Il grande fenomeno della scorsa estate è stata la serie di genere fantastico Stranger things, rivisitazione degli anni Ottanta con varie citazioni dell’immaginario di allora, da Et a Stand by me, per raccontare la storia di un gruppo di ragazzini di una cittadina di provincia americana, che devono confrontarsi con la scomparsa di uno di loro e un complotto governativo riguardo a qualcosa che si vuole tenere nascosto, legato a una misteriosa loro coetanea senza passato e dai poteri extrasensoriali che compare di colpo.
La serie, che potrebbe essere autoconclusiva, è stata rinnovata per una seconda stagione, molto attesa: al mondo di Stranger things è dedicato un saggio di Chiara Guida uscito per Bakemono Lab, Heroes – I piccoli protagonisti degli anni ’80, che pone l’accento su dove nascono certi successi di oggi.
Il libro esamina alcuni film di genere fantastico degli anni Ottanta, con al loro centro dei protagonisti bambini o preadolescenti, che all’epoca ebbero successo o comunque colpirono una generazione spesso alle prese con le eredità pesanti del cinema delle generazioni precedenti, e che hanno formato chi oggi scrive film e telefilm e non solo.
Attraverso il racconto di film come La storia infinita, ET, I Goonies e Stand by me si racconta un tipo di film in cui erano protagonisti i giovanissimi, alle prese con misteri, avventure, caccie al tesoro, incontri fantastici, avventure in universi paralleli, viaggi iniziatici per diventare grandi. Una stagione irripetibile e rimasta nel cuore di chi era ragazzino allora, ma Heroes non è solo un libro nostalgico, ma anche un approfondimento di film che all’epoca forse furono bollati come commerciali ma che hanno creato un immaginario fantastico nuovo e in antitesi con l’edonismo reaganiano e il conservatorismo di quel periodo, un’Isola che non c’è in cui una generazione trovò la certezza che si potevano vivere avventure e visitare nuovi universi.
Il libro di Chiara Guida è senz’altro da leggere per tutti coloro che allora erano bambini o adolescenti e che hanno adorato i suddetti film al cinema, poi non abbastanza trasmessi in tv, e che hanno avuto una piacevole sorpresa l’anno scorso con Stranger things, serie che strizza l’occhio a loro innanzitutto.
Ma è anche per chi allora non era ancora nato o era troppo piccolo, per capire come sono nate storie e immaginari che oggi lo appassionano, in storie di ricerca, avventura, fantasia e formazione eterne ma sempre capaci di dire cose nuove.
Perché se nessuno ha più gli amici che aveva a dodici anni, non c’è un’età in cui si smette di sognare e di cercare nuovi orizzonti, e bisogna ricordarselo con questi film che sono entrati ormai nella Storia del cinema. In attesa della nuova stagione di Stranger things, che si spera sia all’altezza di quella precedente, anche per citazioni e atmosfere.