Sotto il profilo dell’azione, il ritmo, le trovate funamboliche, i duelli e gli scontri marziali, le acrobazie degli attori, le armi messe in gioco, le scenografie squisitamente fantasy questa pellicola wuxiapian non ha eguali nel suo genere ma la trama invece risulta particolarmente carente, incentrata quasi unicamente sui combattimenti e le trappole del Tempio del Loto Rosso. Intreccio nullo, quindi, ma visivamente la qualità è di altissimo livello (indimenticabile l’attacco di Fong all’esercito di Crimson, quando armato della sua micidiale spada a lama larga e flessibile taglia in due uomini e cavalli). Si ha l’impressione che il regista abbia voluto omaggiare il cinema americano del periodo (le analogie volano a Indiana Jones e il tempio maledetto di Spielberg) e quello mitologico italiano degli anni Sessanta, senza scordare l’apporto horror di alcune sequenze (il Vecchio Kung strappa le teste delle fanciulle con le proprie mani) e anche una marcata atmosfera erotica. Risulta evidente in questi connubi la mano del produttore Tsui Hark, tesa fra Oriente ed Occidente cinematografico. Una pellicola tecnicamente notevole, ma che comincia a fare sentire una certa ripetitività di situazioni che forse ha contribuito a frenare il mercato d’esportazione delle pellicole wuxia. Noto anche come Duello nel tempio maledetto.
THE RAPE OF THE RED TEMPLE
SCHEDA TECNICA
Titolo originale: Huo shao hong lian si
Anno: 1994
Regia: Ringo Lam
Soggetto: ispirato al racconto omonimo di Xiang Kairan
Sceneggiatura: Nam Yin e Won Wan Choi
Fotografia: Gao Zi Yi
Montaggio: Tony Chow
Musica: Mak Chun Hung
Effetti speciali: Chris Li e Ting Yuen Tai
Produzione: Tsui Hark
Origine: Hong Kong
Durata: 1h e 44’
CAST
Willie Chin, John Ching Tung, Chun Lam, Carmen Lee, Kam Kong Wong, Sheng Yang, Tony Yuen
TRAMA
Nell’antica Cina della dinastia Ching, gli sgherri dei dominatori Manchu attaccano i monaci Shaolin, seguaci di discipline marziali e kung-fu in grado di trasformare gli uomini in armi letali, distruggendo i loro templi. Il discepolo Fong Sai Yuk fugge con suo zio nel deserto, seguito dall’esercito di Crimson, incontrando la giovane Tou-Tou di cui s’innamora. Dopo aver sgominato quasi da solo con la sua spada i nemici, è costretto ad arrendersi al loro capo Crimson, che uccide lo zio e cattura la ragazza. Condotto al Tempio del Loto Rosso, dove sono stati raccolti i superstiti degli studenti Shaolin utilizzati come schiavi nelle miniere, Fong diventa il simbolo della loro ribellione, opponendosi allo stregone chiamato Vecchio Kung), che dirige sadicamente il monastero violentando e uccidendo giovani donne in cerca dell’eterna giovinezza. La comandante dei guerrieri del tempio, Brooke , prova però un’attrazione per uno degli amici di Fong, il guerriero Tong, e quando la ribellione comincia a serpeggiare gli rivela i suoi sentimenti e si mette dalla parte degli studenti Shaolin. Fong deve sopravvivere ai trabocchetti del monastero con Tou-Tou, sottratta alle brame del Vecchio Kung, ma alla fine riesce a liberare i compagni che scatenano un’epica battaglia contro il nemico. Brooke muore in una trappola, dopo aver salvato Tong, Crimson viene eliminato da Fong poi i due discepoli Shaolin affrontano il Vecchio Kung, capace di tramutare in armi fogli di pergamena e gocce di vernice, uccidendolo dopo un incredibile scontro marziale. Il tempio è dato alle fiamme dagli studenti Shaolin ed infine Fong e Tou-Tou possono allontanarsi in pace.
NOTE
03/11/2007, Michele Tetro