Torniamo a parlare di libri fantastici interessanti per segnalarvi “Persi nel vuoto” di Vincenzo Malara (248 pagine; 15 euro) pubblicato da 0111 Edizioni.
L’autore, un giovane modenese, pubblica il suo primo libro a soli 19 anni, e da allora continua a scrivere, affinando quelle capacità stilistiche, tematiche e lessicali che lo mettono in grado di emergere nel mare magnum della narrativa… e “Persi nel vuoto” ne è l’esempio.
A metà tra il genere horror e thriller, fantascienza e mystery, il volume era stato originariamente pensato come libro formato da cinque racconti indipendenti a tinte forti. In seguito, però, Malara preferisce amalgamare “La casa di Rose”, “Persi nel vuoto”, “Sam e la voce”, “Incredibile America” e “Verso Est” – tutti ambientati in America – in una storia unica, eliminando i titoli e creando continue alternanze tra personaggi e ambienti, con una tecnica quasi cinematografica, interrompendo i racconti nel punto di maggiore trepidazione, così da tenere alta la suspense fino alle ultime pagine, momento in cui tutte le narrazioni giungono a una conclusione. Un filo sottile unisce i personaggi tra di loro, a testimonianza del fatto che spesso chi incrociamo nel nostro cammino non è uno sconosciuto, ma una persona già collegata in qualche modo alla nostra vita. Cosa di cui non ci rendiamo nemmeno conto, presi dalle nostre attività quotidiane: «…il segno che ogni uomo intreccia la propria vita con quella degli altri, anche di sconosciuti, sfiorandosi anche senza accorgersene…».
Follia «che mangia dentro come un cancro e alimenta la mente», disagio interiore, inquietudine, disorientamento, impotenza, ricordi e rimpianti sono i tratti caratteristici dei personaggi che vivono in un mondo in cui succedono eventi inspiegabili, straordinari. «A volte», infatti, «le cose succedono senza spiegazioni», al confine con la realtà, e ai protagonisti non resta che l’ira, la vendetta, la punizione, la morte.
“Persi nel vuoto” inizia con una dedica speciale: <<Questo libro è dedicato anche a Luciano Ligabue, le tue canzoni accompagnano la mia vita da anni ormai e mi danno la forza per capire che la vita è amore, la vita è dolore, la vita è affanno, la vita è confusione e la vita è una linea sottile tra rimpianti e sogni appena sfiorati…>>
Ma passiamo ora al succo. Rose Thompson è la prima protagonista che incontriamo: una grassona misantropa, affezionata ad alcuni topi che lei stessa ha allevato e che considera la sua famiglia. Un giorno l’idraulico Kevin Dusdey viene chiamato dalla donna per effettuare una riparazione al lavandino del bagno che, accidentalmente, uccide un sorcio. L’episodio porterà Rose a una tale follia da desiderare un’agghiacciante punizione per l’uomo a cui ha aperto, in via del tutto eccezionale, la sua casa e parte di sé.
Follia che si ritrova anche nel secondo racconto che vede Sam Starkey perseguitato da una misteriosa e inquietante voce che esce dal buco del lavandino. Mentre la moglie partecipa all’ennesimo presunto convegno di lavoro, quella voce lo mette a conoscenza di un’amara verità: i tradimenti della donna. Perduta completamente la ragione decide allora di andare a cercarla per ucciderla assieme al suo amante. Ma la voce, che lo segue dappertutto, gli riserverà un inaspettato finale…
Il terzo capitolo si svolge nel 1969: i bambini Paul e Joseph assistono non solo al suicidio del loro amico Tom Ford, ma anche alla morte, dovuta però a uno sparo fortuito, della loro piccola amica Mihana. Rimasti soli e convinti della loro colpevolezza, i due inizieranno una fuga disperata e angosciante attraverso gli Stati Uniti che si concluderà con l’imponente raduno hippy di Woodstock.
Nel quarto racconto Joseph Garry è ormai adulto ed è diventato giornalista di una rivista che si occupa di misteri e paranormale. Alla costante ricerca di sensazionali notizie, viene a conoscenza di un certo Carlito Omerras, detenuto in un penitenziario nel deserto del Nevada, in grado di uccidere la gente con la forza del pensiero. L’intervista all’uomo porterà tuttavia a una svolta inaspettata della sua vita, riportando a galla una terribile verità che lo coinvolge e che credeva esistere solo nella sua mente.
Il personaggio del quinto racconto, Paul Kaine, anch’egli adulto, si perde con l’auto nel deserto e incontra la Gente dell’Est, una strana comitiva di persone che vaga nel nulla, che lo conoscono – come conoscevano Joseph, con cui non sono riusciti a mettersi in contatto – e gli rivelano qualcosa di inquietante sul suo futuro.
Nessun personaggio che esce dalla penna dell’autore è escluso dalla sensazione di essere perso nel vuoto, disorientato e impotente davanti a un destino già prestabilito. E il lettore non può che venire trasportato dall’intensità della trama, dalla profondità psicologica e forza espressiva degli individui, costretto ad arrendersi a quelle che sembrano le uniche soluzioni possibili: la pazzia, la morte o il credere all’irrealtà.
Vincenzo Malara è nato a Modena nel 1981. Laureato in Scienze della comunicazione, collabora con diversi blog d’informazione (Voce d’Italia, Ghigliottina, Emi news) e riviste (Emmaus, Uan). Vanta un’esperienza anche nel sociale come responsabile attività presso una casa protetta in provincia di Modena. Il suo primo libro, “Tom Ford”, è stato pubblicato nel 2000 (Michele Di Salvo Editore), seguito nel 2004 dal romanzo “Loro”, edito da Delos Books. In cantiere ha un altro romanzo, intitolato “Dio è nella pioggia”.
A questo punto non ci resta che augurarvi buona lettura.