Eravamo sicuri che prima o poi sarebbero tornati… e tornati alla grande! Infatti, dopo averci avvinto con “La piana del drago”, ecco di nuovo l’accoppiata Marco Di Giaimo e Giuseppe Bono con un nuovo romanzo thriller/horror dal titolo “Il segreto del vecchio cimitero” (Edizioni Della Vigna, collana “Cocktail n. 13”).
In un piccolo paese nella provincia di Brescia, chiamato Borgo San Giacomo, è tradizione realizzare il presepio all’interno di un antico ex cimitero situato dietro la chiesa parrocchiale.
I volontari del “Presepio di S. Rocco” si incontrano per tre sere alla settimana, a partire dalla fine di settembre, per costruire la rappresentazione della Natività sotto il quadriportico colonnato dell’edificio.
Il Sagrato, come è chiamato familiarmente dagli abitanti di Borgo S. Giacomo, è stato costruito nel 1772 e consacrato nel 1777. Con l’avvento dell’editto di Napoleone di Saint Cloud del 1801, entrato in vigore in Italia nel 1806, perse la sua funzione di camposanto, essendo divenuto obbligatorio costruire i cimiteri al di fuori del perimetro abitato.
Nonostante ciò, nelle tombe situate al di sotto del pavimento del Sagrato rimangono ancora oggi i resti degli antenati dei gabianesi (così si chiamano gli abitanti di Borgo S. Giacomo).
Due volontari del presepio di S. Rocco, presi dalla curiosità, decidono di effettuare delle ricerche all’interno delle antiche tombe per verificare l’esistenza delle leggendarie spoglie del “prete seduto”.
Da decenni infatti si narra che, in tempi antichi, un prelato fu seppellito in una delle tombe in posizione seduta e vestito con i suoi paramenti sacri, in onore dell’alta levatura e delle benemerenze acquisite.
I due uomini, di nome Franco e Mauro (in paese sono conosciuti anche coi soprannomi di Gatto e Precarius), riescono a farsi prestare le chiavi dell’ex cimitero e, grazie a una mappa, entrano di notte in una delle tombe.
Dopo attente ricerche, viene alla luce una piccola porta che immette in una cripta segreta, attraverso la quale scoprono le spoglie del prete seduto.
La cosa che però lascia i due amici sbigottiti è la presenza davanti al prete di una misteriosa salma coperta da un lenzuolo scuro e logoro.
Al di sotto si trova uno scheletro raccapricciante, con un mattone ficcato in bocca.
Franco rammenta un articolo letto tempo prima su una rivista, che descriveva un ritrovamento simile vicino a Venezia; un antropologo spiegava che nel 1600 ai morti di peste veniva infilato un mattone in bocca per impedir loro di risorgere e contagiare i vivi col morbo.
Gli amici capiscono che si tratta di un caso analogo, e per curiosità Mauro estrae dalle fauci dello scheletro il mattone.
Succedono quindi dei fatti strani: i due cadono a terra tramortiti, ma prima di perdere i sensi hanno la sensazione che il cadavere stia ritornando a vivere.
Franco è il primo a riprendersi, e porta all’esterno Mauro per fargli prendere aria.
Rendendosi conto dell’ora tarda, Franco richiude in fretta la botola nel pavimento e i due tornano a casa.
La sorpresa è tanta nella sera successiva quando i due volontari, ridiscendendo nella cripta, non trovano più lo scheletro.
Dopo qualche giorno in paese succedono molti fatti raccapriccianti. Due persone defunte in attesa di funerale vengono aggredite e mutilate da un essere abominevole e crudele, che si ciba del sangue dei morti.
Inoltre avvengono strani casi di contagio che inizialmente sembrano varicella, ma che si rivelano attacchi di vaiolo, una malattia che si credeva debellata nel 1979.
Non ci vuole molto per far capire a Franco e Mauro che a causa loro si aggira per il paese un vampiro medievale, chiamato anche Nachzerer.
Mago Laùr, come viene chiamato il pittoresco cartomante che abita presso la piazza del paese, è la prima persona a essere visitata dal vampiro.
Quest’ultimo però, anziché aggredirlo, lo assoggetta mentalmente e lo costringe a cercare vittime per la sua sete.
Nel frattempo Franco e Mauro, presi dai sensi di colpa, decidono di dare la caccia al Nachzerer e di riportarlo nella cripta, ma in modo maldestro falliscono il primo tentativo di incastrare la creatura notturna.
Man mano si aggravano le condizioni di altre persone contagiate, anche l’amministrazione comunale si muove per contenere i casi di contagio e indìce un coprifuoco notturno per le strade del paese.
Quando dopo mesi viene rinvenuto il cadavere del mago Laùr in un capanno da caccia lontano dal borgo, il sindaco fa spargere la voce che era lui il maniaco che si aggirava per il paese e contagiava le persone come una sorta di “untore” di manzoniana memoria.
Franco e Mauro ovviamente sono a conoscenza della verità, e aspettano con ansia il momento in cui il vampiro tornerà a colpire.
Venuta meno la sua fonte di approvvigionamento (il Nachzerer non può cibarsi del sangue dei vivi né tantomeno ucciderli per farlo successivamente; per questo utilizzava Laùr come schiavo), il vampiro impazzisce per la fame e decide di attaccare nella notte del martedì grasso, durante una sfilata in maschera che si tiene nella piazza principale, ma…
Beh, crediamo di avervi svelato fin troppo: il resto lo trovate bel romanzo “Il segreto del vecchio cimitero”, che sarà presentato ufficialmente il 29 dicembre a Borgo S. Giacomo (Brescia), presso il palazzo municipale in Piazza San Giacomo n. 3, alle ore 20,45 circa. L’incontrò sarà presentato dall’editore Luigi Petruzzelli e vedrà come ospite lo scrittore e saggista Franco Piccinini… intanto però godetevi il bellissimo book-trailer.
Buona lettura.