Dallo stesso staff del format “L’ultima casa a sinistra”, che vedeva fra le altre cose la partecipazione straordinaria di Danilo Arona, vi segnaliamo l’arrivo del cortometraggio horror “Cliché”, in corsa ai David di Donatello 2017, nella sezione corti.
Si tratta di un film breve che omaggia l’horror attraverso citazioni, atmosfere e sfumature tipiche del genere. “Cliché” è diretto da Lucio Laugelli ed Errico D’Andrea con Maurizio Pellegrino, prodotto da Stan Wood Studio e TheWallabyProductions in collaborazione con AT Media.
Un uomo sente un rumore sinistro provenire dal suo salotto. Tutte le sere. Alle 23.14 in punto. Una sera decide di provare a filmare quel che accade al piano di sotto… e ne vedrà delle belle! O delle brutte???
Il corto vuole essere un omaggio, attraverso un collage di citazioni e rimandi, al genere horror e infatti la maglia del protagonista nella prima scena è un riferimento al celebre Freddy Krueger di “Nightmare”, mentre il film proiettato nel salotto del protagonista è il cult “La casa”.
Ma non è tutto, perché setacciando il film possiamo anche notare che in camera il libro letto dal protagonista prima di addormentarsi è di Stephen King, maestro indiscusso del genere, mentre la sveglia nella stessa camera indica le 23.14: per due giorni, a quell’ora, si sente un rumore sinistro. Il riferimento in questione è a “Ore 23.14 – Destino Fatale”.
E poi ancora: il protagonista, successivamente, sfoglia il primo numero di “Dylan Dog”: nel trentennale del celebre fumetto non poteva non essere citato l’indagatore dell’incubo edito da Bonelli Editore.
Ogni volta che in un horror spunta un’accetta ovviamente non possiamo non ritornare con la mente al Jack Torrance di “Shining”.
Tanti altri dettagli, movimenti di macchina, spunti del sound design, ombre e riferimenti sono sparsi per il film breve… trovateli voi!
Per visionarlo potete scegliere: Facebook, GQ Italia e YouTube, mentre per ulteriori dettagli potete dare un’occhiata alla pagina del film in concorso ai David di Donatello.
In merito al corto infine, ci hanno detto gli autori: “Per gli spettatori più cinefili sarà una vera e propria caccia al tesoro mentre per il resto del pubblico speriamo possa essere un breve viaggio angosciante, proprio come quello sul vagone di una “Casa delle streghe” al Luna Park: il piccolo trabiccolo cigolante si avvia sui binari verso la profondità della giostra, la luce fa spazio al buio, le voci del Luna Park si fanno via via più ovattate fino a dissolversi nel silenzio inquietante.
Si va a nero.
Titoli di testa.