L’OCCHIO E LA SPADA

Torna Plesio Editore con un nuovo romanzo fantasy molto interessante: si tratta di “L’occhio e la spada” ( 225 pagine; 12,00 €)  di Marco Dollera, in preordine con lo sconto del 15% fino al 25 settembre.

Il libro racconta la storia di Zei ed Arlei, amici dalla più tenera età.

Riflessivo uno, più passionale l’altro, nessuno dei due avrebbe immaginato di dover lasciare le Terre Verdi.

Ma i soldati del re elimineranno tutti i loro affetti, costringendoli alla fuga.

Inizia così un duro viaggio, una folle caccia che li trascinerà in un vortice di dolore, speranza e vendetta.

Ma avranno bisogno di aiuto, perché il nemico è più forte di loro. Lui impugna un Dono degli Dei.

Leggiamo un breve estratto: “Temo che voi non siate mai usciti dalle Terre Verdi, sbaglio?” chiese senza aspettare una risposta. “Fuori vi attende un mondo diverso da quello che conoscete” il tono del ragazzo si fece grave. “Avete presente la spada di Locke? Quell’arma ha un nome, si chiama Bombarda, ed è un Dono degli Dei”.

Marco Dollera è nato a Chiavari, in provincia di Genova, e vive a Moneglia, nel levante ligure. Neolaureato in scienze ambientali, è da sempre appassionato di storia medioevale e letteratura, in particolare di genere fantasy. Fin da piccolo ha il vizio della scrittura, e inizia pubblicando piccoli racconti nel giornalino della scuola. “L’occhio e la spada” è il suo primo romanzo, rimasto nel cassetto tanti anni.

Abbiamo raggiunto Marco per una breve intervista per saperne qualcosa di più. Ecco cosa ci ha risposto.

COME NASCE IL ROMANZO “L’OCCHIO E LA SPADA”?

Ho sempre avuto la passione per la scrittura, fin da bambino. Durante le scuole elementari, alla mia classe fu assegnato un insegnante aggiuntivo che chiamavamo il maestro Gabriele. Durante le sue ore, leggevamo libri (il primo fu “Il grande gigante gentile”) e davamo largo spazio all’immaginazione. Fece nascere un giornalino scolastico su cui noi ragazzi pubblicavamo le nostre storie. Io scrissi un giallo a puntate, e una storia di fantascienza. Al maestro piacquero a tal punto che mi suggerì di buttare giù qualcosa di più impegnativo. In quei giorni scrissi le prime pagine di quello che, dopo anni di lavoro e di cambiamenti, sarebbero diventate il prologo de “L’occhio e la spada”.

DA DOVE DERIVA L’ISPIRAZIONE PER QUESTA STORIA?

Non ho una risposta precisa per questa domanda. Il mondo dove è ambientata la storia è nato quasi per gioco quando, dopo l’uscita nei cinema del “Signore degli Anelli”, io e un mio grande amico ci siamo messi a disegnare mappe di terre inesistenti. A quel punto avevo in mano diversi capitoli, a cui lavoravo di tanto in tanto, e che ogni volta cambiavo radicalmente. Decisi di mettere insieme le due cose, così nacquero le terre dell’Ovestremo, e Zei e Arlei vi mossero sopra i primi passi.

I Doni degli Dei, intorno a cui ruota tutta la storia, sono nati invece per il desiderio di creare qualcosa di nuovo e, per quanto possibile, innovativo. Si tratta di oggetti dai più disparati poteri che gli Dei portano in dono a uomini che si sono guadagnati il loro favore. Mi piaceva l’idea che i miei personaggi avessero la possibilità di utilizzare poteri fuori dal normale.

QUAL È STATA LA PARTE PIÙ DIFFICILE NELLA CREAZIONE DEI PERSONAGGI E DELL’AMBIENTAZIONE?

Sia l’ambientazione che i personaggi sono nati per gioco. Per l’ambiente ho dato libero sfogo all’immaginazione, mentre i personaggi all’inizio erano gli alter ego letterari dei miei amici. Davi, uno dei personaggi secondo me meglio riusciti del romanzo, è un ladro ma anche un simpaticone, perché la persona che l’ha ispirato è un mio grande amico, ma che cercava di imbrogliare sempre a qualsiasi gioco giocassimo.

La parte difficile è stata mettere in risalto le diverse personalità dei protagonisti. Ci sono volute parecchie revisioni già in fase di scrittura orientate in questo senso, e con l’aiuto di Plesio Editore ho lavorato molto su questo aspetto della narrazione.

LE AVVENTURE DI ZEI E ARLEI AVRANNO UN SEGUITO?

Sicuramente. Già in passato iniziai a buttare giù qualche capitolo di una nuova storia ambientata nelle terre dell’Ovestremo.

Quando ho creato i Doni degli Dei, avevo in mente decine e decine di personaggi, e altrettanti oggetti magici. Troppi per essere inseriti tutti in un solo romanzo.

“L’occhio e la spada” è una storia autoconclusiva, ma il mondo in cui è ambientata ha grandi potenzialità. Sono sicuro che ne sentiremo ancora parlare.

PROGETTI FUTURI?

Quest’anno, oltre alla pubblicazione del mio primo romanzo, mi sono laureato in Scienze Ambientali e quindi la ricerca di un lavoro occupa gran parte del mio tempo libero. In ogni caso, la scrittura continuerà a essere parte integrante della mia vita.

Ho già terminato un nuovo romanzo, sempre di genere fantasy, ma scritto in prima persona e orientato verso un pubblico più giovane. Il prossimo obiettivo è invece un thriller/giallo. Mi piace l’idea di scrivere spaziando tra più generi, e magari scoprire di trovarmi a mio agio anche in campi diversi dal fantasy.

IN BOCCA AL LUPO PER TUTTO ALLORA… e buona lettura voi!

Davide Longoni