FANTASCIENZA STORY 129

È UN UCCELLO? È UN AEREO? NO! È UN ULTRACORPO!  (1978) – PARTE 01

SUPERMAN – IL FILM (Superman – The Movie)

È questo il primo di una serie di film che rinnoveranno il mito di uno dei più famosi eroi del fumetto. Per ironia della sorte, il suo interprete, Christopher Reeve (1952 – 2004), dopo aver interpretato altre tre volte il supereroe e aver girato un remake del Villaggio dei dannati e, soprattutto, quel dolcissimo e misconosciuto film che è Ovunque nel tempo resterà paralizzato su una sedia a rotelle per una banale caduta da cavallo morendo qualche anno dopo.

Il film è stato rieditato in DVD nel 2001, è stato ridoppiato, anche se il dialogo è rimasto quasi esattamente lo stesso, ma sono stati aggiunti dei dialoghi e delle sequenze, li aggiungeremo anche noi. Li riconoscerete perché non saranno sottolineati.

La pellicola si apre su una mano di un bambino che sfoglia un fumetto di Superman leggendone le didascalie.

Durante gli anni ‘30 persino la grande città di Metropolis soffriva le atroci conseguenze di una crisi economica di portata mondiale. In quei momenti di paura e di confusione il compito di informare il pubblico era responsabilità del “Daily Planet”, un grande quotidiano cittadino la cui reputazione di purezza e di verità era diventata un simbolo di speranza per la città di Metropolis…

Seguono gli spettacolari titoli di testa e la intrigante musica di John Williams, molto adatta al personaggio trattato.

Siamo su Krypton, un lontano pianeta di un lontano sistema, illuminato da un sole rosso. La città più importante del pianeta è Kryptonopolis e sotto la sua cupola, situata al centro della città di cristallo e roccia, si sta svolgendo un processo di cui lo scienziato e membro del Consiglio Jor-El (Marlon Brando, 1924 – 2004) è, al tempo stesso, accusatore e giudice.

Jor-El: “Questa non è una favola, non è il frutto di avventata immaginazione, no, miei buoni amici, questi addebiti che ho esposto oggi a Voi, le precise accuse elencate qui, contro questi individui, il loro tradimento, il loro scopo finale di sedizione, sono elementi tutti di innegabile realtà. Vi chiedo ora di pronunciare il verdetto sugli imputati. Su “Non” (Jack O’Halloran): questa pazza aberrazione i cui unici mezzi di espressione sono la violenza e lo sterminio. Sulla donna “Ursa” (Sarah Douglas), la cui perversione e l’odio verso tutta l’umanità hanno minacciato persino gli infanti del pianeta Krypton. Infine sul Generale “Zodd” (Terence Stamp) in cui il Consiglio riponeva fiducia che, incaricato di presiedere alla difesa del pianeta Krypton, è il primo architetto del progetto di rivoluzione ed autore di questo complotto per fondare un Nuovo Ordine fra noi, che avrebbe avuto lui come capo assoluto. Avete udito le accuse, il Consiglio pronunci ora il suo verdetto.”

I tre membri del Consiglio, da schermi giganti, pronunciano un verdetto di colpevolezza.

Zodd: “Il voto deve essere unanime, Jor-El, pertanto la decisione è ora soltanto tua. Tu solo ci condannerai, se vorrai e tu solo verrai ritenuto responsabile da noi… Unisciti a noi. Tu sei già stato in disaccordo con il Consiglio in altre occasioni… (Jor-El intanto si sta allontanando da loro)… La tua potrebbe diventare una voce importante nel Nuovo Ordine, seconda soltanto alla mia. Ti offro un’occasione di grandezza, Jor-El, afferrala, unisciti a noi! (Vedendo che Jor-El lo ignora, il suo tono si fa minaccioso) Tu ti inchinerai di fronte a me Jor-El, te lo giuro, anche se ci volesse un’eternità! Un giorno ti inchinerai di fronte a me, sia tu che, un giorno, i tuoi eredi!”

La cupola si apre sulla brulla superfice di Krypton e, da lontano una forma cristallina volante si avvicina ai tre e li ingloba, essi così subiscono la loro condanna: imprigionati nella zona fantasma, una dimensione dalla quale non si può uscire, non si può comunicare con il mondo normale ma lo si può osservare. Una pena inventata (almeno secondo i fumetti, ed ora confermata nella nuova versione in DVD, proprio da Jor-El).

Poco tempo dopo il Consiglio è nuovamente riunito: è stato Jor-El stesso a convocarlo per avvisarlo di un tremendo pericolo che minaccia il pianeta.

Primo Anziano (Trevor Howard, 1913 – 1988): “Uno spiacevole compito magistralmente portato a termine, Jor-El. Hanno avuto il destino che meritavano, vale a dire l’isolamento nella Zona Fantasma, un’eterna morte vivente…”

Jor-El: “…E nondimeno una possibilità di vita, mentre il nostro, invece è suicidio… No, è molto peggio: è genocidio!

Primo Anziano: “Ti avverto Jor-El: il Consiglio ha già vagliato questa tua strana e cervellotica teoria.

Jor-El: “Amici miei, voi sapete bene che io non sono mai stato un impulsivo e che non ho l’abitudine di fare affermazioni temerarie ma devo dirvi che dobbiamo abbandonare immediatamente questo pianeta!

Primo Anziano: “Jor-El, tu sei uno dei nostri migliori scienziati…

Secondo Anziano (Harry Andrews, 1911 – 1989): “Ah, sì, certamente, ma lo è anche Vond-Ah…

Vond-Ah (Maria Schell, 1926 – 1995): “Non voglio mettere in dubbio i tuoi dati. I fatti sono innegabili, ma le tue conclusioni le trovo insostenibili.

Jor-El: “Questo pianeta è destinato ad esplodere fra trenta giorni, se non prima.

Vond-Ah: “Io ti dico che Krypton sta soltanto cambiando orbita.

Secondo Anziano: “Jor-El, sii ragionevole…

Jor-El: “Amico mio, non sono mai stato altrimenti, la pazzia è vostra.

Primo Anziano: “La discussione è terminata, la decisione del Consiglio è definitiva… Qualsiasi tentativo da parte tua di creare un clima di paura e di panico tra la gente sarà interpretato da noi come un atto di insurrezione.

Jor-El: “Tu mi accuseresti di insurrezione? Da quando è divenuto un crimine aver cara la vita?

Primo Anziano: “Verresti mandato in esilio, in esilio perpetuo nella Zona Fantasma, nel vuoto eterno che tu stesso hai scoperto, Jor- El… Rispetterai la decisione del Consiglio?

Jor-El: “Io rimarrò in silenzio. Né io né mia moglie lasceremo Krypton.

Il tempo è passato e la fine del pianeta si sta avvicinando. Jor-El sta lavorando attorno a un piccolo mezzo spaziale di cristallo. Lara, sua moglie (Susannah York, 1939 – 2011) gli si avvicina tenendo in braccio il figlio Kal-El.

Lara: “Hai finito Jor-El?

Jor-El: “Quasi… È l’unica soluzione Lara, se lui rimane qui con noi morirà certamente, come noi.

Lara: “Ma perché la Terra? Sono dei primitivi, indietro di migliaia di anni!

Jor-El: “Il vantaggio gli servirà a sopravvivere. La loro atmosfera lo sosterrà.

Lara: “Contrasterà la loro forza di gravità.

Jor-El: “Sembrerà uno di loro.

Lara: “Ma non sarà uno di loro.

Jor-El: “No. La sua densa struttura molecolare lo renderà forte.

Lara: “Sarà strano, diverso…

Jor-El: “Sarà veloce, in sostanza invulnerabile.

Lara: “Sarà isolato… e solo!

Jor-El: “Lui non sarà solo. Non rimarrà mai solo.

Inserisce l’ultimo cristallo nella struttura a forma di stella della nave spaziale.

Una guardia sta riferendo qualcosa al Primo Anziano e agli altri consiglieri.

Guardia: “L’input energetico negli alloggiamenti di Jor-El è in eccedenza. I nostri dati indicano che la perdita è dovuta ad un uso improprio dell’energia.”

Primo Anziano: “Investigate!

Secondo Anziano: “E se l’indagine rivelasse che è così?”

Primo Anziano: “Sapeva la punizione che rischiava, anche come membro di questo Consiglio. La legge sarà rispettata.”

Ma ormai è troppo tardi: una densa nube rossa sta per avvolgere il mondo lontano. Si odono i primi boati…

Jor-El prende il figlio tra le braccia e, delicatamente, lo deposita nella sezione della navetta.

Jor-El: “Farai un lungo viaggio, mio piccolo Kal-El, ma noi non ti lasceremo mai, nemmeno di fronte alla nostra morte. La ricchezza delle nostre vite sarà tua. Tutto ciò che ho, tutto ciò che ho imparato, tutto ciò che provo, questo ed anche di più, appartiene a te figliolo, tu mi porterai dentro di te ogni giorno della tua vita. La mia forza diventerà tua, vedrai la mia vita attraverso i tuoi occhi, come la tua sarà vista attraverso la mia. Il figlio diventa il padre e il padre il figlio. Questo tutto quello che potrò inviarti, Kal-El.

Jor-El pone un cristallo verde al centro della sezione della nave e poi fa unire le due parti in un’unica, suggestiva, stella cristallina.

Intanto le esplosioni si susseguono e la città ricavata dalla roccia comincia a crollare. L’astronave lentamente si innalza e sfonda la cupola del soffitto dirigendosi velocemente nello spazio. Mentre gli Anziani cadono colpiti da lastroni di roccia e immensi abissi si aprono sotto gli abitanti di Krypton, la “stella di cristallo” si allontana sempre di più. Krypton esplode e il missile prosegue la sua corsa, durante il lungo viaggio la voce di Jor-El parla al figlio mentre gli anni passano e il fanciullo cresce in animazione sospesa…

Jor-El: “…incapsulato nei Cristalli dinanzi a te è il cumulo totale di tutta la letteratura e la sapienza proveniente da decine di altri mondi che popolano le ventotto Galassie conosciute… I principali di questi poteri saranno la tua vista, la tua forza, il tuo udito e la tua possibilità di propenderti a velocità pressoché illimitata… La storia primitiva del nostro universo è stata un mosaico sanguinoso di guerre interplanetarie… Ognuna delle sei Galassie che attraverserai contiene la sua legge particolare di spazio e tempo… Ti è proibito interferire con la storia degli uomini…

La “stella di cristallo” entra nell’atmosfera terrestre e atterra nei pressi della piccola cittadina di Smallville, sfiorando il camion condotto da Jonathan Kent (Glenn Ford, 1916 – 2006). Lui e sua moglie Martha (Phyllis Thaxter, 1919 – 2012) scendono dal mezzo e scorgono la scia scura e il cratere che il bolide ha scavato nel terreno. Da questa buca sporgono due piccole mani che si issano sul bordo del terreno. I due restano subito positivamente colpiti dall’aspetto del bambino e restano poi addirittura a bocca aperta quando, per cambiare la gomma del camion, il piccolo solleva il mezzo, tranquillamente, con il solo aiuto delle braccia. I due adottano il bambino… il tempo passa e il piccolo Clark, come è stato chiamato dai suoi genitori adottivi, è ora diventato un ragazzo che frequenta il liceo (Jeff East). Ma è spesso soggetto di scherzi di cattivo gusto da parte dei suoi compagni di scuola, scherzi che deve quasi sempre subire per tenere nascosti i suoi superpoteri. A un ennesimo, pesante dispetto, Clark reagisce facendo fare brutta figura al suo compagno Brad. Suo padre Jonathan assiste alla scena… Un’altra scena inserita nella nuova versione riguarda la corsa che il giovane Clark compie per arrivare in fretta a casa. Egli supera addirittura un treno e una bambina lo vede, lo dice anche ai suoi genitori, ma questi non le credono. Quella bambina avrà un ruolo importante nel futuro di Superman e in questa nuova versione ce ne rendiamo pienamente conto perché viene detto il suo nome: si chiama Lois Lane. Torniamo ora alla sequenza originale.

Jonathan: “Hai fatto un po’ il gradasso, non è vero figliolo?

Clark: “Ehm… No, non volevo farlo pa’… Solo che quelli come Brad mi viene voglia di farli a pezzi.

Jonathan: “Lo so, lo so.

Clark: “Anche se non dovrei…

Jonathan: “Eh, già… Tu sai fare tutte queste cose sorprendenti e a volte hai l’impressione che finirai con lo scoppiare se non riesci a raccontarle a tutti quanti, non vero?

Clark: “.”

Jonathan: “Ti capisco, sai?

Clark: “Insomma. Ogni volta che ricevo un pallone riesco subito a fare goal.

Licenza di traduzione italiana. In originale la frase era “Riesco subito a fare meta” …. Ognuno fa il tifo per il suo sport…

Jonathan: “Come no?

Clark: “Ogni volta…

Jonathan: “Sì?!

Clark: “Insomma, significa fare il gradasso se uno fa tutte le cose che è capace di fare?

Jonathan: “No.

Clark: “Si mette in mostra un uccello quando vola?

Jonathan: “No! No… Ma ora ascoltami: quando ti abbiamo trovato pensammo che qualcuno avrebbe cercato di portarti via, dopo aver scoperto quello che sapevi fare e questo ci preoccupava molto ma poi, quando un uomo invecchia e comincia ad avere una visione diversa, diventa tutto più chiaro e c’è una sola cosa che so figliolo ed è che tu sei qui per qualche motivo, non so quale sia, né chi può averlo avuto ma, forse, perché una cosa è certa figliolo: non per fare goal quando giochi, eh?

Clark: “Grazie, papà.

Clark corre via tranquillo per andare a salutare il suo cane e Jonathan, faticosamente, cerca di seguirlo, si ferma, si prende il braccio poi cade a terra, stroncato da un infarto.

Un cimitero sopra una collina, in mezzo al verde, circondato da prati e da declivi erbosi. Davanti alla tomba: Clark e Martha Kent.

Clark: “Tutte le cose che so fare. Tutti… Tutti quei poteri… E non sono riuscito a salvarlo…

È passato altro tempo. Poco prima dell’alba Clark si sveglia come se sentisse un lontano richiamo. Si alza e si dirige verso la stalla, scende in una botola e sposta un telo che copre una buca all’interno della quale brilla intensamente un cristallo verde.

Altra sequenza aggiunta: sta per sorgere l’alba e Martha Kent sta chiamando suo figlio, poi, dalla finestra lo vede lontano, nei campi, lo raggiunge e gli si avvicina.

Clark: “Devo partire.

Martha: “Sì. Sapevo che sarebbe venuto il momento. Lo sapevamo tutti e due… Da quando ti abbiamo trovato…

Clark: “Ho parlato con Ben Hubbard ieri e ha detto… ha detto che ti darà volentieri una mano d’ora in poi… Mamma…” (l’abbraccia)

Martha: “Lo so, figliolo, lo so… Dove sei diretto?

Clark: “A nord.

Martha: “Stammi bene figliolo. Ricordati sempre di noi.

Osservano abbracciati un cielo gonfio di nuvole… Il viaggio di Clark porta il ragazzo nei pressi del Polo Nord. Davanti a un lago coperto di lastroni di ghiaccio Clark lancia il cristallo verde che sprofonda nel pak creando un suggestivo edificio di cristalli ghiacciati che si intersecano in forme appuntite ed eleganti. Clark vi entra esitante e trova un cilindro che sorregge dei cristalli e dei contenitori trasparenti e cavi, in uno di essi egli introduce uno dei cristalli e, lentamente, davanti a lui si forma il volto di Jor-El.

Jor-El: “Figlio mio. Tu non puoi ricordarti di me. Io sono Jor-El, sono tuo padre. Ormai avrai raggiunto i tuoi diciotto anni, come li misurano sulla Terra. Secondo quel metro io sarei morto da molte centinaia dei vostri anni. La conoscenza che ho dei processi sia fisici che storici te l’ho trasmessa durante il tuo lungo viaggio verso il tuo nuovo ambiente. Sono fatti importanti certamente ma, tuttavia, solamente fatti. Ci sono tante domande e tanti dubbi ancora da risolvere. Qui in questa… questa fortezza della solitudine cercheremo insieme di trovarne la soluzione. Ora, figlio mio, saprai chi sei.

Clark: “Dimmelo.

Jor-El: “Il tuo nome è Kal-El. Tu sei l’unico sopravvissuto del pianeta Krypton, anche se sei stato allevato come un essere umano tu non sei uno di loro. Tu hai grandi poteri dei quali alcuni soltanto hai scoperto finora. Vieni con me, allora, figlio mio mentre attraversiamo le sbarre della tua prigione terrestre viaggiando attraverso il tempo e lo spazio nelle sei dimensioni conosciute…

Mentre Jor-El parla e insegna al figlio tutto lo scibile conosciuto dal suo popolo e lo porta con sé in un viaggio nella mente del cosmo, gli anni passano velocemente.

Jor-El: “I tuoi poteri supereranno di gran lunga quelli di qualsiasi altro mortale. Ti è proibito interferire con la storia degli uomini, devi invece far sì che la tua guida sproni altri a farlo… Durante il prossimo anno studieremo il cuore umano: è più fragile… Nei due anni trascorsi… Passando attraverso il tumulto fiammeggiante e il bordo estremo della tua galassia, entreremo nel regno del sole rosso di Krypton, fonte della tua forza e del tuo nutrimento e causa della nostra distruzione: il pianeta Krypton, figlio mio, la tua casa come era una volta… L’anno seguente studieremo i vari processi dell’immortalità e la loro base nei fatti reali… L’accumulazione totale di tutta la conoscenza che copre le ventotto galassie conosciute è contenuta nei cristalli che ho inviato insieme a te, studiale bene figliolo ed impara… Durante gli ultimi dodici anni abbiamo discusso e raggiunto conclusioni logiche… Quando sarai tornato dai confini della tua Galassia saranno passati dodici dei vostri anni, per questo motivo, tra l’altro, ho scelto per te la Terra. Ora è giunto il momento che tu torni al tuo nuovo mondo e che tu serva la tua collettività. Vivi come uno di loro, Jor-El, per scoprire dove sono necessarie la tua forza e il tuo potere ma conserva sempre nel tuo cuore l’orgoglio per la tua particolare eredità. Possono essere un grande popolo, Kal-El, desiderano esserlo, manca loro soltanto la luce che mostri loro la strada. Per questo motivo soprattutto, per la loro capacità di bene gli ho inviato te: mio unico figlio.

Siamo nella caotica città di Metropolis (nella realtà è New York). Clark Kent (Christopher Reeve) si è presentato per un posto di giornalista dal direttore del Daily Planet Perry White (Jackie Cooper, 1922 – 2011) e lì conosce la giornalista Lois Lane (Margot Kidder) e l’apprendista Jimmy Olsen (Marc McClure). Clark resta colpito dalla avvenenza e dalle capacità di Lois Lane nello svolgere il suo lavoro e, all’uscita dal giornale, cerca di accompagnarla per un tratto di strada e, in questo modo, pur tenendo celata la sua vera identità, riesce a salvare la ragazza dall’assalto di un borseggiatore. Intanto dei poliziotti stanno seguendo un delinquentucolo di mezza tacca, Otis (Ned Beatty) che è però legato a una delle maggiori e più pericolose menti criminali del secolo: Lex Luthor.

Dal suo rifugio segreto il grande criminale scorge l’agente che segue Otis fino all’ingresso segreto e sotterraneo nel cuore della metropolitana e lo elimina poi comincia a svelare ai suoi complici il nuovo piano che la sua prodigiosa mente criminale ha organizzato.

Intanto Lois Lane sta per prendere l’elicottero del giornale per andare all’aeroporto per l’arrivo dell’aereo che porta a bordo il presidente degli Stati Uniti, ma un cavo elettrico posto sul terrazzo del grattacielo, si stacca e si avviluppa attorno all’elicottero il quale cade sul bordo, in pericoloso equilibrio. Lois scivola dal posto di guida e resta sospesa nel vuoto aggrappata a una cinghia. Dal basso Clark vede la scena e corre velocemente a cambiarsi in Superman giusto in tempo per prendere la ragazza “al volo” e anche l’elicottero che stava per precipitare sulla folla sottostante. L’ingresso ufficiale di Superman nella civiltà terrestre continua con altri salvataggi tra cui lo stesso aereo presidenziale colpito da un fulmine, ma l’uomo d’acciaio non disdegna neppure di recuperare un micetto in cima a un albero, poi ferma un ladro che, con la refurtiva, stava scalando un grattacielo e dei banditi che stavano fuggendo con il malloppo a bordo di un motoscafo.

Ora il mondo sa che egli esiste. In un’altra sequenza aggiunta in questa nuova versione ritroviamo Superman nella Fortezza della Solitudine, a colloquio con il padre.

Jor-El: “Insomma, ti è piaciuto.

Superman: “Non so cosa dire, padre… io… mi sono lasciato trasportare…

Jor-El: “Lo avevo previsto, figlio mio… io…

Superman: “Non è possibile. Tu non potevi immaginare…

Jor-El: “…Quanto ti è piaciuto?! Ti sei rivelato al mondo… molto bene… sia pure, ma devi continuare ad usare la tua identità segreta.

Superman: “Perché?

Jor-El: “Le ragioni sono due: primo non puoi servire l’umanità 28 ore al giorno…

Superman: “24.

Jor-El: “…O 24… secondo il tempo della Terra. Il tuo aiuto sarebbe richiesto di continuo anche per quelle cose che gli esseri umani potrebbero risolvere da soli. E’ loro abitudine abusare delle risorse di cui dispongono…

Superman: “E… secondo?

Jor-El: “Secondo: i tuoi nemici scopriranno l’unico modo per ferirti ferendo le persone che tu ami.

Superman: “Grazie, Padre…

Jor-El: “E infine: non punire te stesso per i tuoi impulsi di vanità. Impara semplicemente a controllarli. E’ un difetto comune a tutti, perfino su Krypton. La nostra distruzione poteva essere evitata senza la vanità di alcuni che si consideravano indistruttibili. Senza la vanità, in questo momento, avrei potuto stringerti fra le braccia, figlio mio…

Da questo colloquio si evince come le immagini trasmesse dalle apparecchiature avveniristiche della Fortezza della Solitudine, siano in grado di interloquire perfettamente con Superman, interrompendosi, rispondendo a tono, il tutto come una normale conversazione. Sarà chiaro nel secondo film, quando Susannah York prenderà il posto di Marlon Brando, troppo impegnato a chiedere quattrini anche per una semplice apparizione distorta del suo viso. La scena fu tagliata all’epoca proprio perché dimostrava questa troppo incredibile tecnologia, ma, in seguito, prevalse la logica e le conquiste tecnologiche di un mondo avanzato di millenni rispetto al nostro, quindi, dissero gli sceneggiatori, perché no? In futuro potrebbe essere perfettamente possibile.

Sia Luthor, da una parte, sia Perry White vogliono saperne di più di questo essere e Lois incontra la sera stessa Superman che porta la ragazza in volo con lui. A questo punto vi presentiamo i pensieri di Lois mentre sta volteggiando tra le nuvole tenuta per mano da Superman, lo facciamo per mostrarvi quanto sia ridicola questa poesia-pensiero in rime tutt’altro che baciate. Uno sforzo del traduttore della versione italiana a cui va tutta la nostra commiserazione.

Lois: “Puoi leggermi il pensiero? Sai l’emozione che provo, non è vero?

          Io non so chi tu sia, forse un frutto della mia fantasia.

          Sono qui, ritornata bambina per mano di un dio, che sciocchina!

          Guardami: tutta trepida come una scolaretta timida…

          Perché tu leggi in me.

          Puoi leggermi il pensiero? Vedi quello che provo per te?

          Mi chiedo perché sei tutte le cose che sei.

          Tuo è il cielo… ma ora è anche mio.

          Non potremo starci insieme tu ed io?

          Se hai bisogno di amici puoi volare da me.

          Se hai bisogno d’amore, leggi in me.

          Tuo è il mio cuore.”

Dopo un lungo volo e una lunga intervista Superman riporta la ragazza a casa per poi ripassare a prenderla nelle vesti di Clark. Il giorno dopo, nel rifugio di Luthor, (un Gene Hackman assolutamente spassoso) lui, Otis e la signorina Teschmacher (Valerie Perrine) stanno leggendo il Daily Planet.

Anche qui sono stati inseriti dei frammenti, ma di poca importanza.

Teschmacher (leggendo il titolo del giornale): “Ho passato la notte con Superman.

Luthor: “Beh, ora… data la posizione della Galassia di cui ha parlato e la vicinanza al nostro Sistema Solare… è sorprendente… sorprendente…  Troppo bello per essere vero!

Teschmacher: “È troppo bello per essere vero: è un metro e novantatré, ha capelli neri, occhi azzurri, non beve, non fuma e dice la verità.

Luthor: “Signorina Teschmacher, alcuni possono leggere “Guerra e Pace” e pensare che sia solamente un libro d’avventure. Altri leggono gli ingredienti su una cartina di chewing-gum e scoprono i segreti dell’universo…

Teschmacher: “Ma Lex che cosa c’entra il chewing-gum con lo scoprire i segreti dell’universo!?

Luthor: “Ummmtt! Esatto, esatto, signorina Teschmacher. Esatto… esatto… (sale sulla scala della libreria) …uhm erre… erre… erre…

Otis: “Emme? Vuole la emme signor Luthor? Ecco… (sposta la scala e Luthor si aggrappa appena in tempo alla libreria) … Ecco qui “emme

Luthor: “Emme come Minchione, Otis? No, no, no, no! Erre! Erre come Rincretinito, Rimbambito, Rammollito… e esse come Scala!

Otis: “Ecco la scala signor Luthor… Subito… subito… Io volevo… Non avevo visto… Io… Mi scusi signor Luthor, io… Ahi!

Luthor ha posto un piede sulla mano di Otis.

Luthor: “Nell’intervista dice che il pianeta Krypton esplose nel novecentoquarantotto. Quel ridicolo scherzo di natura è stato tre anni in un razzo spaziale da lì alla Terra…  Ergo… Lo sai perché il numero duecento è così altamente simbolico sia per te che per me?

Otis: “Per tutti e due?

Luthor: “È il tuo peso e il mio quoziente di intelligenza. Pensate ora, gente! Ragionamento deduttivo, è così che si chiama.

Otis: “Eh, sì.

Luthor: “Frammenti del pianeta Krypton sono esplosi e rimasti vaganti nello spazio. È ragionevole presumere che alcune di quelle particelle di detriti siano finite sulla Terra.

Teschmacher: “Meteoriti!

Luthor: “Jawol… Et voilà!

Stacca un foglio da un libro e lo lancia a Otis che lo prende al volo, lo guarda e lo passa alla signorina Teschmacher.

Teschmacher (leggendo): “Un meteorite trovato ad Addis Abeba… Ehm… Lo so che prenderò una sberla sulla bocca per questo ma… con ciò?

Luthor: “Con ciò? Vuoi dire che per noi sono solo meteoriti? Molto giusto. Ma la radioattività specifica è così alta che per chiunque provenga dal pianeta Krypton questa sostanza è letale.

Otis: “Un momento, signor Luthor. Vuol dire che fuoco e proiettili non gli fanno niente e che questa roba qui può… può… ucciderlo?

Teschmacher: “Può ucciderlo?! Oh, sì, già…

Luthor: “Ma non sentite una specie di… una specie di… di scossa elettrica al trovarvi nella stessa stanza con me?

Il diabolico piano di Luthor entra nella sua fase operativa. I tre riescono ad intercettare i due missili intercontinentali, uno della marina e l’altro dell’esercito, che dovranno essere lanciati da lì a poco e riescono a cambiare la sequenza operativa di lancio.

Intanto, nella redazione del Daily Planet, Perry White sta consigliando Clark su come svolgere il proprio lavoro con più grinta quando il giornalista capta un suono ad altissima frequenza che si traduce in parole.

Luthor: “Qui parla Lex Luthor. Un solo essere vivente con meno di quattro zampe può sentire questa frequenza, Superman e quello sei tu. Fra circa cinque minuti una pasticca di gas venefico contenente un composto di Litio e Propano verrà immessa in migliaia di condotti d’aria di questa città annientando metà della popolazione di Metropolis… Lo so che ti sembrerò un po’ eccessivo ma è l’unico modo per conoscerti, Superman. Sapevo che non avresti mai accettato un invito a prendere un the, ma un disastro con gente in pericolo, gente che ha bisogno di aiuto… Beh sì, sapevo che a questo non avresti resistito. Un’occasione per fare il boy scout, capisci che voglio dire? …In te c’è una forte vena di bontà ma in fondo nessuno è perfetto… Quasi nessuno!

Intanto i missili vengono lanciati dai militari ma la traiettoria si rivela subito irregolare e nessun espediente usato per farli deviare o esplodere sortisce effetto. Superman penetra nel rifugio segreto di Luthor attraverso il cemento perforandolo come un gigantesco trapano e abbattendo la porta di metallo con la massima facilità.

Prima però di questo ultimo gesto, nella nuova versione, deve affrontare tre trappole preparate da Luthor a difesa del suo rifugio: una batteria di mitragliatrici che scaricano inutilmente sul suo corpo invulnerabile una pioggia di proiettili, lingue di fuoco che lo avvolgono senza bruciarlo e una cascata di ghiaccio che lo ricopre in un blocco nevoso che lui abbatte facilmente con un pugno.

Si trova così faccia a faccia con Lex Luthor il quale per prima cosa gli rivela che la minaccia del gas era solo un bluff, poi lo conduce a osservare una carta dell’America disegnata sul pavimento.

Luthor: “Ora, come forse sai o forse non sai, io sono, come si dice, fino al collo nei beni immobiliari e per fare soldi in quel campo uno deve comprare a poco e vendere a tanto, giusto?

Otis: “Giusto!

Luthor: “Giusto! Quindi il problema è come far aumentare il valore del terreno dal momento dell’acquisto al momento della vendita. Questa è la California, lo stato più ricco e popoloso degli Stati Uniti.

Superman: “Non ho bisogno di lezioni di geografia, Luthor!

Luthor: “Ah, si, ma certo, ci sei già stato… Dimenticavo… Viaggi molto non è vero? Dove ero rimasto?

Otis: “California.

Luthor: “California, esatto! La faglia di San Andrea ti dice qualcosa?

Superman: “Sì! È la congiunzione di due grandi masse, la faglia è assai instabile e si sposta provocando dei terremoti in California di quando in quando…

Luthor: “Magnifico! Neanch’io avrei saputo dirlo meglio. Tutto ciò che è ad Ovest di questa linea è il bene immobile più ricco e più caro del mondo. San Diego, Los Angeles, San Francisco. Tutto ciò che è al di qua della linea non è centinaia e centinaia di miglia di deserto privo di valore che, guarda caso, è di proprietà…

Otis: “…Della Lex Luthor Corporation…

Luthor: “Ora… Dammi del pazzo, dammi dell’irresponsabile ma mi è venuto in mente che facendo esplodere una bomba di mille megaton nel punto giusto si potrebbe…

Superman: “…Distruggere quasi tutta la California! Milioni di innocenti verrebbero uccisi… La Costa Occidentale, così com’è…

Luthor: “…Cadrebbe nell’Oceano… Bye! …Bye California! …Salve Nuova California… La mia questa volta… (legge sulla nuova carta che ha sovrapposto all’altra sul pavimento) Costa del Lex, Luthorville, Marina del Lex, Otisburg… Otisburg…

Otis: “La signorina Teschmacher ha anche lei un suo posto, signore…

Luthor: “Otisburg?!

Otis: “È solo un piccolo posto…

Luthor: “OTISBURG?!

Otis: “D’accordo, lo cancello, lo cancello… era talmente piccolo…

Superman: “Sei un visionario, Lex Luthor. Un visionario malato e contorto. Il tuo piano non funzionerebbe mai!

Luthor: “Ammetto che ci sono stati dei problemi. Regolare la precisa traiettoria del missile, trovare il punto ottimale di sollecitazione della linea della faglia che, a proposito, è l’obbiettivo, proprio qui…

Nel posto indicato da Luthor c’è Lois Lane mandata per un servizio per cercare di scoprire la misteriosa identità del compratore di tutta la zona desertica (noi ora sappiamo chi è) e c’è anche Jimmy Olsen, che sta fotografando una diga.

Intanto Luthor ha intrappolato Superman con la Kryptonite e lo abbandona al suo destino ma interviene a salvarlo la signorina Teschmacher in quanto ella ha appena saputo che il secondo missile cadrebbe proprio nella cittadina dove abita sua madre. Superman promette di fermare prima quel missile e la sua missione riesce ma è troppo tardi per fermare il secondo che esplode nel punto critico della faglia di San Andrea la quale comincia a spaccarsi. Superman interviene prontamente e penetra nelle viscere della Terra riuscendo a ricomporre la frattura ma deve ancora precipitarsi a salvare un pullman di bambini, un treno che sta per deragliare mettendosi al posto delle rotaie. Poi la diga si rompe e una gigantesca valanga d’acqua precipita a valle verso un paese vicino, Superman non solo fa precipitare dei massi nella vallata creando così un argine che frena la furia delle acque ma salva anche Jimmy che stava per precipitare dentro la diga stessa. Purtroppo, però non giunge in tempo a salvare Lois Lane che, con la sua auto è caduta in un crepaccio apertosi improvvisamente sulla strada.

Quando l’uomo d’acciaio giunge a disseppellire l’auto la ragazza è già morta. Superman è disperato, non si dà pace e si precipita nel cielo e, mentre perfora le nuvole sente le voci del suo padre adottivo, la sua e quella, insistente di Jor-El.

C’è una sola cosa che so, figliolo, ed è che tu sei qui per qualche motivo…

Tutte le cose che so fare, tutti quei poteri… e non sono riuscito a salvarla…

Ti è proibito interferire con la storia degli uomini… ti è proibito… Proibito… Proibito!

Superman gira intorno alla Terra e ne cambia il moto di rotazione, ciò è sufficiente per far arretrare il tempo (sigh!) e poi, invertendo il volo, rimette la Terra nella sua rotazione normale.

Nulla è accaduto ancora, Lois è viva. Superman va a catturare Luthor e Otis salvando, in un’altra scena mancante, la signorina Teschmacher che il geniale criminale stava per dare in pasto a dei coccodrilli, e li porta in volo all’interno di un penitenziario.

Superman: “Buona sera Direttore. Questi due uomini saranno al sicuro qui finché non avranno un regolare processo.

Direttore: “Chi sono, Superman?

Luthor: “Lex Luthor, la più grande mente criminale dei nostri tempi…

Otis: “…Dei nostri tempi…

Luthor: “Le comunico ufficialmente…

Otis: “Le comunico ufficialmente…

Luthor: “Che queste mura…

Otis: “Che queste mura…

Luthor: “Vuoi chiudere il becco?

Otis: “Vuoi chiudere il becco…

Luthor: “Imbecille, scemo, buono a nulla, cretino…

Direttore: “Portateli via. Questo paese è di nuovo al sicuro Superman, non so come ringraziarti.

Superman: “No, signore, non mi ringrazi. Facciamo tutti parte della stessa squadra.

Riparte verso nuove avventure che, puntualmente, avverranno…

Anche il poderoso Superman, senza effetti speciali, sarebbe stato un Clark Kent qualsiasi, si devono infatti alla tecnica del blue screen i magnifici voli del supereroe in lotta contro il male! Nelle scene girate in studio Christopher Reeve era sospeso con dei fili, attaccati alla tuta, a una struttura di sostegno (simile a una gru) e, muovendosi a destra e sinistra, doveva dare l’impressione di solcare il cielo. Non fu facile all’inizio coordinare i movimenti in modo da non perdere l’equilibrio, ma grazie all’aiuto di un maestro Reeve riuscì in poco tempo a “volare” alla perfezione; in fase di post produzione i fili furono cancellati e fu sovrapposta l’immagine di sfondo desiderata. Ah, naturalmente l’effetto vento è stato realizzato grazie a un ventilatore di grande potenza situato, a seconda delle necessità, in fronte o in retro all’attore.

La ricerca dell’attore più giusto per interpretare la parte di Superman è stata molto difficile: ci voleva una faccia pulita, non importava la notorietà, quindi s’interpellarono diversi personaggi come Terence Stamp (alla fine fu scartato per suo rifiuto) e Ryan O’Neal … Su O’Neal ci furono varie opinioni, chi diceva che sarebbe stato un eroe con i fiocchi e chi diceva che sarebbe stato solamente Ryan O’Neal in un costume attillato; Sylvester Stallone avrebbe avuto un successone nella tutina blu, ma fu proprio lui a riferire alla stampa che non se la sentiva; sarà stata forse questa sua grande controvoglia a fargli desiderare in seguito di essere presente sul set? Bruce Jenner poteva essere l’uomo adatto, ma il suo giovane volto purtroppo non lo era. Finalmente si arrivò a Reeve, dapprima incerto, poi entusiasta. Ed entusiasti erano anche i produttori: Reeve aveva gli stessi tratti somatici di quel famoso Superman che tante volte era stato disegnato nei fumetti.

Le svolazzate di Reeve sono state filmate con un sistema di ripresa chiamato Zoptic (ideato e costruito da Persic), attraverso il quale si cancellarono tutti i problemi di blue screen: lo Zoptic fu veramente una manna dal cielo, si poteva manovrare la camera in qualsiasi modo, in qualsiasi direzione, consentendo una continua fluidità della ripresa. Assecondando i movimenti di Reeve la macchina da presa si spostava a destra e sinistra, abbassandosi e allontanandosi dal soggetto; se si paragona la Zoptic con una normale altra camera da presa si può facilmente capire che la differenza è enorme, soprattutto nella resa finale.

Nelle riprese del pianeta Krypton si potrà certamente notare l’originalità dell’ambientazione, con tutti quei cristalli che simboleggiano la conoscenza accumulata nei secoli dal popolo; John Barry ideò i cristalli combinando insieme diversi elementi come fibra di vetro, polistirene, gesso e plexiglas, oltre a un particolare materiale che permetteva all’insieme di scintillare. Durante la scena del crollo poi si è ricorso all’utilizzo di sali minerali e sale da cucina: l’effetto è molto realistico e di basso costo… la fatica maggiore fu quella di togliere tutto il sale dal set. Un simpatico aneddoto riguardo al sale è stato raccontato da un aiuto attrezzista, James Darren, che, molto sensibile ai problemi dei bambini poveri, raccolse tutto il sale da cucina possibile, lo depurò e, assieme alla moglie Donna, organizzò una grande cena con spettacolino: lo spettacolo consisteva nell’interpretazione di una favola popolare nella quale il principe eroe doveva attraversare una landa innevata per salvare la sua dolce principessa; la neve naturalmente era stata fatta con il sale! Lo spettacolo ebbe successo e James e Donna divennero gli eroi del quartiere… E tutti sentirono la loro mancanza quando entrambi perirono in una sciagura aerea nel 1990.

Per riprendere tutte le scenografie del crollo, si è utilizzata la tecnica delle matte e della multiesposizione, sovrapponendo al sale rottami vari; mentre per il resto dei crolli si sono utilizzati diversi modellini in miniatura ripresi da varie angolazioni. Lo stesso si dica per i modellini delle macchine esplose lungo la strada: la strada stessa fu riprodotta in scala 1/8 e in scala 1/1; dal momento che l’esplosione dei modellini avrebbe richiesto un lunghissimo procedimento d’integrazione con le scene degli stuntman, si ovviò il tutto costruendo persone piccolissime (robottini) che scappavano dappertutto; magari andando al rallentatore si possono notare le gambe stilizzate di questi robot, ma guardando il film a velocità normale, tutto è veloce e non c’è il tempo di soffermarsi a guardare i piccoli dettagli. La ragione principale per cui non è stata girata la scena a dimensioni naturali, riguardava le automobili: ovvero come era possibile sollevare una auto vera (anche se svuotata al suo interno), farla piroettare e poi schiantarla al suolo? Le auto di polistirolo erano troppo leggere, quelle di cartone prendevano fuoco subito, quelle di plastica non volavano abbastanza in alto, e allora? Ecco il motivo del plastico in scala con le auto finte!

Durante una piccola sosta in un ristorantino fuori città, Reeve s’imbatté in una giornalista, molto cordiale e per niente impicciona, che lo pregò di scrivere una dedica a suo figlio sedicenne, costretto su di una sedia a rotelle fin dalla nascita… Reeve si meravigliò che la giornalista non volesse intervistarlo e con gioia s’intrattenne con lei a discutere del più e del meno della lavorazione del film; si mostrò in particolare snervato ed esausto raccontando delle molte ore all’incrocio tra la 57th e la 5th strada a Manhattan fermando il traffico per girare le scene esterne. Giurò che non avrebbe più fatto l’idiota in tuta blu fermo in mezzo alla strada!

Due buffi record si è conquistato il film di Richard Donner: quello dei più lunghi titoli di testa e di coda (5 minuti in testa e 7 minuti in coda) e del maggior numero di nomi che compaiono fra i titoli di testa e di coda (ben 457); certo non ha niente a che vedere con i 4000 e passa di quel famoso film giapponese, ma anche qui non si scherza!

Superman, il film, ha ricevuto il Premio Hugo per la Migliore Presentazione dell’anno (Best Dramatic Presentation of 1978) durante la Convention Mondiale di Fantascienza londinese; ha ritirato il premio Chris Reeve, trovandosi in Europa per girare alcune scene del secondo capitolo del supereroe in tuta blu.

(1 – continua)

Giovanni Mongini