Torna il nostro Daniele Vacchino con un romanzo pubblicato da Eretica Edizioni: si tratta di “I balordi di Tulear” (68 pagine; 9,90 euro).
Siamo in Madagascar, nell’anno 2009. Nei giorni della caduta del presidente Marc Ravalomanana, un gruppo di italo-francesi progetta un colpo al portavalori di una banca di Tulear. Si tratta di Jean Marie Valbuena, ex combattente dell’OAS con un trascorso nelle carceri di Parigi; Bruno Rondano (detto Robert), professore in pensione con il vizio delle donne; e Bartolomeo Resti, ex croupier del casinò di San Remo con frequentazioni nei gruppi neofascisti. Sono uomini al capolinea, vecchi arnesi in secca sulle spiagge malgasce, coperti di debiti e strangolati dai bisogni. Si tratta di unire le forze e organizzare una batteria per fare il colpo della vita.
“I balordi di Tulear è un noir classico, ci racconta Daniele, che si ispira a Cain e Thompson e al “polar francese”, ma il tutto ambientato in un’Africa degradata, consunta, usurata dal dio denaro. E’ il frutto dell’osservazione dell’ambiente del Madagascar durante quattro lunghi soggiorni a Tulear, una città di polvere e vento sulla costa che guarda il Mozambico. In quella terra cotta dal sole, sulla linea del Tropico del Capricorno, sotto il cielo stellato dominato dalla costellazione dello Scorpione, la lotta per la sopravvivenza è severa e produce scontri dolorosi, accende accecanti passioni, consuma le esistenze senza sosta”.
Daniele Vacchino, nato a Vercelli nel 1982 e laureato in Lettere e in Economia, scrive per lazonamorta.it e ha pubblicato diversi libri su lulu.com, scaricabili gratuitamente. Ha pubblicato il libro di poesie “Deriva” (Montag Edizioni, 2016) e “La mantide” (Il Foglio Letterario, 2016), un thriller dalle venature gotiche ispirato a “La casa dalle finestre che ridono” e “True detective”.
Buona lettura.