Un’alleanza, quella tra EmpiRa e Yavin 4, suggellata dalla visione collettiva di “Rogue One – A Star Wars Story”. Il 17 dicembre scorso l’ampio atrio del CineDreams di Faenza (Ravenna), pullulava degli appassionati starwarsiani iscritti a EmpiRa di Ravenna e Yavin 4 di Trieste, i fan club nazionali più importanti della saga cinematografica, creata da George Lucas, che nel 2017 compie quarant’anni. L’evento, che ha visto la realizzazione di una fattiva e ammirevole collaborazione tra EmpiRa e Yavin 4, è stato opportunamente denominato “The Fan Club Alliance”. Dopo la visione di “Rogue One” si è svolta, presso il Dream American Dinner, una conversazione affabilmente condotta dai presidenti di EmpiRa e Yavin 4, Roby Rani e Filippo Rossi (i quali a turno brandivano la spada laser dei Cavalieri Jedi), che ha coinvolto il pubblico. Il tutto seguito dalla gustosa e originale cena a base di piatti messicani e da un’asta di oggetti di “Star Wars”: dai disegni, ai video giochi, dai modellini di astronave, ai dischi e cd audio e video, dalle riviste alle stampe, sino alle calze contrassegnate e a tanti altri ricercati gadget.
Il film “Rogue One”, diretto dal regista britannico Gareth Edwards e prodotto dalla Disney, ha inaugurato il nuovo ciclo sui personaggi minori e sulle storie di contorno che fungeranno da satelliti agli episodi della saga di “Guerre Stellari”.
Il lungometraggio ha una buona struttura con una sua logica precisa nel creare una storia a sé stante, con personaggi nuovi tra i quali spiccano l’impavida Jyn Gerso (Felicity Jones) e l’ufficiale ribelle Cassian Andor (Diego Luna). Qui i protagonisti non sono più i “grandi” come Han Solo, Chewbacca, Obi-Wan Kenobi, Darth Vader, la principessa Leia Organa, Luke e Anakin Skywalker o l’imperatore Palpatine, che sino a oggi abbiamo conosciuto, ma le persone comuni, i semplici combattenti sempre ignorati che portano avanti le loro battaglie. Il film è un prequel nel quale il punto nodale è rappresentato dalle azioni di un coraggioso gruppo di ribelli il cui intento è sottrarre i piani di una strana e immensa stazione spaziale (stiamo parlando della famigerata Morte Nera). I fatti narrati cronologicamente precedono quelli del primo lungometraggio di “Guerre Stellari”, in seguito ribattezzato “Episodio IV – Una Nuova speranza”. “Rogue One” è un film di guerra con “atmosfere dark” – ha titolato Il Corriere della Sera in una recensione di Paolo Mereghetti – ma anche pregno di sogni e di illusioni da parte dei cosiddetti ribelli che conducono uno scontro per il proprio destino e quindi votati all’estremo sacrificio. Si tratta di una storia in cui, nelle sequenze finali avviene un’epica battaglia e dopo fa anche capolino, in grafica computerizzata, la principessa Leia Organa.
Relativamente alla figura della sfortunata attrice Carrie Fisher la cui fulminea scomparsa lo scorso 27 dicembre ci ha commossi (peraltro la sorte avversa si è accanita contro la famiglia in quanto a distanza di un giorno è venuta meno anche la mamma di Carrie, Debbie Reynolds, altra star del firmamento hollywoodiano) siamo certi che continuerà a vivere non solo nei film, peraltro la vedremo alla fine dell’anno in azione nell’VIII Episodio in fase di post-produzione, ma anche nella nostra immaginazione. Rammentiamo, infatti, quando ancora ragazzini, rimanemmo stregati nel vederla, bella e radiosa, interpretare “Guerre Stellari”. Era l’oramai lontano 1977.
Ma abbandoniamo le tristezze e torniamo a noi. Cosa ne pensano i dirigenti di EmpiRa e Yavin 4 di “Rogue One”? Abbiamo raccolto alcune testimonianze circa le loro impressioni.
Cominciamo dal presidente di EmpiRa, Roby Rani (è anche blogger ed eclettico artista e attore del teatro dell’improvvisazione, di cui abbiamo avuto modo di apprezzare le performance alla “Starcon 2016”). Roby ha rilevato che alla prima visione di “Rogue One” era rimasto perplesso. “Non ero molto convinto – ha affermato il presidente di EmpiRa -, poi alla seconda visione mi sono gasato moltissimo. Finalmente ho visto quello di cui avevo bisogno da tempo. Ciò che ho amato molto è la presenza nei personaggi comuni della Forza che risulta quasi simile a quello che la religione è per noi. Il manipolo di ribelli si aggrappa con grande passione e disperazione alla Forza. E’ bello vedere – ha aggiunto Roby – la differenza con la saga. Non è un paragone, quando nella saga vediamo gli eroi c’è sempre una sorta di fermo nella drammaticità, poi c’è magari la battuta che stempera l’atmosfera, qui no, si va dritti verso l’obiettivo. Solo il doppiaggio credo lasci un po’ a desiderare, per cui vedrò il film anche in lingua originale per fare un confronto. Comunque sia è stata un’enorme e insperata sorpresa. E’ un film che non si può vedere una volta sola”.
Filippo “Jedifil” Rossi ha invece dichiarato: “E’ film coraggioso che tira fuori anche discorsi scomodi in un universo narrativo come quello di “Guerre Stellari” considerato da sempre, a torto, per ragazzini. Questo film, di contro, è molto cupo e affronta le questioni della guerra in maniera molto matura dove c’è il sacrificio dei soldati semplici”. Secondo Filippo il film di Edwards è molto elegante e raffinato. Quanto alle parti, la prima è preparativa anche se c’è qualche cliché di troppo, mentre nella seconda viene fuori il vero valore della storia. A livello formale “Rogue One” non ha paragoni con i film precedenti ed è a tutti gli effetti figlio di “Episodio IV”. Si tratta di un prequel e racconta cosa è successo prima. Solo nella parte finale richiama un po’ dinamiche e ritmo di “Episodio IV”. In definitiva è bello, è nuovo ed è uno straordinario approfondimento e allargamento del concetto di “Guerre Stellari”. “Ma questo è solo l’inizio – ha concluso il presidente di Yavin 4 – in quanto apre una serie di porte infinite per il futuro”.
A Bruno “B-3PO” Gardegni, già presidente di Yavin 4 e attuale componente del Consiglio del sodalizio, è piaciuto tutto, anche la prima parte sulla quale molti del pubblico si sono lamentati sostenendo che sia lenta. “Io credo che la prima parte – ha asserito Bruno – sia una preparazione agli avvenimenti che seguono, quindi è anche importante che sia più riflessiva. La seconda secondo me è bellissima con un finale assolutamente travolgente. Lord Vader è terribile, compare poco, in maniera molto molto calibrata, non è invadente e ho apprezzato la scelta di non mostralo troppo. All’inizio sono rimasto dubbioso non sentendo la fanfara di “Star Wars” e non vedendo i titoli di testa”. Abbiamo chiesto a Bruno quale fosse il personaggio che ha maggiormente catturato la sua attenzione e ci ha risposto che è il droide K2 SO. Lo ritiene il più simpatico e anche il più divertente che interagisce appieno con gli altri personaggi e con la trama. Lo ha anche colpito il fatto che tutti i personaggi muoiono e ciò rende tutto più drammatico, forse è quella la cosa più bella. “Quindi va benissimo così – ha detto ancora Bruno – è perfetto, come drammaticità lo accosto a “L’Impero colpisce ancora”. La regia è buona. Mi è piaciuto più di “Episodio VII”, infatti io trovo che J.J. Abrams sia sopravvalutato. Ho anche apprezzato le musiche che ritengo differenti da quelle di John Williams, anche se ho notato al contempo la continuità (le musiche di “Rogue One” sono di Michael Giacchino, cinquantenne, compositore di origini italiane, nato negli Stati Uniti, in New Jersey. Giacchino tra l’altro ha collaborato con Williams alle musiche di “Star Wars: Il risveglio della Forza” e ha composto la colonna sonora di “Star Trek Beyond”, ndr). In definitiva per Bruno Gardegni il film è senz’altro positivo.
Un altro fan viscerale è Roberto Magistro, da venticinque anni nel mondo di “Star Wars”, tesoriere e fondatore nel 2003 di Yavin 4. Roberto ha sostenuto che il film è stato quello che da fan di vecchia data avrebbe sempre voluto vedere. “E’ un film di guerra ambientato nel mondo di “Guerre Stellari” e sicuramente anche se è di produzione Disney non è un film per bambini – ci ha riferito Roberto che di film di “Star Wars” se ne intende. “Una guerra sporca – ha ripreso Magistro – nella quale i ribelli sanno essere anche cattivi oltreché dei sabotatori. Qui la ribellione è sull’orlo della resa ma riesce a vedere e percepire la Forza che entra prepotentemente in loro che non credevano in niente. Poi alla fine tutte le cose combaciano, proprio come nei film di guerra anni ‘70. Io volevo che fosse proprio così. Tralasciando Darth Vader che in quei trenta secondi finali è un’apoteosi, mi è piaciuto il personaggio del capitano Cassian Andor, il quale quando si accorge che la Ribellione può tirarsi indietro continua a combattere. Cassian non è solo esecutore ma crede fermamente in quello che fa. Cercando dei punti morti direi che ricalca molto l’Episodio IV con una lentezza adeguata. A scoprire qualche altro difetto direi che la parte finale relativa all’inquadratura della principessa Leia, nella resa grafica, non va bene, io l’avrei lasciata di spalle, mi sarei fermato lì”.
E chiudiamo la carrellata di dichiarazioni con Gabriele Galli, uno degli organizzatori dell’evento di Faenza, oltre ad essere tra coloro che nel 2010 (insieme a Roby Rani e a Marco Puglia) ha dato inizio all’avventura di EmpiRa. “L’ho adorato subito e l’ho già visto due volte – ci ha riferito Gabriele con grande trasporto – ma andrei a rivederlo altre cento volte! E’ strepitoso, era esattamente il film su “Guerre Stellari” che speravo di vedere. La trilogia di prequel di Lucas non era stata di mio gradimento, compreso “Episodio VII”. Questo, invece, ha centrato perfettamente il mio gusto. Ho molto apprezzato il fatto che non sia un film fiabesco, il realismo dei personaggi ben caratterizzati oltre che la sottile linea tra bene e il male. “Rogue One” è stato fatto per me!”.
Insomma, appare chiaro che “Rogue One” ha centrato l’obiettivo, suscitando l’entusiasmo del popolo starwarsiano, e, a quanto pare, il giudizio benevolo anche della critica più esigente.
La vivace Reunion di Faenza, ben organizzata in ogni particolare, è terminata con il taglio della torta delle grandi occasioni, opportunamente compiuto dai presidenti di EmpiRa e Yavin 4. E’ stato, quello, il momento nel quale si è avvertita la comune soddisfazione di aver assistito a un film apprezzato e coinvolgente, il piacere dello stare insieme tra appassionati, e non ultima tanta energia positiva (tutti sembravano pervasi dalla Forza) che ha contagiato i felici e numerosi partecipanti.