Oggi leggiamo fantascienza e fantasy anche perché cinquecento anni fa un signore raccontò per il diletto dei suoi principi una storia di filtri d’amore, maghi, streghe, palazzi incantati, viaggi sulla Luna, ippogrifi, draghi, guerriere, paladini: tutti abbiamo studiato quel signore a scuola, si chiamava Ludovico Ariosto e la storia in questione è Orlando furioso, che quest’anno compie mezzo millennio.
All’Orlando e alle sue avventure sono dedicate due mostre in corso in questo periodo, che esaminano la sua importanza letteraria ma anche la sua influenza sul fantastico oggi.
La Fondazione Giuseppe Lazzareschi di Porcari, in provincia di Lucca, presenta fino al 18 dicembre L’Orlando curioso nei labirinti del fantastico, una rilettura in chiave fantasy delle pagine di Ludovico Ariosto, nata da un’idea di Renato Genovese e realizzata dallo staff di “Lucca Comics & Games”. La mostra è realizzata in collaborazione con il Comune di Castelnuovo Garfagnana, dove l’Ariosto fu Governatore per tre anni dal 1522, alla Regione Toscana, la Provincia di Lucca e il Comune di Porcari.
Le opere proposte si ispirano a uno dei momenti più fantasy del Furioso, quello del Castello di Atlante dove restano prigionieri di illusioni tutti i paladini e presenta le opere di quattro maestri del genere come Paolo Barbieri, Dany Orizio, Lucio Parrillo e Luca Zontini, con poi anche diorami che raccontano gli episodi salienti del poema, video dedicati ai pupi siciliani, modellini con simulazioni degli eserciti dei mori e dei cristiani in battaglia, carte geografiche sui viaggi dei diversi protagonisti del poema e una sala che simula l’approdo di Astolfo sulla luna.
A Ferrara al Palazzo dei Diamanti è invece in corso fino all’8 gennaio Orlando furioso 500 anni – Cosa vedeva Ariosto quando chiudeva gli occhi? Un vero e proprio viaggio quindi nell’immaginario contemporaneo al poeta, che gli fu di ispirazione, con immagini di battaglie e tornei, cavalieri e amori, desideri e magie, di artisti noti e amati ad Ariosto come Paolo Uccello, Andrea Mantegna, Leonardo da Vinci, Raffaello, Michelangelo, Tiziano, Dossi.
Le opere in mostra provengono dai maggiori musei al mondo, e sono molto diverse, comprendendo tra le altre la Scena di battaglia di Leonardo da Vinci proveniente da Windsor, la terracotta invetriata dei Della Robbia raffigurante l’eroico condottiero Scipione dal Kunsthistorisches Museum di Vienna, il Gattamelata di Giorgione dagli Uffizi, comandante di ventura ritratto nella sua luccicante armatura moderna, la Andromeda liberata da Perseo di Piero di Cosimo degli Uffizi, fonte dell’episodio di Ruggero che salva Angelica dalle spire del drago, la Minerva che caccia i vizi dal giardino delle virtù di Andrea Mantegna dal Louvre, le cui figure fantastiche ricompaiono nel corteo di mostruose creature incontrato da Ruggero nel regno di Alcina.
Due occasioni quindi per ricordare come mai oggi leggiamo, guardiamo e ci appassioniamo al fantasy e da dove viene questa passione ormai secolare per immergersi in mondi tra sogno e magia.