QUANDO LE ARANCE DIVENTANO MECCANICHE (1971) – PARTE 02
1975: OCCHI BIANCHI SUL PIANETA TERRA (The Omega Man)
The Omega Man è il titolo di questo film di Boris Segal, storpiato, al solito, dai nostri ineguagliabili distributori. Ancora una volta, come è avvenuto per L’ultimo uomo della Terra e, bene o male, con La notte dei morti viventi, l’ispiratore della storia è il romanzo di Richard Matheson intitolato I Am Legend e non sarà nemmeno l’ultima versione.
Nel 1975 l’umanità è stata spazzata via da un misterioso morbo, probabilmente un’arma batteriologica sfuggita al controllo. Un uomo, Neville (Charlton Heston), vive nella città che un tempo era conosciuta come Los Angeles, però non è solo: i superstiti di quella che fu una volta l’umanità, coperti di tuniche nere, vagano per le strade deserte della metropoli, ma soltanto di notte poiché non sopportano più la luce del giorno. Essi hanno formato una società, una setta, comandata da un ex annunciatore televisivo, Jonathan Matthias (Anthony Zerbe), che ha abolito ogni tecnologia tornando a usi semi-primitivi.
Componenti della setta assediano la casa di Neville che, grazie a un gruppo elettrogeno, si è reso completamente autosufficiente e vive all’ultimo piano di un vecchio edificio, conducendo ricerche e uscendo solo di giorno per procurarsi il cibo e quanto gli necessita. Matthias, osservando la casa di Neville, parla con i suoi “fratelli”.
Matthias: ‘‘Un essere vivente, costretto… costretto in un posto, in un posto in cui non può muoversi al buio, solo, solo contro centinaia di noi, senz’altra compagnia che i suoi ricordi, senz’altre compagnie che i suoi congegni: le automobili, i fucili, le provette, eppure l’intera nostra Famiglia non riesce a snidarlo da quel… da quel…’‘
Zachary: “… effimero paradiso, Matthias.”
Matthias: “Dimentica i vecchi luoghi comuni, Fratello, tutte le antipatie, tutte le preoccupazioni, dimentica… e ricordati: la Famiglia è Unica ma lui, quell’essere, quella creatura della ruota, quel signore dei motori, delle macchine infernali…”
Zachary: ‘‘Adoperiamo le maniere forti: mettiamo una carica di nitroglicerina…”
Matthias: ‘‘No’‘
I Fratello: ‘‘… e se tirassimo fuori i cannoni dall’arsenale?’‘
Matthias: ‘‘No’‘
I Fratello: ‘‘Lo snideremmo da lassù in pochi minuti…’‘
Matthias: ‘‘Ho detto: no! Potremmo farlo, ma la maledizione ci perseguiterebbe di nuovo, lo capisci?’‘
Zachary: ‘‘Si lo capisco. Intanto però lui vive lassù alla luce mentre noi stiamo all’oscuro come vermi. Come andrà a finire, fratello, puoi prevederlo?’‘
Matthias: ‘‘Neville sarà distrutto, puoi giurarci, ma non dai cannoni, non dalle macchine, non da quelle invenzioni inique e perverse, le stesse che hanno distrutto il mondo… che, purtroppo hanno distrutto il mondo!’‘
Ma come era avvenuto l’olocausto dell’umanità?
Nella mente di Neville, mentre saliva nel suo rifugio, erano apparsi frammenti di ricordi, immagini di notiziari, di commenti che erano letti da quello che doveva diventare il capo della Famiglia, Jonathan Matthias.
Matthias: ‘‘Il vostro telecronista Jonathan Matthias vi legge l’ultimo comunicato sulla situazione internazionale: mentre la guerra di confine cino-russa assume sempre più vaste proporzioni, le autorità americane cominciano a chiedersi fino a qual punto noi saremo coinvolti in quello che potrebbe presto diventare un conflitto totale…’‘
Il pericolo che qualche bomba possa colpire dei missili con cariche batteriologiche diventa purtroppo una realtà ancora viva nella mente di Neville.
Annunciatori vari: ‘‘In tutta la zona di Los Angeles l’intera organizzazione ospedaliera comincia a cedere sotto lo sforzo e le autorità responsabili della protezione civile affermano che la situazione si presenta assai critica. La legge marziale è in vigore in tutto il paese. Nelle principali città americane, fra cui anche New York e Los Angeles, le vittime dell’epidemia cadono morte per le strade, nelle case, negli uffici. I primi sintomi sono un senso di soffocamento seguito dall’immediata perdita di conoscenza, la morte sopravviene dopo pochi minuti… Che uno stato di guerra fra Cina e Russia tuttora esista non ha più alcuna importanza (questo brano è commentato da Matthias). I nostri concittadini stanno morendo, le stesse basi della nostra civiltà vengono meno sotto i martellanti e spietati assalti delle guerra batteriologica… Notiziario del quarto programma, bollettino di emergenza: il traffico civile su tutta la rete stradale è proibito, rimanete in casa, rimanete in casa. Chi verrà trovato in strada senza un salvacondotto militare è passibile di esecuzione immediata… rimanete in casa. Ripetiamo: bollettino di emergenza: il traffico civile su tutta la rete stradale è proibito… (ancora Matthias) …Non ci resta possibilità di sopravvivere… E’ questa la fine dell’uomo tecnologico, è questa la conclusione di tutto il nostro passato, la vanagloria di una scienza favolosa, la conquista sovrumana dello spazio e del tempo, l’era della tecnica? Ci hanno parlato del giudizio… beh, è arrivato… è qui… adesso, sotto forma di miliardi di bacilli microscopici; questa è la fine.’‘
Il medico militare Robert Neville, che sta guardando il programma televisivo, viene chiamato al telefono, dove gli viene annunciato che anche l’ultimo preparato antivirus non ha sortito alcun effetto. Egli allora si dirige in elicottero verso una base militare, portando con sé un’ulteriore versione del vaccino ma, durante il volo, il suo pilota e poi egli stesso, si sentono male e il mezzo compie un brutto atterraggio in aperta campagna, incendiandosi. Pur ferito Neville ha ancora la forza di iniettarsi il vaccino che questa volta è efficace e lo mantiene in vita.
Le immagini sono di nuovo quelle della casa di Neville. E’ notte e Matthias sta dando fuoco alle vestigia e ai ricordi del passato. Poi, con una vecchia catapulta, comincia a bombardare la casa dello scienziato con proiettili incendiari. Neville risponde con un fucile che possiede un mirino a raggi infrarossi che gli permette, quindi, di sparare anche al buio per cui riesce a colpire inesorabilmente qualcuno dei “fratelli”. Il bombardamento cessa. Il giorno dopo Neville continua la sua ricerca: il rifugio diurno di Matthias e dei suoi accoliti. L’esplorazione lo conduce in vecchi edifici dove trova ancora i resti dell’antica civiltà: uomini e donne, alcuni uniti ancora durante un macabro banchetto, altri nel loro letto. Entrato in un negozio di abbigliamento Neville scorge uno dei manichini muoversi e correre via. Ai suoi occhi la visione appare come una graziosa mulatta ed egli cerca di raggiungerla, ma la ragazza a un certo punto scompare e quindi Neville è convinto di aver sognato e ritorna sui suoi passi, sentendosi ancora più solo, però la sua forza è la battaglia che sta conducendo contro Matthias e i suoi accoliti. Neville continua la sua esplorazione sistematica e, mentre si trova in una cantina, uno dei Fratelli gli fa crollare addosso un insieme di travi e di bottiglie, imprigionandolo.
Quando Neville rinviene si trova in un’ampia stanza semibuia di fronte a Matthias e ai suoi.
Matthias: ‘‘Fratelli, vi chiedo di guardare quest’individuo: ha egli il marchio, riuscite a vederlo?’‘
Fratelli (in coro): ‘‘No’‘
Matthias: ‘‘Egli è rimasto come eravamo noi prima del castigo, prima che ottenessimo la grazia. Eccolo là: l’ultimo degli scienziati, dei banchieri, dei mercanti della civiltà delle macchine. Usiamo noi gli strumenti di quella civiltà come fa lui?’‘
Fratelli: ‘‘Noo…’‘
Matthias: ‘‘Fa parte della Famiglia?’‘
Fratelli: ‘‘Noo…’‘
Matthias: ‘‘E allora che cosa rappresenta?’‘
Fratelli: ‘‘Il maleee…’‘
Matthias: ‘‘Lui è parte della morte, non c’è posto per lui qui. Ha addosso il puzzo del petrolio, un circuito elettrico lo attraversa: è marcio. Noi ti scartiamo, tu sei un rifiuto del passato!’‘
Neville: ‘‘Dici un sacco di balle!’‘
Matthias: ‘‘Quanto è duro ammettere la verità. Portatelo nella camera del consiglio per l’interrogatorio… Adesso, professor Neville, possiamo anche farci una chiacchieratina: è passato tanto tempo da quando non parli più, tranne che con te stesso…’‘
Neville: ‘‘Dimmi una cosa: è vero che lavorate per conto del servizio accertamento redditi?’‘
Matthias: ‘‘Questo spirito infantile non ha senso, professore, o dottore, o colonnello, o comunque ti chiamassero un tempo.’‘
Neville: ‘‘Io sono uno scienziato, ma tu chi sei?’‘
Matthias: ‘‘Definizione di uno scienziato: un uomo che non ha capito niente, finché non c’è rimasto niente da capire.’‘
Neville: ‘‘Bene… almeno s’intravede un raggio di luce nel buio della foresta…’‘
Matthias: ‘‘Una luce che ci illumina, professore. Perché ora grava su di me la responsabilità di guidare questo scarno residuo di umanità…’‘
Neville: ‘‘Ma allora finiscila con questa messa in scena: butta via questi costumi da notte delle streghe, organizza tutta questa gente… o sei già andato troppo lontano?’‘
Matthias: ‘‘Si… sulla strada della verità.’‘
Neville: ‘‘Uff, non dire idiozie!’‘
Matthias: ‘‘E noi siamo bene organizzati, professore; dopo quanto è successo dovresti averlo capito.’‘
Neville: ‘‘Se vi siete organizzati perché non cercate di trovare una cura?’‘
Matthias: ‘‘Perché non esiste!… Non c’è!… Non c’era allora e non c’è adesso, ma la Famiglia ha trovato la sua strada, ci siamo rassegnati. L’unico ostacolo rimasto sei tu!’‘
Neville: ‘‘Stai cercando di uccidermi da più di due anni…’‘
Matthias: ‘‘E tu allora quanti ne hai uccisi? Tre ieri e in passato non si contano. Sei tu l’angelo della morte, dottore, non noi!’‘
Matthias esce dalla stanza e si rivolge ai Fratelli che, durante il colloquio, sono rimasti fuori.
Matthias: ‘‘Ha confessato tutto, Fratelli: massacri, uso di armi proibite, pratica di riti messi al bando. E’ uomo di scienza, di medicina, ha usato armi, macchinari, elettricità. Non ha subito il castigo e soprattutto non porta il marchio.’‘
Neville: ‘‘Quale marchio?’‘
Matthias: ‘‘Fategli vedere, Fratelli, mostrategli le nostre bellezze…’‘
Sotto i pesanti occhiali scuri che ognuno porta c’è la spiegazione del titolo italiano della pellicola: gli occhi bianchi di ciascuno dei Fratelli che non sopportano la luce.
Matthias: ‘‘Questo è il nostro marchio, professore, il castigo che tu e tutti i tuoi simili ci avete inflitto. Sul principio abbiamo cercato di aiutarci l’uno con l’altro, noi che eravamo rimasti, abbiamo messo un po’ d’ordine, bruciato e seppellito cadaveri… poi, alla mente, mi è affiorato il sospetto che eravamo condannati a questo lavoro: seppellire i morti, bruciare il male rimasto, distruggere ciò che era pericoloso…’‘
Neville: ‘‘Siete… dei barbari!’‘
Matthias: ‘‘Barbari?! E tu osi chiamare noi barbari? Sì, è un appellativo giustificato perché noi intendiamo distruggere quel mondo che voi, gente civilizzata, avete costruito. Noi vogliamo cancellare la storia dal momento in cui le macchine e le armi hanno rovinato più di quanto non abbiano offerto, e quando tu sarai morto l’ultimo residuo vivente dell’inferno sarà scomparso per sempre. Pronti, Zachary?’‘
Zachary: ‘‘Siamo pronti, Fratello.’‘
Neville viene trasportato a viva forza da una folla esaltata, fino allo stadio completamente buio e lì viene legato a una sorta di rogo. Mentre Matthias si lancia in un’ultima concione, i potenti riflettori degli spalti, improvvisamente, si illuminano accecando gli uomini di Matthias. Neville viene liberato da un giovane che lo conduce, quasi senza parlare, all’interno dello stadio, negli spogliatoi: lì, ancora più sbigottito, si trova davanti alla ragazza che credeva di aver visto poche ore prima. Sotto la minaccia di una pistola ma, in ogni caso, convinto di seguire una sorte migliore di quella che lo stava aspettando, Neville e la ragazza fuggono rocambolescamente passando con una moto fra gli attoniti uomini di Matthias. Sorge l’alba quando i due raggiungono il rifugio fuori città degli scampati, e lì Neville ottiene la prima spiegazione esauriente.
Il piccolissimo gruppo, composto prevalentemente da bambini, al quale lo scienziato si trova di fronte, costituisce, almeno a quanto sembra, l’ultimo nucleo di superstiti. Ma anche fra essi, latente, si cela il morbo che ha condannato Matthias e i suoi uomini. La prova di questo fatto è la stessa presenza di Neville, chiamato a curare Richard, un ragazzo colpito dai primi sintomi del male, che nel suo caso si sviluppano lentamente, mentre in altri furono più rapidi, come ci racconta Dutch (Paul Koslo), il giovane che ha liberato Neville:
Dutch: ‘‘Al momento del contagio gli adulti o morirono o passarono al terzo stadio con i noti sintomi: intolleranza alla luce, albinismo, esaltazioni psicopatiche, fasi occasionali di torpore, come Matthias e quegli altri laggiù.’‘
Neville: ‘‘Beh, com’è che voi non siete rimasti colpiti?’‘
Dutch: ‘‘Non lo so. Evidentemente i soggetti più giovani hanno una specie di resistenza… e abbiamo resistito comunque . Qualcuno è un po’ allergico alla luce, ma per il resto stiamo bene. Per Richard non c’è più niente da fare: è al secondo stadio avanzato… Non dimenticherò mai la fine di uno con cui stavo parlando: non aveva sintomi premonitori e, in meno di un attimo, è impallidito, gli sono caduti i capelli e, subito dopo, non aveva più gli occhi!’‘
Con l’aiuto di Dutch e Lisa, la ragazza (Rosalind Cash), Neville porta a casa sua Richard (Eric Laneville) e lì comincia a curarlo con trasfusioni del proprio sangue immunizzato. La sua vita sta così mutando a poco a poco: ha trovato una compagna e un vero scopo, anche se gli attacchi dei Fratelli non diminuiscono, tanto è vero che poco tempo dopo Neville uccide Zachary (Lincoln Kilpatrick) che si era arrampicato fino a sopra la sua finestra. Il ragazzo migliora e gli scampati organizzano un piano per curare i superstiti: l’intenzione di Richard è anche di salvare, curandoli, Matthias e gli altri. Poco tempo dopo, mentre stanno organizzando il trasferimento, Neville scopre che Richard si è recato da Matthias, per parlare con lui circa le possibilità di cura: l’uomo però non lo ascolta, anzi, nella sua mente contorta ed esaltata, ritiene che si tratti di un trucco e che, in ogni caso, Neville verrà a cercare il ragazzo.
E’ quanto avviene. Mentre Lisa viene colpita dal morbo, Neville trova molto presto il corpo senza vita di Richard e questo scatena la sua ira: a colpi di mitra cerca di farsi strada verso Matthias che gli ha teso una trappola proprio nella sua casa, usando la ragazza come esca. Ancora una volta, Neville riesce a liberarsi e fugge con Lisa. Scendono in strada e Matthias lo chiama: è affacciato al balcone della camera di Neville, a braccia aperte, poi all’improvviso afferra una lancia e la scaglia con forza verso lo scienziato colpendolo in pieno petto. Neville barcolla e si appoggia a una statua che si trova al centro di una fontana; Lisa resta con lui fino a giorno fatto. E quando, nella città avvolta nella luce del sole, Dutch e gli altri passano in macchina davanti a lui, morente, Neville ha ancora la forza di tendere al giovane l’ultimo flacone contenente il suo sangue, poi muore. Dutch raccoglie Lisa e con la macchina si allontana, il rumore si affievolisce, sulla città cade il silenzio.
Il finale è allegorico e il riferimento è chiaramente religioso: l’uomo che dona il suo sangue, che muore come in croce, per la salvezza dell’umanità. Non ha bisogno di ulteriori specificazioni.
Gli aspetti più suggestivi del film sono, senza dubbio, la fotografia e la bellissima musica, mentre il soggetto deriva da I Vampiri (I Am Legend) di Richard Matheson, anche se la sceneggiatura, dopo molte peripezie, ha subito varie modifiche, cosa che ha lasciato insoddisfatto lo stesso Matheson, il quale, fino alla sua morte, ha sempre sperato che qualcuno volesse portare sullo schermo il suo romanzo così come lui lo aveva scritto.
(2 – continua)