FANTASCIENZA STORY 130

È UN UCCELLO? È UN AEREO? NO! È UN ULTRACORPO! (1978) – PARTE 02

TERRORE DALLO SPAZIO PROFONDO (Invasion of the Body Snatchers)

In un mondo lontano delle strane spore lasciano un astro morente e si perdono nello spazio. Il loro girovagare attraverso stelle e nebulose le porta verso un pianeta azzurro contornato di nuvole… la Terra.

Comincia con queste sequenze il remake di un famoso film di fantascienza: L’invasione degli ultracorpi di Don Siegel, ispirato al romanzo Gli invasati di Jack Finney e non sarà nemmeno il solo perché, tra qualche anno, incontreremo Ultracorpi: l’Invasione Continua di Abel Ferrara e Invasion di Oliver Hirschbiegel. Questa versione, per la regia di Philip Kaufman, costituisce anche una specie di seguito del film di Siegel, anche se, come vedremo, il termine non è del tutto esatto ma è indubbio che questo remake abbia, in alcuni momenti, reso omaggio al suo illustre predecessore. Torniamo quindi alla pellicola di Kaufman che si svolge non più in un piccolo paese come Santa Mira ma nella ben più grande e popolosa San Francisco. Le spore sono giunte inosservate sul nostro pianeta e si sono abbarbicate agli alberi, ai fiori e alle piante e si sono evolute in piccole bacche dal fiore rosa.

Una biologa del Ministero della Sanità, Elizabeth Driscoll (Brooke Adams) raccoglie uno dei fiori e se lo porta a casa dove trova, comodamente seduto sul divano, il suo convivente, Geoffrey (Art Hindle), ipnotizzato davanti al televisore per seguire le partite di baseball. Elizabeth cerca di capire di quale specie possa essere il fiore che ha trovato e giunge alla conclusione che si tratti di un “gre” cioè una pianta “epilobica”: il risultato della impollinazione di due piante di specie diverse che originano così una terza specie unica nel suo genere. Elizabeth mette la pianta in un vaso e lo colloca sul comodino vicino a un addormentato Geoffrey e si corica accanto a lui. Matthew Bennell (Donald Sutherland) è invece un vice direttore del Ministero della Sanità e il suo compito è quello di girare per i ristoranti a controllare le cucine e le condizioni igieniche delle stesse. È amico di Elizabeth e chiede alla ragazza di poter fare per lui un test per la salmonella su dei reperti per la commissione di igiene domani mattina presto. Il giorno dopo Elizabeth vede Geoffrey allontanarsi senza nemmeno dirle una parola, passando davanti a un vecchio mendicante suonatore di banjo con il suo cane.

Quando la ragazza torna a casa Geoffrey deve uscire per andare a una misteriosa riunione senza nemmeno guardare la finale di campionato. Elizabeth va a casa da Matthew e gli espone le sue perplessità circa lo strano cambiamento di Geoffrey, ma l’uomo non le dà molto peso. Il mattino dopo Matthew esce di casa e saluta il vecchio Henry e cioè il suonatore di banjo. La giornata trascorre normalmente e Matthew sta per rientrare a casa quando una mano gli si poggia sulla spalla, lui si gira di scatto: è Elizabeth, molto scossa dagli avvenimenti della giornata. Matthew prende la macchina e, mentre accompagna la ragazza da un suo amico psichiatra, si fa spiegare da lei l’accaduto.

Elizabeth: “Continua ad incontrarsi con persone… Sembra che tutti si riconoscano tra loro, che ci sia qualche cosa che li lega gli uni agli altri, qualche segreto… dà la sensazione di una grande congiura.

Matthew: “Ma, via… Congiura! Quale congiura!

Elizabeth: “Matt, io ti dico che qui sta accadendo qualcosa, qualcosa che mi spaventa, ho cercato tutt’oggi di vedere Geoffrey, di parlare con lui. Lui è sempre allo studio la mattina…

Elizabeth trova lo studio dentistico chiuso e, dalla finestra dell’atrio, vede in strada Geoffrey che si allontana con la sua infermiera e li segue.

Elizabeth: “Era veramente strano… Geoffrey aveva incontri con ogni tipo di strani individui… Si passavano cose tra loro…

Matthew: “E non ne conoscevi neanche uno?

Elizabeth: “No, tutti sconosciuti.

Matthew: “Beh, forse erano pazienti di Geoffrey…

Elizabeth: “No, no Matthew, ne sono sicura! L’ho seguito per tutto il giorno da un capo all’altro della città e dovunque andava c’erano questi incontri con persone estranee… Mi sentivo così stupida… Questo andare in giro pedinandolo, spiandolo, non riesco a parlarci… Che posso fare?

Matthew: “Okay, beh… Kibner sarà in grado di spiegarti qualcosa…

Elizabeth: “Io non ho bisogno di uno psichiatra!

Matthew: “Ma devi dimenticarti che è uno psichiatra, pensa a lui come un uomo intelligentissimo, molto umano. È alla presentazione di un suo libro: è anche uno scrittore molto noto, vedrai che ti piacerà! Basta solo che ti dimentichi il fatto che è uno psichiatra.

Elizabeth: “Non lo so! Matthew, ho vissuto per tutta la vita in questa città ma in qualche modo, oggi, sentivo che era cambiata. La gente era diversa. Non solo Geoffrey ma tutti. Ieri sembrava tutto normale, oggi tutto lo sembrava ugualmente ma non lo era, era un incubo, era una cosa spaventosa, come se la città fosse cambiata in una notte!

Mentre Matthew cerca di distrarla con qualche battuta entra in scena il primo “omaggio” del regista al film precedente: un uomo, inseguito da un gruppo di gente, quasi si getta sulla macchina di Matthew, nei titoli di coda è indicato come running man ma noi lo abbiamo conosciuto come Miles Bennell e cioè l’attore Kevin McCarthy (1914 – 2010), protagonista de L’Invasione degli Ultracorpi, permetteteci quindi di chiamarlo così.

Miles: “Aiuto! Aiuto! …Arrivano! Arrivano! Arrivano!

Matthew: “No, no, mio Dio! Lo sportello… Bloccalo!

Miles: “Ascoltatemi, arrivano… Arrivano!

Elizabeth: “Ma non dovremmo aiutarlo?

Miles: “Ascoltatemi… Ascoltatemi!

Matthew: “Questo è pazzo da legare!

Elizabeth: “È terrorizzato!

Miles: “Poi toccherà a voi! Vi prego, anche voi siete in pericolo, vi prego, ascoltatemi… E’una cosa terribile, vi prego, toccherà anche a voi… aiuto… anche a voi… arrivano… arrivano…

Si allontana di corsa, sempre inseguito, e scompare dietro l’angolo di una via, poi si ode uno stridìo di freni e un urto soffocato, quando l’auto di Matthew gira l’angolo Miles giace a terra, morto, con attorno le persone che lo inseguivano, mute e immobili davanti al suo corpo. Giunti nel luogo dove Kibner presenta il suo libro Matthew cerca di sapere per telefono, chiamando la polizia, cosa possa essere accaduto ma non riesce ad avere alcuna informazione utile.

Intanto Elizabeth vede Kibner che cerca di calmare una donna in preda a un attacco isterico convinta che il marito non sia il marito. Dopo aver cercato di intervenire nella questione senza risultato, Elizabeth vede che Kibner riesce a calmare la donna che torna a casa con il marito. Matthew presenta la ragazza allo psichiatra e a un altro amico di entrambi, Jack Bellicec (Jeff Goldblum), titolare con la moglie Nancy (Veronica Cartwright) di un’azienda termale e poeta mancato a tempo perso. Permetteteci, ora che abbiamo conosciuto i personaggi principali della vicenda, di soffermarci sui nomi degli stessi e dei ruoli che hanno assunto in questa versione. Rispetto al film di Siegel, Miles Bennell è diventato Matthew Bennell ed è passato da medico generico a vice ispettore del Ministero della Sanità. Bechy Driscoll ha cambiato anche lei solo il nome in Elizabeth ma qui è una biologa. Jack Belicec è rimasto tale e quale solo che da scrittore è scaduto a poetucolo mentre Wilma è passata a chiamarsi Nancy. Cambiamento totale invece per Dan Kaffman che è diventato in questa versione uno psichiatra di grido: David Kibner, peraltro interpretato da Leonard (Spock) Nimoy (1931 – 2015). In ultimo ci piace ricordare che in questo secondo film Miles gridava anche la frase “È vent’anni che lo sto dicendo!” ma è stata tagliata nella versione italiana perché incomprensibile. D’altra parte, all’epoca, e forse nemmeno oggi, la Warner, distributrice del film, non sapeva che si trattava della riedizione di una pellicola abbastanza famosa e apprezzata anche dalla critica non specializzata, ma è noto che per molti distributori, come per oggi molti videotecari, vendere o noleggiare pellicole, videocassette, scarpe o anche gondole è la stessa cosa, per quello che ne capiscono…

Spostiamo ora la scena presso i bagni dei coniugi Bellicec, uno strano tipo dalla lunga barba si è appena allontanato dalla corsia e, dietro una tenda, si ode uno strano scricchiolio sinistro… Nel frattempo Matthew ha accompagnato a casa Elizabeth: il colloquio con Kibner l’ha un po’ calmata ma, per scrupolo, l’uomo l’accompagna fin dentro casa, entrambi chiamano a gran voce Geoffrey che, nascosto dietro un angolo, non risponde… Convinto che tutto sia a posto Matthew se ne va e si reca al centro termale dei Belicec, i quali hanno appena trovato uno strano corpo abbandonato su un lettino per massaggi.

Nancy: “Senti, io chiamo la polizia!

Matthew: “No! Non lo fare…

Nancy: “Perché?

Matthew: “È meglio di no! Penso che Jack abbia ragione… sembra allo stato fetale con faccia e corpo da adulto…

Nancy: “Questo è un mostro. Ha i peli dappertutto…

Matthew: “Sembra incompiuto… Il naso, le labbra, le orecchie…

Jack: “Le mani… Ma tutto come se fossero solo sbozzati, quasi informi.

Nancy: “Jack! Non toccarlo, ma non ti fa ribrezzo?

Matthew: “Niente respirazione…

Jack: “Non ha impronte digitali.

Matthew: “Non ha le impronte… Come un feto!

Nancy: “Se hai detto ora che era un adulto!

Matthew: “Ho detto che era adulto solo perché è alto. Tu quanto sei alto?

Jack: “Un metro e novanta.

Matthew: “E quanto pesi?

Jack: “Ottantadue, perché?

Nancy: “Ah no! Oh no, no Matthew! Oh Jack!

Matthew si precipita al telefono.

Jack: “Chi stai chiamando?

Matthew: “Elizabeth…

Jack: “Perché chiami Elizabeth?

Il telefono suona a casa della ragazza e lei allunga la mano, stacca la cornetta e se la porta all’orecchio, ma un tremendo torpore l’assale…

Geoffrey prende il ricevitore e stacca la linea.

Al suono di occupato Matthew si precipita a casa della ragazza non senza aver detto prima ai due di chiamare David Kibner.

Intanto Jack si è sdraiato un poco per riposarsi, Nancy si avvicina al corpo che apre gli occhi davanti a lei. La donna urla e trascina via un frastornato Jack nell’altra stanza e, per poco, non rovinano addosso a David…

Nel frattempo Matthew è entrato di nascosto in casa di Elizabeth e Geoffrey, quest’ultimo è seduto al piano di sotto davanti alla televisione. L’uomo sale in camera da letto ma prima, con orrore, vede un corpo quasi identico alla ragazza, che si sta formando tra le piante del patio. Non riuscendo a svegliare Elizabeth, Matthew se la porta via. Intanto David non ha trovato nessun corpo dai Belicec e anche la polizia, chiamata da Matthew a casa di Geoffrey, non trova nulla, anzi è solo grazie all’intervento di David se egli evita una denuncia di violazione di domicilio. È l’alba e sono tutti radunati in casa di Matthew.

David: “Va bene, torniamo da capo e ripercorriamo il cammino, passo per passo. Tutti voi avete visto un corpo là ai bagni. Avete pensato che fosse un morto, non sapevate che cosa fosse, lo avete toccato, tutti l’avete toccato. Nancy gli ha visto aprire gli occhi…

Nancy: “Guardava diritto a me!

David: “E Belicec? Anche tu gli hai visto gli occhi aperti?

Jack:No! Io l’ho visto sanguinare il naso!

David: “Beh, ma se gli hai visto sanguinare il naso e Nancy ha visto che aveva gli occhi aperti, non poteva che essere vivo!

Matthew: “David, dove sbagli è nel volerlo considerare un essere umano, non era umano.

David: “Matthew… Che altro poteva essere?

Matthew: “Era un corpo, non un essere umano.

Jack: “Aveva dei peli bianchi addosso…

Matthew: “Cresceva… Quello allo stabilimento di Jack era… era uguale a Jack ma non era sviluppato come quello di Elizabeth.

Jack: “E aveva una specie di viticci…

Matthew: “Quello accanto ad Elizabeth cresceva a sua immagine…

Elizabeth: “E se Matthew non mi portava via di là… la stessa cosa che è successa a Geoffrey sarebbe successa a me!

David: “Elizabeth, mi direbbe qual è la sua opinione precisa su quello che sta accadendo?

Elizabeth: “È come se le persone fossero duplicate e una volta che è successo a te sei parte di questa cosa… e a me era quasi successo!

Nancy: “Senta! La ragione per cui non crede ad Elizabeth è perché l’altro corpo di Elizabeth è sparito e lo sa perché è sparito? Perché Geoffrey lo ha portato via!

Jack: “Che ne è stato dell’altro mio corpo allora?

David: “Oh, amici, per favore, volete ascoltarmi un momento? Scusate ma volete rendervi conto di quello che dite? Vi concedo che un corpo sia stato rimosso, perfino che si sia alzato e se ne sia andato, ma quando voi parlate di un altro corpo di Jack, di un altro di Elizabeth, di
persone che verrebbero duplicate non vi sembra di farneticare?

Elizabeth: “Crede che noi non lo sappiamo quanto sa di insensato? Ma cosa crede che facciamo, che ce lo stiamo inventando?

Jack: “Che cos’è che ti sembra inaccettabile? Ci credi che il corpo ai bagni era uguale a me? E che quello a casa sua era uguale a lei?

Elizabeth: “Saremmo tutti impazziti?

Nancy: “Lei sta cercando di convincerci che siamo tutti dei visionari, perché sta cercando di fare questo?

David: “Io sto solo cercando di aiutarvi. Mi chiamate nel cuore della notte chiedendomi di venire ad aiutarvi. Questo solo cerco di fare.

Jack: “Beh, scusaci se noi ti abbiamo svegliato… Se… Se ti abbiamo disturbato. Hai ragione, credo che ti dobbiamo delle scuse… Insomma voglio dire, sono proprio brutte cose da farsi… hai anche sconvolto mia moglie…

Durante la conversazione Matthew era uscito in terrazza, David lo raggiunge.

Matthew: “Io non so cosa sia e da che dipende ma io ero lì, ho visto quella cosa e la combatterò!

David: “Matthew, amico mio, io a te credo. Ti conosco da troppo tempo per non crederti, ma che cosa vuoi fare?

Matthew: “Beh, se avessi il sostegno delle autorità istituirei lo stesso tipo di misure d’emergenza che si adottano per una epidemia di colera o l’epatite virale, qualcosa del genere!

David: “Che cosa vuoi che faccia io?

Matthew: “Forse con il Ministero della Sanità la spunterei ma, se esplode il panico, serviranno la Polizia e la Guardia cioè a dire il Sindaco e il Sindaco è un tuo paziente vero?

David: “Come lo hai saputo? Cosa vuoi che faccia?

Matthew: “Gli puoi preannunciare una mia telefonata?

David: “Lo chiamo io tra un’ora. Sarò al mio studio se ti viene qualche altra idea. Tienimi al corrente, telefonami!

Lo psichiatra scende la scala esterna e raggiunge la sua macchina e, dentro la stessa, troviamo Geoffrey con un’altra persona. David li guarda ed esclama.

David: “Al più presto possibile.

In casa di Matthew intanto vengono formulate una ridda di ipotesi, soprattutto Nancy ed Elizabeth sembrano particolarmente agitate.

Jack sta annusando uno strano fiore trovato assieme a degli altri fiori. Matthew ascolta in silenzio.

Elizabeth: “Buttalo via, Jack!

Jack: “È una bacca con il fiore sopra.

Elizabeth: “È un fiore che non mi è riuscito di trovare in nessun libro perché è una nuova specie.

Nancy: “Jack, buttalo!

Jack: “È solo un fiore rosa.

Elizabeth: “Potrebbe essere venefico! Sentite: io ho visto questi fiori dappertutto, crescono come parassiti sulle altre piante, improvvisamente! Ma da dove vengono?

Nancy: “Dallo spazio!

Jack: “Non diciamo sciocchezze… Dallo spazio…

Nancy: “Perché no?

Jack: “Perché non viene dallo spazio!

Nancy: “Perché?

Jack: “Vogliamo tirar fuori anche i fiori spaziali adesso?

Nancy: “Ma, scusa, perché non dei fiori spaziali?  Perché dobbiamo solo aspettarci dei dischi volanti?

Jack: “I dischi volanti io non li ho mai aspettati davvero!

Nancy: “Ma forse hanno altri mezzi per entrare nel nostro sistema…

Elizabeth: “È giusto! Potrebbero entrare in noi solo toccandoli o sentendone il profumo!

Nancy: “Non ce ne accorgeremmo mai. Già siamo saturi di sostanze velenose, mangiamo delle porcherie e le respiriamo!

Elizabeth: “Sentite, a cosa si debba io non lo so, ma io mi sento come se fossi stata avvelenata oggi. Dobbiamo prendere quei fiori e farli analizzare! Questa è la sola cosa certa. In quelli c’è qualcosa!

Nancy: “Sì! Qualcosa che potrebbe entrare nei nostri organismi ed agire sui nostri codici genetici per cambiarci o chissà per cos’altro! Ma, del resto, non c’è quella teoria secondo cui migliaia di anni fa uomini di altri mondi scesero sulla Terra e si accoppiarono con le scimmie per creare la razza umana?! E tu, Matthew, te ne stai zitto!

Dal suo ufficio Matthew cerca di mettersi in contatto con il Sindaco e con altri responsabili. Con uno di essi ha un incontro che non ha seguito. Altre telefonate fatte nei più disparati momenti, non sortiscono alcun effetto, solo scuse, esitazioni se non menzogne.

La sera, nel terrazzo della casa di Matthew, Jack cerca di sintonizzare la radio su qualche stazione, ma il silenzio è praticamente totale. Piuttosto teso Matthew scende in giardino per chiudere la porta d’ingresso. Poi si sdraia su una comoda poltrona in terrazza, accanto a lui Nancy e Jack stanno sonnecchiando e, in camera, Elizabeth sta dormendo profondamente.

Qualcosa si muove in mezzo alle piante, un sottile filamento, mosso con abile stop motion, si abbarbica al polso di Matthew mentre un fiore vicino si sta ingrossando e aprendo, dalla gigantesca bacca esce un corpo in formazione… è un attimo e il giardino brulica di corpi, ognuno con un tremendo e mortale compito da svolgere…

Sono le urla di Nancy a svegliare finalmente Matthew, dopo poco sono tutti svegli ma già due pattuglie della polizia si stanno avvicinando alla casa, il telefono è inutilizzabile e ai quattro non resta che scendere in strada dalla porta secondaria e fuggire per le strade della città. Jack si fa seguire promettendo a Matthew degli aiuti, seguito da Nancy i due scompaiono nella notte mentre Elizabeth e Matthew cercano di passare inosservati in mezzo alla folla ma è tutto inutile, lanciando una sorta di sibilo, i mutati indicano i due e poi li inseguono fino a che non riescono a salire su un taxi. La macchina in questione è guidata da Sam Peckinpah (1925 – 1984) che impersonò, nella precedente versione di Siegel, l’uomo del gas e divenne poi un apprezzatissimo regista (Sfida nell’Alta Sierra, Il Mucchio Selvaggio, Cane di Paglia, Getaway, ecc..) e che purtroppo morirà sei anni dopo essere apparso in questo film. Matthew ed Elizabeth si rifugiano negli uffici del Ministero della Sanità e da lì vedono partire per altre città camion di baccelli.

All’improvviso la porta si apre e appare Jack ma, dietro di lui, ci sono anche David e Geoffrey assieme ad altri “copiati” che afferrano i due mentre David fa loro un’iniezione. I due fuggitivi si accasciano sulle sedie apparentemente privi di forze.

Elizabeth: “Che ne sarà di noi?

David: “Tornerete a nascere in un mondo imperturbato, libero dall’angoscia, dalla paura, dall’odio.

Matthew: “Tu ci stai uccidendo…

Jack: “Questo non è vero, David ha ragione! Le vostre menti, i vostri ricordi saranno totalmente indenni. Tutto di voi rimane intatto.

Matthew: “Per tutta la vita sei stato contro Kibner, ma che stai dicendo? Che cosa… (l’ago gli penetra nella mano) David, mi stai uccidendo… David! David! Cos’è che ci hai iniettato?

David: “È un blando sedativo che vi aiuterà a dormire.

Elizabeth: “Io la odio!

David: “Noi non vi odiamo. Non c’è più bisogno di odio o di amore.

Elizabeth: “Ti amo, Matthew.

Matthew: “C’è gente che vi combatterà, David.

Elizabeth: “Vi fermeranno!

David: “Tra un’ora non vorrete più che ci fermino… Non fossilizzarti in concetti superati, Matthew. Stiamo evolvendo in una nuova forma di vita. Vieni e guarda.

Matthew: “David…

David solleva i due di peso e li porta a vedere i due baccelli che si stanno aprendo… David crede che il sedativo abbia fatto effetto, non sa che, poco tempo prima, i due si erano imbottiti di pillole stimolanti.

David: “Siamo venuti qui da un mondo in agonia, trasportati nell’universo di pianeta in pianeta con la spinta dei venti solari. Ci adattiamo e sopravviviamo. Lo scopo della vita è sopravvivere…

Matthew spinge via bruscamente David ed Elizabeth lo tramortisce con una provetta mentre anche Jack finisce a terra, morto. Poi i due trascinano David dentro a una cella frigorifero e lo chiudono dentro.

Mentre stanno guadagnando l’uscita incontrano Nancy e, nello stesso tempo, con il suo sibilo, David riesce a dare l’allarme ai suoi amici. Nancy rivela ai due di essersi separata da Jack e di essere in grado di circolare in mezzo ai “copiati” senza che essi si accorgano di nulla.

Nancy: “Io mi sono aggirata in mezzo a loro per ore. Si riesce ad ingannarli.

Matthew: “Come?

Nancy: “Non mostrando sentimenti, nascondendo le emozioni.

La fuga in mezzo agli altri, cercando di passare inosservati sarebbe anche riuscita se Elizabeth non vedesse in mezzo alla strada un cane con la testa umana, si tratta del vagabondo suonatore di banjo, Henry, e del suo cane che si erano addormentati assieme vicino a un unico baccello: il risultato è stato un composito tra i due.

Elizabeth urla e l’inseguimento ricomincia mentre Nancy si defila di nascosto.

I due salgono su un camion che li porta dentro a una strana fabbrica che si rivela poi essere il vivaio dei semi dei baccelli. Dal vicino porto i due sentono la sirena di una nave e una musica molto bella, Matthew si allontana un attimo per vedere che anche sulla nave stanno caricando dei baccelli mentre la musica era quella di una radio.

Tornato sui suoi passi Matthew trova la ragazza addormentata, il sonno è ormai troppo profondo e lui non riesce più a svegliarla, la mutazione avviene in un attimo: il corpo della vera Elizabeth si “sfoglia” tra le sue mani e, qualche metro più in là, appare la falsa Elizabeth. Matthew fugge sul tetto del vivaio e da lì sgancia le lampade che piombano sulle piante e sul pavimento incendiandolo, poi corre via verso il molo, si nasconde sotto le assi e la luce di una torcia lo illumina…

È passato del tempo… Matthew osserva con aria indifferente un carico di baccelli che si avvia verso la sua destinazione. Una voce lo chiama… è Nancy, ancora libera che cerca di parlare con lui.

Matthew le punta l’indice contro ed emette l’agghiacciante sibilo…

Un ottimo film che non sfigura in ogni caso davanti al suo illustre predecessore e non era facile. Naturalmente più curato sul campo degli effetti speciali risulta inferiore come ritmo e come portatore di quella angoscia opprimente che il film di Siegel sapeva rendere con maestria. Ottimi gli interpreti, da Donald Sutherland che rincontreremo più avanti nel Terrore dalla Sesta Luna a Jeff Goldblum (La Mosca, Jurassic Park – Il Mondo Perduto) a Veronica Cartwright già vista bambina in Gli Uccelli e poi in Uomini Veri e Alien, senza tener conto di Leonard Nimoy, l’ormai consacrato Spock di Star Trek nella serie televisiva e cinematografica.

Phil Kaufman non volle, con questo film, girare un vero e proprio remake, bensì concentrò le sue energie nello spiegare al pubblico le conseguenze di un’invasione aliena. Per lui era più che un sequel, una nuova versione. Molte cose infatti sono cambiate come una grande città al posto di un paesino, le professioni degli attori, il modo in cui gli alieni approdano nel nostro mondo; per la verità di effetti speciali ne vediamo ben pochi, i bozzoli contenenti i doppioni degli umani (chiamati pod) sono stati realizzati in lattice, con l’aggiunta di un colorante chimico non tossico, mentre la controfigura di Goldblum, stesa, mezza nuda su di un tavolo, aveva il volto ricoperto di gelatina, tipo quella dei dolci, in modo che fosse leggera e permettesse la respirazione dell’attore.

(2 – continua)

Giovanni Mongini