Chi non ha mai avuto paura del buio? Chi non ha mai pensato che sotto il proprio letto poteva nascondersi qualche entità strana e oscura, magari l’Uomo nero? C’è un racconto breve in proposito, il cui titolo è “Io sono l’uomo nero” (vedi Horror Magazine, 17 febbraio 2014). Il “tizio” che lo ha scritto si chiama Alain Voudì. Il risultato è che il “tizio” riesce a rendere quasi palpabile in modo pulito, direi “candido” (senza un sola goccia di sangue e divertendo il lettore) l’orrore che la figura dell’Uomo nero rappresenta. Insomma anche l’horror (come del resto tutti i generi e sottogeneri letterari) ha bisogno di garbo, bravura, fantasia e… mestiere. E Alain Voudì, autore dall’inesauribile vena e artefice, tra l’altro, del fortunato ciclo narrativo steampunk di “Trainville” (Delos Digital) di mestiere ne ha da vendere tanto che la casa editrice Delos ha deciso di selezionarlo, per questo novembre, quale Autore del mese. Infatti Delos sceglie ogni mese uno dei propri scrittori promuovendolo, offrendo ai lettori la possibilità di acquistare tutti i suoi e-book presenti nel catalogo. La somma per ogni e-book è di soli 0,99 euro che rappresenta un’offerta a dir poco interessante, specie quando si affrontano saghe composte da oltre una decina di volumi proprio come “Trainville” che è composta di tredici episodi che vanno dal racconto lungo al romanzo.
“Sono onorato della scelta – ci dice con soddisfazione Alain – visto che il titolo di Autore del mese è riservato ai più blasonati o promettenti della scuderia Delos. Tra questi ci sono vincitori del Premio Italia, del Premio Tedeschi ed altri importanti riconoscimenti, ben più noti di me!”
QUANTE OPERE SONO STATE SELEZIONATE E QUANTI ANNI DELLA TUA CARRIERA COPRONO?
I titoli in offerta, se ho contato bene, dovrebbero essere venticinque. Coprono tutte le mie collaborazioni con Delos Digital fin dalla sua fondazione nel 2013.
MA LA SELEZIONE COM’E’ AVVENUTA?
Credo che le abbiano semplicemente scelte tutte.
CI PUOI FORNIRE QUALCHE TITOLO? QUAL E’ AD ESEMPIO IL PRIMO E QUALE L’ULTIMO IN ORDINE CRONOLOGICO?
Il primo che ho pubblicato con Delos Digital, che è anche il più datato di quelli in offerta, è “Giorno Zero”, scritto a quattro mani con Antonino Fazio, giusto tre anni fa. Si tratta del terzo episodio della nota serie “The Tube”, ideata da Franco Forte. Anche il più nuovo è una collaborazione: si tratta infatti dell’episodio conclusivo della saga di “Trainville”: “Trainville: Atto finale”, che raccoglie il mio romanzo eponimo e il racconto di Daniela Barisone che ha ispirato l’intera saga. Come chicca per gli appassionati include anche, a mo’ di bonus, un breve fumetto ambientato nell’universo di “Trainville”, scritto e disegnato dall’inesauribile Daniela.
QUALI SONO I GENERI NARRATIVI AFFRONTATI?
Per motivi che faccio fatica a comprendere, pare che sia motivo di meraviglia tra i lettori la mia tendenza ad affrontare tutti i generi narrativi: tra i volumi in offerta puoi trovare horror (i quattro episodi della serie “The Tube”, appunto), fantascienza, storici-ucronici, gialli, thriller, fantastici, romance, erotici e perfino un apocrifo Sherlockiano – e quasi tutte le possibili combinazioni di questi generi.
CI SONO ALCUNE OPERE CHE PREDILIGI E CHE VORRESTI SUGGERIRE AI LETTORI?
Vista la varietà di generi e stili narrativi, è difficile fare confronti o dare consigli: tutto dipende dai gusti del lettore.
ALLORA, FACCI QUALCHE ESEMPIO PER OGNI GENERE PROPOSTO…
Per chi ama la storia alternativa, direi che la saga di “Trainville” è una lettura obbligata; a chi invece preferisce le astronavi alle locomotive, raccomando “Alla deriva”, ambientato nell’universo narrativo di Chew-9. Per il crimine, c’è “Rig” o “Una questione di età” (due noir cinici e cattivissimi, seppure molto diversi tra loro). Agli appassionati dell’investigatore di Baker Street consiglio di dare un’occhiata a “Sherlock Holmes e lo scottante segreto di Mrs. Hudson”, che potrebbe rappresentare una lettura un po’ diversa dal solito; per chi preferisce l’urban fantasy dei giorni nostri ho invece “Laguna beige”, ambientato a Venezia e venato di romance, oppure “La scelta di Dix”, ambientato a Genova e decisamente più esplicito; a chi infine cerca stuzzicamenti “senza sfumature”, non posso che raccomandare il mio bestseller “Il mattatore”. Insomma: non c’è che l’imbarazzo della scelta. Nel dubbio, io li leggerei tutti: solo per non sbagliare, capisci?
OK. COM’E’ INIZIATO IL TUO RAPPORTO CON DELOS DIGITAL E COM’E’ OGGI?
Conoscevo la gente di Delos molto prima che Delos Digital vedesse la luce, quindi per me si è trattato di una semplice evoluzione: si tratta di una squadra agguerritissima di professionisti seri, competenti, ma soprattutto esigenti, con i quali lavorare è talvolta estenuante; però le soddisfazioni che si provano nel vedere alla fine il proprio lavoro scintillare in vetrina ripagano tutta la fatica del “dietro le quinte”. E ti dirò: ancora oggi, dopo anni di stima e affetto reciproci, sono lieto di sottolineare come per me non ci sia alcuna “corsia preferenziale”: risale giusto a pochi giorni fa il secco rifiuto per un’opera che avevo sottoposto loro e che non hanno trovato adatta al loro pubblico. Se questo non è garanzia di qualità e serietà di una casa editrice, non so quale altra se ne possa cercare.
COSA PENSI DELL’E-BOOK IN GENERE?
È stato un esperimento interessante e molto istruttivo.
UN “INCORAGGIAMENTO”: PERCHE’ UN LETTORE DOVREBBE COMPERARE GLI E-BOOK IN QUESTIONE?
“Incoraggiamento”? Siamo davvero mal messi se dobbiamo ridurci a “incoraggiare” i lettori ad aprire un libro! Vediamo: perché mai dovreste comprare un e-book, visto che non può servire né a farci un pacchetto regalo né per pareggiare la zampa traballante di un tavolo o tener ferma la porta perché non sbatta? Uhm… aspetta… fammici pensare… No, non mi viene in mente niente. Come non detto: tornate pure a scambiarvi foto di gattini su Facebook!
AD OGGI HAI PUBBLICATO TANTO E ANCHE, CREDO, CON MOLTE SODDISFAZIONI. A CHE PUNTO PENSI SIA GIUNTA LA TUA CARRIERA DI SCRITTORE?
Premettiamo che in Italia non esiste alcuna “carriera di scrittore”: da noi c’è solo gente che scrive perché non riesce a farne a meno – perché se qualcuno si aspetta di farlo per mestiere, è meglio che lasci perdere la narrativa e cerchi altrove. Gli scrittori che riescono davvero a vivere di ciò che pubblicano sono un’esigua minoranza: poche decine in Italia, forse, e forse nemmeno. Il massimo della “carriera” cui si possa perciò aspirare nella narrativa (e soprattutto in quella di genere) è far arrivare al pubblico le proprie opere; molto più spesso, però, capita che queste restino in un cassetto, o al più che prendano il volo solo per poi fermarsi nel cortile di casa. Ciò premesso, direi che la mia “carriera” è giunta al punto in cui riesco a pubblicare molto di ciò che scrivo e talvolta a trovare perfino qualcuno che lo legge. Non male, nel panorama sconfortante dell’editoria nostrana, vero?
CERTO, E A QUESTO PUNTO I TUOI LETTORI SI ASPETTERANNO ANCHE NUOVE STORIE…
A gennaio uscirà un altro apocrifo Sherlockiano: “Sherlock Holmes e l’epidemia misteriosa”, un romanzo basato su una storia vera e sbalorditiva, per quanto incredibilmente poco conosciuta. Oltre a quello, ho appena terminato un romanzo giallo-non-giallo (che probabilmente non vedrà mai la luce, visto che la narrativa mainstream sta messa anche peggio di quella di genere) e sto lavorando su un drammone famigliare ambientato nel mondo dell’Heavy Metal, che magari un giorno potrei anche finire. Nel frattempo, mi trastullo con qualche racconto di genere, come quello che è appena stato premiato al “Lucca Comics”: “Tocco magico”, un urban fantasy ambientato ad Alghero che è apparso nell’antologia “Tutto inizia da O e altri racconti dal Trofeo RiLL e dintorni” (Edizioni Wild Boar). Insomma: visto che scrivo per divertirmi, cerco almeno di farlo meglio che posso e più spesso che posso!
DIVERTIMENTO INTELLIGENTE, QUELLO DI ALAIN, CHE COINVOLGE E DIVERTE CHI LO LEGGE. PER QUESTO NON FATEVI ASSOLUTAMENTE SFUGGIRE L’OFFERTA DI DELOS!