“Cybersix” è uno dei personaggi a fumetti di punta dell’autore argentino Carlos Trillo, che soprattutto si è occupato della trama e della sceneggiatura, coadiuvato da Carlos Meglia ai disegni.
Creata nel 1992, su commissione della casa editrice italiana Eura Editoriale (proprietaria dei settimanali “Skorpio” e “Lanciostory”), “Cybersix” narra le vicende di una donna nata dagli esperimenti genetici del malvagio dottor Von Reichter: è l’unica superstite, la numero 6 appunto, di 5000 bambini della serie cyber, distrutta dal suo creatore perché capace di un pensiero autonomo e di disobbedire.
Rifugiatasi nella città di Meridiana sotto la falsa identità maschile del professore Adrian Seidelman, per sopravvivere è costretta di tanto in tanto a nutrirsi della sostanza che alimenta le mostruose creature che Von Reichter ha mandato sulle sue tracce. Ha avuto un figlio dal giornalista Lucas Amato, che le è stato però subito rapito da Von Reichter.
La serie è una delle più longeve in assoluto: tra mini-episodi, serie regolare e numeri speciali, “Cybersix” conta più di 150 capitoli e tutt’oggi in lingua spagnola continua a essere editata in volumi fuori serie, soprattutto in Argentina.
Alla fine degli anni Novanta venne realizzata anche una serie a cartoni animati basata sul personaggio di “Cybersix”. Per esigenze commerciali buona parte della sceneggiatura venne ripulita dai tratti violenti ed erotici che caratterizzavano il personaggio.
Scompaiono quindi il sangue, gli omicidi, le allusioni sessuali e vampiriche della protagonista (la sostanza non viene più succhiata alle vittime). Nonostante la grafica fosse di buona qualità, il progetto naufragò però dopo la prima serie (13 episodi) lasciando amareggiati i numerosi fan.
È indiscutibile che questa versione abbia reso “Cybersix” molto popolare (basta fare un giro per i fan-sites presenti nella rete), ma probabilmente il personaggio e la storia ne escono in parte snaturati, rispetto al progetto originale.