“Daltanious – Il robot del futuro” (in orginale “Mirai Robo Darutaniasu”) è una serie anime di genere mecha prodotta dalla Sunrise e in collaborazione con la Toei Animation. Il nome del robot è ispirato a quello di D’Artagnan, il protagonista del celebre romanzo di Alexandre Dumas “I tre moschettieri”.
La serie, composta di 47 episodi della durata di 20 minuti ciascuno, è stata realizzata nel 1979, da Yoshiyuki Tomino (“Astroboy”, “Toriton”, “Kyashan”, “Star Blazers”, “Hurricane Polymar”, “Vultus 5”, “Zambot 3”, “Daitarn 3” e tutte le serie di “Gundam”) su soggetto originale di Saburō Hatte (“Combattler V”, “Vultus 5”, “General Daimos”, “God Sigma”, “Golion”, “Arbegas”, “Laserion”), mentre la regia generale delle puntate è stata affidata a Tadao Nagahama (“Combattler V”, “Vultus 5”, “General Daimos”, “Ulisse 31”) e Katsutoshi Sasaki. Il character design dei personaggi è stato eseguito da Akihiro Kanayama e Yuki Hijiri, mentre il mecha design da Katsushi Murakami e Yutaka Izubuchi.
La direzione artistica del progetto era di Takehiko Uchida, mentre le musiche vennero composte da Hiroshi Tsutsui (“Ken Falco”, “Combattler V”, “Vultus 5”, “Astroboy”, “Daikengo”, “Gatchaman”, “Carletto il principe dei mostri”, “God Sigma”).
Vediamo la trama. Nel 1995 la Terra subisce il massiccio attacco degli alieni Akron, che in breve tempo costringono sotto il loro dominio varie nazioni. Il Giappone in particolare è ridotto in rovina e i sopravvissuti vivono una vita di stenti in baraccopoli di fortuna; quelli più fortunati sopravvivono tramite il mercato nero, mentre agli altri non rimane che la carità e il furto. A quest’ultima categoria appartiene il gruppo di bambini e adolescenti composto da Danji, Sanae, Mita, Jiro, Tanosuke, Manabu e guidato dall’audace Kento. Nel corso di un loro tentativo di furto, i sei si imbattono in una grotta che conduce a una base sotterranea, dove giace in ibernazione il Dottor Earl. Accidentalmente, Kento e i suoi compagni lo risvegliano e portano alla luce la sua base, causando l’immediata ritorsione degli Akron. A questo punto, il Dottor Earl costringe Kento e Danji a mettersi alla guida rispettivamente del robot Antares e dell’aereo Gumper e i due, sorprendentemente, riescono a tener testa all’attacco e a sconfiggere gli Akron sul campo di battaglia.
Questi ultimi non si danno però per vinti e inviano contro i ragazzi un mega-robot dall’aspetto mostruoso. Kento e Danji sono in grave difficoltà contro un simile avversario, ma proprio quando stanno per essere sconfitti giunge loro in aiuto il leone robotico Beralios. A questo punto, uno sbigottito Dottor Earl annuncia ai due ragazzi che i due mezzi e Beralios possono unirsi a formare l’invincibile mega-robot Daltanious, cosa che puntualmente avviene.
Sconfitto anche questo avversario, vengono svelati alcuni segreti relativi a Kento e agli Akron: si scopre infatti che Kento è il principe ereditario del regno di Helios, in quanto figlio del precedente principe Harlin, fuggito sulla Terra ancora bambino assieme al dottor Earl quando gli Akron attaccarono il loro pianeta. Ma Kento non sembra per niente interessato al suo regale lignaggio e gli Akron non si sono certo arresi: la guerra per la liberazione della Terra è ancora lunga.
Alla fine la base parte per lo spazio con il proposito di affrontare il nemico sul pianeta Zaar: qui si trova Ormen, il capo supremo degli Akron. Dopo una dura battaglia riusciranno a fatica a sconfiggerlo, non prima però d’esser venuti a conoscenza degli ultimi importanti segreti riguardanti l’impero di Helios.
I personaggi di questo anime sono parecchi e naturalmente si dividono, come in ogni serie a cartoni animati giapponese che si rispetti, in buoni e cattivi.
Kento Tate è il protagonista, un giovane forte, simpatico e sempre spensierato. È il pilota del robot Antares nonché del grande Daltanious. Nato nel 1979, ha 16 anni all’inizio della storia e solo pochi sparuti ricordi del padre Harlin, che ha abbandonato la famiglia quando era ancora molto piccolo. Dopo la morte della madre e della sorella durante il primo attacco degli Akron, è cresciuto come un teppista di strada insieme ad altri orfani. Kento, in realtà, è un principe (nipote dell’imperatore Nishimura) discendente dalla nobile dinastia regnante sul ricco e pacifico pianeta Helios.
Dani Hibari (in originale Danji Hiiragi) è invece l’opposto di Kento, è un serio e misterioso diciassettenne, con la frangetta dei capelli castani che gli copre costantemente un occhio; è l’amico di Kento e pilota del Gumper, un jet super armato che forma le gambe del Daltanious. Di lui si sa solo che fu trovato da Kento in fin di vita in una strada di quartiere durante un attacco alieno: il padre era stato accusato e ingiustamente condannato a morte per omicidio e il ragazzo finisce per mettersi nei guai ricercando i veri colpevoli.
Il Dottor Earl (in orginale Āru Hakase) con una candida barba che gli arriva fino ai piedi, somigliante a Leonardo da Vinci, è lo scienziato-capo di Helios fuggito nel 1945 sulla Terra assieme al padre di Kento in capsule che li mantenevano in stato d’ibernazione; questo per scampare all’attacco degli alieni che hanno distrutto il loro pianeta nativo. La capsula del principe si era aperta in anticipo e da allora Earl ha perduto le sue tracce. È lui che ha costruito Antares, Gumper e Beralios, le tre macchine che formano il grande Daltanious: durante la fuga dal pianeta Helios una pioggia di meteoriti attaccò la navicella del dottor Earl facendo staccare e scomparire anche Beralios. Dopo aver scoperto in Kento il giovane erede della dinastia dei regnanti di Helios, il Dottor Earl fa di tutto per educare il principe Kento a una vita da nobile, senza però riuscirci.
Sanae Shiratori, 16 anni, funge da mamma e sorella maggiore per i piccoli orfani sopravvissuti alla catastrofe; è la più cara amica di Kento e Dani. Il suo cognome non è mai usato nella versione italiana.
Mita (nome originale Ochame) 6 anni, è la piccolina del gruppo, una bambina orfana adorata da Kento, spesso si dimostra capricciosa e piagnucolona. A volte riesce a sorprendere tutti con i più temerari atti di coraggio.
Jiro Komaru, 9 anni, è un altro orfano compagno di banda di Kento e sempre pronto a combinare guai insieme al suo fido e affezionatissimo porcellino da compagnia di nome Gimmy. Anche in questo caso il suo cognome non è mai usato nella versione italiana.
Tanosuke Hata, grasso e forzuto, amico di Jiro e Manabu. Si ritrova a essere costantemente affamato ed è sempre stanco e pigro. Non brilla per intelligenza, eppure una volta è riuscito a fare a pezzi da solo un’intera unità d’invasione Akron. Anche il suo cognome non è mai usato nella versione italiana.
Manabu Karui, intelligentissimo e caparbio occhialuto esperto d’informatica, ha 12 anni ed è sempre pronto a inventare marchingegni di piccola fattura. È il preferito del dottor Earl, che lo considera un vero e proprio collega. Anche per lui il cognome non è mai usato nella versione italiana. L’ideogramma kanji (uno dei tre metodi di scrittura giapponese, forse il più usato) che si legge “manabu”, significa “studio”, “conoscenza”, “erudizione”.
Gimmy (nome originale Tonsuke) è l’inseparabile porcellino da compagnia di Jiro. Inizialmente destinato alla macellazione, Jiro cercava di farlo ingrassare ma Gimmy non ne voleva sapere di mangiare. Il ragazzino lo aiutò a superare questo blocco, affezionandosi presto a lui come se fosse un fratello. In una puntata, gli Akron lo cattureranno e gli faranno il lavaggio del cervello, rendendolo malvagio; lo stesso Jiro però riuscirà a farlo rinsavire facendogli ricordare i bei momenti passati assieme. Gimmy sembra essere l’unico animale vivo sopravvissuto all’attacco alieno nemico.
Hayato Tate / Principe Harlin è il padre di Kento e principe ereditario dell’impero di Helios. Fuggito sulla terra insieme al Dottor Earl dopo la distruzione del suo pianeta natale per opera degli Akron, viene separato dal dottore durante un atterraggio di fortuna, all’incirca nel 1945. Complice una parziale amnesia, inizia a vivere come un terrestre adottato da una famiglia umana e in seguito sposa una giapponese, che darà alla luce Kento. Col tempo riacquisterà tutti i ricordi del suo passato e lascerà moglie e figlio piccolo per partire in nave alla ricerca delle proprie radici. Ricomparso nel corso della serie, all’inizio Kento lo accoglie molto freddamente, ma poi finiscono col riappacificarsi. Verso la fine scoprirà con sorpresa che il malvagio Kloppen, che comanda l’esercito nemico, ha esattamente le sue sembianze esteriori.
Altri amici del gruppo sono: Kalinga (in originale Gaskon), prima avversario, poi amico e alleato di Kento, a cui si affezionerà molto. Soprannominato “tigre dello spazio”, è un rude ma fidato comandante che si metterà dalla parte dei terrestri contro gli Akron: morirà per proteggere Daltanious.
Toragoro Okuma è il capo-mercante della città nei pressi della quale si trova la base spaziale del Dottor Earl, a cui Kento durante il primo episodio ruba le mercanzie per la fame. Grande e grosso, ingenuo ma sincero, diverrà amico dei ragazzi e sostenitore di Daltanious. Il suo cognome non è mai usato nella versione italiana.
La madre e sorella di Kento cadono entrambe vittime dell’attacco iniziale scagliato contro la Terra dagli Akron.
Tomoya è invece il nonno materno di Kento, un vecchio molto saggio esperto d’arti marziali che insegnerà al nipote il coraggio e la forza di non arrendersi mai davanti alle difficoltà.
Saburo invece è un ex-compagno di riformatorio di Dani e suo “collega” teppista, apparirà tutto a un tratto scompigliando improvvisamente la ritrovata serenità dell’antico amico. A capo di una banda di motociclisti, scorrazza per la città facendo il bullo.
Hayame Sujita è una cara amica di Tanosuke, molto bella e gentile, di cui lui s’è follemente innamorato (purtroppo per lui non ricambiato).
E veniamo ora ai cattivi nonché nemici dei Nostri.
Per cominciare gli Akron (in originale Impero Interstellare Zaaru), la cui armata aliena proviene dal pianeta Zaar (in originale Zāru): pur venendo presentata come una razza unica, è in realtà composta da varie sottospecie, provenienti da pianeti diversi disseminati nella galassia. Nel corso della serie è spiegato che quei pianeti originariamente erano controllati dall’Impero di Helios ma che in seguito si erano ribellati al suo dominio. Dalla ribellione era nata l’armata Akron, di stanza sul pianeta Zaar e guidata dal misterioso Ormen, che in seguito aveva distrutto Helios e ne aveva ereditato i propositi di conquista cosmica. Nel 1995, una parte dell’armata Akron con a capo Kloppen attacca massicciamente la Terra e riesce a conquistare varie nazioni, tra cui il Giappone. Le forze di invasione hanno la loro base prima sulla faccia nascosta della Luna e poi su un’astronave in orbita attorno alla Terra. Ogni generale ha poi a disposizione una propria nave spaziale, proprie truppe e alcuni mega robot da combattimento.
Ormen (nome originale: Imperatore Dorumen) è il capo supremo degli Akron. Per quasi tutto il corso della serie la sua identità è tenuta segreta e di lui vediamo solo gli occhi fluttuanti su uno schermo nero. Si scoprirà nella puntata finale che Ormen è in realtà il clone (biodroide, un essere costruito artificialmente) dell’imperatore Nishimura, il padre di Harlin e nonno di Kento: egli nutre un profondo odio nei confronti della famiglia reale di Helios per colpa del trattamento criminale ricevuto a corte. Riuscito a sfuggire alla morte organizza l’esercito degli Akron con il proposito di vendicarsi e conquistare lo spazio.
Kloppen (in lingua originale Kuroppen), in principio è il capo delle forze di invasione della Terra. Inizialmente veste un costume nero e porta sempre una maschera che gli nasconde il volto, poi, quando la sua vera identità è svelata (egli ha lo stesso aspetto di Harlin e si proclama essere il principe ereditario di Helios), cambia aspetto indossando un’elaborata armatura gialla. Va sempre in giro con la fedele pantera nera Naba (fino a quando non la uccide per trasformarla in macchina da guerra). Successivamente si scoprirà che anch’egli è un biodroide (un clone del vero principe Harlin) e perderà la fiducia in sé stesso. Ma sarà proprio Kento che, considerandolo in ogni caso un essere umano e non una “brutta copia”, gli darà forza e fiducia per continuare a vivere. Si ribellerà alle armate di Akron promettendo al principe Kento che non combatterà mai più contro di lui. Alla fine si sacrifica per salvare la vita di Harlin rimasto vittima di un incidente donandogli il proprio cuore.
Il Generale Nesia è a capo di una divisione, il suo aspetto è quasi umano, a parte la pelle di color verde chiaro e la testa, la cui capigliatura è sostituita da alcune appendici che la fanno rassomigliare ad una foglia o al classico ventaglio usato dai Tengu. Unica donna tra i generali Akron, a un certo punto della serie sostituirà Kloppen come capo delle forze di invasione. Morirà durante l’esplosione della base di Ormen attaccata da Daltanious.
Anche il Generale Mizuka è a capo di una divisione e ha un aspetto davvero peculiare: il suo vero corpo è piccolo e a forma di medusa, con un grande occhio rosso al centro. Per facilitare la sua locomozione e permettergli di vivere anche fuori dall’acqua, occupa la “testa” di un’armatura robotica a forma di gorilla.
Il Generale Prozar (nome originale: Generale Purozarusu), a capo di una sua divisione, nell’aspetto assomiglia a un ibrido umanoide a metà strada tra un rettile e un equino o un drago. Ha la pelle color violaceo e un costante ghigno stampato sul muso.
A capo di una propria divisione troviamo anche il Generale Savada (in originale: Generale Kabuto), il cui aspetto rassomiglia a quello di una locusta umanoide. Il suo vestito ricorda molto quello di un ufficiale settecentesco. Morirà per mano di Kento.
Infine il Generale Boider (in originale Boidā), a capo anch’egli di una divisione, nell’aspetto ricorda un umanoide dalla pelle di pietra. Sarà ucciso da Kloppen.
Uno dei temi più interessanti esplorati da questa serie è quella dei cloni, qui chiamati “Biodroidi”. A un certo punto della serie, infatti, il capo delle forze di invasione Akron sulla terra, Kloppen, si rivela essere la copia esatta del principe Harlin: creato dal medico di corte e portato da Ormen che lo “adotta. Nell’ultima puntata proprio Ormen narra a Kento e ai suoi amici la triste vita dei Biodroidi: nella principale famiglia della nobiltà di Helios era uso comune realizzare un clone dell’erede al trono che fungeva da vero e proprio “serbatoio di pezzi di ricambio” nel caso l’erede fosse stato ferito o si ammalasse improvvisamente. Questa è la ragione del suo costante odio provato verso tutti i discendenti della famiglia reale, odio che ha alimentato per tutta la vita il suo proposito di vendetta e distruzione. Questi cloni, una volta terminata la loro utilità, venivano brutalmente eliminati; ciò continuò fino all’invasione degli Akron: Kloppen, infatti, è il clone di Harlin, anche se lui è convinto (tratto in inganno proprio da Ormen) di essere il vero principe di Helios. Non solo, il comandante in capo degli Akron, che di solito parla per bocca di una statua mostruosa, altro non è che il clone del padre di Harlin (l’imperatore Nishimura), miracolosamente sfuggito alla morte. Pieno di odio per Helios, quest’ultimo organizzò l’armata degli Akron e distrusse il suo pianeta natale, lanciandosi poi alla conquista dello spazio. Emblematica è la frase pronunciata da Ormen nell’ultima puntata: “I biodroidi hanno un’anima”.
La trama della serie, inoltre, è ricca di colpi di scena che fanno vedere personaggi positivi in cattiva luce e rivalutano quelli negativi: il capo degli Akron è malvagio, ma si vendica del triste destino dei Biodroidi; Kloppen è malvagio, ma si sacrifica per salvare il padre di Kento e si dimostra infine essere suo fedele alleato; allo stesso modo il nonno di Kento (l’imperatore Nishimura) è a capo di un impero che tratta in maniera criminale i Biodroidi.
Daltanious è stato il primo super robot ad avere una componente animale, nonché il primo a fregiarsi di una testa di leone sul petto; quest’ultimo elemento sarebbe poi stato ripreso in varie altre serie mecha. Da segnalare anche la croce simbolo di Helios che figura sul robot e che è identica a quella dei Cavalieri Templari.
I mezzi a disposizione dei buoni sono in tutto cinque:
1.Delfino spaziale (nome originale Delfighter): la navicella-jet pilotata da Kento, si posiziona nella testa di Antares.
2.Antares (in originale Atlaus): il robot guidato da Kento forma la parte superiore, la testa e le braccia del Daltanious. È armato di una coppia di spade che possono unirsi per formare un boomerang.
3.Beralios (in origine Berariosu): il leone robot, pilotato automaticamente da un sistema di intelligenza artificiale, dopo lo smarrimento viene ritrovato grazie al “richiamo” di Kento in pericolo. Forma il busto del Daltanious. Come raccontato dal dottor Earl, nella sua testa è contenuto il cervello del leone domestico del principe Harlin. In una puntata si scopre che aveva anche una compagna, Magalia.
4.Gumper (nome originale Ganpā): il jet super armato guidato da Danji, forma le gambe, i piedi e i pugni del Daltanious. Può trasportare in volo Antares.
5.Gamerot (in originale Gamerotto): una tartaruga robot con altre due piccole tartarughe messe sopra di lei formando una piramide. È stato realizzato da Manabu (prendendo “in prestito” alcuni pezzi dell’astronave del dottor Earl) e pilotato da quest’ultimo assieme a Mita, Jiro e Tanosuke.
Antares, Beralios e Gumper si scompongono e si uniscono per formare un gigantesco robot, Daltanious appunto. E vediamo ora le sue armi:
1.Pugni perforanti: pugni lanciati a razzo.
2.Rete elettronica: una ragnatela di pura energia prodotta dai pugni.
3.Lama cosmica: una spada da combattimento abbinata ad uno scudo.
4.Pugni laceranti: gli avambracci dotati di lame roteanti.
5.Fiamma disintegrante: una palla infuocata che esce dalla bocca di Beralios.
6.Scudo protettivo: un doppio scudo che esce dalla cintura del robot.
7.Balestra spaziale: una balestra che spara frecce.
8.Raggi Sigma: lanciati dalle croci sulle spalle e le ginocchia
9.Uncino a catena
10.Bocche di fuoco (a partire dalla puntata 29)
11.Doppia morsa d’acciaio (a partire dalla puntata 29)
12.Spada infuocata – arma finale con nucleo avvolgente, estratta dalla bocca di Beralios (il nucleo avvolgente viene utilizzato a partire dalla puntata 29).
Per quanto riguarda i mecha invece dei dei nemici, l’armata Akron ha a disposizione una sofisticatissima tecnologia con cui realizza enormi robot da combattimento dall’aspetto mostruoso. Nell’episodio 12 è rivelato che queste gigantesche armi non sono totalmente meccaniche, ma possiedono bensì alcune parti biologiche. Il design dei mostri ovviamente varia da puntata a puntata, ma alcuni particolari rimangono in quasi tutti, come l’abbondanza di punte o corni.
La sigla italiana di apertura e chiusura, “Daltanious”, è un brano scritto da Franco Migliacci, su musica di Massimo Cantini e arrangiamento di Alessandro Centofanti, eseguito dai Superobots e cantata da Rino Martinez. L’esclamazione “Daltanious!” che si sente nell’incipit della sigla è dello stesso Franco Migliacci, che già aveva eseguito allo stesso modo il “Maaaaziiiingaaaa” nella sigla de “Il Grande Mazinga”.