ALICE ATTRAVERSO LO SPECCHIO

SCHEDA TECNICA

Titolo originale: Alice Through the Looking Glass

Anno: 2016

Regia: James Bobin

Soggetto: liberamente ispirato al romanzo di Lewis Carroll

Sceneggiatura: Linda Woolverton

Direttore della fotografia: Stuart Dryburgh

Montaggio: Andrew Weisblum

Musica: Danny Elfman

Effetti speciali: Craig Leong, Luke Marcel e Charlie Pedersen

Produzione: Joe Roth, Suzanne Todd, Jennifer Todd e Tim Burton

Origine: Stati Uniti

Durata: 1 h e 53’

CAST

Mia Wasikowska, Johnny Depp, Anne Hathaway, Helena Bonham Carter, Sacha Baron Cohen, Rhys Ifans, Richard Armitage, Alan Rickman

TRAMA

Dopo tre anni di viaggio per mare in Oriente seguendo le orme del padre, Alice torna a Londra dove scopre che il suo ex fidanzato, Hamish Ascot, è proprietario della compagnia navale e ha approfittato della debolezza della madre per ipotecare la casa in cambio della nave. Alice, in casa di Scott, segue il Brucaliffo diventato farfalla e attraverso uno specchio entra nel Sottomondo, dove trova una situazione molto diversa, con il Cappellaio Matto convinto che i suoi genitori si siano salvati dall’attacco del Ciciarampa e ridotto in una condizione di prostrazione. Per questo, Alice si fa convincere a rubare la Cronosfera a Tempo, per tornare indietro e cambiare il passato, ma questo avrà conseguenze devastanti per tutti, con a rischio tutto un mondo e i suoi abitanti, nel passato e nel presente.

NOTE

Una raccomandazione: ancora più che in Alice in Wonderland, occorre dimenticare il libro originale, che qui è solo una mera ispirazione, per una storia che inizia come una storia d’avventure e di pirati con Alice in versione Jolanda la figlia del corsaro nero e poi evolve in un’avventura attraverso il tempo, a scongiurare quello che non si può cambiare, con qualche ritorno nella vita reale con critica sociale e ricordo dei ricoveri psichiatrici coatti a cui erano sottoposte le donne troppo intraprendenti.

Lasciando da parte il libro, il film è gradevole, con atmosfere che strizzano l’occhio al genere steampunk e con il ritorno di molti dei personaggi del primo film, dalla Alice femminista di Mia Wasikowska al Cappellaio che non potrebbe essere interpretato da altri se non Johnny Depp, dalle due regine di cui si scoprono doti e difetti nascosti con il carisma di Helena Bonham Carter, non così cattiva, e Anne Hathaway, non così buona, ai non umani, dove spicca il Brucaliffo, ultima fatica di Alan Rickman alla cui memoria è dedicato il film.

Da segnalare la new entry del Tempo, dietro cui alcuni fan hanno visto un’icona del fantastico come Doctor Who, magistralmente interpretato da Sacha Baron Cohen, artista camaleontico che presenterà nel film due facce, una cattiva e temibile e l’altra struggente e buona, perché alla fine il Tempo può essere impietoso ma anche generoso, come impara Alice.

Colorato, fiabesco, composito con mille elementi diversi, Alice attraverso lo specchio fa rimpiangere la regia di Tim Burton che si è ritagliato solo il ruolo di produttore, ma si presenta come una fiaba morale e dalla parte delle ragazze, con un buon ritmo e un Paese delle Meraviglie in cui si spera comunque di poter tornare malgrado la battuta finale del Cappellaio e di Tempo.

In ogni caso anche questo film è la prova vivente del successo che continua ad avere il personaggio di Alice, mai così popolare come da qualche anno a questa parte, icona del fantastico che ha compiuto centocinquant’anni ma non li dimostra, e continua ad essere citata in film, romanzi, fumetti, cosplay, gadget e tanto altro ancora.

Mia Wasikowska, attrice talentuosa e adatta ai ruoli in costume, in fondo rappresenta un’Alice cresciuta, non la bambina originale dei libri, in una storia che è tra la rilettura e il seguito, come succedeva già nel primo film e una volta che si riconoscono queste premesse si può evitare di essere troppo filologici e comunque immergersi in questa versione del Paese delle Meraviglie tra incanto e parodia.

Elena Romanello