Dopo il successo della scorsa stagione, torna in scena lo spettacolo firmato TeatroSenzaTempo Produzione Spettacoli Teatrali e questa volta in un evento che si svolgerà, nelle domeniche da maggio a ottobre 2017 (debutto domenica 14 maggio con doppia replica in italiano), al Cappella Orsini di Roma in via di Grotta Pinta 21 , nella versione in italiano e in inglese. La pièce in questione si intitola LOVECRAFT TALES ed è un testo basato sulle novelle di H.P. Lovecraft, adattato, drammatizzato e diretto da Mary Ferrara. La traduzione in inglese è opera di M. Ciarrapico, mentre sul palco si muoveranno Alessio Chiodini, Andrea Famà e Silvia Magazzù. Nel cast tecnico troviamo anche Matteo Maria Dragoni come Assistente alla Regia, mentre l’allestimento scenico è opera di TsT Produzione Spettacoli, le luci della stessa Mary Ferrara e il trucco di Virginia Menendez.
Le performance avranno luogo ogni domenica dalle ore 18 alle ore 19 (replica in inglese) e dalle ore 20 alle 21 (replica in italiano) nelle seguenti date: Maggio (14 doppia replica in italiano) – Giugno (il 4 doppia replica in inglese / 18) – Luglio (9/23) – Agosto (il 6 doppia in inglese) – Settembre (9/17) – Ottobre (1/il 15 doppia replica in italiano). Prenotazione TeatroSenzaTempo: Infoline 366 4538808 - https://it-it.facebook.com/teatrosenzatempoaccademia/. Costo del biglietto: Intero € 15 – Ridotto € 10 (più tessera del teatro).
Diamo uno sguardo alla trama dello spettacolo.
Alexander (Alessio Chiodini nella versione italiano/Andrea Famà nella versione inglese) si imbatte accidentalmente nella tomba di Alice (Silvia Magazzù). Da quel momento, per Alexander la sua vita non sarà più la stessa. Il suo corpo, i suoi pensieri, subiscono dei cambiamenti. Ma la cosa più preoccupante, è la continua ossessione per la lettura del diario di Alice, una raccolta di storie fantastiche che la ragazza scriveva quando era in vita. La sorpresa di scoprire cosa è accaduto ad Alexander la riserviamo a teatro. Uno spettacolo che sicuramente susciterà qualche brivido, agli appassionati del genere e non.
In merito ci dice Mary Ferrara: “Perché Lovecraft? Perché è interessante far rivivere da adulti le paure che avevamo da bambini, trasformandole in feticci (forse per sempre). Indagare il genere, oltre che apprezzarlo, mi ha dato la possibilità di pensarlo per il teatro, unendo la narrativa alla drammaturgia attraverso il filo conduttore di un soggetto, senza snaturarli entrambi. Operazione non semplice, considerando i contenuti dei racconti dello scrittore, fantastici, onirici, esploratori del mistero nelle varie forme. Il risultato è soddisfacente, ma il lavoro di costruzione, limatura, ricerca del linguaggio adatto ad una platea formata anche da chi non è conoscitore ha richiesto il trattamento del materiale come se si dovesse proiettare un film piuttosto che assistere ad uno spettacolo dal vivo. Non a caso ci sono 2 omaggi al cinema di Coppola e di Murnau. Per gli attori, un banco di prova, sia in lettura che per la costruzione del personaggio. Lovecraft ha scritto questi racconti nei primi anni del 900. Si utilizzavano espressioni oggi non consuete, la forma di scrittura è ripetitiva e assillante. Poi ci sono visioni che appartengono al suo immaginario e non al nostro, i personaggi portati in scena sono di fatto creature “mitologiche”. L’impegno degli attori è stato notevole”.
E ancora: “Lovecraft, insieme a Edgar Allan Poe, è considerato un esponente della letteratura horror. A differenza di Poe però, Lovecraft è decisamente meno sanguinario ma più descrittivo. Aveva visioni ad occhi aperti su mondi fantastici e meravigliosi. Un esploratore del mistero e della mente, indubbiamente un precursore della fantascienza. Ascoltare stralci dei suoi racconti riporta indietro nel tempo, a quando da bambini, ci incantavamo e ci addormentavamo al suono della voce dei genitori o dei nonni. Abbiamo dimenticato quanto sia prezioso leggere ed ascoltare, presi da un quotidiano sempre più frenetico e dal cinema che ha sostituito la lettura nell’immaginario di ognuno di noi. Ascoltare una storia è un’esperienza oggi diversa, una sfida perché ci chiede di porre un’attenzione particolare a quello che si sta vedendo ed ascoltando. Sicuramente affascinante. I lettori del genere non avranno problemi ad immergersi nelle acque ossessive e fantasiose di Lovecraft. Per chi non conosce la letteratura horror, una opportunità rara di scoprire questo altro aspetto della scrittura”.
La regista Mary Fearrara, grazie alla sua passione per l’Arte e la Comunicazione, si era orientata inizialmente verso il giornalismo, diventando critico teatrale, cinematografico e musicale. Successivamente ha ampliato la sua specializzazione nel linguaggio teatrale sotto la guida del Maestro Antonio Nobili come allieva e assistente alla regia. Ha affrontato il palco in veste sia di attrice negli spettacoli “Il Canto di Danae” (Regia di Serena De Simone), “Hamlet”, “Casa di Bernarda Alba”, “Nozze di Sangue”, “Donna Rosita Nubile”, “La Calzolaia Prodigiosa”, “Rocky Horror Picture Show”, “De Profundis” (Regie di Antonio Nobili), “Personnages… in cerca d’autore” (Regia di Cathy Marchand), “Piombo e Cocaina” (Regia di Pietro De Silva), “Back At Freak Show” (Regia di Tommaso Bernabeo), “Tutti al Macello” (Regia di Antonio Cervigni), che regista di prosa (“Lovecraft Tales”, “Ecabe”, “I Giganti della Montagna”, “Footloose”, “Musicology”, “RomeoFeatJuliet”, “Le Baccanti”, “Sogno di una notte di mezza estate”, “Club 2.7”) e opera lirica (“Il Flauto Magico” e “Bohème” nel 2012, “Attila”, “La Traviata” e “Don Giovanni” nel 2013, “Nozze di Figaro” nel 2014). Dal 2010 è Vice Presidente e docente dell’Accademia di Recitazione “TeatroSenzaTempo” di Roma. Attualmente è anche Caporedattore romano e del Centro Italia per la testata online “Teatro.it”.
Alessio Chiodini nasce a Roma nel 1989. Dopo essersi diplomato presso l’Accademia di recitazione “Teatro Senza Tempo”, frequenta master di dizione, improvvisazione e acting on camera. Nel 2003, partecipa al concorso teatrale “Dialetti a confronto” organizzato dall’Accademia teatrale Silvio D’Amico, vincendo il premio come migliore attore protagonista per aver interpretato Eduardo De Filippo in “Natale in casa Cupiello”. Nel 2004 partecipa allo stesso concorso per aver preso parte allo spettacolo “Amore e Psiche”. Dal 2009 è impegnato in molte produzioni teatrali Teatro Senza Tempo: “Sogno di una notte di mezza estate” (Regia di Tommaso Bernabeo), “Abort-Reset”, “La Città Dolente”, “Pazzo d’Amore”, “Hamlet”, “Nozze di Sangue”, “Yerma”, “Donna Rosita Nubile” (Regie di Antonio Nobili), “Una volta nella vita” (in tournée – Regia di Francesco Tosti), “Teatro Senza Tempo canta Roma” (Regia di Marco Simeoli), “La guerra spiegata ai poveri”, “Back at Freak Show” (Regia di Tommaso Bernabeo), “Personnages… in cerca d’autore” (Regia di Cathy Marchand), “Uccelli del Paradiso” (Riccardo Merlini). Per la televisione ha avuto ruoli ne “I Cesaroni III”, “Life Beats”, “Don Matteo”, “La Ladra”. Nel cinema ha preso parte al corto “Regina”. “Vacanze a Cortina” accanto a Christian De Sica è stata la prima esperienza sul grande schermo. Presente lo scorso anno con un cameo nel film “MA TU DI CHE SEGNO SEI?” per la regia di Neri Parenti. Attualmente è sul piccolo schermo nel cast di “Un posto al sole” (nel ruolo di Sandro Ferri). Per il teatro sarà in scena con lo spettacolo “Piombo e Cocaina” (Regia di Pietro De Silva), “Fogli di immenso silenzio” (Regia di Antonio Nobili) e “Lovecraft Tales” (Regia di Mary Ferrara).
Andrea Famà nasce a Roma il 3 maggio 1989. Dopo aver frequentato il liceo classico si iscrive alla Facoltà di lettere dell’università “La Sapienza”, dove scopre il Teatro. Affascinato dallo studio dei grandi autori lo stesso anno frequenta la scuola di recitazione “Kairos” sotto la guida di Pietro Panzieri e Fiorella Arnò. L’anno successivo entra nella compagnia stabile della scuola, dove affronta i primi ruoli importanti. Dopo aver ottenuto il diploma da attore si trasferisce a Parigi dove frequenta “L’atelier de l’acteur” diretto da Florence Nahon. Rientrato in Italia partecipa a diversi spettacoli, alternando repertorio classico e moderno, e recita in vari cortometraggi. Nel frattempo continua la sua formazione frequentando stage e workshop diretti da grandi maestri come Giovan Battista Diotaiuti, Pupi Avati, Michele Placido e Giancarlo Giannini. In “Lovecraft’s Tales” è Alexander.
Silvia Magazzù nasce a Messina nel 1989. Sin da piccola mostra un grande interesse per le arti sceniche che la spinge a frequentare un corso di recitazione dal 2000 al 2003. Trasferitasi a Roma all’età di 18 anni, si laurea col massimo dei voti in Lingue Moderne continuando a frequentare laboratori di teatro e seminari di biomeccanica dal 2007 al 2014. Trascorre diversi periodi all’estero che la portano a Washington, New York, Dublino, Londra e infine in Galles. Nel 2015 inizia a studiare presso l’accademia di arte drammatica “Teatro Senza Tempo”, dove attualmente frequenta il secondo anno. Ha studiato con diversi esponenti del teatro e della danza, tra cui Antonio Nobili, Mary Ferrara, Giulia Innocenti, Edy Angelillo, Alfredo Troiano, Sofia Bolognini, Dario Vasco Bandiera e Mattia Di Napoli. Nelle sue esperienze teatrali ha avuto modo di cimentarsi in generi diversi, dal drammatico al comico, mostrando ottime capacità di movimento e una grande versatilità nell’affrontare testi di autori tra i quali Shakespeare, Euripide, Campanile, Bergman e Beckett.
Buona visione.