Titolo originale: Ghostbusters
Anno: 2016
Regia: Paul Feig
Soggetto: personaggi creati da Dan Aykroyd e Harold Ramis
Sceneggiatura: Kate Dippold e Paul Feig
Direttore della fotografia: Robert D. Yeoman
Montaggio: Melissa Bretherton e Brent White
Musica: Theodore Shapiro
Effetti speciali: Mark Hawker, Andy Weder, Stacy Albrecht e Sean Ames
Produzione: Amy Pascal, Ivan Reitman, Dan Aykroyd, Ali Bell, Paul Feig, Jessie Henderson, Michele Imperato Stabile, Joe Medjuck, Tom Pollock e Ben Waisbren
Origine: Stati Uniti
Durata: 1 h e 56’
2 h e 13’ la versione estesa
CAST
Melissa McCarthy, Kristen Wiig, Kate McKinnon, Leslie Jones, Chris Hemsworth, Andy Garcia, Charles Dance, Bill Murray, Dan Aykroyd, Sigourney Weaver, Ernie Hudson, Ozzy Osborne
TRAMA
La professoressa di fisica Erin Gilbert è sul punto di ottenere un prestigioso incarico alla Columbia University, quando i suoi superiori scoprono che è in vendita un libro che lei ha scritto anni prima con l’amica Abby Yates, scalcinata tecnica di laboratorio in una scuola superiore di periferia, in cui esprimeva le sue teorie a favore dell’esistenza dei fantasmi. Erin, licenziata, contatta Abby, che con la collega ingegnere Jillian e la bigliettaia Patty, mettono su una squadra di acchiappafantasmi. Perché i fantasmi ci sono, e qualcuno vuole scatenarli su New York per pura vendetta.
NOTE
Chiariamo una cosa: Ghostbusters 2016 non è un remake del film cult del 1984, ma una nuova storia, con punti di contatto ma nuovi personaggi, visto che stavolta la squadra di acchiappafantasmi è tutta il femminile.
Tornano, certo, varie cose del film precedente, a cominciare da New York coprotagonista, ma anche dal tema dei geek incompresi che salvano la situazione, del potere che li prende in giro ma poi li usa, dei fantasmi che scorrazzano con alcuni di loro ripresi dal film precedente e aggiornati solo come effetto speciale.
Detto questo, il film è piacevole, proprio per la scelta di creare una nuova squadra di acchiappafantasmi al femminile e di scegliere attrici non stereotipate, non bellone classiche, un po’ sovrappeso e nemmeno più tanto giovani, vicine alla visione delle ragazze geek e nerd che in questi anni sono diventate importanti come pubblico dell’immaginario fantastico. Curioso anche il tema dell’affermazione in quanto donne in un mondo di uomini e scettico, con le eroine della storia che oltre che con i fantasmi devono fare i conti con cose molto più realistiche quali un licenziamento, la mancanza di fondi, contratti atipici e lavori usuranti.
Viceversa, è il ragazzo belloccio a fare la figura dell’oggetto non particolarmente intelligente, solo quando è posseduto dal cattivo di turno, lo scienziato pazzo Rowan North che è costretto a lavorare come portiere in un albergo, combina qualcosa di sensato, ma anche questo rende il film curioso e interessante, forse l’inizio di una nuova serie di film con supereroine non da copertina di rivista di moda ma realistiche e buffe.
Ovviamente, si sprecano gli omaggi al film precedente, dal logo alla musica, senza contare i camei di alcuni degli interpreti della versione anni Ottanta, da Bill Murray, scienziato scettico che pagherà il suo scetticismo, a Dan Aykroyd taxista che riprende una delle scene più celebri, passando per Sigourney Weaver, professoressa e mentore di Jillian e Ernie Hudson, zio di Patty e proprietario di un’impresa di pompe funebri che fornisce il mezzo di trasporto.
Il risultato è divertente, un film che sfrutta la nostalgia senza essere meramente nostalgico, presentando una storia che piace anche al pubblico di oggi e che guarda il pubblico di ieri magari facendo sognare chi da ragazzina voleva essere un’acchiappafantasmi anche lei e non solo la donzella da salvare. Da tenere d’occhio senz’altro le quattro protagoniste, attrici comiche poco note, a differenza dei famosi Hemsworth e Garcia, che si spera di vedere in nuovi ruoli sullo schermo, oltre che come acchiappafantasmi, anche se almeno un seguito non sarebbe male.