Titolo originale: Deadpool
Anno: 2016
Regia: Tim Miller
Soggetto: dal fumetto omonimo di Fabian Nicieza e Rob Liefeld (Marvel)
Sceneggiatura: Rhett Reese e Paul Wernick
Direttore della fotografia: Ken Seng
Montaggio: Julian Clarke
Musica: Junkie XL
Effetti speciali: Alex Burdett, Dylan Broughton Cole e Chris Hatchwell
Produzione: Simon Kinberg, Ryan Reynolds e Lauren Shuler Donner
Origine: USA
Durata: 1h e 48’
CAST
Ryan Reynolds, Ed Skrein, Morena Baccarin, Brianna Hildebrand, T. J. Miller, Gina Carano, Leslie Uggams, Jed Rees, Karan Soni, Style Dayne, Kyle Cassie, Isaac C. Singleton Jr., Rob Hayter, Stefan Kapičić
TRAMA
Deadpool, il “Mercenario chiacchierone” in grado di infrangere la quarta parete, tende un agguato a un convoglio per eliminare Francis, l’uomo che lo ha terribilmente sfigurato. Lo stesso Deadpool invita gli spettatori a conoscere la sua storia personale prima di proseguire: due anni prima Deadpool era semplicemente Wade Wilson, ex soldato delle forze speciali con ben quarantuno uccisioni all’attivo che, dopo essere stato congedato con disonore, per sbarcare il lunario ha intrapreso la carriera di mercenario.
Un giorno, dopo aver minacciato su commissione uno stalker (un fattorino di una pizzeria a domicilio), Wade si reca nel losco pub per sicari che frequenta di solito, gestito dall’amico Weasel: qui si organizza periodicamente una lotteria, chiamata “dead pool”, in cui si scommette su chi sarà il prossimo a morire. Quella stessa sera Wade incontra una ragazza, Vanessa. I due scherzano brevemente ed escono insieme, tra i due il colpo di fulmine è immediato e dopo pochissimo finiscono a letto, subito sboccia l’amore e dopo pochissimo vanno a vivere insieme, dopo un periodo di convivenza (nel film si presuppone sia un anno, considerato il susseguirsi delle ricorrenze e delle festività del calendario celebrate tra i due con rapporti sessuali “a tema”) Wade le chiede di sposarlo; dopo aver ricevuto il fatidico sì, tuttavia, l’uomo ha un malore improvviso che lo fa stramazzare a terra.
Le analisi mediche cui si sottopone rivelano una verità terribile: è infatti affetto da un cancro terminale a vari organi. Vanessa non vuole arrendersi e cerca di stare ancora più vicino al suo amato ma Wade, distrutto e senza più alcuna speranza, dopo aver riferito alla compagna che sa benissimo cosa gli succederà e che non vuole farle vedere il tragico e lento epilogo di un uomo che si spegne inesorabilmente, torna a bere al pub di Weasel, dove questi gli comunica che un misterioso avventore, seduto in disparte in un tavolino, ha chiesto di lui e gli ha lasciato un biglietto da visita anonimo con stampato soltanto un numero di telefono. Questa persona si presenta a Wade come un “reclutatore”, quasi un filantropo mosso da nobili intenti, il quale è a conoscenza del passato nelle Special Forces del mercenario e a seguito di un breve colloquio afferma di essere in grado non solo di farlo guarire dal cancro, ma addirittura di donargli poteri sovrumani talmente straordinari che le persone non immaginano neppure: trasformarlo in un supereroe.
A caldo, Wade non dà alcun credito all’uomo in giacca e cravatta di fronte a lui e se ne va in malo modo, sentendosi preso in giro, ma durante la notte insonne ha un ripensamento e decide così di tentare quest’ultima risorsa, abbandonando Vanessa nel cuore della notte per evitare di farla soffrire ulteriormente, concordando immediatamente al telefono con il reclutatore un rendez-vous presso quello che sembra un laboratorio medico segreto: la struttura, gestita dallo spietato medico inglese Francis Freeman (noto con lo pseudonimo di Ajax) e dalla sua tirapiedi Angel Dust, si rivela essere, in realtà, una sorta di fabbrica di mutanti in cui persone disperate vengono sottoposte a reiterate sessioni di torture e trattamenti disumani per far emergere forzatamente il Gene X, costringerli ad indossare un collare e renderli così dei “super-schiavi” da vendere al miglior offerente, come rivelerà successivamente a Wade lo stesso Ajax (anch’egli un mutante, dai riflessi aumentati che “non prova più alcuna emozione”, confessando così a Wade come sia possibile per lui tormentare i prigionieri senza aver alcun rimorso). Anche in Wade, a seguito di svariate torture sempre più estreme (tra cui due interi giorni bloccato all’interno di una specie di polmone d’acciaio che lo tiene in vita con l’ossigeno minimo per sopravvivere), si risveglia il gene mutante, che gli conferisce uno straordinario fattore rigenerante, guarendolo così dal cancro. Ma interagendo coi tumori nel suo corpo, ciò gli deturpa orribilmente l’aspetto.
Durante un’altra seduta di tortura Wade, però, con uno stratagemma da escapologo riesce a liberarsi dalla sua prigionia: ci riesce colpendo Angel Dust, apparentemente per rabbia, per creare in realtà un diversivo per strapparle coi denti il fiammifero che tiene sempre tra le labbra per poi successivamente, pur con gli arti bloccati, sfregarlo su di una superficie ruvida e una volta scaturita la fiamma dalla capocchia getta il cerino acceso dentro il condotto dell’ossigeno, facendo esplodere l’ala dove era recluso.
Finalmente libero e sfruttando il fattore sorpresa e i suoi nuovi poteri, Wade si scaglia violentemente e assetato di vendetta contro Francis, ma questi fugge via dopo un breve scontro nel quale il mercenario viene bloccato e trafitto da una barra d’acciaio sporgente. Il laboratorio viene intanto completamente distrutto dalle fiamme. Wade viene creduto morto dal suo sadico carceriere, ma in realtà il fattore rigenerante lo ha completamente ristabilito, ad eccezione del suo aspetto ormai irrimediabilmente compromesso e quasi irriconoscibile.
Wade decide di stare alla larga da Vanessa per questo e, assunta l’identità di Deadpool in onore della lotteria del pub di Weasel e ideato il costume per mascherare l’identità e le piaghe che ne affliggono il corpo e il volto, inizia a dare la caccia ai membri dell’organizzazione di Francis, eliminandone una buona parte tra cui il “reclutatore”: proprio grazie a quest’ultimo, Deadpool riesce a mettere le mani su Francis, che ritiene essere l’unico che possa farlo tornare al suo aspetto originario. Qui la storia torna al presente, con l’arrivo di due X-Men, Colosso e Testata Mutante Negasonica, che intendono reclutare Deadpool per “redimerlo”, cosa che a quest’ultimo non interessa per nulla. Involontariamente i due allievi di Xavier favoriscono la fuga di Francis che si dilegua approfittando della distrazione di Deadpool. Colosso decide così di portare forzatamente Wade al maniero-scuola degli X men ammanettandolo, ma Deadpool si taglia una mano e riesce a scappare.
Wade torna mestamente alla sua nuova casa (poco più di una catapecchia nei bassifondi della città) che condivide con Al, una signora cieca e anziana appassionata di mobili IKEA, conosciuta precedentemente in una lavanderia a gettoni in cui gli ha dato per prima il consiglio di “vestirsi di rosso per nascondere le macchie di sangue”. Nel mentre, Ajax/Francis giunge al locale di Weasel in cerca di Wade e scopre una sua fotografia istantanea con Vanessa, decidendo di darle la caccia per stanare Deadpool; il barista avverte immediatamente Wade e i due arrivano al night club in cui la ragazza lavora. Wade, certo che il suo nuovo e terribile aspetto la spaventerà, ha un momento di esitazione, che facilita il rapimento di Vanessa da parte di Francis nel retro del locale.
Deadpool, infuriato più che mai, si reca al maniero-scuola del Professor X per chiedere l’aiuto degli X-Men ritrovando nuovamente davanti a lui Colosso e Testata: i tre si recano quindi nel nuovo covo dell’organizzazione presso un cantiere di smaltimento di una portaerei in disarmo dove si tiene lo scontro finale per liberare Vanessa, furiosa con Wade per averla abbandonata ma tuttavia ancora innamorata di lui. Colosso e Testata riescono a sconfiggere Angel Dust, mentre Deadpool elimina senza pietà gli uomini armati (tranne un certo Bob che Wade riconosce durante un corpo a corpo come un suo vecchio compagno d’armi in una passata azione a Jacksonville, perciò viene risparmiato) e sconfigge Francis, lasciato agonizzante al suolo; il mutante inglese, come ultima estrema provocazione, afferma sprezzante a Deadpool di non poter mai restituirgli il suo aspetto originale, in quanto non è possibile in alcun modo invertire il processo.
Deadpool, accecato dall’ira, sfodera la pistola e la punta addosso al volto di Francis. Colosso esorta Deadpool a risparmiare, nonostante tutto, la vita di Ajax/Francis, dimostrando così di poter essere un vero eroe dotato di compassione e della capacità di saper perdonare, come un vero X-Man, ma Wade, in tutta risposta, spara in faccia al suo nemico causando il vomito a Colosso, affermando di non voler essere mai un eroe, e ritrova finalmente pace nell’amore ritrovato di Vanessa, che lo accetta così com’è.
Nella scena dopo i titoli di coda, Deadpool esce fuori da una camera in accappatoio e come suo solito si rivolge agli spettatori; dice che ci sarà un sequel con Cable (fantastica sull’eventuale attore che lo interpreterà che basterà che abbia i capelli dritti e potrebbe essere Mel Gibson o Dolph Lundgren, parla addirittura di Keira Knightley) e infine ricorda loro di non lasciare spazzatura sulle poltrone.
NOTE
“Deadpool”, diretto da Tim Miller (è stato il direttore creativo della sequenza iniziale di “Thor: The Dark World”), è l’ottava pellicola della serie cinematografica degli “X-Men” (i fatti avvengono prima di “X-Men: Apocalisse”) ed è interpretato da Ryan Reynolds (“Blade Trinity”, “Amityville Horror”, “X-Men – Le origini: Wolverine”, “Lanterna Verde” e i serial “X-Files” e “Oltre i limiti”), Ed Skrein (“Il trono di spade”), Morena Baccarin (“Serenity”, “Malevolent” e le serie tv “Firefly”, “Gotham”, “V”, “Flash”, “Stargate SG-1” e “Medium”) e T. J. Miller (“Cloverfield”, “I fantastici viaggi di Gulliver”, “Transformers 4”).
Dopo l’apparizione di “Deadpool” in “X-Men – Le origini: Wolverine”, sempre interpretato da Ryan Reynolds, il film avrebbe dovuto esserne un sequel-spin off, ma i produttori pensarono invece a una sorta di reboot, reinterpretando il personaggio e rendendolo più simile alla versione fumettistica.
Il creatore dell’Universo Marvel Stan Lee ha avuto un cameo, come in molti film, nel ruolo del Master of Ceremonies di uno strip club. Anche il co-creatore di “Deadpool” Rob Liefeld ha avuto un cameo, interpretando un avventore del bar di Weasel.
Tom Holkenborg, meglio noto come Junkie XL (“Blade”, “Licantropia”, “Angel”, “Resident evil”, “Smallville”, “Animatrix”, “Freddy vs Jason”, “Catwoman”, “Cursed – Il maleficio”, “Flash Gordon”, “Tartarughe Ninja – Fuori dall’ombra”), si è occupato della colonna sonora che presenta sia brani suoi che canzoni di altri artisti, come gli youtubers TimHeadKick, Salt-n-Pepa, Neil Sedaka, DMX – X e Wham!