonna, un altro della sua. Due li abbiamo scritti insieme. Al telefono. Ridendo. Sono quelli con il più alto tasso di esplosioni.

ARRIVIAMO  QUINDI  A  NELSON  IL TUO PRIMO ROMANZO, PUBBLICATO CON DELOS BOOKS

È una storia semplice ambientata in un mondo difficile: quello dei Corsari delle Antille, in un Seicento dove sono arrivati viaggiatori dal futuro. Hanno corrotto irrimediabilmente l’animo del tempo, portato invenzioni, cambiato il corso della storia… hanno fatto i soliti grandi casini, insomma.  Ma la storia, dicevo, è più semplice: è la lotta di un uomo, l’Ammiraglio Nelson, schiacciato da grandi responsabilità e da una sottile depressione, per riprendere il controllo della propria vita. L’attrazione per una donna misteriosa gli dà una buona dose di grattacapi, molti turbamenti e forse qualche vantaggio.  E un tradimento ai suoi danni, tra arrembaggi, risse, sabotaggi e fughe, dà il suo bel daffare al lettore che di certo non si annoierà.

DA LETTRICE QUALE FANTASCIENZA AMI MAGGIORMENTE ?

Da lettrice, mi piace la fantascienza “classica” sociologica e della new wave. Kurt Vonnegut è decisamente il mio scrittore di fantascienza preferito, anche se temo che una definizione simile lo farebbe incavolare. Butler la ammiro, la leggo per imitarla, Lessing la adoro e non provo nemmeno ad avvicinarmici. Bradbury lo leggo per sognare. Dick perché sennò poi con Elena al telefono di cosa parlo. Lem per farmi uno straccio di cultura. Buzzati per tutto, Buzzati lo leggo per vivere. Mi piace la fantascienza dove non te l’aspetti, quella camuffata nel mainstream, nel surreale, quella che trovi quando stai leggendo altro.

E DA SCRITTRICE?

Quando scrivo mi piace viaggiare a passo leggero e concentrarmi sulle implicazioni delle cose. Il viaggio nel tempo implica degli sconvolgimenti in chi va, ma anche in chi vede arrivare, come succede in Nelson. Grandi temi filosofici e cambiamenti planetari implicano conseguenze che posso descrivere solo calandole in una vita singola, descrivendole in piccoli dettagli, dedicandomi alle cose pratiche che sono quelle quotidiane, quelle che definiscono la nostra vita. I temi sono quelli tipicamente umani. La vita, la morte. Le relazioni interpersonali, le reazioni individuali. Le domande di senso. Femmine contro maschi. Come si stermina una mansueta tribù aliena con il minimo sforzo e facendo pure bella figura. Devo prendere uno shuttle, pasticchina sì o no?

CI SONO NUOVE TEMATICHE  CHE TI PIACEREBBE AFFRONTARE  IN UNA FUTURA STORIA?

Ho diverse idee per future storie, che per adesso scriverò in forma di racconti. Non ho molto tempo per imprese romanzesche. In questi ultimi mesi mi sto dedicando a un nuovo progetto, quello della collana Futuro Presente, in veste di curatrice insieme a Elena Di Fazio: cerchiamo racconti di fantascienza sociale per una collana e-book con Delos e stiamo leggendo, valutando ed editando i migliori, che usciranno presto. Perciò il mio nuovo romanzo dovrà aspettare tempi migliori.  Fortuna che sono una fantascientista ottimista.

HAI ANCHE ALCUNI  BLOG MOLTO SEGUITI. QUALI  IDEE STAI PORTANDO AVANTI   E PERCHE’ UN LETTORE DOVREBBE SEGUIRTI?

Ho tre riferimenti da darti, dedicati a tre tipi di lettore, con esigenze e gusti diversi.

Il blog di Studio83 è dedicato a chi ama leggere e scrivere e ambisce a pubblicare. È online dal 2007 ed è il nostro magazine di varia, con un occhio di riguardo alla scrittura e al vario mondo editoriale. Direi al navigatore di fermarsi qui: se scrive, per imparare e migliorare: se non scrive… per farsi venire voglia di scrivere!

Il mio blog personale, L’Arte di Scrivere Felici, è dedicato tutto alle autrici e agli autori: in erba, in fiore, in byte e così via. Qui mi concentro sulla felicità, sul piacere della scrittura, sul modo per renderla un’esperienza positiva e per godersi ogni passo di questo lungo percorso.  È il luogo in cui sono meno editor e più coach di scrittura, un ruolo che amo molto e che metto al servizio degli autori con i quali lavoro.

Il nostro blog di fantascienza, Lezioni Sul Domani, è il laboratorio “frankenmaledetto” nel quale Elena-e-Giulia-una-e-binaria si fondono definitivamente per diventare una bestia sola: il Dodo. Qui parliamo di fantascienza a modo nostro, pontifichiamo, poi divaghiamo e ci facciamo due ghigne. Al lettore è richiesta ironia, che ripaghiamo con la stessa moneta. Quanto è bello leggere, scrivere e andarsene per il mondo. Lunga vita al Dodo, viva la fantascienza, grazie a Filippo Radogna per questa intervista e grazie a te, coraggioso lettore de La Zona Morta, per la pazienza e la curiosità.

A rileggerci! Yo-ho!

NOI RINGRAZIAMO TE GIULIA PER LA DISPONIBILITA’! E SE IL “CORAGGIOSO” LETTORE DE LA ZONA MORTA VOLESSE DARE UN’OCCHIATA AL SITO DELLA NOSTRA AUTRICE,  L’INDIRIZZO E’ IL SEGUENTE: http://giulia-abbate.it/bio.htm).

NON SE NE PENTIRA’!

Filippo Radogna