Ha incontrato la stampa ieri mattina il Maestro Dario Argento, intervenuto a Trieste per presentare il restauro in 4K di Zombi (Dawn of the Dead) di George Romero, nella versione montata e curata all’epoca dal maestro del brivido italiano per il mercato europeo e con le musiche dei Goblin. L’evento speciale (nell’ambito della sezione Sci-Fi Classix, dedicata ai grandi classici del cinema di genere in nuove edizioni restaurate e rimasterizzate, riportate in sala dal “Trieste Science+Fiction Festival”) si è tenuto ieri sera e ha visto Argento ospite della kermesse pronto a incontrare il suo pubblico.
Presentato in anteprima al più recente “Festival di Venezia”, Zombi (meglio noto con il titolo Dawn of the Dead) è considerato un capolavoro mai dimenticato. Firmato da George Romero nel 1978, torna in tutto il suo splendore grazie a questa versione ad altissima definizione. “Il film è lo stesso, gli attori sono gli stessi, l’ambientazione è identica. Ma il film si vede molto meglio”. Parola di Dario Argento, che di quest’opera diventata subito cult del genere fu non solo produttore e distributore della versione europea, ma contribuì anche alla realizzazione in tutte le sue parti (sceneggiatura, colonna sonora, montaggio). “Mi ricordo l’anteprima italiana del film a Torino. Fu un grande successo. La sala era piena… ricordo le grida del pubblico, sembrava un concerto rock… fu bellissimo!”.
Gli zombie sono i protagonisti indiscussi – assieme ai replicanti – di questa edizione, perché – spiega il regista di Profondo rosso - “c’è una certa spietatezza di vita, una certa disumanità, che rende gli zombie molto più attuali di quanto si pensi. Le paure di oggi sono diverse, sono paura del terrorismo o paura delle violenze sulle strade. Ma le paure più profonde sono rimaste sempre le stesse. Sono quelle che vengono da dentro, dalle nostre profondità, dal nostro subconscio.”
Nel corso della conferenza stampa, Dario Argento ha rivelato la probabile data di inizio riprese del suo prossimo lavoro, The Sandman, giallo tratto dal racconto breve “Der Sandmann” dello scrittore tedesco E. T. A. Hoffmann, ispirato alla fiaba dell’omino del sonno che soffia della sabbia sugli occhi dei bambini per farli addormentare. “Sarà una rivisitazione in chiave horror – ha spiegato il Maestro – e le riprese sono state fissate per febbraio-marzo 2017, anche se ancora non abbiamo stabilito in maniera definitiva le location”.
Ma nel futuro di Dario Argento c’è ancora l’opera lirica. “L’intenzione è quella di portare a teatro una rivisitazione dell’opera lirica Il Giro di Vite di Benjamin Britten, tratto dall’omonimo racconto scritto da Henry James. Se tutto andrà come spero, a novembre dell’anno prossimo”. Una storia di fantasmi ispirata allo stile della letteratura gotica, decisamente nelle corde del nostro maestro del brivido.
Quanto al remake di Suspiria, diretto da Luca Guadagnino, Argento si è così espresso: “Cosa penso del remake? Non è molto utile, credo sia essenzialmente un’operazione commerciale. Finora nessuno mi ha detto niente. Adesso Luca Guadagnino mi ha cercato e mi ha chiesto se la prossima settimana posso andare sul set a vedere come lo sta girando. Sono un po’ curioso, ma penso che non dirò nulla, sarò un testimone muto”. Parole non dissimili da quelle ascoltate il giorno prima sempre al “Trieste Science+Fiction Festival”, dove l’attore olandese, Premio alla Carriera Urania d’Argento, Rutger Hauer, ha detto: “Ha poco senso il sequel di Blade Runner”. Quello di Suspiria si chiamerà Suspiria De Profundis, e sarà un remake all star con Chloe Grace Moretz, Dakota Johnson e Tilda Swinton.
Tanti i progetti, tanti i ritorni, come quello di 4 mosche di velluto grigio, in home video dal 22 novembre. “Sono molto felice di questo ritorno” – ha dichiarato infine Argento. “Si tratta di un film molto personale, quasi autobiografico, quasi un’auto-seduta dallo psicanalista, anche se me ne sono accorto solo dopo”.