Chi vi ha fatto pensare che fossi morto?
L’essenza del male non muore. Non muore mai.
Senza di me tutto sarebbe così inutile e assurdo.
Regalo l’unica realtà possibile, il sogno inconsapevole che fa svegliare sudati da bambini, la realtà che scoppia nelle tenebre, lo spettacolo d’una notte sconvolta dalla pioggia.
Il male non muore perché è parte di noi.
Io sono il male. Io sono la vita e la morte.
Sono la giustizia che cavalca le tenebre, il terrore che ama e poi uccide, lo spavento sulle labbra d’un bambino. Sono l’imprendibile spirito vendicatore che trova rifugio nelle tenebre. Mi nascondo tra le crepe dei muri quando cadono le gocce di pioggia. Sono uno spettro di luce durante un’alba d’estate. Mi confondo tra le stelle della notte nel cielo d’agosto. E mi sento così forte e potente che non ho paura di nessuno. Perché nessuno mi prenderà mai. Neppure chi mi credeva morto. Neppure chi mi voleva morto.
Farò volare via i sorrisi dai loro volti distrutti dal terrore. Percuoterò grancasse di dolore e condurrò orazioni funebri a ricordo di chi mi ha odiato. Perché non mi sono mai sentito così potente. Adesso ho tra le mani la forza infinita che distrugge. Adesso dispenso dolore come credo.
Se avete pensato di esservi liberati di me vi siete sbagliati, purtroppo. Adesso è tardi per tornare indietro. Tutto quello che avete fatto ricadrà su di voi e porterà soltanto nuovo dolore.
Non ci si libera di uno spirito vendicatore. Non ci si libera della morte. La morte ti accompagna in silenzio. La morte culla i tuoi pensieri e ti fa stare tranquillo prima di colpire. Perché la morte vuole trovarti in forma quando deciderà di portarti via con sé.
Io scenderò a tormentare i vostri incubi più nascosti e non dormirete mai più tranquilli. Farò le cose più turpi perché è soltanto da quello che ottengo piacere. Mi calerò a funestare i sogni dei bambini come un imprendibile uomo nero.
Perché io sono l’uomo nero, il violentatore della notte, lo spirito che tortura e uccide. E non ce la farete più a uscire per strada la sera, quando cala il sole. Vivrete tappati nelle vostre case come bestie braccate dalla paura. Non saprete quando sarà il vostro turno perché non c’è mai un turno stabilito. Sono soltanto io a decidere, secondo i miei capricci, per un gioco del destino. Perché soltanto così mi sento di aver compiuto in pieno il mio dovere. Può capitare a tutti e può succedere sempre. Posso nascondermi in una strada di notte o in una spiaggia abbandonata. E posso colpire in ogni istante. Recidere una vita umana come si spezza una canna con un colpo di machete. Raccogliere i sorrisi perduti come un’eredità disperata. Giocare con il destino per decidere sulla vita e la morte. Questo è il mio compito. Non vi darò pace in eterno. Perché in eterno vivrò. Purtroppo per voi io sono immortale.
(18 – continua)