L’EPOPEA DELLE SCIMMIE (1967) – PARTE 04
…e altri ancora
Debutta (in Italia) la Grecia con Il giorno in cui i pesci uscirono dal mare (Otan ta psaria vgikan sti steria) di Michael Cacoyannis (1922 – 2011). La storia, ispirata a un fatto realmente accaduto, è quella di due contenitori radioattivi “perduti” da un bombardiere in volo, che vanno a cadere nei serbatoi delle acque potabili di un’isola con le conseguenze non mostrate, ma intuibili, che potranno accadere. La vicenda è narrata in chiave amara e ironica al tempo stesso con ottimi risultati.
Il fumetto passa sul grande schermo con Barbarella (Barbarella) di Roger Vadim (1928 – 2000) che descrive le avventure dell’eroina spaziale creata da J.C. Forest che divide il suo tempo fra l’amore e i viaggi stellari. In questa avventura Barbarella parte alla ricerca di uno scienziato scomparso da tempo e rifugiatosi su un tenebroso pianeta governato da una perfida regina il cui regno “galleggia” sopra un liquido malefico pensante detto “Matmos” che si nutre proprio di dissolutezza e di malvagità.
Altro personaggio dei fumetti portato sullo schermo è il supercriminale Diabolik di Mario Bava (1914 – 1980) che sfrutta alcune delle brillanti idee apparse nei fumetti delle sorelle Giussani.
Conto alla rovescia (Countdown) di Robert Altman (1925 – 2006) anticipa la discesa sul nostro satellite del ragno lunare, o del L.E.M., per essere più precisi. Basandosi, infatti su progetti N.A.S.A. in seguito realizzati, il film ci mostra l’atterraggio di un solitario astronauta americano sul suolo lunare alla ricerca del modulo abitativo precedentemente lanciato sul satellite, sua dimora fino a che una nave spaziale non verrà a prelevarlo.Il tentativo passa sotto il nome di “Progetto Pellegrino” ed è stato approvato e realizzato in tutta fretta per arrivare prima dei russi sul suolo lunare. La cosa riesce solo in parte in quanto i sovietici toccano per primi il suolo lunare, ma la loro astronave si sfascia al suolo. Il solitario astronauta americano, James Caan, pianta sul suolo del satellite entrambe le bandiere poi, dopo una fortunosa ricerca, riesce a trovare e a raggiungere il rifugio dove attenderà l’arrivo dei suoi compagni.
Gappa, il mostro che minaccia il mondo (Daikyos Gappa) di Haruyasu Noguchi non è altro che la versione giapponese di Gorgo di Eugene Louriè: una spedizione trova uno strano uovo su un’isola. Poiché essa è alla ricerca di animali da poter esporre nello zoo di Tokyo, prende l’uovo e riparte. Da questo uovo nasce una creatura che si chiama Gappa, ma i genitori sbarcano sulla città e la devastano fino a che non raggiungono il loro piccolo ed assieme se ne tornano nella loro isola.
Rimaniamo in territorio giapponese con Gamera contro il mostro Gaos (Daikaiju Kuchusen Gamera Tai Gyaosu) di Noriaki Yuasa (1933 – 2004): il monte Fuji e un vulcano sottomarino entrano contemporaneamente in eruzione e risvegliano una sorta di pipistrello gigante di nome Gaos. Questi rapisce un bambino e Gamera interviene in soccorso, ma rischia di rimetterci una zampa quasi segata in due dal raggio sonico della creatura, Dopo aver scoperto che Gaos teme la luce e aver tentato inutilmente di intrappolarlo, Gamera gli piomba alle spalle, lo immobilizza davanti al Sole nascente quindi, come colpo di grazia, lo trascina dentro a un vulcano.
Ritorna King Kong nel film di Ishiro Honda King Kong il gigante della foresta (Kingo Kongu no Gyakusmu). Ci troviamo in un laboratorio segreto posto su un’isola del Pacifico dove il Dottor Nelson (Rhodes Reason, 1930 – 2014), con la sua assistente Susan (Linda Miller) e il collega Nomura (Akira Takarada), stanno compiendo dei test. Da alcuni reperti archeologici trovati su un’isola chiamata Mondo, il professore presume che Kong fosse come un dio per gli isolani del luogo. Mentre lo scienziato prosegue i suoi studi lontano, al Polo Nord, il Dottor Who (Eisei Amamoto, 1926 – 2003) ha costruito un gigantesco robot con l’aspetto di Kong il cui compito è quello di estrarre dal sottosuolo un elemento rarissimo e radioattivo che egli vuole vendere a una malvagia agente segreta di un’altrettanta malvagia organizzazione che ha mire di conquista su tutto il pianeta. Il tentativo non riesce perché anche il MechanoKong si blocca, ma, nel frattempo, Nelson ha incontrato Kong sull’isola Mondo. Il grande gorilla ha appena fatto fuori un dinosauro che stava minacciando Susan. Lo scienziato riesce quindi a catturare Kong e i tre scienziati e a costringere il gorilla scavare per lui il pericoloso elemento radioattivo, ma lo scimmione si libera dal controllo dello scienziato e fila verso Tokyo per fermare il suo metallico collega mandato da Who per distruggerla . I due si fronteggiano sulla torre di Tokyo e Kong smonterà il collega metallico a cazzottoni.
Odissea sulla Terra (Uchu Daikaiju Guirara) per la regia di Kazui Nihonmatsu ci racconta di una spedizione che parte alla volta del pianeta Marte: la sua missione è quella d’indagare sulla misteriosa scomparsa di sei equipaggi precedenti. Una volta inoltratasi nello spazio profondo e dopo aver subito una tempesta magnetica di notevole potenza, essi avvistano uno strano oggetto luminoso. In un secondo avvistamento lo strano oggetto fa cadere delle specie di batuffoli di neve che altro non dovrebbero essere che delle scorie per cui il comandante della spedizione terrestre ordina che ne vengano presi dei campioni. Da queste scorie abbiamo una specie di uovo dal quale uscirà il mostro Guilala che si nutre di energia. Dopo che i vari mezzi offensivi si sono rivelati inutili, si riesce a farlo tornare allo stato embrionale spruzzandogli contro del Guilalanium, una sostanza ricavata dalle scorie del disco. Tornato ovetto il mostro viene caricato a bordo di un missile e spedito nello spazio.
Yongari, il più grande mostro (Dai Koesu Yongkari) del coreano Ki Duck Kim, giunto a noi come Kim Duke, ma il cui vero nome e Kim – Ki – Doc, ci presenta un mostro molto ben potenziato, Yongari, inventato dalla Toei e la coreana Kuk Dong Film perché esso si ciba di sostanze velenose, e fin qui mille grazie, ma è dotato di un corno che genera un alito infuocato o, a piacere, addirittura un raggio laser. Sarà un bagno d’ammoniaca a fermarlo.
Terence Fisher (1904 – 1980), regista specializzato più nella cinematografia dell’orrore, realizza due pellicole di fantascienza usando, a puro scopo di risparmio, gli stessi mostri. Si tratta di S.O.S. I mostri uccidono ancora (The Island of Terror) dove esseri tentacoluti creati in laboratorio assorbono tutto il calcio dalle creature viventi. Verranno distrutti mentre, in Giappone, lo stesso esperimento crea altri mostri… Gli interpreti sono Edward Judd (1932 – 2009) e Peter Cushing (1913 – 1994). Quindi abbiamo Demoni di Fuoco (The Night of the Big Heat), ancora con Peter Cushing, ma in compagnia, questa volta, di Christopher Lee (1922 – 2015) che ci racconta di un’isola investita da una feroce ondata di caldo mentre dalle altre parti infuriano bufere di neve. Si tratta dell’inizio di una diabolica invasione da parte di esseri per cui il grande calore è vita, contrariamente a quelli de I Mostri delle rocce atomiche, ma che saranno distrutti da un banalissimo temporale.
Appare sullo schermo il famoso personaggio dell’omonima serie tedesca iniziata nel 1960, Perry Rodan che è stato tradotto in Italia, in ordine cronologico a cura di Antonio Bellomi dalla Editional di Torino. Ad opera del regista Primo Zeglio (1906 – 1984) abbiamo il film 4…3…2…1…Morte! (S.O.S. aus dem Weltall). Una misteriosa nave spaziale è discesa sulla Luna. Una spedizione terrestre va a indagare e si trova di fronte a due alieni, un uomo e una giovane donna dotati di armi tecnologicamente avanzate, che li rimandano in missione sulla Terra per loro conto. Galantemente i terrestri si offrono volentieri per aiutare… la spaziale, ma sulla Terra sono interessati alle armi aliene…
La Morte Scarlatta viene dallo Spazio (They come from Beyond Space), tratto dal romanzo Gli Dei odiano il Kansas di Joseph Millard, racconta di una pioggia di meteore che cadono sulla Terra e di come, da esse, escano delle misteriose e invisibili creature che s’insediano nei corpi umani. I posseduti costruiscono una base missilistica per inviare materiale e uomini sulla Luna dove la nave stellare degli alieni giace da tempo semidistrutta. Quando il protagonista fa capire agli alieni che l’aiuto, invece di pretenderlo, bastava chiederlo, tutto finisce con una stretta di mano. La regia è di Freddie Francis (1917 – 2007).
Nel campo dell’animazione ricordiamo la pellicola italiana Vip, mio fratello superuomo di Bruno Bozzetto dove un incapace eroe dotato di superpoteri viene rapito da una donna malvagia che ha come mira la conquista del mondo. Toccherà al fratello sistemare le cose.
In Agente 007: Si vive solo due volte (You only live twice), il solito Bond-Connery deve questa volta vedersela con una base segreta nascosta sotto la superficie di un finto lago vulcanico. Da questa base partono dei missili della organizzazione terroristica, la S.P.E.C.T.R.E., i quali rapiscono capsule e astronauti che si trovano in orbita. Gli attentati stanno per far cadere il mondo in mezzo a un conflitto nucleare in quanto sovietici e americani si accusano a vicenda, ma il brillante agente inglese risolve il caso. Il film è diretto da Lewis Gilbert.
Anno 2118: Progetto X (Project X): sotto questo roboante titolo si nasconde un film di William Castle (1914 – 1977) quantomeno curioso. L’Occidente è impegnato in un’aspra guerra fredda contro la Sinoasia che ha elaborato un piano diabolico per distruggerlo. L’unica persona che conosce questo piano è un agente segreto al quale è stato cancellato quasi totalmente ogni ricordo. Per cercare di sondare il suo cervello egli viene inserito in un ambiente di un’epoca passata, tipicamente violenta (la nostra, naturalmente) e, durante la notte, speciali sonde proiettano immagini mentali su uno schermo. In questo modo, dopo alterne vicende, il piano viene scoperto: l’agente era involontario portatore di germi mortali ancora in incubazione per cui si fa in tempo a sventare il piano salvando l’Occidente. Suggestive le immagini mentali realizzate con animazioni, pellicola in negativo e un caleidoscopio di colori.
Citiamo Privilege (Privilege) perché, anche se possiede solo qualche addentellato fantascientifico, narra pur sempre una storia che si svolge in un futuro prossimo dove un cantante pop viene strumentalizzato dal governo per fini politici. Le sue canzoni sono cantate in una ambientazione religiosa, attorniato da vecchi paralitici ai quali, cantando come un novello Messia, egli porge la mano in un gesto benedizione e guarigione. Per la cronaca il cantante è interpretato da Paul Jones, la regia è di Peter Watkins.
Il Cervello da un miliardo di dollari (Billion Dollar Brain) è la terza avventura dell’agente segreto Harry Palmer (Michael Caine) dopo l’ottimo Ipcress e il confuso Funerale a Berlino e vede l’agente inglese alle prese con un miliardario texano che possiede un piccolo, ma agguerritissimo esercito e vuole far scoppiare la Terza Guerra Mondiale. La regia è di Ken Russell (1927 – 2011).
Il Mostro di sangue (Blood Beast Terror) di Vernon Sewell (1903 – 2001) è da non confondersi con l’omonimo film di William Castle del 1957: il protagonista è Peter Cushing, un entomologo che conduce degli studi misteriosi mentre, altrettanto misteriosamente, restano uccisi dei suoi allievi e uno studioso. La scoperta è allucinante: la figlia di Mallinger, l’entomologo, è una mutante che con il calare delle tenebre si trasforma in una gigantesca farfalla notturna assetata di sangue umano. Dopo aver ucciso anche il genitore muore nell’incendio appiccato dal padre di una delle vittime.
Devilman Story è un film italiano per la regia di Paolo Bianchini, in arte Paul Maxwell, e ci racconta la storia di un malvagio criminale che vuole farsi trapiantare nel cranio, al posto del cervello, un’apparecchiatura che lo dovrebbe trasformare in un essere superiore e dai molteplici poteri. Per questo motivo rapisce uno scienziato, ma la figlia e un suo amico si mettono alla caccia del padre scomparso e sconfiggono Devilman.
Rapida menzione per I Fantastici tre Superman di Gianfranco Parolini, dove ci troviamo di fronte a un ennesimo scienziato con la sua altrettanto ennesima invenzione. In questo caso si tratta di una macchina in grado di duplicare gli esseri viventi e che una banda di criminali vorrebbe usare per i propri nefandi scopi, ma l’intervento dei tre risolverà la situazione.
I Redivivi (The frozen dead) di Herbert J. Leder (1922 – 1983) vede anche qui uno scienziato tedesco, il dottor Norberg, scienziato nazista (Dana Andrews, 1909 – 1922) che, nel suo laboratorio, sta lavorando tenacemente per poter riportare in vita dei criminali del Reich.. Tra esperimenti falliti con gli ibernati ridotti a larve umane impazzite e mani appese alle pareti, lo scienziato andrà incontro a una morte orribile.
Ora parliamo de I Ragazzi del Capitano Nemo (Ukradeva Urdhutolod), pellicola cecoslovacca diretta da Karel Zeman, (1910 – 1989), un film per ragazzi che narra le peripezie di un gruppo di giovani i quali, naufragati sull’isola con il loro aerostato, devono vedersela con dei soldati che vogliono a tutti i costi trovare la formula in quello che una volta era il rifugio del Capitano Nemo.
Superman vuole uccidere Jessie (Kdo chee zabit Jessi), altro film cecoslovacco per la regia di Václav Vorlícek è curioso quantomeno per la sua originalità. Una donna, per vendicarsi del marito, uno scienziato appassionato di fumetti, inventa una droga che materializza i sogni e, grazie a ciò, entrano nella realtà tutti i personaggi dei fumetti. Dopo che la polizia le ha ordinato di rimettere tutto a posto, la donna, non solo rifiuta, ma fugge con Superman e allo scienziato non resta che consolarsi con un altro personaggio: Jessie.
Flashman (Flashman) di Mino Loi (L. Lee Donan) è un supereroe che deve combattere un malfattore e una banda di donne per il possesso di un liquido che rende invisibili.
Quei fantastici pazzi volanti di Don Sharp (1921 – 2011) è la traduzione tutt’altro che letterale del titolo originale Rocket to the Moon. Il film è ambientato all’inizio del secolo e vede un ricchissimo Lord quale costruttore di un razzo lunare, ma alla guida della nave spaziale si sostituisce un uomo demandato da un concorrente per sabotare l’impresa. Perirà vittima del suo stesso piano.
Panico nella città (Panic in the City) di Eddie Davis ci racconta la storia di un gruppo di spietati terroristi che, nascosto un ordigno nucleare dalla devastante potenza, ricattano il mondo intero; il loro scopo unico è quello di scatenare una nuova e terribile guerra mondiale, ma questo proposito viene fermato da un coraggioso agente FBI (Howard Duff 1913 – 1990), il quale, contaminato dalle radiazioni emanate dall’ordigno (ovvio che il nostro eroe ha tentato di disinnescarlo senza successo), sacrifica la sua vita gettandosi nell’Oceano Pacifico con la bomba stessa. La città è salva.
Nel 1967 il regista Jess o Jesus Franco (1930 – 2013) aveva girato il film di fantaspionaggio James Clint sfida Interpol che esce ora in televisione con il titolo Le Carte Scoperte (Cartas boca Arriba) che sfrutta Eddie Costantine (1913 – 1993) nei panni dell’agente che sventa il piano del solito megalomane scienziato il quale vuole conquistare il mondo per mezzo di robot assassini che altro non sarebbero che degli esseri umani trasformati in killer guidati dalla malvagia mente dello studioso.
Il presupposto è fantascientifico per cui bisogna citare Satanik di Piero Vivarelli (1927 – 2010) tratto dal personaggio a fumetti ideato da Max Bunker e Magnus. Il film parla di uno scienziato che inventa un preparato per rigenerare le cellule, il prodotto non è ancora perfettamente a punto in quanto esso sembra aver scatenato, nelle cavie, degli istinti assassini. La brutta assistente del professore, Marny Bannister (Magda Konopka) uccide lo scienziato e ingurgita il siero. Diventa bellissima e l’amante di un ricco gioielliere, ma è costretta a ucciderlo quando l’effetto del filtro sparisce; diventa quindi la compagna di un biscazziere ginevrino per poi finire uccisa su un auto dentro a una scarpata dopo una fuga dalla polizia.
Un anziano scienziato (Boris Karloff) costruisce una macchina che ampia i poteri mentali costringendo il soggetto sotto controllo a fare ciò che egli vuole e assorbendo le sensazioni delle azioni da lui compiute. La moglie dello studioso prende il controllo sulla cavia, un giovane, e lo costringe a compiere dei barbari omicidi. Lo scienziato cerca di fermarla e con un grande sforzo mentale, ne riprende il controllo costringendo il giovane al suicidio, ma, nello sforzo, muoiono anche loro con lui. Si tratta di un’interessante pellicola di Michael Reeves (1943 – 1969) intitolata Il Killer di Satana (The Sorcerers).
CONSIGLI PER GLI ACQUISTI
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(4 – fine)