Finalmente anche nel nostro Paese escono studi critici sul fantastico in tutte le sue forme, sull’onda di esperimenti analoghi presenti da anni all’estero, utili per far uscire dal ghetto di storielle di poco prodotti dell’immaginario che hanno ben altro spessore e importanza.
La casa editrice bolognese Odoya, da anni attiva a pubblicare saggi su argomenti insoliti, alternativi e di vari ambiti culturali, presenta una Guida alla letteratura fantastica, curata da Claudio Asciuti (36 euro), con i contributi di una decina di studiosi, che esamina il fantasy in varie forme, attraverso percorsi a rimandi che ad alcuni lettori ex ragazzi anni Ottanta ricorderanno l’impostazione della mitica antologia delle superiori Il materiale e l’immaginario di Remo Ceserani e Lidia de Federicis.
I capitoli si snodano parlando di stirpi non umane, di cavalieri e imperi, di storie di formazione e magia, di paranormale, di geografie di terre immaginarie, di oggetti e bestiari, mescolando passato e presente, Ariosto e Martin, le Amazzoni e Wonder Woman, i poemi omerici e Conan il barbaro, la materia arturiana e Harry Potter, Tolkien e Lovecraft, Wilde e Terry Brooks e tantissimo altro ancora.
Il risultato è un libro affascinante, da leggere anche in piccole pillole e scegliendosi il proprio percorso tra le pagine, impreziosito da riproduzioni di quadri, incisioni, illustrazioni, copertine, ritratti di autori e autrici. Un saggio imperdibile per i cultori del genere fantasy, per dimostrare che quello che si ama non sono certo solo storielle per ragazzini o gente con la sindrome di Peter Pan, ma un qualcosa di antico e di colto, che ha ispirato letterati da tutto il mondo e di tutte le culture. Ma un saggio di riferimento anche per chi vuole saperne di più su questo argomento, per chi vuole studiarlo, magari a livello accademico, o per chi vuole scoprire nuovi percorsi e personaggi rispetto a quelli più noti. Mai banale, avvincente, poliedrica, la Guida alla letteratura fantastica è un libro in cui si scoprono nuovi mondi, si ritrovano vecchi amici, si fa un tuffo nella fantasia che come ricordava Ende non può avere confini né li ha.