EROTISMO, ORRORE E PORNOGRAFIA SECONDO JOE D’AMATO 16

Il ritorno al porno – Il vero hard

Passiamo adesso all’analisi dei veri e propri film porno, quelli che Aristide Massaccesi gira in collaborazione con Luca Damiano. Il rapporto tra i due registi inizia nel 1993 e i titoli sfornati sono un numero talmente alto che è impossibile segnalarli e catalogarli tutti con esattezza. Oltre tutto risulta anche difficile distinguere i film dell’uno da quelli dell’altro, perché per ammissione degli stessi autori, pare che lavorassero sullo stesso set in contemporanea. Tra i due c’era grande affiatamento e quel che contava in fondo era superare il visto della censura, firmare il film era l’ultimo dei pensieri.

Nella sterminata produzione della coppia D’Amato-Damiano soffermiamo la nostra attenzione sulle cose migliori.

Marco Polo – La storia mai raccontata (1994) è tra queste. Prodotto da Luca Damiano e distribuito da Rabbit Digital Video in VHS, vede un cast composto da: Rocco Siffredi, Tabatha Cash, Simona Valli, Georgia Anghela, Julia Chanel, Leo Gamboa, Kris Aguilar e Pussycat. Il film nel titolo pare citare il vecchio tagliatissimo Caligola, quasi in una sorta di omaggio. Ma qui di tagli non c’è neppure l’ombra. Purtroppo però non ci sono neppure le situazioni bizzarre tipiche della genialità di Massaccesi, qui solo l’amante del sesso resta soddisfatto perché ne trova a piene mani. In ogni caso resta un bel prodotto, molto curato nell’allestimento scenografico, nei costumi, nelle location esotiche. Un film sopra la media dell’hard ordinario, girato nelle Filippine e utilizzato dal produttore come base di almeno altri dodici film hard. Noi purtroppo abbiamo visto uno di questi dodici dal titolo Le avventure erotiche di Marco Polo (1996), pubblicato nella collezione Red Label della Avo Film. Tra l’altro è una versione che sconsigliamo, così come riteniamo inutile l’intera collana. Si tratta di un prodotto tagliato all’inverosimile che massacra l’originale film su Marco Polo. La storia è la stessa, in ogni caso. Marco Polo deve portare una vergine al Gran Can, ma durante il viaggio approfitta di lei e allora è costretto a mettere in scena un trucco per far credere all’imperatore che la donna è ancora illibata. La cosa riesce, ma Marco Polo continua a servirsi della bella principessa e della altre favorite dell’harem. Divertente la trovata della gogna alla veneziana che spiega a suo modo la costruzione della Grande Muraglia. Marco Polo convince tutti che è usanza delle sue parti penetrare da dietro una donna messa alla gogna, come sberleffo e pubblico ludibrio. Basta però recare due mattoni. Il Gran Can accetta l’usanza e ordina al suo popolo di fare altrettanto. Alla fine così tanta gente ha approfittato della donna che con i mattoni portati si è eretta la Grande Muraglia. In seguito Marco Polo accetta la sfida del Gran Can sulla virtù e dimostra che sa resistere al dolore e che ha rinunciato a tutti i piaceri della carne. In primo luogo cammina sulle braci ardenti spalmandosi le piante dei piedi con un unguento miracoloso. Successivamente affronta la sfida più difficile: rinunciare al cibo e alle donne. Il nostro Marco Polo se la cava drogando il cibo e offrendolo alla guardia che lo sta sorvegliando, quando l’uomo si addormenta lui se la fa con tutte le ragazze dell’harem. Una volta che ha dimostrato la sua virtù il Gran Can lo lascia a palazzo al suo posto e parte per un lungo viaggio. È ovvio che Marco Polo tutto fa fuorché essere virtuoso. Alla fine decide di rientrare a Venezia per non tirare troppo la corda: se lo avessero scoperto come non virtuoso avrebbe rischiato il taglio del membro. La principessa e tutte le donne dell’harem lo salutano con nostalgia. 

Tharzan X – La vera storia del figlio della giungla (1993) vede Rocco Siffredi nelle vesti di un porno Tarzan e Rosa Caracciolo (sua futura moglie) come porno Jane. I due si incontrano e si danno da fare per gran parte del film. Si tratta di una  pellicola molto curata anche se definibile come all sex. La pellicola ha un sequel con Tharzan 2: il ritorno del figlio della giungla (1995) ma la trama (si fa per dire) è molto simile. Da questi due hard è stato tratto anche un porno soft riservato al circuito ordinario che vede sempre all’opera Siffredi e la Caracciolo. Il titolo è Avventure erotiche nella giungla (1995) e lo spettatore viene privato della parte fondamentale di un film hard. Credo che questa versione abbia poca ragione di esistere, un po’ come il Rosso sangue tagliatissimo che circola in alcune collezioni dvd. Il film sembra davvero girato in Africa, tra leoni, giraffe, scimmie, ippopotami e stupende spiagge tropicali. In certe parti più che un Tarzan porno con Siffredi pare Laguna blu tanto è romantico vedere i due attori, mano nella mano, correre sul bagnasciuga e far volare via i gabbiani. Inevitabile la battuta: “Io Tarzan… Tu Jane”, come inevitabile la storia d’amore che non ha lieto fine. Tarzan fugge via con Jane dalla giungla ma non si adatta alla vita civile, mangia come un selvaggio, non comprende le abitudini sociali, soprattutto scopa con chiunque gli capita a tiro. Alla fine se ne torna nella sua foresta tra gli animali e Jane lo saluta dicendo che gli dimostra il suo amore lasciandolo libero di tornare al suo mondo. A tratti ci è parso di rivedere cose come Gungala, la pantera nuda di Ruggero Deodato. Ricordate la straziante scena finale con la bella selvaggia che saluta il perduto amore?

Joe D’Amato firma da solo questo Tarzan (che per evitare guai di ogni tipo diventa Tharzan) e insieme a Luca Damiano rivisita in chiave porno molte figure storiche e letterarie. Esiste un panorama interessante di riletture in chiave hard di film che hanno ottenuto un buon successo di pubblico, così come esistono molti film porno che raccontano la vita sessuale di personaggi celebri. Spesso si tratta soltanto di una facciata per richiamare spettatori, ma altre volte il gioco è così ben riuscito che possiamo parlare di veri e propri kolossal hard. Antonio Tentori ha dedicato al fenomeno un interessante articolo dal titolo Remake e rivisitazioni, pubblicato sull’Annuario dell’hard italiano edito nel 2003 da Coniglio. Per stilare elenco di titoli e suddivisione di generi ci siamo rifatti alla sua precisa catalogazione. I due filoni nascono alla fine degli anni Ottanta e tra i registi simbolo troviamo Joe D’Amato e Luca Damiano, ma anche Richard Bennett, Silvio Bandinelli, Mario Bianchi, Mario Salieri e Riccardo Schicchi. Citiamo solo i lavori di Massaccesi, che ancora una volta dà prova di genialità e spirito dissacratore. Joe D’Amato gira le avventure erotiche di Aladino, rivisita Lolita, sconvolge Robin Hood e Tarzan e dimostra quanto il cinema hard sia collegato al cinema di genere.

Tra le rivisitazioni di personaggi celebri ricordiamo soltanto: Marco Polo – La storia mai raccontata (1994), Amleto (1994), Il marchese De Sade (1994), Amadeus Mozart (1995), Il Barone Von Masoch (1994), Le avventure erotiche di Aladino (1994), Le bambole del Führer (1995), Robin Hood – La leggenda sexy (1995), Giulietta e Romeo (1995), Carmen (1995), Antonio e Cleopatra (1996), Messalina (1996), Nerone (1996), e Rudy – Valentino’s story (1996), Othello (1996), Ulysses (1997), Calamity Jane 1 e 2 (1997), Goya (1998) e Ladro d’amore – Giacomo Casanova (1998).

Vediamo invece i remake in chiave porno di film di successo o di moda: Decameron X 1 e 2 (1994), Spiando Simona (1994) da Spiando Marina, un thriller erotico interpretato da Debora Caprioglio e girato da Sergio Martino, Il marito guardone (1994) da L’uomo che guarda di Tinto Brass, Anal Paprika (1994) da Paprika di Tinto Brass, Fuga di mezzanotte noto anche come Fuga all’alba ma pure come Trappola perversa in versione soft (1995), Malizia italiana (1995), Il monaco (1995), Le intoccabili (1995) da Gli intoccabili, Penitenziario femminile (1995) che non cita un film in particolare ma il sottogenere women in prison, Le perversioni di Scarface (1995), Salon Kiss (1995) da Salon Kitty di Tinto Brass, Scandalo al sole (1995), Il siciliano (1995), Il danno (1996), Istinto fatale (1996) da Basic Instinct, Proposta anale indecente (1996) da Proposta indecente, Caligola – Follia del potere (1996), Lolita - Adolescenza perversa (1996), Lo stallone italiano 1 e 2 (1996), Rocco last fight (1996), Striptease (1996), Tutte le donne del presidente (1996), Torero (1996) da Sangue e arena, Donna Flor e i suoi tre mariti (1996), Hercules (1997), I magnifici sette (1997), Il laureato (1997), La Venexiana (1997), Anita e la maschera di ferro (1998), Blow Up (1998), Il fantasma (1998), e Showgirl (1999), il suo ultimo film.

Concludiamo con l’elencazione in ordine sparso di altri porno:   Le 120 giornate di Sodoma (1995), Fantasmi al castello (1994), Ladri gentiluomini (1994), La sexy caccia al tesoro (1994), L’alcova dei piaceri proibiti (1994), Il colpo dell’an(n)o (1994), Homo Erectus (1995), Adolescenza (1995), Passione travolgente a Venezia (1995), Provocation (1995), Danno anale (1996), Flamenco extasy (1996), Kamasutra (1996), Scambio di coppie (1996), Olympus (1997), Sodoma e Gomorra (1997) e Amore e Psiche (1997).

Scendiamo nei dettagli per qualche titolo.

Amleto (1994) è girato con Damiano e vede protagonista Rocco Siffredi, Cristophe Clark, Sarah Young, Rosa Caracciolo, Tanya La Riviere, Mike Forster, Richard Voisin, Maeva Robert, Robert Malone e molti altri. Il film è stato girato nel castello di Balsorano in Italia e si è aggiudicato l’Oscar dell’hard a Los Angels (unico film italiano che ha avuto questo onore). “Fottere o non fottere” resta la battuta storica del film.

Decameron X 1 e 2 (1994) sono noti anche come Racconti arguti di mogli puttane e mariti cornuti e come Novelle maliziose di Bernarde assai vogliose. I due film aprono la strada a una serie di porno Decameron anni Novanta e sono girati in coppia da Damiano e Massaccesi che utilizzano meccanismi narrativi simili agli erotici d’una volta. Soltanto che qui si fa sul serio e c’è perfino un rapporto sessuale tra un uomo e una donna che ha una piattola tra le gambe.

Il marchese De Sade (1994) è sempre con Rocco Siffredi nei panni del divino marchese e Rosa Caracciolo lo accompagna in esibizioni hard ai limiti dell’eccesso. Penetrazioni anali (immancabili con Siffredi) e accoppiamenti con un mostro. Ispirandosi a De Sade, Massaccesi realizzerà anche (1995) una versione porno molto semplificata de Le centoventi giornate di Sodoma, nota anche come Le centoventi giornate dell’anal.

Homo Erectus, noto anche come La guerra delle femmine (1995), è un film d’ambientazione preistorica e descrive lo stupore delle donne di fronte alla scoperta dell’amore. La guerra sarà poco cruenta e interesserà soprattutto le parti basse…

Provocation, noto anche come Vizio e provocazione (1995) è interpretato da Fabricia Flanders, Erika Saffo Savastani, Gianni De Martis, Lino Damiani e Tony Roberts. Il cast tecnico è per finzione tutto americano ma noi lo sappiamo che è la solita troupe di Massaccesi. Il soggetto e la sceneggiatura sono suoi anche se si parla di un certo John Seller. Premesso che abbiamo visto la versione soft, dobbiamo dire che si tratta di un buon film con una location padana anni Trenta. Le due attrici sono molto belle, persino brave, meno ispirati gli uomini ma nel complesso la pellicola si fa guardare. La storia ricorda molto i film stile Malizia di Samperi, ma pure lavori come Miranda di Tinto Brass. La trama si racconta in poche battute. Moglie e marito gestiscono una locanda, nella loro vita fanno irruzione un ingegnere che si innamora della moglie e una giovane cugina che fa perdere la testa al marito. In questa situazione si innesta la figura del giovane nipote Gianni che spia dalla soffitta i rapporti sessuali che avvengono nella locanda. Alla fine la donna se ne va con l’ingegnere e l’uomo sposa la ragazzina che diventa padrona di tutto e come prima cosa lo tradisce con Gianni. Una pellicola che fa della malizia e del voyeurismo le sue armi migliori, ben fotografata e curata a dovere. Un film che non ha niente da invidiare alle opere di Brass e che nella versione soft avrebbe meritato più attenzione da parte della critica. Interessante la figura di Gianni che rappresenta l’occhio dello spettatore, un personaggio che serve a Massaccesi per prendere un po’ in giro chi sta guardando il film. Infatti le sequenze erotiche sono tutte viste dall’angolo di osservazione di Gianni che poi è l’ottica del voyeur. In Vizio e provocazione ci rendiamo conto una volta di più come per D’Amato sia importante far intuire più che mostrare e che il piacere e l’erotismo devono venir fuori da una situazione costruita con malizia. In ogni caso le sequenze erotiche sono parecchie e molto spinte pure nella versione soft.

Fuga di mezzanotte o Fuga all’alba che dir si voglia lo abbiamo visto nella versione soft ribattezzata Trappola perversa (1995). Interpreti: Anita Rinaldi, Erika Bella, Letizia Shalimar, Alberto Louis, Cinthia Ildika, Philippe Soine, Joe Calzone, Cristina Ross, Silvio Lado, Giusy Carrara, Susanna Katona e Felix. La musica è di Peter Mountain, direttore della fotografia è il figlio di Massaccesi con lo pseudonimo di Slonisko jr. Si tratta di un hard con la storia, di quelli come piaceva fare a Massaccesi, che anche nella versione soft conserva scene efficaci di rapporti sessuali completi. Il film gode di una suggestiva ambientazione a Istanbul, ben fotografata durante le interminabili passeggiate della protagonista che nella versione soft prendono il posto delle parti hard. La trama racconta di una ragazza bloccata alla frontiera e arrestata per aver tentato di esportare droga. Il film si sviluppa tra scalcinati uffici della polizia e una prigione, contaminando l’hard con il filone del nazi-porno e del prison movie. C’è un medico sporcaccione che si approfitta della prigioniera e la mette in imbarazzo con domande personali. Il commissario di polizia è una donna e recita a dovere la parte dell’aguzzina torturatrice che non disdegna rapporti sessuali con prigionieri e prigioniere. Ci sono umiliazioni di donne su donne e scene di amore saffico tra prigioniere condite di violenza carnale. Alla fine è un prigioniero che prima riesce a fuggire e poi torna all’alba per liberare la ragazza. Gli aguzzini vengono puniti e i nostri eroi fuggono in divisa da poliziotti.

Ulysses (1997) è girato soltanto da D’Amato con Erica Bella e Djolt Walthon. C’è Ulisse che racconta le sue avventure nei dieci anni passati per mare, incontriamo Calypso e Circe assatanate alla follia, ma c’è pure un’improbabile donna ciclope che si dà un gran da fare. Il nostro avventuriero non pare così ansioso di tornarsene a casa dall’amata Penelope.

Olympus (1997) è interpretato da Petra e Kelly Trump. Petra fu una meteora affascinante del cinema hard e balzò agli onori della cronaca per una love story con il calciatore del Parma Asprilla. Pare che avesse le sue brave colpe sul pessimo rendimento dell’attaccante sudamericano. In questo film è una delle Ninfe assetate di sesso che sconvolgono la pace degli Dei dell’Olimpo.

Sodoma e Gomorra (1997) vede interpreti Djoth Walthon e Kelly Trump e la trama si sviluppa tra vizi e lussurie delle due città simbolo della perversione.

Amore e Psiche (1997) è interpretato da Maria Papp e Frank Gun e vede verificarsi l’impossibile rapporto sessuale tra Eros e la ninfa Psiche (e neppure una volta soltanto…). 

Le fatiche erotiche di Hercules (1997) con Hakan Serbes e Kelly Trump descrive il mito di Ercole che si innamora pazzamente di Megara figlia del re di Tebe. Ma ci sono anche le altre che non ne vogliono sapere di stare a guardare…

Il fantasma (1998) ha per protagonista Eva Henger ed è il remake hard de Il fantasma dell’opera, un classico horror. D’Amato pare sentire la nostalgia per un genere che lo ha sempre attratto e in una bella ambientazione veneziana racconta la storia di una cantante lirica ossessionata da un individuo mascherato e vestito di nero. Si tratta di un violinista sfigurato che si nascondeva nei sotterranei dove lavorava la cantante. Sesso e orrore qui si confondono a sufficienza per poter parlare di una delle ultime contaminazioni di D’Amato.

Terminiamo con La jena (1997), una pellicola che rappresenta un episodico ritorno al thriller erotico in mezzo a una quasi esclusiva produzione hard. Scritto da Remo Angioli (Harry J. Ball), sceneggiato da Andrea Angioli (Dennis J. Ball), Rossana Coggiola (Roxana Cooper) e David D’Ingeo. Fotografato da Massaccesi sotto il nome abituale di Federico Slonisko, montato da Rossana Landi (Kathleen Stratton). Scenografie e costumi di Sylvia Davis. Musiche di Max Magagni (Idra Music). Produzione Remo Angioli per Gold Film. Interpreti: Cinzia Roccaforte, David D’Ingeo, Anna Maria Petrova, Marilù Mancia, Fonda Rosing, Jason Saucier, Lisa Comshav, Chuck Martinez, Richard Collins, Nevena Boris, Antoinette Alden e Jonas Morale. La jena è una vera e propria eccezione nella produzione di D’Amato nel periodo terminale della sua carriera. Il film uscì nelle sale di prima visione e non ebbe neppure grandi problemi di censura. A parte qualche coltellata nella pancia, un po’ di sangue e un cadavere nel freezer, la pellicola era pensata per il grande pubblico e non per scandalizzare. Resta un film violento, anche se mancano i veri effetti splatter, alla Massaccesi vecchia maniera per intenderci. Pellicole come Rosso sangue o Buio omega sono un’altra cosa. Da ricordare c’è soltanto un proiettile che trafora il cranio di una cameriera e una lama che perfora la pancia di una vittima. Poco altro.

Emy (Roccaforte) è una giovane e ricca moglie. Il marito nel fine settimana la lascia sola nella grande e isolata villa con la scusa del lavoro. In realtà va al mare con Angela, la sua amante. Roy (D’Ingeo) è un pazzo pericoloso che si introduce nella casa e prima uccide la cameriera, poi stupra la moglie. Pare che l’assassino abbia rapito Francesca, la sorella della donna, quindi chiede un riscatto di cinquecentomila dollari, se non vuole che la uccida. Prima le fa vedere delle foto dove si vede che il marito la tradisce con un’altra e lei vomita sconvolta. Emy chiede di attendere lunedì per la riapertura delle banche e intanto lo fa partecipare a una festa dove lo presenta come un cugino. Il fine settimana tra i due sarà a base di sesso e violenza, forse la sequenza a maggior tasso erotico è quella in cui lui spoglia Emy, le incerotta le mani e la bocca, quindi la stupra sul tavolo. Alla fine alla villa arriva pure Francesca che in realtà era d’accordo con Roy per derubare la sorella. Roy la uccide con una pugnalata al petto. Le sorprese non sono finite perché Roy si prende i soldi, uccide Emy (che si era ribellata) e raggiunge Angela, l’amante del marito. Alla fine si scopre che Angela aveva studiato il piano insieme a Roy, ma che non ne vuol sapere di dividere. Uccide Roy e se ne va via con i cinquecentomila dollari. La jena è un film erotico piuttosto spinto, girato con la stessa tecnica dei film porno. La fotografia lo rende simile a un film girato in video e la lentezza snervante di molte parti toglie ogni tipo di tensione. Le scene di sesso sembrano sequenze hard tagliate e lo spettatore non sa se sta assistendo a un thriller, a un erotico o a un porno depauperato delle scene più importanti. La recitazione è pessima, soprattutto le donne (Cinzia Roccaforte e Anna Maria Petrova) sono soltanto belle ma completamente fuori ruolo. Cinzia Roccaforte (attrice anche di Tinto Brass) è patetica nelle scene dove dovrebbe risultare terrorizzata, ci sa fare soltanto in atteggiamenti erotici. La jena è un’occasione perduta per tornare in grande stile alla sexploitation, dato che gli elementi c’erano tutti. In definitiva è un thriller senza tensione e un erotico senza erotismo, sempre indeciso su quale strada prendere. Da notare che quando il pazzo entra in casa Cinzia Roccaforte sta guardando la televisione e il film trasmesso è Antropophagus. Siamo proprio al momento in cui il mostro si manifesta nella casa dove i ragazzi si sono rifugiati.

Il 1998 è l’ultimo anno di vita di Aristide Massaccesi che lo conclude girando: Selen nell’isola del tesoro, I predatori delle Antille e Showgirl. I film porno di Joe D’Amato venivano programmati spesso nel palinsesto della scomparsa Tele Più. Per un elenco abbastanza completo vi rimandiamo alla filmografia già pubblicata in apertura.

(16 – continua)

Gordiano Lupi